“Sono molto soddisfatto del mio tenore di vita e di quello che faccio. Ho preso casa in affitto con la mia ragazza, anche lei assunta a tempo indeterminato, quindi che dire? Ci riteniamo molto fortunati”
Per raccontare «dal di dentro» l'iniziativa Bollino OK Stage, attraverso cui la Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità secondo i principi della Carta dei diritti dello stagista, la redazione raccoglie le testimonianze degli ex tirocinanti delle aziende che hanno aderito al Bollino. Di seguito quella di Biagio Previte, assunto a tempo indeterminato in Everis, a Milano, con la qualifica di Solution Assistant.
Tante aziende oggi, soprattutto se sei giovane, ti fanno sentire costantemente in bilico - incerto, precario - e sono in grado di azzerare le tue motivazioni, non accorgendosi forse di danneggiare sè stesse quanto un'intera generazione. Anche io l'ho vissuto in prima persona, poi però la mia storia ha preso una piega molto diversa.
Ho 26 anni e vengo da Messina. Qui dal 2000 al 2006 ho frequentato il liceo scientifico, passando più o meno tutte le estati impegnato in qualche tipo di lavoretto che mi permettesse di guadagnare qualcosa e di iniziare a fare un po' di esperienza nell'ambito che mi interessava, l'informatica. Ho la passione dei computer fin da bambino e dopo la maturità mi sono iscritto al corso triennale in Informatica all'università di Messina. In tutta onestà, me la sono presa piuttosto comoda e ho concluso la triennale dopo cinque anni, ma ha influito anche il fatto che di nuovo ho sempre cercato di abbinare studio e lavoro, mettendo in pratica quello che apprendevo dalla didattica. Ne ho guadagnato soprattutto in esperienza, perché i compensi spesso sono stati irrisori, li definirei piuttosto rimborsi spese, e non ero tutelato da contratti.
Un paio di mesi prima della laurea, a maggio 2012, sono stato contattato da Everis, tramite segnalazione di un mio collega universitario che già lavorava lì. L'azienda, una multinazionale che si occupa di consulenza e servizi alle imprese e che in Italia ha sede a Milano, mi proponeva di iniziare le selezioni per uno stage semestrale nel settore IT, finalizzato all'assunzione e con un rimborso spese mensile di 750 euro netti più buoni pasto giornalieri da circa 5 euro l'uno. Per me, l'occasione giusta per entrare subito nel mondo del lavoro.
In quel frangente, da laureando all'università di Messina, mi trovavo a 1200 chilometri di distanza dalla sede dello stage, Milano appunto, e con molte scadenze universitarie a cui far fronte, ma l'azienda è stata molto comprensiva e mi ha permesso di sostenere i colloqui preliminari su Skype. Quelli erano i miei primi contatti diretti con un'azienda così importante ed ero un po' teso, ma sono stato messo subito a mio agio, sia dalla referente HR sia dal senior manager, che valutava le mie competenze tecniche. Il feedback è stato veloce e... positivo, e mi è stato proposto di andare in sede per un'incontro di persona, di lì a una settimana circa. Devo dire che l'iter di selezione è stato piuttosto snello. Arrivato a Milano, nei pressi di piazza Duca d'Aosta, ho trovato un ambiente moderno e molto accogliente. Ho sostenuto il colloquio con un manager che mi ha spiegato in maniera dettagliata quale sarebbe stato il mio percorso di stage, in caso di esito finale positivo. E nel giro di poche ore sono stato ricontattato avendo la conferma che sì, ero stato scelto. Tempo un mese e avrei iniziato a far parte del mondo Everis.
Ho iniziato a giugno 2012, quando mancavano ormai poche settimane alla discussione della mia tesi triennale, per la quale ho preso qualche giorno di pausa. Nella tesi ho ricostruito il mio percorso di elaborazione di un software aziendale per la gestione delle spese e proprio elaborare programmi è stata anche una parte consistente del mio stage; il progetto più lungo che ho seguito riguardava un pacchetto software per Eni, uno dei clienti Everis. In quei sei mesi sono stato messo subito a contatto con il lavoro "vero", niente fotocopie o lavoretti spiccioli. Mi sono state assegnate attività diversificate, ma sempre coerenti con il mio profilo tecnico-informatico, in prima linea con il cliente, e con affianco persone capaci, con alta seniority, che mi hanno seguito e aiutato fino a rendermi pressoché autonomo.
Poi a dicembre 2012, quando mancava giusto un giorno alla scadenza dell'accordo di stage, sono stato chiamato dall'amministrazione ed è arrivata la mia prima grande soddisfazione lavorativa: la proposta di un contratto a tempo indeterminato, con uno stipendio annuo lordo di circa 22mila euro e molti benefit: rimborso delle principali spese mediche, assicurazioni per sè e la propria famiglia, buoni pasto da 8,50 euro l'uno... Sono ormai sei mesi che lavoro da dipendente e adesso mi occupo soprattutto di reportistica tecnica per la banca online ING Direct, anch'essa cliente di Everis. Riesco tranquillamente a mantenermi da solo a Milano, certo con un po' di sacrifici e cercando di ammortizzare le spese, ma sono molto soddisfatto del mio tenore di vita e di quello che faccio. Ho preso casa in affitto con la mia ragazza, anche lei assunta a tempo indeterminato, quindi che dire? Ci riteniamo molto fortunati. Da parte mia, cerco di impegnarmi il più possibile, intendo crescere all'interno dell'azienda e i miei sforzi sono tutti orientati non a diventare bravo, ma a diventare sempre migliore.
Testo raccolto da Annalisa Di Palo
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