Dallo stage al tempo indeterminato? In Tetra Pak si può: la testimonianza di Veronica Venturi

Annalisa Di Palo

Annalisa Di Palo

Scritto il 29 Feb 2012 in Storie

Per raccontare «dal di dentro» l'iniziativa Bollino OK Stage, attraverso cui la Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità secondo i principi della Carta dei diritti dello stagista, la redazione raccoglie le testimonianze degli ex stagisti delle aziende che hanno aderito al Bollino. Di seguito quella di Veronica Venturi, ingegnere gestionale a tempo indeterminato in Tetra Pak, a Modena.

Ho 27 anni e sono di San Giovanni in Persiceto, in provincia di Bologna. Qui ho frequentato il liceo scientifico e nel 2003 mi sono iscritta a Ingegneria dei processi gestionali all'Università di Bologna. Perché questa facoltà? Il merito è dei professori di matematica e fisica del liceo, che mi hanno fatto amare queste materie; anche grazie a loro ho passato con relativa facilità gli esami scoglio del primo anno. Nel dicembre 2006 mi sono laureata alla triennale e ho continuato con la specialistica in Ingegneria gestionale, sempre a Bologna, conseguendo il titolo biennale a gennaio 2010.
La mia tesi era incentrata sulle metodologie di cost accounting ambientale, in particolare sul life cycle costing - ovvero sulla stima di tutti i costi attribuibili alla vita di un prodotto, dalla nascita al suo fine vita. L'ho redatta in collaborazione con il laboratorio di LCA&Eco-design del Centro Enea di Bologna, a cui avevo chiesto la disponibilità tramite il sito aziendale. Ho frequentato il laboratorio per sei mesi, ma senza essere stagista: svolgevo più che altro lavoro di ricerca per il mio elaborato.
Dopo la specialistica poi sono andata un paio di mesi a Cambridge per perfezionare l'inglese con un corso privato: una bella esperienza, che mi ha fatto maturare molto. La scuola mi mise anche in contatto con la famiglia dove poi ho alloggiato - il costo dell'affitto era compreso nella retta. Durante questo periodo e tutti gli anni universitari devo ringraziare i miei genitori, che mi hanno sempre sostenuto moralmente ed economicamente; i piccoli lavoretti che facevo non erano di certo sufficienti.
Rientrata in Italia, mentre studiavo per l'esame di abilitazione alla professione di ingegnere, ho iniziato a inviare curriculum e a sostenere i primi colloqui. Quando i miei amici mi dicevano che anche inviare cv era di per sè un lavoro io li deridevo, ma mi sono dovuta ricredere. Ho passato giornate intere a navigare in rete e a compilare form online! Finché a settembre 2010 ho iniziato uno stage semestrale in un'azienda della grande distribuzione, vicino casa, per la quale mappavo tutti gli impianti di servizio in loco per ottimizzare le attività di manutenzione. Percepivo 500 euro al mese di rimborso, e almeno per la benzina bastavano. Nonostante il rapporto con i colleghi e con il tutor fosse ottimo, mi rendevo conto che non stavo crescendo professionalmente: l'università crea una forma mentis utile ad affrontare la quotidianità lavorativa, ma gli strumenti e le tecniche vanno appresi in azienda, e io lì non lo stavo facendo.
A ottobre 2010 quindi ho interrotto lo stage, con due mesi di anticipo: nel frattempo infatti era arrivata la chiamata di Tetra Pak, a cui avevo inviato il cv online qualche mese prima. Avrei avuto difficoltà ad assentarmi un giorno intero per sostenere il colloquio a Modena quindi ci siamo accordati per un prima intervista telefonica, in parte in inglese. Qualche giorno dopo è arrivata un'altra chiamata, questa volta per un incontro in sede. Di nuovo si sono mostrati attenti alle mie esigenze e hanno condensato in una sola mezza giornata due momenti distinti delle selezioni, il colloquio con il responsabile HR e poi quello con il manager. Più mi si parlava del mondo Tetra Pak e più avrei voluto essere scelta. È una grande multinazionale, attenta non solo al suo core business - sviluppa, produce e commercializza soluzioni per il trattamento e il confezionamento degli alimenti - ma anche all’impatto ambientale che le sue attività producono e al benessere e alla crescita professionale dei suoi dipendenti.
Dopo una settimana è arrivato il sì: ero stata scelta per uno stage in Supply Chain con rimborso spese di 800 euro, accesso gratuito a mensa e palestra aziendale. Per sei mesi ho partecipato all'implementazione di uno strumento gestionale di raccolta dati già in uso presso lo stabilimento di Modena presso alcuni fornitori Tetra Pak, anche con diverse trasferte in Austria e Svezia. Dopo un iniziale affiancamento mi è stata data grande autonomia e di questo sono molto grata: quei mesi mi hanno fatto imparare tanto.
A fine stage, nel maggio 2011, mi è stato proposto un contratto semestrale del V livello del Ccnl Metalmeccanico come Supply Chain Planner, con uno stipendio di 27mila euro lordi all'anno. E lo scorso dicembre, a ridosso della scadenza, sono stata confermata a tempo indeterminato, con la stessa qualifica e la stessa retribuzione - che dopo il primo anno inizierà a crescere. E con il passaggio di contratto presto andrò anche a vivere da sola. Devo dire che in generale tutti i miei compagni di corso di Ingegneria ad oggi lavorano, qualcuno anche a tempo indeterminato come me. Comunque sembra che raccontare la propria testimonianza per la Repubblica degli Stagisti porti bene: per noi ex stagisti Tetra Pak più volte ha coinciso con l'offerta del tempo indeterminato!

Testo raccolto da Annalisa Di Palo

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