Patto per lo stage 2018, ecco l'elenco di chi lo ha sottoscritto
Qui l'elenco di chi ha sottoscritto finora il Patto per lo stage con la Repubblica degli Stagisti → Cos'è il patto per lo stage - punto per punto Giorgio Goricandidato alla presidenza della regione LombardiaCoalizione di centrosinistra (Partito Democratico, Gori Presidente, Obiettivo Lombardia, Lombardia per le Autonomie, Lombardia Progressista - a sinistra per Gori, Insieme, +Europa, Civica Popolare)Qui il suo sito e la sua biografiaQui la dichiarazione rilasciata alla Repubblica degli Stagisti per spiegare le motivazioni dell'adesione al Patto: «Aderisco con piacere al “Patto per lo Stage 2018” promosso dalla Repubblica degli Stagisti. Lavoro e formazione, apprendistato e tirocinio sono stati fin dall’inizio temi prioritari della mia campagna elettorale e lo sono del mio programma. Occorrono giuste regole per i veri tirocini, ponte importantissimo tra istruzione e mondo del lavoro; occorre promuovere l’apprendistato, che è un vero contratto di lavoro; e dobbiamo al tempo stesso reprimere l’abuso dei lavori malpagati mascherati da tirocini, che umiliano i nostri giovani. A questo mira il Patto per lo Stage e questo realizzerò io da Presidente della Regione».Lia Quartapellecandidata alla Cameracollegio uninominale Milano estPartito DemocraticoChi è: Nata nel 1982, è economista e ricercatrice. L’interesse per la politica internazionale e per le tematiche connesse alla cooperazione allo sviluppo ha caratterizzato dal principio il suo percorso formativo e lavorativo. A 17 anni si è trasferita in Galles per studiare presso lo United World College of Atlantic. Dopo avere conseguito un Master in Economia alla School of Oriental and African Studies di Londra ha voluto vivere un'esperienza sul campo, in Mozambico, dove ha lavorato con il governo come economista dello sviluppo. Concluso un dottorato presso l’Università di Pavia, ha lavorato presso l’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale di Milano (ISPI) e ha insegnato presso il corso di Politiche per lo sviluppo all’Università di Pavia. La sua esperienza politica inizia nel 2007, quando fonda e viene eletta segretario del circolo 02PD nel quartiere Porta Venezia dov'è cresciuta. Nel 2013, dopo essere stata la più votata alle primarie del Partito Democratico a Milano, è stata eletta deputata e ha ricoperto il ruolo di capogruppo PD nella Commissione Affari esteri e comunitari della Camera dei Deputati.Perché ha sottoscritto il Patto: «Sono questi degli impegni anzitutto per la dignità di una generazione che deve potere mettersi in gioco e costruirsi delle valide opportunità. Nella scorsa legislatura, mi sono impegnata per la riattivazione dei tirocini Maeci-Crui, gli stage nelle Ambasciate all'estero. Ho dovuto condurre una battaglia di principio per garantire un seppur piccolo rimborso anche nei casi in cui la legge non lo rendeva necessario. Servono ora regole e tutele minime. È una questione di eguaglianza, perché nella giungla attuale degli stage, sono i fortunati e i privilegiati ad avere la vita più facile. Ripartiamo da qui per garantire un ingresso nel mercato del lavoro guidato dal merito e dalle competenze».Valerio FedericoCandidato capolista al Senato collegio Lombardia 1e al consiglio regionale della Lombardia, circoscrizione di Milanoper la lista +EuropaChi è: 51 anni, membro della Direzione di Radicali Italiani, è stato Tesoriere nazionale dal 2013 al 2016, autore di approfondimenti e iniziative politiche su federalismo, diritti civili, società partecipate, enti locali, misurazione della qualità dei servizi pubblici, capitalismo relazionale italiano. Coautore della proposta di legge popolare “Più democrazia, più sovranità al cittadino” (2017), della pdl popolare regionale “Aborto al sicuro” in Lombardia (2017) e di una indagine sull'applicazione della legge 194 negli ospedali lombardi. Autore nel 2011 dello studio “La Peste lombarda - Un movimento ecclesiale integralista ha in mano una regione”, ha collaborato nel 2010 al volume “La lobby di Dio”, la prima inchiesta su Comunione e Liberazione e la Compagnia delle Opere.Perché ha sottoscritto il Patto: «Conosco la fondatrice della Repubblica degli Stagisti da molti anni e penso che le battaglie per i diritti degli stagisti vadano sostenute. Le aziende dovrebbero cogliere il momento dell'incontro con i giovani come un'opportunità di crescita e di innovazione. Ritengo che il tema dell’occupazione giovanile sia centrale quando si parla di lavoro e che si debbano prendere impegni chiari per garantire ai giovani percorsi di transizione dalla formazione al lavoro di qualità».Elisa GambardellaCandidata alla Camera dei Deputati, collegio Liguria 2 capolista per la lista "Insieme"Chi è: «Genovese, 26 anni. Da 10 anni nutro la mia passione per la politica, in Italia e in Europa. Oggi presiedo il network Future of Europe dei giovani socialisti europei e faccio parte della segreteria nazionale del PSI. Laureata in Studi europei, ho lavorato per tre anni al tema della disoccupazione giovanile presso il Ministero del Lavoro e oggi mi occupo di relazioni istituzionali presso un centro studi».Perché ha sottoscritto il Patto: «Aderisco al patto per lo stage con forte convinzione. Lo faccio perché incarna i motivi profondi per la mia candidatura, nata per dare voce e rappresentare da sinistra la mia generazione, con le sue ragioni di avvilimento e frustrazione, alla quale offro proposte ferme per il lavoro, un modello di sviluppo economico sostenibile e pari opportunità per tutte e tutti. Questa campagna mi sta particolarmente a cuore, perché il lavoro come veicolo di realizzazione personale e la fine della precarizzazione dei percorsi professionali sono temi a cui ho lavorato con dedizione per anni e che oggi sono il primo punto del mio programma. Inoltre, avendo vissuto sulla mia pelle l'utilizzo degenerato e denigratorio del tirocinio, sono ben felice di mettermi a disposizione per trattare con dignità e rispetto tutti i giovani che si affacciano al mondo del lavoro. E restituire al tirocinio la funzione che gli è propria»Pietro BussolatiCandidato al consiglio regionale della Lombardia, circoscrizione di Milanolista del Partito Democratico - Giorgio Gori PresidenteChi è: «Ho 35 anni, sono nato e cresciuto a Milano. Dopo una laurea in Economia ed un master in Gestione dei servizi pubblici locali alla Bocconi, ho lavorato prima all'Autorità per l'energia elettrica, poi all’Enel e infine all’Eni. La passione per la politica nasce dall’impegno nel sociale, coltivato prima nel quartiere dove sono nato e poi all’estero, attraverso esperienze di volontariato in Sud America. Il desiderio di impegnarmi per la mia città mi ha portato ad essere eletto, nel 2013, segretario metropolitano del Partito Democratico di Milano. Mi sono impegnato per farne uno strumento democratico e trasparente di partecipazione alla vita politica. Dal volontariato intergenerazionale delle magliette gialle di Bella Ciao Milano alle elezioni Primarie e amministrative che hanno portato a vincere Beppe Sala, abbiamo messo insieme idee e forze virtuose, coniugato innovazione e tradizione. Per ottenere questo risultato ho lavorato perché ogni persona si trovasse nella condizione di mettere in circolo le proprie competenze e il proprio valore. Adesso la Lombardia è il mio impegno!».Perché ha sottoscritto il Patto: «Promuovere una piena occupazione e un lavoro dignitoso per tutti è la nostra priorità. Accompagnare i giovani nel mondo del lavoro con un percorso professionalizzante e rispettoso dei diritti della persona è ciò che faremo. Per questo sottoscrivo il Patto per lo stage». Massimo UngaroCandidato alla Camera dei Deputati, circoscrizione Estero-Europa capolista per il Partito democraticoChi é: «Sono il capolista nonché più giovane candidato alla Camera del PD per la circoscrizione Estero Europa. Ho 30 anni e, dopo aver vissuto in 4 città diverse dell’UE, abito a Londra dal 2005. Dal 2009 lavoro nel settore privato dove mi occupo di investimenti in paesi in via di sviluppo. Nel 2007, insieme ad altri amici, ho fondato il PD Londra & UK e nel 2017 ne sono stato eletto Segretario. Nel 2016 ho coordinato Basta Un Si UK a favore della riforma costituzionale. Credo che gli italiani all’estero possano contribuire alla prosperità del nostro Paese e per questo motivo vorrei mettermi al servizio del nostro futuro».Perché ha sottoscritto il patto: «Il tema centrale della mia candidatura é il lavoro giovanile, ovvero come ridare opportunità e dignità ai giovani italiani. L'assenza di opportunità, lavoro, meritocrazia spinge ogni anno molti italiani a lasciare l'Italia una generazione esodo molto visibile qui a Londra con oltre 2mila arrivi al mese. Su questo fronte il problema degli stage senza compenso assume una rilevanza di primo piano. Non solo perché sono fondamentalmente regressivi in quanto veicolo di immobilismo sociale, ma anche perché impediscono o rallentano l'emancipazione dei giovani dai loro genitori».Carlo CastiglioniCandidato al consiglio regionale della Lombardia, circoscrizione di Vareselista Lombardia ProgressistaChi è: «Sono nato a Busto Arsizio nel 1986, sono laureato in mediazione linguistica e culturale presso la scuola per interpreti e traduttori “Altiero Spinelli” di Milano. Dopo la laurea mi sono dedicato al volontariato presso alcune associazioni per l’inserimento lavorativo di ragazzi con “abilità diverse”, per l’integrazione di persone straniere nel nostro territorio e presso l’Arcigay di Varese. Ritengo che la politica debba essere al servizio dei cittadini e non viceversa».Perché ha sottoscritto il Patto: «Ho deciso di aderire al patto per lo stage perché lo condivido a pieno. Lo strumento dello stage è un ottimo mezzo per aiutare giovani e meno giovani a qualificarsi in un lavoro ma purtroppo è ormai fuori controllo e abusato dalle aziende che lo usano soprattutto per sottopagare la manodopera e spesso per fare lavori poco qualificanti. Ritengo che ci debbano essere maggiori controlli da parte delle istituzioni sui lavori che vengono svolti sotto forma di stage, inoltre un’azienda che decide di assumere uno stagista alla fine del percorso di stage, deve ricevere degli sgravi fiscali in modo da disincentivare il licenziamento a fine stage per assumere nuovi stagisti continuando così un circolo vizioso». Andrea De FeliceCandidato al consiglio regionale della Lombardia, circoscrizione di Vareselista Lombardia ProgressistaChi è: «Sono nato a Salerno nel 1994. A 5 anni mi sono trasferito a Ferno con la mia famiglia, e mi sono poi diplomato in Ragioneria a Gallarate. Sto per laurearmi in Scienze Politiche (politico-sociale) a Milano. Sin dalle superiori una delle mie più grandi passioni è stata la politica, tant'è che mi sono diplomato con una tesina sulla relazione tra stato e mafia. Anche per la tesi di laurea ho scelto un tema che viene scarsamente considerato: gli stereotipi e pregiudizi in fase di colloquio e come essi poi influenzano il mercato del lavoro. Sono entrambi temi importanti che hanno in comune una cosa: la cultura. Una società senza cultura è una società che permette alla mafia di infiltrarsi tra le istituzioni e ai pregiudizi e agli stereotipi di condizionare il pensiero verso chi è "diverso". Senza trascurare la mia passione per la politica, il mio futuro sarà in ricerca e selezione: è il lavoro che desidero fare e mi piace aiutare le persone, in questo caso a trovare il lavoro per loro».Perché ha sottoscritto il Patto: «Essendo giovane anche io, ho avuto modo di assistere in questi anni all’evoluzione degli stage e tirocini. Anche se rispetto a un po’ di anni fa le cose sono decisamente migliorate, occorre osare di più e questo patto va certamente nella direzione giusta. I giovani soffrono davvero molto l’ingresso nel mondo del lavoro. Questo è uno dei motivi per cui la disoccupazione giovanile è alta. Se per alcune aziende i giovani rappresentano davvero un’opportunità per le aziende stesse, per altre invece sono soltanto dei soggetti per avere manovalanza a basso costo. In particolare vi è una distanza abissale, tra aziende piccole e grandi, nel modo di vedere il “giovane ragazzo”. Occorre che le istituzioni facciano il loro dovere affinché si dia davvero occasione al giovane di imparare e terminare lo stage/tirocinio con delle competenze acquisite e questo lo si può fare solo valorizzando questi strumenti e vigilare su chi ne fa uso». Francesca Ulivicandidata al consiglio regionale della Lombardia, circoscrizione di Milano e di MantovaLista Gori PresidenteChi è: 46 anni, giornalista e attivista per i diritti dei malati. Dirige i telegiornali di alcune tv nazionali, è manager di una importante multinazionale media. Malata di diabete di tipo 1 e altre malattie autoimmuni e croniche, si batte per la conoscenza della sua malattia presso l'opinione pubblica, per i diritti dei malati e per favorire la ricerca scientifica in campo biomedico.Perché ha sottoscritto il Patto: «Aderisco perché i temi della formazione e dell'ingresso nel mondo del lavoro sono per me fondamentali. In quanto candidata alle elezioni regionali sostengo ovviamente l'obiettivo principale di Giorgio Gori che è buona e piena occupazione. La mia candidatura è legata specificamente alla tutela dei diritti dei malati cronici attivi nella società ed è a tutela anche delle migliaia di bambini, ragazzi e giovani malati cronici cui è necessario assicurare prime occupazioni "buone" e che tengano conto e rispettino le diversità. Per questo aderisco al "Patto per lo Stage 2018"».Chiara CremonesiCandidata alle elezioni regionali in Lombardia, circoscrizione di Milanolista Lombardia Progressista - Sinistra per GoriChi è: «Nata negli anni 70 a Milano, vivo ora nel quartiere Niguarda. Sono innamorata di questa città, come canta Fortis: “Mi piacciono i tuoi quadri grigi, le luci gialle e i tuoi cortei”. Mi sono diplomata al liceo linguistico di Pavia e poi laureata in scienze della comunicazione a Torino. Ho iniziato a far politica proprio a scuola; di quegli anni ricorderò sempre la strage di Capaci e via d’Amelio e le grandi manifestazioni di Piazza Tienanmen. Sull’onda di questo impegno ho contribuito a fondare l’Unione degli Studenti. Sono stata consigliere comunale in un piccolo comune alle porte di Milano e ho iniziato a partecipare alle attività del PDS prima e dei DS poi, occupandomi in particolare delle relazioni internazionali. Nel 2009 ho partecipato alla nascita di Sinistra Ecologia Libertà, comunità nella quale ho tanto investito e creduto. Sono stata consigliere regionale dal 2010 al 2013 e poi dal novembre 2016 ad ora. Oltre a Milano, alla sinistra e alla politica, la mia grande passione sono gli animali».Perché ha sottoscritto il Patto: «Credo che il lavoro buono e dignitoso debba essere una priorità per la politica. Riguarda un numero alto di persone. Sono convinta che lo stage, se ben regolamentato, possa rappresentare uno strumento di crescita e formazione. Ciò che abbiamo visto in questi anni è stato prevalentemente lo sfruttamento del lavoro e delle capacità di tante ragazze e ragazzi. E questo non deve più accadere».Davide Fracassocandidato alle elezioni regionali in Lombardia, circoscrizione di Milano lista Lombardia Progressista - Sinistra per GoriChi è: «36 anni, neopapà di Linda. Laurea e lavoro in comunicazione. Fondatore di Lenius.it e volontario del Naga, dove provo a dare una mano a rifugiati politici e vittime di tortura. Amo giocare di squadra e l’F.C.»Perché ha sottoscritto il Patto: «Aderisco in modo convinto perché penso che la Regione possa fare molto per gli stage e tirocini, e più in generale per promuovere l'occupazione di qualità. La Lombardia è la prima regione per numero di stage. Deve diventarlo anche per la qualità di quelli che offre».Paola Boccicandidata alle elezioni regionali in Lombardia, circoscrizione di MilanoPartito democratico - Giorgio Gori presidenteChi è: «Nata e cresciuta a Milano, laureata al Politecnico, mi sono occupata di ricerca sugli spazi pubblici, ho poi insegnato alla Facoltà di Design e lavorato nel campo dell’audiovisivo. Vivo con mio marito e i miei due figli in un quartiere vivace e aperto. Il mio impegno civico è iniziato nei Consigli di Scuola e proseguito nel 2006 come Consigliera di Zona: sono stata poi eletta nel 2011 in Consiglio Comunale a Milano per il Partito Democratico e riconfermata nelle elezioni amministrative del 2016, cui si è aggiunta la nomina di Consigliera in Città Metropolitana. mi sono occupata in particolare della valorizzazione e diffusione della cultura e dello sport, di qualità dell’ambiente, di scuole, di servizi, del trasporto pubblico, della tutela dei diritti e delle pari opportunità».Perché ha sottoscritto il Patto: «Sottoscrivo il Patto con convinzione, ritenendo che lo stage sia un importante strumento di apprendimento e di prima reale esperienza lavorativa che deve essere soggetto a regole trasparenti e non avere alcun carattere di sfruttamento. Le giovani generazioni hanno il diritto di misurarsi con il mondo professionale esigendo il pieno rispetto del loro ruolo, che significa indennità economica certa e dignitosa e un percorso di qualità, chiaramente identificato prima del suo inizio e soggetto a verifiche e valutazioni. Condivido la necessità di un tavolo permanente in Regione, per orientare le politiche regionali alla più efficace e corretta applicazione di questo strumento».Alfredo Zinicandidato al Consiglio regionale della Lombardia, circoscrizione di MilanoPartito Democratico - Giorgio Gori Presidente Chi sono: «Ho 50 anni, sono nato e cresciuto a Milano. Ristoratore di lunga tradizione a Milano nell’impresa familiare, mi occupo da sempre di commercio e innovazione,ciclismo e sport, turismo e formazione. Sono Cavaliere della Repubblica Italiana dal 2 giugno 2009, coordinatore del Club Imprese Storiche di Confcommercio, consigliere del Comitato Lombardo della Federazione Ciclistica Italiana, della Fondazione Fiera Milano, della Camera di Commercio di Milano e del Museo Bagatti Valsecchi. Sono stato anche vicepresidente di Isnart, l’Istituto di ricerche turistiche di Unioncamere, e presidente dell’ente bilaterale del Turismo. Componente del Comitato Expo 2015 di Confcommercio; del tavolo del Turismo e Sport presso il dipartimento del Turismo; collaboratore di Rcs Sport per i grandi eventi (come il Giro d’Italia), e di importanti organizzatori di corse ciclistiche. Sono anche stato arbitro di Calcio e ho ricoperto diversi incarichi nella pubblica amministrazione e nei consigli di amminisreazione di numerose società. ».Perché ha sottoscritto il Patto: «Apprezzo l’iniziativa di Repubblica degli Stagisti, e le battaglie condotte da anni per i diritti dei giovani stagisti. Aderisco con convinzione al Patto perché lavoro, formazione, apprendistato e tirocinio sono temi per me prioritari non soltanto in campagna elettorale, ma nell’agenda quotidiana di istituzioni e imprese. Con il Patto ci impegniamo a favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro con un percorso di formazione e professionalizzante autentico, non svilito e strumentalizzato, rispettoso della dignità e dei diritti delle persone. È la strada giusta per promuovere lavoro e occupazione di qualità». Giacomo Negricandidato alle elezioni regionali in Lombardia, circoscrizione di MilanoLiberi e UgualiChi é: «29 anni, dopo la laurea in matematica ho lavorato come consulente aziendale. Mi sono licenziato e da quattro anni insegno con passione alle superiori. Ho svolto numerose attività di volontariato, dalla Sicilia all'Albania, dal Ghana alla Grecia e oggi sono uno dei portavoce di Possibile a Milano».Perché ha sottoscritto il Patto: «Sottoscrivo perché la precarietà lavorativa delle giovani generazioni è un danno per tutto il paese, perché sono convinto che il lavoro va pagato, altrimenti si chiama sfruttamento, perché - l'ho vissuto sulla mia pelle - gli uffici di job placement delle università funzionano e devono essere dei punti di riferimento per chi, dopo gli studi, cerca lavoro. Per ridare credito alla politica bisogna prendersi impegni concreti e rendere conto del proprio operato. Dimostrare insomma che è possibile impegnarsi per migliorare la vita delle persone».Franco D'Alfonso candidato al Senato nel collegio uninominale Milano 2 Coalizione di centro-sinistraChi é: «Ho 62 anni e sono nato a Milano dove vivo e lavoro come consulente e manager internazionale. Sono sposato da 27 anni con Micaela e ho tre figli. Mi sono laureato in giurisprudenza alla Statale di Milano, Master in Business Administration, Mba alla Scuola di direzione aziendale dell'università Bocconi, ho lavorato con Alfa Romeo, Italtel e Mediaset. Assessore al commercio e al turismo nel 2011, ho coordinato e organizzato la Lista Civica per Pisapia. Socialista municipalista, conto di portare a Roma quanto di buono c'è a Milano, il mio motto in campagna infatti è "Come Milano": il nostro pragmatismo, il nostro "coeur in man", la nostra competenza».Perché ha sottoscritto il Patto: «Lo sottoscrivo con convinzione perché ritengo che sia di fondamentale importanza che la politica apra gli occhi e torni ad interrogarsi sui problemi del futuro e non solo su quelli pensionistici. Mai così tanto come in questa campagna la generazione degli stagisti, dei lavoratori a progetto, dei contratti a scadenza e delle partite IVA è stata ignorata. Sottoscrivo il patto perché penso sia necessario che la società ribalti il paradigma che vede le giovani generazioni come le proprietarie del futuro e per questo come le ultime file del presente. Oggi bisogna garantire un percorso professionale di qualità, una retribuzione economica dignitosa e il rispetto del ruolo; è qualcosa che nel presente va fatto per dare una stabilità alle giovani generazioni e per costruire insieme un futuro». Anna AscaniCandidata capolista alla Camera in Umbria.Partito DemocraticoChi è: «Sono nata nel 1987, laureata in Filosofia e studente di dottorato presso la Luiss in Politiche: Storia, Teoria, Scienza. La mia esperienza politica nasce insieme al Partito Democratico e sono stata eletta alla Camera dei Deputati nel 2013. Sono stata promotrice del primo Forum Europeo dei Giovani Deputati, tenutosi a Bruxelles nel dicembre 2013. Nel gennaio 2016 sono stata indicata da Forbes tra i trenta personaggi under 30 più influenti della politica europea. Da luglio 2017 sono parte dell’esecutivo nazionale del PD come responsabile del Dipartimento Cultura. Garantire migliori opportunità ai giovani che si affacciano al lavoro è uno dei miei principi guida: la mia attività legislativa, infatti, è stata incentrata su educazione, formazione, cultura, in particolare dal punto di vista dell’innovazione e dello sviluppo».Perché ha sottoscritto il Patto: «La mancanza di equità generazionale è sempre più un problema di tutte le democrazie occidentali, ma specialmente lo è nel nostro paese. Si tratta di una battaglia da combattere su più fronti: per una formazione sempre più spendibile nel mercato del lavoro, per politiche attive del lavoro, per il giusto riconoscimento economico al lavoro come diritto universale, per condizioni che incentivino lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile. Per tutti questi motivi, è importante battersi per la qualità dell’ingresso nel mondo del lavoro e quindi aderisco convintamente al “Patto per lo Stage 2018».Claudio Consonnicandidato al Senato nel collegio plurinominale Lombardia 5Lista 'civica popolare Lorenzin' Chi è: Docente di scuola secondaria, di ruolo dal 2004, ha una esperienza trentennale dalla secondaria di primo grado (scuola media) all'Istituto d'Arte, al Ginnasio dehoniano, all'Istituto tecnico industriale sia statale che salesiano, nonchè nei licei scientifici statali di Milano, Desio e Monza. È consigliere comunale della Margherita nel comune di Monza.Perché ha sottoscritto il Patto: «Giovani, lavoro, scuola e formazione, apprendistato e tirocinio sono stati temi prioritari della mia candidatura e sono nel programma della "Civica Popolare con Lorenzin". Occorrono regole corrette per tirocini significativi a partire dall'alternanza scuola - lavoro delle secondarie superiori dove ho fatto molta esperienza di tutoraggio di classi liceali. Essi sono infatti i ponti importantissimi tra l'istruzione e mondo del lavoro. Dobbiamo anche fare in modo che gli stage possano essere utilizzati non solo nelle università (dove ho fatto epserienza di tutoraggio on-line) ma anche durante tutto il corso dell'aggiornamento e della educazione continua degli adulti, senza con ciò ledere i diritti dei lavoratori. Dobbiamo anche smascherare e reprimere i vari abusi nei "lavori" mascherati da tirocini».Maria Rita Liviocandidata al Consiglio regionale della Lombardia nella circoscrizione di ComoPartito democraticoChi è: insegnante di Lettere e Latino al liceo, già sindaca di Olgiate Premasco, dal 2014 è presidente della Provincia di Como.Perché ha sottoscritto il Patto: «Perché ha sottoscritto il Patto: «Credo che il tema delle politiche del lavoro e quello dei tirocini sia centrale per la promozione di “buona occupazione” e viste le competenze della Regione su questi temi la futura giunta che auspico di centro sinistra dovrà impegnarsi molto per “invertire la rotta”. Penso sia assolutamente necessaria una revisione dell’organizzazione degli stage, soprattutto per quelli che coinvolgono i giovani all’entrata nel mercato del lavoro. Il tirocinio dovrebbe essere sempre una esperienza finalizzata all’inserimento nel lavoro, un periodo di prova e di conoscenza reciproca. Vanno quindi aboliti tutti i tirocini “non finalizzati”, oggi proposti ed utilizzati anche da grandi aziende, che in molti casi sono delle vere e proprie offese per i giovani diplomati e laureati. Vanno tuttavia mantenute delle distinzioni chiare tra: i tirocini curriculari, che sono parte di un percorso di formazione; i tirocini extracurriculari, quali strumento per il primo inserimento nel lavoro, per giovani che hanno concluso il loro percorso formativo, a tutti i livelli; i tirocini extracurricolari, di inserimento lavorativo protetto per le categorie svantaggiate (ad esempio disabili, ex-carcerati, minori sotto tutela giudiziaria). La Regione al contempo può avere un ruolo di controllo e di verifica quindi ben venga l’istituzione di un tavolo permanente sui tirocini. Faccio un esempio su tutti: il sistema per un possibile controllo è già presente ed andrebbe semplicemente attivato. Sono le COB gestite dai Centri per l’Impiego, i cui dati andrebbero incrociati con le attività delle direzioni territoriali del lavoro. Anche in questo ruolo la Regione può e dovrà farsi avanti. Condivido certamente la necessità di un serio intervento di riforma dello strumento dei tirocini. Questo è compito sia dello Stato, del Ministero del Lavoro e del MIUR, sia della singola Regione. Ed in Lombardia l’intervento può essere più rapido ed incisivo perché ci sono delle esperienze già positive e c’è un sistema economico diffuso che può essere ancor più coinvolto».Mina ZingarielloCandidata alla Camera dei Deputati, circoscrizione Estero-Europa Partito democraticoChi è: «Sono una cooperante umanitaria. Vivo a Londra dal 2013 ma prima ho vissuto e lavorato in Africa e in America Latina. Sono nata in provincia di Taranto e sono cresciuta in provincia di Mantova. Mi sono laureata in Servizi giuridici internazionali con Specialistica in Relazioni internazionali, profilo giuridico. Ora lavoro per l'ONG umanitaria International Rescue Committee dove mi occupo di rifugiati e migranti vulnerabili in Libia ed Europa».Perché ha sottoscritto il Patto: «Aderisco perché nel mio settore gli stage senza compenso sono molto comuni e costituiscono una barriera all'ingresso che blocca l'accesso di personale di talento e motivato che non può permettersi di lavorare senza stipendio. Io stessa ho dovuto partecipare a internship non retribuite sia in Italia che nel Regno Unito, e per potermi mantenere ho dovuto trovare lavori part-time o durante il fine settimana da fare in aggiunta al lavoro che già svolgevo come una intern. Avere percorsi di accesso al mondo del lavoro sani e rispettosi della dignità dei lavoratori e dei datori di lavoro e' di importanza fondamentale, ed é per questo che l'area dei tirocini deve essere normata e monitorata in modo più rigoroso e senza lasciare spazio ad ambiguità. Per questo sono felice di aderire al "Patto per lo stage 2018" e ringrazio la Repubblica degli Stagisti per il lavoro che svolge».