Un buon consiglio, ottimismo e un pizzico di fortuna: così Nino arriva (e rimane) in Nestlé
Per raccontare «dal di dentro» l'iniziativa Bollino OK Stage, attraverso cui la Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità secondo i principi della Carta dei diritti dello stagista, la redazione raccoglie le testimonianze degli ex stagisti delle aziende che hanno aderito al Bollino. Di seguito quella di Nino Spitalieri, Demand & Supply Planner in Nestlé. «Io non mi trasferirò mai a Milano!». Mi chiamo Nino, ho 27 anni e da quasi tre lavoro in Nestlé, a Milano. Sono nato e cresciuto a Palermo, e quando dopo il liceo scientifico ho deciso di iscrivermi alla facoltà di Ingegneria Gestionale della mia città, sapevo che dopo gli studi avrei dovuto abbandonarla alla ricerca di un posto di lavoro. Con un po' di preconcetto avevo escluso Milano, troppo caotica mi dicevo, ma col senno di poi devo ammettere che non è così male! Già nel 2008, finita la triennale, avrei voluto iscrivermi al suo Politecnico - o a quello di Torino - per avvicinarmi subito al mondo aziendale, ma il piano di studi di Palermo era molto diverso da quelli "nordici" e trasferirsi avrebbe significato un anno di crediti non riconosciuti da recuperare. Unico ulteriore neo del mio percorso universitario - che per il resto mi è piaciuto molto - è stata la scarsa disponibilità delle aziende locali a ospitare gli studenti in tirocinio: sia il triennio che il biennio ne prevedevano uno obbligatorio. Nel primo caso sono stato io a sollecitare la convenzione tra l'ateneo e l'azienda: era la Metalmeccanica meridionale S.p.a, una società palermitana che progettava rotori per le centrali elettriche [chiusa a fine 2008 in seguito alla bocciatura della richiesta di accesso al Fondo per il salvataggio e la ristrutturazione delle aziende in crisi, ndr]. Per quattro mesi ho lavorato nell'ufficio tecnico, pianificando gli ordini di uno dei componenti prodotti, ma senza prendere una lira. Per la specialistica invece mi è valso un Leonardo a Praga: altri quattro mesi in cui ho gestito il catalogo online e organizzato pacchetti vacanze dalla Repubblica Ceca alla Sicilia - ironia della sorte - per una tour operator internazionale. Il tirocinio era promosso dall'ong palermiatana Arces, che ha erogato un contributo forfettario di 350 euro totali e pagato viaggio, alloggio e trasporti locali. Una bellissima esperienza, che mi ha fatto conoscere persone fantastiche con le quali ancora oggi organizziamo delle rapide rimpatriate per ricordare i bei tempi andati. La mia avventura in Nestlé invece è cominciata a giugno del 2010, giusto un paio di mesi dopo aver conseguito la laurea magistrale e aver intasato di miei curriculum le inbox delle principali aziende italiane e non. Ed è cominciata grazie alla Repubblica degli Stagisti! È stata mia cugina a suggerirmi di dare un'occhiata al sito, sul quale venivano [e vengono, ndr] pubblicate molte offerte di stage "protetti", così ho saputo di un'opportunità Nestlé in ambito Supply Chain. Ho subito presentato la mia candidatura: uno stage con un rimborso di 700 euro più ristorante e palestra aziendale gratuite non capita tutti i giorni... I tre colloqui di selezione si sono svolti nel giro di due giorni - l'azienda cerca di concentrarli per minimizzare gli spostamenti dei fuorisede: il primo, di gruppo, si è svolto con la società di recruiting di cui si serve Nestlé, che somministra test logico-matematici individuali e case study; lo stesso pomeriggio poi c'è stato quello individuale con il reparto HR e il mattino seguente quello con il line manager. Il sì finale non si è fatto attendere molto e il 21 giugno, a un mese e mezzo dall'ultimo colloquio, è iniziata la mia vita milanese. Con un paio di settimane di posticipo in realtà, chieste da me per prepararmi alle prove d'esame per l'abilitazione alla professione di ingegnere. Nonostante qualche preconcetto, il trasferimento non è stato particolarmente traumatico e i sei mesi di stage sono stati un continuo crescere di responsabilità e fiducia. Tant'è che alla fine sono stato assunto con un contratto di apprendistato professionalizzante di due anni, con uno stipendio lordo di circa 28mila euro ricoprendo, stavolta da assunto, il ruolo di Demand and Supply Planner della categoria bevande - caffè, orzi, cioccolati solubili - e prodotti da scaffale - dadi, purè, sughi. Collaboro all'interno con i reparti Marketing e Vendite, per pianificare la domanda di prodotti, e all'esterno con le fabbriche europee, per coordinare le produzioni alle politiche di stock e al rispetto degli standard qualitativi per i nostri clienti, cioè grande distribuzione e dettaglianti. Sono ormai tre anni che lavoro nel Demand & Supply Planning e ho capito di aver fatto la scelta giusta. E anche di aver avuto un pizzico di fortuna: sfido chiunque a beccare al primo colpo un lavoro che non ti faccia pesare il fatto di passare buona parte della tua giornata seduto ad una scrivania. Adesso vorrei fare esperienza all'estero, memore dei quattro splendidi mesi trascorsi a Praga. Il piano di sviluppo concordato con il mio line manager prevede nel futuro prossimo, spero entro il 2013, un periodo di soggiorno in Europa dai dodici mesi ai tre anni. Magari in Germania o in Scandinavia; o in un paese anglofono, così da poter anche migliorare il mio inglese, che miei fantastici colleghi amano definire anglo-siculo! Probabilmente è anche grazie a loro se questi tre anni trascorsi lontano da casa sono sembrati volare [sopra, una foto del team]. Testo raccolto da Annalisa Di PaloLeggi qui tutte le altre testimonianze degli Stagisti col BollinoScopri a questo link quali sono le aziende che hanno aderito al Bollino OK Stage, sottoscrivendo la Carta dei diritti dello StagistaVai alla sezione Annunci per vedere se qualcuna di queste aziende sta cercando uno stagista!