Ilaria Mariotti
Scritto il 12 Nov 2021 in Notizie
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La pandemia non è ancora alle spalle, ma gli stage in Europa stanno riprendendo la loro corsa. Lo testimoniano i download dell'app Stage4eu, a quota 22milla, di cui 7mila dall'estate 2020, nonostante l'emergenza sanitaria. Gestita dall’Inapp, Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche, e operante nell’ambito del Fondo sociale europeo (Pon Spao), l'applicazione raccoglie tutte le principali offerte di tirocinio in Europa. Non mancano però le criticità: la principale è che, incredibilmente, alla app non è affiancato alcun monitoraggio dei dati sull'incrocio tra domanda e offerta.
Non vi sono insomma numeri sulla reale efficacia di questi tirocini, su quanti siano i giovani che tramite la app riescono a ottenere un tirocinio all'estero. Come ammette alla Repubblica degli Stagisti Giuseppe Iuzzolino, ricercatore e curatore dello strumento, «Ci limitiamo per il momento al controllo di qualità delle offerte, ma non conosciamo i dati sui tirocini effettivamente attivati grazie al sito né su eventuali rapporti proseguiti attraverso contratti di lavoro».
Quello che è chiaro è che «la pandemia non ha fermato la voglia di intraprendere uno stage all’estero» è il commento di Sebastiano Fadda [nella foto], presidente Inapp, «e adesso grazie al green pass si è ritornati a farlo anche in presenza».
L'app è nata tre anni fa ed è la versione digitale del Manuale dello stage in Europa, «un testo in cui gli aspiranti 'eurostagisti' potevano trovare tutte le informazioni e i consigli utili per cercare, organizzare e affrontare uno stage in Europa» si legge sul sito dedicato allo strumento. Si è passati quindi a Stage4eu, un’app mobile e un sito web che offrono «un set di informazioni e una selezione quotidiana delle più interessanti offerte di stage nei diversi Paesi europei».
Inapp si fa garante della qualità delle offerte di tirocinio pubblicate attraverso il controllo preventivo dei compiti affidati allo stagista. «Non troverete mai sulla nostra app un tirocinio che prevede mansioni ripetitive o prive di potenzialità formative» garantisce Iuzzolino. Scopo del servizio è infatti proprio quello di consentire di «trovare uno stage all’estero 'su misura', facendo fare ai tirocinanti un salto di qualità nel proprio curriculum e di aprire loro le porte del mondo del lavoro» aggiunge Fadda.
Si può procedere alla ricerca attraverso criteri mirati. Si seleziona il paese e l'area professionale ed ecco apparire sul monitor le offerte più recenti (circa una decina al giorno). Per chi ha l'app è anche attivabile la funzione delle notifiche, che avvisa della pubblicazione di un annuncio coerente alla proprie preferenze. Tra le ultime ce ne sono ad esempio una per laureati triennali nell'ambito nell'ambito contabilità in una sede Ubs di Madrid; un'altra in comunicazione presso la Warner Media France a Neuilly-sur-Seine in Francia; e ancora – sempre dello stesso giorno – una a Dublino come sviluppatore Java.
C'è un aspetto a cui prestare particolare attenzione, ovvero quello del rimborso spese. «Se è sicuramente presente è indicato nell'annuncio» rassicura Iuzzolino, attraverso l'inserimento del simbolo dell'euro. Il fatto che sia assente non significa però che lo stage sia a titolo gratuito, ma solo che l'azienda non lo ha esplicitamente menzionato. Questo perché spesso accade, specifica Iuzzolino, «che l'importo sia stabilito in sede di colloquio».
Purtroppo non è escluso insomma che possano esservi offerte di tirocinio a titolo gratuito, «soprattutto per Paesi come l'Olanda, che li prevedono in questa formula per gli studenti». In altri casi, come la Francia, «il rimborso spese è assicurato per legge». In Germania ad esempio «il rimborso deve essere pari a al salario minimo di circa 1500 euro mensili». Attenzione però, perché anche qui non sempre i tirocini gratuiti sono illegali: l'obbligo di indennità vale sostanzialmente solo per l'equivalente dei nostri tirocini extracurriculari. Viene meno ad esempio, fa sapere Christine Gopner-Reineche, ufficio stampa del ministero del Lavoro tedesco, nel caso di «praticantati, tirocini di durata inferiore ai tre mesi, stage di breve durata unicamente finalizzati all'orientamento del giovane».
La speranza, ricorda l'Inapp, «è che si concretizzi presto in tutti i Paesi Ue quanto auspicato nella Risoluzione del Parlamento europeo sulla garanzia per i giovani dell’8 ottobre 2020». La risoluzione invoca infatti per i tirocini «la forma di accordi scritti e giuridicamente vincolanti, che specifichino i compiti del tirocinante e prevedano un rimborso spese dignitoso». Informazioni più dettagliate sugli stage sono comunque reperibili nell'app anche sulle 'schede Paese', una apposita sezione in cui si mettono insieme tutti i riferimenti legislativi sugli stage nel paese, così come i documenti richiesti, gli indirizzi utili, le informazioni su alloggio, moneta e simili.
«Spagna, Francia e Germania risultano essere le mete più ambite» elenca l'Inapp «Ma va rimarcata la risalita di Paesi come il Belgio, l’Olanda, il Lussemburgo e la Svizzera, sedi di istituzioni europee e di importanti organizzazioni internazionali». L’Olanda in particolare sembra scalare posizioni nel gradimento dei giovani. Quanto alla durata media degli stage, proseguono ancora da Inapp, si tratta «mediamente di sei mesi, un periodo di tempo adeguato perché i ragazzi possano maturare un’esperienza professionale significativa».
Ilaria Mariotti
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