Alla Corte di Giustizia Ue stage «multiculturale», ma il rimborso non è così alto come potrebbe sembrare
La Corte di Giustizia dell'Unione europea offre ogni anno circa 260 posti per tirocinanti europei con un buon rimborso spese: più di 1400 euro mensili. L'avvio degli stage per chi farà domanda (entro il 15 settembre) e verrà selezionato è previsto per marzo 2024. Vittorio Quartetti, 28 anni, ha partecipato al progetto quest’anno e ha raccontato alla Repubblica degli Stagisti la sua esperienza in Lussemburgo.Sono nato a Cirié, in provincia di Torino, e in tutta la mia carriera accademica l’Unione Europea è stata una sorta di stella polare che ha contraddistinto gran parte delle mie attività. E non poteva essere altrimenti per una persona nata il 9 maggio, anniversario della dichiarazione Schuman e giornata dell’Europa!Ho frequentato il liceo linguistico, ma non ero assolutamente conscio di quanto le lingue straniere avrebbero impattato sul mio futuro. Dopo ho scelto la facoltà di giurisprudenza all’università di Torino con un percorso accademico all’insegna dell’internazionalità, con esami di diritto francese e dell’Unione europea e ho fatto l’Erasmus a Nizza, in Francia.Lì sono rimasto un anno, tra il 2018 e il 2019, ed è cambiato tutto. Ero al quarto anno universitario e ho partecipato a un programma valido solo per gli studenti di giurisprudenza con una laurea magistrale a ciclo unico che consente di ottenere al termine del programma due titoli, quello magistrale in giurisprudenza e la laurea triennale francese (Licence de droit, économie, gestion - mention droit et science politique). Si partecipa facendo domanda per il programma Erasmus: così ho frequentato l’università Sophia Antipolis di Nizza, con un rimborso ottenuto in parte dal mio ateneo in parte dal programma Erasmus per un totale di circa 3mila euro. Sono rimasto affascinato dalla pragmaticità del mondo universitario francese, così diverso da quello italiano, più teorico e astratto. Ho cercato di accedere agli studentati, ma non ci sono riuscito e, quindi, ho dovuto sceglierne uno privato: pagavo 500 euro al mese più le spese di energia elettrica mai sopra i 15 euro mensili. Tornato in Italia ho continuato l’università e nel luglio 2021 ho svolto il mio primo stage curriculare, della durata di un mese, presso Villa Vigoni, il Centro italo-tedesco per il dialogo europeo sul Lago di Como. Fondato nel 1986 dalla Repubblica Federale Tedesca e dalla Repubblica Italiana, ha lo scopo di promuovere e rafforzare le relazioni italo- tedesche in prospettiva europea. Non avevo un rimborso spese, ma l’alloggio gratis per tutta la durata del tirocinio. Ho collaborato con la casa editrice “Villa Vigoni Editore” con vari compiti: dalla revisione di bozze all’assistenza all’ufficio stampa, dalla traduzione di testi in italiano, tedesco e inglese, alla partecipazione a eventi culturali come lo Studentenforum.Terminato il tirocinio, a settembre 2021 ho cominciato un altro stage, di 12 mesi, presso Italian Tech Alliance, associazione che rappresenta le istanze di venture capital e corporate, business angels, family office, startup e Pmi innovative. Avevo un rimborso spese di circa 650 euro al mese e vari compiti tra cui il monitoraggio e analisi delle politiche nazionali ed europee in materia di sostegno dei fondi di investimento e l’assistenza ad attività di advocacy e lobbying svolte con politici italiani ed europei. Ho anche avuto l’opportunità di rappresentare l’associazione presso diversi enti pubblici nazionali/europei e stakeholders per l’attuazione di progetti di riforma legislativa nel campo degli investimenti innovativi.Prima di questi stage ho cominciato ad aprile 2021 una collaborazione occasionale di circa sei mesi con Argo Business Solutions, società specializzata in servizi e soluzioni nell’ambito della sicurezza digitale con sede a Torino, per la stesura di articoli in materia di Regolamento generale Ue sulla protezione dei dati. In questo caso venivo pagato circa 600 euro netti.In tutto questo tempo ho continuato a vivere a Cirié, facendo il pendolare su Milano: la mia presenza fisica era richiesta solo due o tre volte a settimana, il resto era in smart internshipping. È stata senza dubbio un’esperienza formativa perché sono entrato in contatto con tanti attori dell’ecosistema dell’innovazione italiana ed europea. Da parte di Italian Tech Alliance c’era la disponibilità di continuare con un contratto, ma circa tre mesi prima della scadenza dello stage sono stato selezionato da ben due istituzioni europee: era il mio sogno e ho subito accettato questo cambio di rotta.Nonostante stessi frequentando lo stage, infatti, il mio obiettivo era quello di fare un’esperienza all’estero, così tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022 ho inviato diverse application ai principali organi dell’Unione europea: Commissione, Consiglio, Parlamento, Corte di giustizia, Banca centrale e Comitato europeo. Sono stato contattato quasi contemporaneamente sia dalla Corte di giustizia sia dal Comitato europeo delle regioni per cominciare uno stage a giugno dello scorso anno. E considerati i miei studi ho scelto subito la Corte di giustizia.Lo stage è durato in tutto cinque mesi, dall’ottobre 2022 a fine febbraio: sono stato assegnato all’unità stampa con mansioni di gestione della rassegna stampa, della corrispondenza, della redazione di paper legali nell’ambito della giurisprudenza della Corte e revisione dei comunicati stampa in italiano, francese, inglese e tedesco. Questa esperienza mi ha messo in contatto in prima persona con la macchina burocratica della Corte e con le persone che ne fanno parte, permettendomi di acquisire notevoli competenze sia in ambito giuridico, sia di relazioni pubbliche. L’ambiente multiculturale e multilingue è il fiore all’occhiello dell’istituzione: per un ragazzo che ha studiato lingue fin dal liceo è stata un’opportunità unica per parlare una moltitudine di idiomi contemporaneamente. Non nego, però, che all’inizio è stata dura!Il mio tirocinio si è svolto totalmente in presenza e l’unica nota dolente è stata la ricerca di una casa: il rimborso spese all'epoca era di 1.405 euro netti al mese [ora è aumentato a 1.468] e copriva a malapena sia i costi per il vitto sia quelli d’affitto, nel mio caso pari a 1.100 euro per una stanza di appena dieci metri quadrati in un appartamento suddiviso in tre piani. I risparmi del mio stage precedente a Milano mi hanno permesso di limitare al minimo la perdita mensile, perché il Lussemburgo ha un costo della vita molto elevato.La Corte organizza vari momenti di aggregazione a cui può partecipare chiunque dello staff, quindi anche i tirocinanti e nel periodo in cui ero lì ci sono state attività, (perfino un coro!) feste e aperitivi. L’aspetto che in assoluto mi è piaciuto di più è stato il poter vivere in prima persona il lavoro dell’istituzione in un ambiente così dinamico e multilingue. Si incontrano moltissime persone e si ampliano i rapporti personali e professionali.Dopo lo stage ho sostenuto un colloquio per un posto come assistente alla cellula inglese dell’unità stampa e informazione della Corte, purtroppo senza successo. Ora sto provando diversi colloqui nell’ambito legal e policy Ue con varie realtà di Bruxelles con la speranza di trasferirmi definitivamente. Al momento, quindi, sono tornato a Cirié e nel frattempo lavoro, completamente in smartworking, come assistente auditor con un contratto di collaborazione occasionale con una società di consulenza in fondi europei indiretti a Milano, Archidata.Certamente un’esperienza come lo stage alla Corte di giustizia europea non può non essere notata in un curriculum e sono certo che possa fare la differenza. E spero di raccogliere presto i frutti di questa magnifica opportunità.I tirocini e le collaborazioni avute in Italia sono state positive per sviluppare le mie competenze, ma il sogno era andare all’estero e quando sono stato selezionato dalla Corte ho capito che era il momento per vivere in una realtà più aperta e multilingue. In Italia c’è poca trasparenza negli annunci di stage, con avvisi di selezione poco chiari, mansioni non dettagliate, informazioni sul rimborso spese completamente assenti. Vale la pena tentare le opportunità come il tirocinio alla Corte di Giustizia in Lussemburgo. Certo, bisogna armarsi di molta pazienza: ho fatto l’application per tre volte. Molti coetanei da tutta Europa ci provano e credo che alla fine per farcela sia necessario far ricorso alla passione per questo mondo e a tanta tenacia.Marianna Lepore