Scritto il 17 Dic 2021 in Notizie
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C’è chi voleva fare l’archeologa e si è ritrovata fundraiser: anziché scavare in cerca di reperti antichi, oggi scava nella generosità di persone e aziende per finanziare progetti. Chi si immaginava rockstar, e oggi per lavoro in effetti tiene ogni giorno un microfono in mano, ma per fare il conduttore in radio. Chi sognava la tuta d’astronauta e oggi fa la farmacista. Esperte di mercato del lavoro che a dieci anni annunciavano che avrebbero fatto le investigatrici, allenatori di scherma che si figuravano sindaci della città (ma per questo sogno, chissà, magari c’è ancora tempo!).
E poi, perché no, ci sono quelli che il mestiere che avrebbero fatto da grandi lo avevano imbroccato già da piccoli: attori, giornalisti sportivi, maestri.
La sempreverde domanda “Cosa vuoi fare da grande?” è diventata oggi il fulcro attorno cui ruota una canzone – “Da Grande”, appunto: qui su Spotify – di un gruppo rock italiano formato da tre quarantenni che da grandi, indovinate un po’, volevano fare i musicisti. Poi la vita come sempre accade è stata imprevedibile: Giulio Xhaët, voce e chitarra del trio, oggi lavora come consulente focalizzandosi sulle tematiche digital; Fabio Zorio, alla batteria, è un professionista freelance; e Rodolfo Sogno, al basso e seconda voce, è un imprenditore nell’azienda di famiglia, ramo Costruzioni.
A vent’anni avevano fondato un gruppo musicale, gli Ubik, per poi scioglierlo nel 2009 e andare ciascuno per la propria strada. Ma nessuno dei tre ha mai abbandonato completamente la musica; e quindi, complice il momento di “pausa forzata” della pandemia, nel 2021 hanno deciso di gettare il cuore oltre l’ostacolo e riunire il gruppo, ribattezzandolo Edenmania. Così hanno cominciato a buttar giù canzoni, con un obiettivo: raccontare la vita dei trenta-quarantenni di oggi, “il loro contemporaneo”: aspirazioni, passioni, difficoltà.
«Proprio il giorno del mio quarantesimo compleanno abbiamo lanciato una chiamata sui social, invitando i nostri contatti a girarci foto e video di loro da bambini e chiedendo cosa volevano fare da grandi quand’erano piccoli» racconta Xhaët alla Repubblica degli Stagisti: «Hanno risposto in tanti con entusiasmo. Persone di tutte le età, amici, conoscenti e follower, dall’Italia e qualcuno anche dall’estero».
Risultato: il video della canzone – online da pochi giorni – è una carrellata di foto, e ogni frame mette a confronto ieri e oggi. «È stato emozionante entrare nel vissuto di persone che magari si conosceva solo via Facebook, Instagram o LinkedIn. La maggior parte ha confessato di essere felice di ciò che sta vivendo, oppure speranzosa verso il futuro».
«Quello che si fantasticava di fare da bambini nasconde una vocazione profonda: e non conta tanto ciò che esattamente si voleva fare, quanto l’impulso sottostante» aggiunge Rodolfo Sogno: «Se sognavi di fare l’astronauta magari sei attratto dall’avventura, oppure dalla tecnologia. Nel primo caso ti sentirai realizzato con un lavoro dinamico che ti lasci libero di viaggiare, nel secondo caso potresti essere felice di fare l’ingegnere».
«E se volevi fare il musicista, cosa conta davvero per te?» rilancia Fabio Zorio: «Scrivere canzoni o esibirti davanti a un pubblico? La vocazione può tendere più al creativo, oppure essere più legata all’intrattenimento e allo spettacolo. Secondo noi è questo ciò che conta per sentirsi felici con ciò che facciamo o che faremo». Peraltro nel video, in coda, ci sono anche loro, i tre componenti degli Edenmania, con le foto tratte dagli album di famiglia: e lì si scopre, per esempio, che Xhaët voleva fare lo scrittore (e in qualche modo lo ha fatto, pubblicando oltre a vari saggi anche il romanzo “I sogni di Martino Sterio”); Rodolfo Sogno aveva una delle aspirazioni più classiche per i bimbi, quella di fare il pilota; e proprio Fabio Zorio, dei tre, è l'unico aveva già chiaro da piccolo cosa avrebbe voluto fare. Guarda un po': il musicista.
Lo stile musicale degl Edenmania è rock anni Novanta – non a caso, l’epoca in cui tutti e tre erano adolescenti e hanno dunque formato il loro gusto musicale a botte di David Bowie, Afterhours, ma anche Guns’n’Roses e Iron Maiden.
Una curiosità: essendo Giulio Xhaët un incallito smanettone, per trovare un produttore artistico ha convinto gli altri due a organizzare una challenge online, a cui hanno partecipato una cinquantina di professionisti del campo musicale tra fonici, produttori e responsabili di case discografiche. Alla fine la scelta è caduta su Giorgio Baù, «per la varietà delle sue produzioni e la sensibilità creativa dimostrata». E così “Da Grande” e gli altri due brani finora incisi dagli EdenMania – “Noè” e “Gli anta” – sono stati registrati, prodotti e mixati da Giorgio Baù. Altri tre-quattro pezzi arriveranno tra qualche mese: «L’obiettivo è di avere un album intero entro la fine del 2022» promettono gli Edenmania.
La prima occasione per rivedere la neo-riunita band dal vivo è a Milano, sabato 5 febbraio, nel bello spazio di Mare Culturale Urbano. Covid permettendo, s’intende.
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