Doppio Master dei Talenti a Pechino e Hong Kong: «Un progetto basato sulla meritocrazia»
La Fondazione Cassa di risparmio di Torino, da quest'anno in collaborazione con la Fondazione Cassa dei risparmi di Forlì, ha appena aperto le selezioni per il bando Master dei Talenti neolaureati 2012. Si tratta di 79 tirocini all'estero, in diversi settori, con rimborsi spese dai 1.400 ai 3mila euro al mese. L'iniziativa è rivolta ai laureati delle università del Piemonte, della Valle d'Aosta e della sede di Forlì dell'Alma mater studiorum di Bologna. Ecco la testimonianza di una giovane donna che ha partecipato all'edizione 2008.Mi chiamo Roopa Bea, sono nata ad Ullal, in India, nel 1982. Sono arrivata in Italia l'anno successivo e sono cresciuta con la mia famiglia adottiva a Vinovo, in provincia di Torino. Mi sono iscritta al liceo linguistico europeo Sant’Anna di Moncalieri. In quarta superiore ho partecipato al programma AFS-Intercultura, tramite il quale ho trascorso tre mesi in Austria. È stata un’esperienza formativa non solo per la lingua ma soprattutto di crescita personale. All’epoca non avevo ancora il telefonino, le e-mail erano rare e i costi del telefono strepitosi, quindi è stata una full immersion totale, in un paese nuovo e lontana dagli affetti di sempre. Durante l’università ho frequentato scienze della mediazione linguistica per il triennio e lingue straniere per la comunicazione internazionale per il biennio, ho avuto la possibilità di recarmi due volte in Cina per studiare, ma sostenendo tutte le spese personalmente - perché non esistevano programmi come l’Erasmus. Per riuscire a non gravare troppo sulla mia famiglia ho dato un po’ di ripetizioni e sono andata a raccogliere i lamponi in estate.Durante l’università non ho avuto modo di fare tante esperienze di stage poiché il tempo per lo studio era molto, dato che ho imparato il cinese e il tedesco. Tuttavia ho potuto vivere un’esperienza a Bagnolo Piemonte dove per alcuni mesi sono stata impiegata allo sportello immigrazione, seguendo i cinesi residenti in quelle zone. Una volta terminata l’università sono stata circa sei mesi a Pechino per approfondire la conoscenza della lingua. Tornata in Italia, mia mamma mi ha detto che aveva letto del bando della Crt e quindi mi sono candidata. Onestamente temevo che non avrei vinto: invece sono stata chiamata per una posizione ad Hong Kong con un’azienda italiana che aveva un ufficio di rappresentanza in Asia. Però sono rimasta solamente un paio di mesi: non avevano molto da farmi fare e quindi ho chiesto di tornare, visto che percepivo questo periodo come una perdita di tempo. Però la Fondazione, comprendendo la situazione, mi ha proposto un nuovo tirocinio a Shanghai. E quindi sono subito ripartita per uno stage alla Angelo Po Grandi Cucine, dove sono rimasta per parecchio tempo visto che dopo i sei mesi di stage sono stata assunta. Dopo altri sei-sette mesi però, non avendo ottimi rapporti con la direzione locale e nemmeno un trattamento economico che mi permettesse di vivere in Cina (1500 euro al mese ma con tutte le spese a mio carico, contro la precedente borsa di tirocinio che ammontava invece a 3.200 euro mensili!), sono rientrata in Italia. Durante la mia lunga permanenza in Cina ho potuto confrontarmi con realtà molto diverse, sia stranieri miei coetanei che lavoravano lì, sia altri talenti Crt sia naturalmente i giovani locali. Anche lì esiste lo stage: la nostra centralinista per esempio aveva appena finito le superiori e lavorava da noi, inquadrata come tirocinante, con un rimborso spese davvero minimo. Una volta rientrata in Italia ho continuamente cercato, sia qui che in Cina, un lavoro retribuito adeguatamente. Non ho mai preteso di guadagnare cifre spropositate, ma almeno il giusto per un profilo professionale arricchito da così tante esperienze. Purtroppo l’Europa e soprattutto l’Italia non offrono grandi possibilità ai giovani. Oggi mi ritengo molto fortunata perché ho un lavoro fisso ormai da due anni, mediamente retribuito anche se i compromessi sono sempre moltissimi. Parlo le lingue che amo, ma sono passata al lato commerciale. Mi sono reinventata come figura professionale e ho considerato il tutto come un’ottima sfida per crescere. Ho molto timore di ciò che accadrà, nonostante un contratto a tempo indeterminato il posto sicuro non esiste più. Mi piace ciò che faccio, anche se sono consapevole che in altri tempi, in un’altra Italia, forse avrei potuto avere una carriera differente. Oggi guadagno 1.500 euro mensili, cui si aggiungono due premi all'anno, per le vendite, da 800 euro ciascuno. Tuttavia mi reputo soddisfatta perché riesco a vivere da sola, ovviamente con moltissimi sacrifici, a progettare il mio matrimonio per la prossima primavera e a credere che potrò farcela in qualche modo. Guardando indietro, posso dire che il Master dei Talenti ha cambiato la mia vita totalmente: in un attimo ho avuto nuovamente fiducia negli enti, che spesso vengono tacciati di far vincere solamente i conoscenti, ho compreso che la meritocrazia ancora ha un peso e che il mondo è davvero un ventaglio di opportunità. Quando ho intrapreso il MdT ammetto che ero molto inesperta: è stata un’ottima palestra. Grazie alla borse di studio ingente ho potuto perfino risparmiare: e i soldi mi sono poi serviti per sopravvivere in Cina nel periodo in cui ero impiegata direttamente dall’azienda italiana. Nel mio cuore ringrazio spesso la Fondazione per quanto mi ha offerto; sono felice di essere un animo ottimista in questo periodo davvero complesso.Testo raccolto da Riccardo SaporitiEcco l'articolo dedicato all'edizione 2012 del bando:- Stage all'estero con rimborsi fino a 3mila euro: torna il Master dei TalentiQui, invece, le storie di altri ex borsisti:- Da Torino al Ruanda: un "mal d'Africa" cominciato col Master dei Talenti- Maria Abbatescianni, un'appassionata di letteratura in ambasciata a Bucarest- Francesco Imberti, dalla Cina con amore (per il cibo italiano)- Antongiuseppe Stissi, un ingegnere piemontese sul treno per Pechino- La sensibilità di psicologo di Davide Debertolo al servizio della giustizia minorile in Mozambico- Il geologo Luca Guglielmetti, da Torino a Yellowstone con lo zaino in spalla- Michele Bertolini, l'artista della computer graphic sospeso tra Milano e Los Angeles- Nicola Rivella, un anno alla World Bank di Washington per studiare i paesi in via di sviluppo»- Paola Laiolo, da Torino a Bruxelles inseguendo l'Europa- Chiara Santi: grazie alla CRT ho scoperto la sicurezza sul lavoro e me ne sono innamorata