«Un'azienda sana riconosce sempre merito e impegno»: la storia di Corrado, da stagista a consulente in PwC

Annalisa Di Palo

Annalisa Di Palo

Scritto il 28 Apr 2013 in Storie

Per raccontare «dal di dentro» l'iniziativa Bollino OK Stage, attraverso cui la Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità secondo i principi della Carta dei diritti dello stagista, la redazione raccoglie le testimonianze degli ex stagisti delle aziende che hanno aderito al Bollino. Di seguito quella di Corrado Scola, consulente fiscale in ambito finanziario per PwC Tax & Legal Services (TLS) a Milano.

Sono Corrado, ho 24 anni e vengo da Civate, un piccolo paese in provincia di Lecco, dove ho frequentato il liceo scientifico. Durante le superiori mi sono dedicato molto agli sport - sono un appassionato di calcio - oltre che allo studio, e non è rimasto molto tempo per eventuali lavoretti. A settembre 2007 mi sono iscritto ad Economia alla Bocconi e, nonostante la distanza da casa non fosse molta, mi sono trasferito a Milano, inizialmente con mia sorella e poi con un compagno di università. Il terzo anno è stato particolarmente intenso, perché per metà l'ho frequentato all'università di Birmingham con una borsa Erasmus: una scelta che si è rilevata vincente sia per l'esperienza in sè, bellissima, sia per il vantaggio di migliorare l'inglese e arricchire il curriculum con un'esperienza universitaria all'estero, secondo me utile per quando fosse giunto il momento di affrontare seriamente il mondo del lavoro. A febbraio del 2010 sono tornato in Italia e mi sono concentrato sugli ultimi esami e sulla tesi, che ho discusso il settembre successivo. Poi sono rimasto in Bocconi, iscrivendomi alla specialistica in Amministrazione, finanza e controllo.
Al secondo anno della laurea specialistica - era dicembre 2011 -
un collega di università mi ha fatto presente che lo studio Tax & Legal Services di PwC di Milano, dove lui era in stage, cercava un'altra risorsa da inserire, con rimborso. Ho deciso di candidarmi: il mio compagno di corso mi aveva parlato molto bene dell'ambiente di lavoro e la posizione richiedeva delle competenze che ricalcavano con precisione il mio percorso accademico. Lo studio in particolare cercava uno stagista in grado di occuparsi di  transfer pricing, con ottime conoscenze di contabilità e valutazione d'azienda. Quindi ho compilato il form online sul sito aziendalepoco dopo sono stato contattato per sostenere il colloquio, prima conoscitivo poi tecnico. Il riscontro è stato positivo e a febbraio 2012 ho iniziato il mio stage semestrale full time, pagato 900 euro lordi al mese. Come ho detto era il mio secondo anno di specialistica e avevo ancora degli esami da fare, perciò l'azienda ha acconsentito a posticipare di un mese l'inizio dello stage, permettendomi di finire gli esami nella sessione di gennaio. La stessa flessibilità mi è stata garantita anche a fine stage, proprio in concomitanza con lo scadere dei termini per la consegna della tesi, e lo studio mi ha concesso un mese di pausa per concentrarmi sulla scrittura. Così a settembre ho consegnato il mio lavoro e lo scorso marzo ho conseguito la laurea specialistica.
Durante i sei mesi dello stage il rapporto con i tutor aziendali e i colleghi è sempre stato ottimo; da subito si sono dimostrati subito gentili e disponibili. Il mio impegno poi è stato sempre riconosciuto e premiato, tant'è che già a metà stage lo studio mi ha chiesto se mi fosse piaciuto continuare la collaborazione con loro, una volta terminati i sei mesi. Ho accettato con gioia, consapevole però che nessuno dà niente per niente: entusiasmo, voglia di fare, impegno verranno sempre riconosciuti in un ambiente di lavoro sano, come è appunto quello di PwC. I termini dell'offerta lavorativa per me erano piuttosto allettanti: l'azienda aveva tenuto conto della mia performance durante lo stage e mi ha riconosciuto un'anzianità superiore al primo ingresso:  24mila e 500 euro annui a partita Iva con un contratto annuale a rinnovo tacito. 
Adesso quindi sono consulente fiscale in materia di transfer pricing, un lavoro che mi piace molto perché mi permette di sfruttare - anche se non completamente per ora - le competenze di valutazione d'azienda e di contabilità. Il
compenso che percepisco mi permette di mantenermi completamente da solo, ma fortunatamente ho anche una famiglia alle spalle a cui posso fare ancora riferimento. Ora vivo in affitto con un mio amico dell'università e si sa che il costo della vita a Milano è alto. Penso che la mia sia stata un'esperienza fortunata: ho trovato uno stage durante l'università e mi è stata fatta una proposta di lavoro significativa ancora prima della laurea, quindi non ho incontrato grossi problemi. Tra i miei amici di sempre e gli amici di università invece vedo stage senza futuro e lavori non adeguatamente remunerati - il famoso sfruttamento, in sostanza. Fin qui sono molto soddisfatto della mia esperienza lavorativa e vorrei solo avere la possibilità di crescere professionalmente nello studio.

Testo raccolto da Annalisa Di Palo

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