I giovani possono cambiare il mondo: Ashoka e Ang selezionano nuovi changemaker, call aperta fino al 15 ottobre
Una call per changemaker – 'Gen C, generazione changemaker' – a caccia di «giovani protagonisti del cambiamento». A chiamare a raccolta visionari con idee per cambiare il mondo due organizzazioni, l'Agenzia nazionale giovani, diretta dalla 33enne Lucia Abbinante, e Ashoka, associazione fondata in India nel 1980 da Bill Drayton con lo scopo di «identificare e sostenere gli imprenditori sociali che presentino idee per una profonda trasformazione sociale» si legge nel sito. Con Gen C «insieme ad Ashoka Italia vogliamo dare voce a chi realizza progetti positivi, che mettono energie, idee, visioni e competenze a servizio dei territori» commenta Abbinante con la Repubblica degli Stagisti. L'attenzione è rivolta in particolare a una tipologia di lavoro «che deve avere la capacità di generare un cambiamento talmente potente da modificare il sistema» spiega alla RdS Federico Mento, 45enne antropologo, direttore di Ashoka Italia e in passato Ceo per sette anni della Human Foundation. Nello specifico, è scritto nel bando, si cercano «changemaker dai 15 ai 25 anni e mentor dai 25 ai 35 anni che, attraverso le innovazioni, si stiano impegnando per migliorare la società». Per i primi ci sarà la possibilità di essere inseriti in automatico nelle piattaforme di crowdfunding di uno dei partner dell'iniziativa, Produzioni dal basso. I mentor saranno invece «volontari a sostegno dei più giovani» specifica Mento. La ricerca è rivolta a giovani «empatici, coraggiosi, motivati e determinati a cambiare le cose per il bene di tutti». Nel mondo attuale ci sono sfide «sempre più complesse, dalle transizioni ecologiche e digitali, alle nuove forme di lavoro, alla sostenibilità sociale e i piani di ripresa economica dall’emergenza sanitaria». I candidati possono, ad esempio, «aver fondato in questi campi un movimento o un’associazione, creato un’attività imprenditoriale, costituito un gruppo informale per realizzare attività di sensibilizzazione, aver costruito percorsi formativi». Il punto cardine è «l'aver generato impatto, ottenuto risultati». E ancora, che si tratti di soggetti che non operano soli, ma la cui attività si basi «sulla co-leadership, quindi sul coinvolgimento di più persone». La gamma dei temi è ampia e quelli indicati «sono solo alcuni di quelli sui quali sarà necessario confrontarsi per permettere ai giovani di godere di un’Italia e un’Europa all’altezza delle loro aspirazioni» continua il bando. I campi possono essere i più vari, spiega Mento, perché l'importante non è tanto il settore quanto l'incisività del progetto. Questo è il tipo di focus: «Ci deve essere una storia che lascia un segno». E poi, «una volta individuata l'esperienza che possiede queste caratteristiche, ci sono una serie di altri criteri per capire il profilo della persona». Più in particolare si cerca «di comprendere se nella biografia del candidato a changemaker ricorrono iniziative collegate all'intraprendenza, se questa capacità ha attraversato la storia di quella persona». Per partecipare c'è tempo fino al 15 ottobre, mentre le selezioni si terranno fino al 19 novembre. Le premiazioni saranno infine a dicembre, in occasione dell'Ashoka changemaker summit. Per correre nella selezione occorre compilare un questionario. A sostenere la call un partenariato di 40 organizzazioni (tra cui Fondazione Unipolis, L'Oreal, Associazione nazionale giovani innovatori, Randstad, Croce Rossa e altri), che conferiscono al progetto «ulteriori strumenti e risorse per arrivare alla costruzione di una comunità» aggiunge il comunicato. Saranno questi a tenere i corsi di formazione online offerti ai partecipanti della call. Sono inoltre fissati appuntamenti, 'weekend trasformativi' in diverse città italiane che saranno occasione di ispirazione, dibattito, ascolto, connessione e confronto, organizzati sempre dai partner dell’iniziativa. Il prossimo, tra l'8 e il 10 ottobre, sarà in Puglia. «Si potrà così acquisire maggiore consapevolezza rispetto al proprio ruolo da protagonista del cambiamento» è scritto ancora. L'obiettivo, prosegue Mento, «è che i changemaker non siano eroi solitari ma in grado di mobilitare i loro pari». Si aspira a «creare una comunità di giovani appassionati innovatori, che partecipino alla vita della comunità e – insieme ai fellow – lancino iniziative per trasformare la società». Ai giovani si è soliti attribuire inerzia. E invece, nella Generazione Z e i Millennials, spesso rappresentate in termini negativi, «in realtà sono tanti i giovani attivi nel cambiare l’Italia con idee e soluzioni innovative» afferma il comunicato. Per questo, rilancia Mento, «vorremmo che quello della call diventasse un appuntamento ricorrente, con una selezione continua che aiuti a crescere nuove generazioni di changemaker». Per Abbinante 'Generazione changemakers' creerà «una grande rete e una comunità di promotori di cambiamento sociale». Ilaria Mariotti