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La Regione Toscana presenta il progetto «Giovani Sì!» per sostenere studenti, stagisti e precari: 300 milioni di euro in tre anni

In Toscana il 2011 sarà l'anno dei giovani. Questa la promessa di Enrico Rossi [nella foto], presidente della Regione, che ha scelto il momento di passaggio tra vecchio e nuovo anno per annunciare ufficialmente «Giovani Sì!», una piattaforma di progetti pensati per raggiungere cinque obiettivi: permettere ai giovani di uscire di casa, garantire il diritto allo studio e alla formazione, favorire l’inserimento lavorativo, permettere un accesso agevolato al credito e microcredito e sostenere l’imprenditoria giovanile. «Vogliamo creare un circolo virtuoso: la Toscana investe sui giovani, e i giovani poi investono sulla Toscana» ha sintetizzato Rossi presentando nel dettaglio i progetti e l'ingente cifra con cui verranno sostenuti: quasi 300 milioni di euro. Per la precisione 295,7 milioni in tre anni - a partire dal 2011 e fino al al 2013 - suddivisi tra il rafforzamento di alcuni interventi già esistenti (servizio civile, borse di studio, contributi all'imprenditoria giovanile, incentivi all'assunzione di giovani laureati e sostegno ai lavoratori atipici) e l'avvio di quattro azioni innovative. Come la Repubblica degli Stagisti aveva preannunciato all'inizio di dicembre, una di queste ultime riguarda proprio i tirocini, e in particolare lo spinoso problema del rimborso spese: la Regione Toscana promuoverà un'iniziativa volta a incentivare le aziende a corrispondere almeno 250 euro al mese ai loro stagisti, e premierà con 6mila euro quelle che li assumeranno al termine dell'esperienza formativa. Di suo, la Regione aggiungerà a favore degli stagisti 150 euro al mese (quindi il rimborso spese minimo percepito da ciascuno sarà di 250 + 150 cioè 400 euro al mese). Per questo specifico progetto verranno investiti  33,5 milioni di euro, sempre ripartiti su tre anni.  «Uno stage deve essere un trampolino, non un trappolone» secondo Rossi: «Già ora le imprese private più avvedute remunerano i propri stage, spesso prodromi ad assunzioni vere e proprie». Gli altri progetti innovativi sono il contributo casa (sia per l'affitto sia per l'acquisto), il prestito d’onore e il microcredito. Eccoli nel dettaglio. Alla casa il presidente della Regione dedica una citazione letteraria: «Leggevo un libro di Henning Mankell, uno scrittore svedese. Tra i personaggi del libro c’era una ragazza che l’autore descrive così: “Benché avesse 19 anni, viveva ancora a casa coi genitori”. A volte basta una piccola frase per descrivere il gap che esiste tra i nostri giovani e i loro coetanei europei». Al progetto per aiutare i giovani ad uscire dal guscio famigliare viene destinato un finanziamento di 45 milioni. Per ora in Toscana i pochi under 30 che riescono a emanciparsi da mamma e papà lo fanno grazie alla disponibilità di appartamenti di famiglia: secondo i dati Istat, infatti, dei giovani toscani che vivono lontano dalla famiglia solo il 22% (contro il 34% della media nazionale)  paga una pigione. Per contrastare questa situazione la Regione ha previsto di erogare un contributo a fondo perduto agli under 34 che affittano una casa: 200 euro al mese alle coppie con figli e nuclei monoparentali (un genitore con uno o più figli), 150 euro alle giovani coppie senza figli (anche non sposate), ai single o a chi convive perché fuorisede per studio o lavoro (per esempio gli studenti).Un altro dei problemi che i giovani senza una famiglia abbiente alle spalle devono affrontare è quello di reperire i fondi per la propria formazione. Master, dottorati, corsi di specializzazione costano una fortuna: la Toscana metterà a disposizione 15 milioni di euro, fornendo sostanzialmente garanzie bancarie, e ciascun giovane potrà ottenere un finanziamento fino a 50mila euro, attraverso un fondo presso Fidi Toscana. Basterà che sia residente o domiciliato in Toscana, che abbia meno di 35 anni, una laurea e che presenti un programma di studio ed un piano di copertura finanziaria delle spese che prevede di sostenere. Il rimborso inizierà entro 12 mesi dall’ingresso nel mondo del lavoro. «Se un giovane vuole investire su se stesso, la Toscana investirà su di lui» chiosa Rossi «E ai giovani che hanno voglia di fare diamo modo di fare bene». Sempre attraverso Fidi Toscana verrà attivata una forma di microcredito: un finanziamento regionale di circa 3 milioni destinato a giovani imprenditori per crediti non superiori a 15mila euro (a fronte di un investimento massimo di 20mila), per una durata massima di cinque anni. In questo caso il limite di età è innalzato di sei anni: da 34 si passa a 40 anni. «Oltre a Fidi Toscana saranno coinvolte anche le Camere di commercio, i Confidi, gli enti locali, gli enti previdenziali, le banche» spiegano dalla Regione «Con un milione di euro di garanzie si possono sostenere circa cinque milioni di finanziamenti. Inoltre, quando il prestito viene restituito, le risorse messe a garanzia tornano a disposizione».I progetti che già esistevano, e che verranno potenziati, sono invece il servizio civile (45 milioni di euro per far aumentare il numero di ragazzi che potranno fare questo tipo di esperienza dagli attuali 700 a quasi 3mila all'anno, permettendo quindi di soddisfare il 100% della richiesta), le borse di studio, il sostegno all'imprenditoria giovanile nel manifatturiero, nei servizi e nell'agricoltura (30 milioni), gli incentivi all'assunzione di giovani laureati (una base di 1,2 milioni di euro da accrescere in base alle richieste, per finanziare un contributo regionale di 6mila euro per le imprese che assumono con contratto a tempo indeterminato un laureato, di 6.500 euro per quelle che assumono un dottore di ricerca; e di 3.000/3.250 euro nel caso di assunzioni a tempo indeterminato part-time) e il sostegno ai lavoratori atipici (3 milioni di euro per aumentare il fondo di garanzia per consentire loro l’accesso al credito).Quasi trecento milioni di euro messi in campo dalla sola Regione Toscana, governata dal Partito democratico, sono quasi una sfida al centrodestra: meno di due mesi fa il ministro della Gioventù Giorgia Meloni aveva presentato un progetto analogo, «Diritto al futuro», da 216 milioni di euro «che diventano 300 grazie al cofinanziamento pubblico e privato». Infatti le reazioni non si sono fatte attendere: il capogruppo PdL in consiglio regionale, Alberto Magnolfi [nella foto a destra], in un'intervista al Giornale della Toscana ha accusato Rossi di illudere i giovani toscani facendo promesse che non sarà in grado di mantenere: «Un fantomatico progetto di cui nemmeno i dirigenti del bilancio sono a conoscenza. Un'ispirazione nata probabilmente la notte di Natale, visto che il bilancio è stato approvato la Vigilia e non c'è traccia di questo imponente finanziamento». Critica immediatamente rispedita al mittente dall'interessato dalle pagine del Quotidiano Nazionale: «Sono sei mesi che lavoro a questo progetto e so bene dove sono le risorse per finanziarlo: ci ho messo la faccia e ora ci metto anche la testa, se non va in porto sono pronto a dimettermi». Eleonora VoltolinaPer saperne di più su questo argomento, leggi anche:- La Carta dei diritti dello stagista ispira Regioni, associazioni politiche e siti web a tutelare gli stagisti. A cominciare dal rimborso spese- Il presidente della Regione Enrico Rossi promette: «In Toscana ricevere dei soldi per uno stage sta per diventare un diritto»E anche:- Elezioni regionali alle porte: se qualche candidato se la sente di impegnarsi per i giovani, ecco le proposte della Repubblica degli Stagisti- Chance ai giovani, Bangladesh - Italia uno a zero. A quando anche qui un microcredito "alla Yunus" per aiutare i ragazzi a diventare indipendenti?- Intervista al ministro Giorgia Meloni: «Più controlli per punire chi fa un uso distorto dello stage. Ma i giovani devono fare la loro parte e denunciare le irregolarità»

380 stage all'estero sotto l'albero. Ecco i bandi Leonardo aperti e quelli in apertura

Fine anno: tempo di feste, di vacanze e di relax. Proprio nel periodo natalizio scadono anche diversi bandi Leonardo e altri se ne aprono: chi è interessato a un tirocinio all'estero spesato dall'Ue può provare a candidarsi. Fortunati gli aspiranti stagisti residenti in Emilia Romagna: a loro sono rivolti due dei quattro bandi già aperti. C'è tempo fino a giovedì 23 dicembre per "Tools for Tiles", che assegna 28 tirocini di 12 settimane l'uno (e ne prevede altri 17 in una seconda tornata) distribuiti tra Austria, Portogallo, Regno Unito, Romania, Spagna, Svezia e Ungheria. Il progetto è frutto di un partenariato tra il Cerform [a destra, il logo], scuola di formazione nel settore della ceramica industriale - ambito di svolgimento dei tirocini - e i comuni di Sassuolo (che bandisce 10 posti ), Formigine (10), Fiorano (5), Castellarano (3), per ciascuno dei quali esiste un bando. La residenza in uno di essi è un requisito essenziale e determina la scelta del bando a cui partecipare. Ammessi i precari, disoccupati o cassaintegrati che abbiano almeno la maturità; bene la laurea, ma non se si è ancora studenti. Come per tutti i Leonardo, è necessaria una buona conoscenza delle lingua del Paese di destinazione o dell'inglese, e chi ha già partecipato al progetto non può bissare. Ogni borsa - alla quale i comuni partecipano con un contributo di mille euro ciascuno - è gestita da Cerform e copre assicurazione, viaggio (può però essere necessario anticiparne una parte, che verrà rimborsata entro maggio 2012), alloggio, preparazione iniziale, certificato e un contributo sul vitto da definire, poiché gli accordi con i partner sono ancora aperti. Le candidature devono pervenire al Cerform entro le ore 12 del 23 dicembre, così composte: modulo di candidatura, due fototessere, cv europeo in italiano e in lingua. Il tutto deve essere spedito anche in formato elettronico all'indirizzo dalborgo.f [chiocciola] cerform.it. È previsto un colloquio, dopo le festività natalizie, mentre i risultati si attendono per fine gennaio e le prime partenze a febbraio. Per chi si candida, ci sono ottime possibilità di farcela: poche le domande finora pervenute. La cooperativa  sociale Kara Bobowski di Modigliana, provincia di Forlì-Cesena, con "YOUrope" [a sinistra, il logo] mette a bando fino a lunedì 17 gennaio 40 stage di 14 settimane l'uno in Spagna, Gran Bretagna, Belgio, Polonia, Svezia, Malta, Francia, Germania. Per gli ultimi due Paesi sono previsti rispettivamente uno e due posti per disabili: qui il tirocinio si riduce a tre settimane ed è previsto un accompagnatore. Possono partecipare i giovani disponibili sul mercato del lavoro, non studenti, che abbiano tra i 19 e i 32 anni e risiedano in Emilia Romagna. I settori di riferimento sono: educazione, sanità, sociale, cooperazione internazionale, ambiente, economia sociale. Le borse, cofinanziate dalla Regione e da molte associazioni e fondazioni locali, vengono amministrate totalmente dalla cooperativa: gli stagisti non ricevono quindi soldi ma viaggio, vitto, alloggio, trasporti locali e assicurazione sono pagati. In questo modo, spiega il referente del progetto alla Repubblica degli Stagisti, c'è un minore dispendio in tassazione e si ottimizzano i fondi. Le cifre spese variano dai 2900 euro di Malta ai 4200 della Gran Bretagna. Fa eccezione il Belgio: in questo caso i vincitori riceveranno in gestione l'intero ammontare della borsa, 3240 euro (925 al mese). Le candidature - modulo di domanda in italiano e in lingua, cv europeo, una fototessera e copia della carta d'identità - devono pervenire alla cooperativa entro il 17 gennaio (fa fede il timbro postale) e in formato digitale a europa [chiocciola] karabobowski.org. A inizio febbraio verrà pubblicata la graduatoria degli ammessi al colloquio; a metà marzo i risultati finali e ad aprile le partenze. Si è aperto da poco, e scadrà venerdì 14 gennaio "Fidelio 2" della fondazione "Padre Alberto Mileno" di Vasto [a fianco, il logo del suo centro di formazione professionale]:  60 stage di 16 settimane l'uno ad Atene, Jaén (Spagna) o Plymouth (Inghilterra). Il profilo professionale offerto è quello di addetto all'accoglienza turistica e possono partecipare tutti i non occupati sotto i 35 anni con studi o esperienze lavorative documentate nel campo. Non è ammesso chi, al momento dell'inizio delle attività (febbraio-marzo 2011), sia ancora studente. Le borse vengono amministrate interamente dall'ente promotore e vanno dai circa 3500 della Grecia ai 4500 della Gran Bretagna. Alla fondazione vanno spediti per raccomandata (fa fede il timbro postale) modulo di domanda, cv in italiano e inglese, due fototessere e copia del documento d'identità. Ben 93 i tirocini promossi nel settore del turismo e della valorizzazione territoriale da Iscom Formazione Modena [sotto, il logo], organo della Confcommercio della città, con “Val.Ter Modena”. 13 settimane, a partire da marzo 2011, in una città tra Londra, Brighton (Gran Bretagna), Cork, Dublino (Irlanda), Siviglia (Spagna), Figueira da Foz (Portogallo), Bordeaux (Francia), Lipsia (Germania), Praga (Cecoslovacchia) e Fethiye-Mugla (Turchia). Ammessi gli occupati e non, purché al di sotto dei 40 anni e con un'esperienza pregressa nel settore (tra i profili più richiesti cameriere di sala, addetto al front-office e al back-office). La borsa copre tutte le voci di costo dei Leonardo ed è amministrata in toto dall'ente promotore. Domanda, curriculum e copia della carta d'identità dovranno pervenire all'Iscom - o all'associazione Send di Palermo, o all'Ispar "A. Gramsci" di Cagliari, che cofinanziano il progetto - entro le 17 venerdì 21 gennaio, tramite raccomandata, fax, consegna o mail, ma perché la candidatura sia valida è necessaria la registrazione al sito dell'Iscom. Previsto un colloquio e un test scritto in lingua. Ci sono poi diversi bandi in fase di ultimazione. È atteso a giorni il "Coinset", finanziato in primis dalla Camera di commercio di Ancona - circa 240mila euro in due anni. 60 i tirocini previsti, 10 per i residenti in Puglia e 50 ugualmente divisi tra i residenti nelle province di Ancona e Pesaro-Urbino. Destinazione Francia, Gran Bretagna, Spagna, Danimarca o Svezia: il settore di attività è quello dell'industria navale. Il Comune di Calenzano promuove invece "Co-opera": 250mila euro per finanziare 51 tirocini da 13 settimane in Gran Bretagna, Germania, Spagna, e Portogallo nel settore terziario. Possono partecipare i residenti in Toscana, Emilia Romagna, Marche, Umbria e Lazio che possiedano almeno il diploma. La pubblicazione del bando è attesa per fine anno. Slitta invece a dopo le feste quella del nuovo "Unipharma Graduates", progetto della fondazione di Noopolis e delle università La Sapienza, Tor Vergata e Roma Tre che dal 2003 assegna tirocini a tutti i laureati italiani nel settore chimico, farmaceutico e biotecnologico. 50 i posti a bando, 24 le settimane di tirocinio, 40 i centri di ricerca europei d'eccellenza che aderiscono al progetto. Chi intanto vuole farsene un'idea, può consultare il ricchissimo sito dedicato [a fianco, uno screenshot della home]. Annalisa Di Palo Per saperne di più su questo argomento, leggi anche: - Programma Leonardo, stage in giro per l'Europa dai quindici ai sessant'anni sotto il segno della formazione permanente

La Carta dei diritti dello stagista ispira Regioni, associazioni politiche e siti web a tutelare gli stagisti. A cominciare dal rimborso spese

In principio fu la Carta dei diritti dello stagista. In questo documento, lanciato nell'aprile del 2009 come "manifesto delle idee" della Repubblica degli Stagisti e base dell'iniziativa Bollino OK Stage volta a responsabilizzare le imprese italiane a un utilizzo corretto dello strumento del tirocinio, uno dei punti più importanti era quello relativo al rimborso spese. «Gli stagisti devono percepire un rimborso spese adeguato a coprire le spese vive (alloggio, vitto, trasporti) e commisurato all’età, alla scolarità,  alle competenze pregresse e all’apporto fornito all’ospitante» si legge infatti al punto 6 della Carta: «Tale rimborso spese può essere quantificato come segue: almeno 250 euro netti mensili per diplomati e studenti universitari; almeno 500 euro netti mensili per laureati; per chi ha diploma di master Mba o di secondo livello, una cifra superiore a discrezione di ciascuna azienda ospitante. Gli stage gratuiti devono essere limitati ai progetti di alternanza scuola-lavoro dedicati agli studenti delle scuole secondarie». Una dichiarazione di guerra agli stage gratuiti, dunque. Malgrado la normativa vigente non preveda l'obbligo di pagare gli stagisti da parte delle aziende e degli enti che li ospitano. Sono passati quasi due anni da quando la Repubblica degli Stagisti ha avviato la battaglia, e finalmente anche altri hanno deciso di scendere in campo per sostenere questa istanza.Prima di tutto la Regione Toscana, che sulla base del libro La Repubblica degli stagisti - come non farsi sfruttare (Laterza) ha avviato una riflessione e ha deciso di agire. «Si tratta di una battaglia politica» ha dichiarato lunedì sera il presidente della Regione Enrico Rossi durante un incontro pubblico a Firenze «perché i giovani che in Toscana fanno stage ricevano almeno un rimborso. Una lotta giusta per affermare il diritto a ricevere un compenso per la propria opera: il rimborso dà dignità». Motore di questa iniziativa il gruppo dei Giovani Democratici di Firenze - guidati da Andrea Giorgio e da Patrizio Mecacci, neoeletto segretario cittadino del PD - da tempo attento all'attività e alle battaglie della Repubblica degli Stagisti.In concreto, la Regione Toscana presenterà entro il giugno dell'anno prossimo una delibera di giunta per prevedere, all'interno del più ampio pacchetto giovani, una misura per incentivare le imprese a dare ai propri stagisti almeno 250 euro al mese di rimborso spese: di suo, la Regione si impegnerà a integrare questo emolumento con 150 euro al mese a favore del tirocinante, e a premiare l'azienda che proceda all'assunzione al termine del percorso formativo, con un contratto a tempo indeterminato, con un bonus di 6mila euro. Il tutto finanziato con i denari del Fondo sociale europeo, che ad oggi invece praticamente in tutte le regioni vengono investiti "a pioggia" in corsi di formazione di qualità talvolta dubbia, troppo spesso utili, più che a formare i giovani a un mestiere spendibile sul mercato del lavoro, ad arricchire le società che organizzano questi corsi. La Toscana è quindi ufficialmente la prima Regione che raccoglie l'appello contenuto nelle ultime pagine del libro La Repubblica degli stagisti.Ma anche Fli, il neonato partito di Fini, ha deciso a novembre di scendere in campo e con la sua associazione Libertiamo si è impegnato a dare battaglia a stage e praticantati gratuiti. La miccia qui è stata un'inchiesta della Repubblica degli Stagisti sull'ente pubblico Inps, che violando il codice deontologico forense si rifiuta di pagare i laureati in giurisprudenza che svolgono presso i suoi uffici il praticantato per diventare avvocati. I giovani di Libertiamo hanno segnalato questa denuncia al deputato Fli Enzo Raisi, che ha immediatamente presentato un'interrogazione parlamentare al ministro del Lavoro Sacconi - purtroppo ricevendone una risposta lacunosa e insoddisfacente, una sorta di non-risposta (v. il video su Stagisti TV). Libertiamo ha poi lanciato, in occasione del primo evento pubblico di Fli a Perugia, l'iniziativa «No agli stage gratuiti», riassumendo così la questione: «Se lavori ma non ti pagano, ti mantiene papà. Se ti offrono uno stage gratuito a Milano, e tu sei di Cosenza, è lui che ti paga l’affitto. O no? Questo, amici, non è mercato. Non è libertà. Non è futuro». Quattro gli obiettivi di Libertiamo: «Fare in modo che lo stage sia davvero il primo passo nel mondo del lavoro; permettere a stagisti e praticanti di rendersi economicamente indipendenti; garantire che, per i già laureati, stage e praticantato siano regolarmente retribuiti; rendere trasparenti i termini contrattuali: condizioni, mansioni, riconoscimento economico, durata, prospettive». Detto in parole povere: «Ci battiamo insomma perché gli stage diventino anche in Italia quello che già sono in tutti i paesi europei e negli Stati Uniti: un investimento sul futuro, ma con una remunerazione nel presente». Una parte dei militanti ha espresso perplessità, utilizzando la pagina Facebook aperta ad hoc per presentare l'iniziativa per pubblicare commenti intrisi di scetticismo (tipo: «Il rapporto tra datore di lavoro e lavoratore è una faccenda privata. Che lo stato ne resti fuori una volta per tutte») ma i promotori dell'iniziativa - in testa Piercamillo Falasca - la difendono con vigore: «Non siamo contro le aziende, non siamo contro la flessibilità nel lavoro. Siamo per il riconoscimento economico del suo valore».E sul web è nata un'altra iniziativa simile, ideata da un gruppo di giovani di cui fa parte anche la lettrice della Repubblica degli Stagisti Elisa Paradivino e promossa dal sito Scambieuropei (criticato in passato dal suo pubblico per aver pubblicato notizie relative a stage gratuiti). Si chiama «Il manifesto dello stagista» e si propone di raccogliere firme per pungolare la politica a modificare la normativa sugli stage in tre punti: «Se lo stage non è curriculare (non è svolto per motivi scolastici o universitari) deve prevedere un rimborso spese»; «La somma minima per il rimborso spese deve essere così prevista: 200 euro al mese per studenti di scuola superiore, 400 euro al mese per diplomati con laurea triennale, 500 euro al mese per laureati con laurea specialistica»; «Gli stage non possono essere svolti oltre i 18 mesi dalla fine di un corso di studi (scuola superiore, università, master, corso professionale)».Tutte queste iniziative sono il segno evidente che i semi che la Repubblica degli Stagisti ha sparso - e che continuerà a spargere - stanno dando i primi germogli. Ora bisogna continuare a combattere, tutti insieme: l'unione fa la forza, portando avanti - ciascuno con la sua modalità, nel suo territorio, con gli interlocutori a suo avviso più adatti - la battaglia affinché uno o più principi della Carta dei diritti dello stagista vengano messi in pratica, coinvolgendo i politici, gli amministratori, gli imprenditori, gli accademici più sensibili alla tematica.Le guerre si vincono così, una battaglia alla volta, un passo alla volta. L'obiettivo finale infatti, almeno per la Repubblica degli Stagisti, non è solo quello di garantire a tutte le persone che compiono un percorso di tirocinio un minimo di rimborso spese, bensì quello - ben più ambizioso - di rendere più forti i giovani italiani nel mercato del lavoro, nelle istituzioni, nella società civile. Rendere questa Italia, parafrasando Alessandro Rosina, finalmente un paese per giovani.Eleonora VoltolinaPer saperne di più su questo argomento, leggi anche:- Il presidente della Regione Enrico Rossi promette: «In Toscana ricevere dei soldi per uno stage sta per diventare un diritto»E anche:- Parlamento europeo, risoluzione contro i tirocini gratis e le aziende che sfruttano gli stagisti- Mae-Crui, la vergogna degli stage gratuiti presso il ministero degli Esteri: ministro Frattini, davvero non riesce a trovare 3 milioni e mezzo di euro per i rimborsi spese?- Sulla gravità della violazione del codice deontologico forense da parte degli enti pubblici: l'editoriale di Eleonora Voltolina- Polemica negli USA sugli stage gratuiti dopo un articolo del New York Times: forse sono illegali

Cinquanta stage nelle agenzie europee con rimborsi oltre i mille euro al mese. Tutti i dettagli per candidarsi

Tra le opportunità di stage all'estero, quelle offerte dalle agenzie dell'Unione europea  sono senz'altro da tenere sott'occhio - specie perché è quasi sempre previsto un congruo rimborso, spesso superiore ai mille euro netti mensili. Ecco dove è possibile fare domanda  in questo momento. Scadono venerdì 10 dicembre le candidature per sei tirocini all'Era, European railway agency, che dalla cittadina francese di Valenciennes lavora per sviluppare reti ferroviarie sicure e ben integrate a livello europeo. A seconda dell'unità scelta, gli stage durano da tre a cinque mesi (si inizia a marzo 2011), con rimborso di 1047 euro netti e viaggi di andata e ritorno rimborsati. Per gli stagisti con disabilità il basic grant sale invece a 1500 euro. Necessaria la laurea triennale - meglio se in discipline tecnico-scientifiche, ma non mancano chances per gli altri - e un'ottima conoscenza dell'inglese. Si possono candidare anche gli studenti di specialistica e, in seconda battuta e senza rimborso, i dipendenti pubblici o privati che stiano studiando tematiche coerenti con l'Era. Come per quasi tutte le altre agenzie, è escluso chi a qualsiasi titolo abbia già prestato servizio in un corpo dell'Ue. Gli interessati devono scaricare l'application form, compilarlo (preferibilmente in inglese o francese) e allegarlo ad una mail a traineeships [chiocciola] era.europa.eu con le scansioni dei documenti richiesti. Gli esiti a metà gennaio. Finora, per sei posti e un budget annuale di 30mila euro, sono quasi 120 le candidature pervenute. Nel 2009, anno di partenza del programma, le candidature erano state 115 ma tra i 6 ammessi non c’era stato nessun italiano. Per la Efsa, European food safety agency, di Parma c'è tempo fino al 17 dicembre: 25 tirocini da sei a dodici mesi - a seconda del numero di candidature e delle esigenze delle unità - in uno dei più importanti organi di consulenza scientifica in tema di sicurezza alimentare e protezione di animali e vegetali. Il rimborso è di 1067 euro netti mensili, più un contributo sulle spese di viaggio (disciplinato nei dettagli; è bene leggere le norme interne). Laurea triennale e buon inglese rimangono requisiti essenziali, mentre sono esclusi solo quanti hanno già fatto esperienza nell'agenzia. Per candidarsi si deve scaricare e compilare il modulo di domanda, che va poi stampato, firmato, scansionato e allegato in pdf ad una mail a traineeships [chiocciola] efsa.europa.eu. Solo dopo una prima scrematura ai candidati verrà chiesto di fornire tutti i documenti di supporto, compresa la certificazione di assicurazione sanitaria (il modello E111). La EMCDDA, European monitoring center for drugs and drug addiction raccoglie, analizza e divulga informazioni su droghe e tossicodipendenze, monitorando la situazione europea. Di base a Lisbona, proprio da quest'anno 2010 offre stage retribuiti di almeno sei mesi per laureati almeno triennali con un'ottima conoscenza dell'inglese; particolarmente apprezzate le discipline sociali e giuridiche. I 20mila euro di budget annuale servono in gran parte per rimborsare sette tirocinanti: 960 euro netti mensili, più il viaggio di andata e ritorno pagato. La scadenza da segnare è il 31 dicembre. Entro questa data dovranno pervenire all'indirizzo traineeships [chiocciola] emcdda.europa.eu application form e curriculum europeo in inglese. Possibile anche un colloquio telefonico. Solo i vincitori verranno contattati, entro fine marzo, e l'inizio del tirocinio avverrà tra quella data e giugno 2011. In virtù dell'altro numero di candidature spontanee, anche in assenza di una vacancy (la prima nel 2010 con 193 partecipanti), l'agenzia dal 2008 offre anche tirocini non retribuiti, e nella domanda va specificato per cosa si concorre. Rimangono bassi i numeri anche per questa tipologia di stage: sei le vincitrici - tutte donne - nel primo anno; tre nel 2009, tutti maschi, e sette nel 2010, più equamente distribuiti. Un solo italiano tra questi, ancora in servizio. Per gli stage non pagati l'età media è piuttosto bassa, intorno ai 23 anni. Da Lisbona a Dublino: qui ha sede l'Eurofound, European foundation for the improvement of work and living conditions, che dal 1975 fornisce informazioni e consulenze a sindacati, organi istituzionali, datori di lavoro. Una volta all'anno offre  sette stage da tre a cinque mesi nel suo quartier generale, ma anche negli uffici di Bruxelles, con un basic grant di 1277 euro (con una maggiorazione del 50% per i disabili) e rimborso viaggio. Chi ha almeno una laurea triennale e sa l'inglese ha tempo fino al 14 gennaio 2011 per le candidature: dopo la registrazione al sito, bisogna compilare il form e inviarlo a efhr [chiocciola] eurofound.europa.eu. I certificati vanno inviati solo se preselezionati, e in quel caso si ha un buon 30% di possibilità di farcela. Infine, si chiude il 30 gennaio la finestra di candidatura dell'Ecdc, European Center for disease prevention and control, che ha il compito di individuare e valutare eventuali pericoli infettivi. Operativo dal 2005 a Stoccolma,  offre due volte all'anno sei tirocini da tre a sei mesi con viaggio pagato e un rimborso netto di 1207 euro mensili (1800 per i disabili, e il budget per questa tornata è più consistente, 70mila euro contro i precedenti 64mila). Tra le lauree triennali, particolarmente apprezzate le discipline medico-scientifiche. All'indirizzo traineeship [chiocciola] ecdc.europa.eu vanno spediti lettera di presentazione, curriculum in inglese e scansioni dei certificati. Sempre alta la competizione: per dodici posti sono state 199 le domande pervenute nel 2009. Massiccia - oltre il 90% - la presenza femminile, con un età media vicina ai 28 anni. Annalisa Di Palo Per saperne di più su questo argomento, leggi anche: - Unione europea, Era e Cedefop offrono stage da oltre mille euro al mese: candidature aperte fino a metà agosto - Sei opportunità di stage da 1100 euro al mese al Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie di Stoccolma: candidature aperte fino al 30 aprile

Per chi vuole raccontare la sua tesi di laurea a un pubblico di aziende interessate, il 3 dicembre a Milano c'è Tesicamp

Per la maggior parte degli studenti universitari la tesi di laurea è un momento molto importante, ma troppo spesso fine a se stesso. Ben vengano quindi le iniziative che permettono a laureandi e neolaureati di valorizzare questo lavoro, mettendo magari a frutto il tempo e l'impegno investiti per attirare l'attenzione di qualche azienda interessata al tema che la tesi sviluppa.Con questo obiettivo è nato nell'estate del 2009 Tesicamp, da un'idea di Alberto D’Ottavi, Luca Galli e Ivan Montis: i primi due docenti presso la NABA di Milano, il terzo alla Cattolica. Un evento organizzato ad hoc per permettere ai giovani di esporre - nell'arco di un quarto d'ora - la propria tesi. La prima edizione di Tesicamp si è svolta nell'ottobre del 2009 a Milano, a Palazzo Giureconsulti [nell'immagine a fianco, un momento dell'evento], negli spazi messi a disposizione dalla Camera di Commercio di Milano che dell'iniziativa è anche promotrice. A sentire i 35 partecipanti c'erano un centinaio di persone, tra cui i rappresentanti di una quarantina di aziende, e poi docenti universitari, liberi professionisti e altri studenti.Tesicamp torna venerdì 3 dicembre con una nuova edizione, sempre a Milano, a Palazzo Turati in via Meravigli. La partecipazione è aperta a tutti i giovani neolaureati o laureandi che abbiano scritto una tesi sull’innovazione digitale nei campi della comunicazione, del marketing dei new media, delle arti e del design e a tutte le aziende e liberi professionisti alla ricerca di giovani di talento da inserire nel proprio organico. Alle 17, al termine delle esposizioni, ci sarà una tavola rotonda dedicata al tema dell'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro: tra i relatori Eleonora Voltolina, direttore della Repubblica degli Stagisti; Ruggero Eugeni, direttore dell'Almed;  Italo Vignoli, socio della Federazione relazioni pubbliche italiana; e Fabiano Lazzarini, 36enne general manager di IAB Italia; a moderare ci sarà Alberto D’Ottavi.Per partecipare non ci sono grossi sbarramenti o selezioni all'ingresso, a parte le tesi palesemente fuori tema: ciascun candidato deve  però ripensare la propria e riadattarla per farla stare nel format dei 15 minuti. Un paio di giorni prima dell'evento gli organizzatori comunicano ai partecipanti l’ordine di presentazione, stabilito raggruppando le tesi per argomento. Le sale sono attrezzate con videoproiettore, pc e impianto audio: così chi espone il proprio lavoro può farlo attraverso presentazioni powerpoint e magari anche video.Le università con cui Tesicamp è in contatto (l'Alta scuola di media e design della Cattolica, la Scuola di media design e arti multimediali di NABA e la Iulm) segnalano gli allievi migliori, ma l'evento è aperto anche alle autocandidature: l'anno scorso la maggior parte dei partecipanti proveniva da atenei milanesi, ma c'era anche qualcuno da Bologna e addirittura da Napoli. Per i ragazzi la partecipazione è rigorosamente gratuita, così come per le aziende e in generale per il pubblico. I costi dell'evento sono coperti dagli sponsor e dalla Camera di Commercio di Milano che offre un finanziamento a fondo perduto.Grazie alla precedente edizione di Tesicamp qualcuno è riuscito addirittura a trovare lavoro: è il caso di Valentina Spotti, assunta con un contratto a progetto da un sito web. Due partecipanti, Elena Favilli e Stefano Besana, hanno vinto una borsa di studio da 20mila euro legata a un progetto di Telecom Italia. Altre due tesi infine sono state selezionate per iniziative specifiche: quella di Alessandro Fontana per Milano in digitale, quella di Angelo Penone per Start up Night. Chi vuole candidarsi può farlo compilando il modulo di registrazione sul sito di Tesicamp.Per saperne di più su questo argomento, leggi anche:- Panoramica sui premi di laurea in scadenza tra novembre e gennaio 2011. E con le borse di studio l'estero è più vicino- Il deputato Aldo Di Biagio spiega la sua interrogazione: «Bisogna difendere chi ha lauree "deboli" dalla discriminazione nelle selezioni»- Ingegneria ma non solo: quali sono le lauree più utili per trovare lavoro?

Panoramica sui premi di laurea in scadenza tra novembre e gennaio 2011. E con le borse di studio l'estero è più vicino

Gli studenti italiani che ricevono di borse di studio universitarie sono meno dell'11%, scrivono Marco Iezzi e Tonia Mastrobuoni nel volume "Gioventù sprecata". Di questi, i tre quarti alla luce di un reddito familiare basso, mentre solo per il 3,7% in base al merito. E allora la Repubblica degli Stagisti ha raccolto i bandi in scadenza per premi di laurea e borse di studio all'estero. È stata prorogata a lunedì 29 novembre la scadenza del programma "Science and Arts Fellowship China" del Miur, Ministero dell'istruzione, per borse di studio e tirocini semestrali da utilizzare nell'anno accademico 2010/11 e destinati ai laureati nel settore delle arti e delle scienze. 25 posti in tutto, cinque dei quali per chi proviene dal settore Afam,  Alta formazione artistica e musicale - conservatori e accademie ad esempio. Destinazione Cina, con un rimborso forfettario di 7500 euro netti di cui metà alla partenza, che dovrebbe avvenire nei primi mesi del nuovo anno. Servono una laurea almeno triennale e un progetto di studio o stage da svolgere nell'università o ente ospitante, che spetta al candidato individuare, magari approfittando di partenariati già in corso nella propria università. La domanda va spedita al Miur entro il 29 sia via mail all'indirizzo dgainternazionali [chiocciola] postacert.istruzione.it, oppure dgsi [chiocciola] postacert.istruzione.it (quello precedente è stato disattivato in seguito ad un attacco informatico, ma le domande lì pervenute sono valide) che per posta, in inglese e in italiano. Attenzione all'articolo 8 del bando: le domande vanno inviate esclusivamente da una casella di posta elettronica certificata. I candidati idonei verranno convocati a colloquio a Roma a inizio dicembre; entro fine anno dovrebbero uscire le graduatorie.  Scade invece il 26 novembre l'azione di mobilità che l'università di Siena riserva ai suoi studenti (almeno al terzo anno) e laureati (da non più di tre anni). 35 borse di studio di 12 o 6 mesi presso università di America latina, Australia, Stati Uniti e Giappone. In base alle destinazioni cambiano i requisiti e l'articolazione delle borse (si rimanda all'allegato A) ma spesso viaggio, alloggio e assicurazione sono a carico dei vincitori. Il      contributo dell'università, erogato per l'80% all'inizio, coprirà una piccola parte delle spese totali e al momento non c'è nemmeno una cifra esatta: dipenderà «dalle richieste ritenute ammissibili». Di queste borse, una è per un tirocinio annuale come teaching assistant presso il Vassar College di New York, con un contributo di 5mila dollari per 12 ore settimanali, più mensa gratis (spese di viaggio e assicurazione sono a carico). La domanda cartacea deve pervenire all'ufficio relazioni internazionali entro le 13 di venerdì 26 (non fa fede il timbro postale). Gli studenti dell'ateneo senese che vogliono approfondire l'inglese possono concorrere anche per sei borse di studio estive di un mese, tre per New Yersey institute of technology e tre per il King's College di Cambridge. Nel primo caso l'università paga tasse universitarie, vitto e alloggio; nel secondo, alloggio più un contributo in denaro che, assicura il bando, sarà sufficiente per tutto il soggiorno, ma che al momento non viene quantificato. In entrambi i casi per partecipare la media non deve scendere sotto i 27/30. Anche qui c'è tempo fino alle 13 del 26 novembre. Scade quel giorno anche il premio "Federbim Valsecchi 2010" della Federazione nazionale dei consorzi di bacino imbrifero montano, che in memoria del senatore Athos Valsecchi seleziona le sei migliori tesi o elaborati (progetti di fattibilità, ricerche, anche societarie) sulle energie rinnovabili e sulla green economy. Il migliore si aggiudica 4mila euro; seguono premi da 2500, 1500, e tre premi da mille euro l'uno. Possono concorrere le tesi discusse tra il primo gennaio 2008 e il 30 ottobre 2010. Elaborati e domanda devono pervenire alla Federazione entro le 12 del 26 novembre, a mano o per raccomandata. Entro il 21 dicembre gli esiti, che verranno presentati in una manifestazione pubblica a Chiavenna. Ai laureandi del corso specialistico in Economia e finanza di Cà Foscari può interessare il premio di laurea "Roberto Ricoveri": poco più di 2.300 euro lordi alla migliore tesi sul credito per le piccole e medie imprese, corrisposti dal Consorzio per lo sviluppo delle università a Venezia. Due terzi della somma verranno versati alla vincita, un terzo dopo la laurea, che deve avvenire nell'anno accademico 2010/11. La domanda, insieme a una descrizione del progetto di tesi, deve pervenire al dipartimento di economia entro il 30 novembre; il vincitore verrà comunicato sul sito prima del 20 dicembre.  Da una sponda all'altra dell'Italia: il comune di Savona fino al 1 dicembre mette in palio un premio di laurea da 1500 euro per i laureati residenti nella sua provincia. Può partecipare chi ha svolto un elaborato legato al territorio, discutendolo a partire dall'anno accademico 2008/09 ottenendo una votazione non inferiore ai 100/110. La domanda deve pervenire al comune entro le ore 12, insieme agli allegati indicati, anche in forma autocertificata. A chi tra il primo gennaio 2008 e il 15 novembre 2009 si è laureato all'Università Cattolica in Giurisprudenza, Scienze politiche, Sociologia o Economia  può  interessare il premio di laurea "Vito Milano", intitolato al segretario della Cisl Milano scomparso nel 2006. Proprio dal sindacato milanese e dalla Fim-Cisl Lombardia vengono messi in palio i 1500 euro della borsa, destinati alla migliore tesi in diritto del lavoro, diritto sindacale e storia del movimento sindacale. Le candidature (domanda in carta libera con le proprie generalità, tesi e certificato di laurea con esami) vanno inviate al rettorato dell'università entro il 15 dicembre. La premiazione avverrà durante una seduta di laurea di Giurisprudenza. Ingegneria, giurisprudenza, scienza politiche ed economia e commercio sono invece le discipline a cui il Cei, Comitato elettronico italiano, riserva tre borse di studio da 2.600 euro lordi l'una. Premiate le tesi sull'attività normativa nel settore di indagine discusse dopo il primo dicembre 2009 o entro il 15 dicembre 2010. I candidati devono far pervenire copia del lavoro agli uffici di Milano entro il 23 dicembre 2010. Il premio, giunto alla sua quindicesima edizione, verrà consegnato durante una cerimonia pubblica, presumibilmente in tarda primavera 2011. A chiudere il 2010 altre due scadenze. Hanno tempo fino al 31 dicembre tutti i ricercatori europei che abbiano curato un lavoro inedito e originale su nazional-socialismo e genocidi. Per loro la fondazione Auschwitz, con sede a Bruxelles, ha istituito gli omonimi premi da 6.250 e 3.125 euro netti, quest'ultimo intitolato a Jacques Rozemberg. Tre le copie da spedire, insieme agli allegati indicati nel bando. La sessione di premiazione si terrà a giugno 2011 al municipio di Bruxelles. Scade l'ultimo giorno dell'anno anche il "Premio Lunigiana Storica", promosso dall'Universitas Lunianiensis e dal Comune di Licciana Nardi, rivolto a tutti coloro che hanno approfondito temi o personaggi legati al territorio della diocesi di Luni. Due le sezioni per cui concorrere. La prima premia i migliori con 3mila,  2.500 e 2mila euro, rispettivamente per tesi di dottorato, laurea specialistica e triennale, purché discusse non prima del 2006. Un premio speciale assegna poi 2mila euro alla migliore tesi di attualità sulla Lunigiana. La sezione "giornalismo e documenti televisivi"  mette invece in palio 5mila euro per tv e giornali che, non prima del gennaio 2008, hanno trasmesso o pubblicato materiale che valorizza cultura e natura del luogo. Gli interessati devono spedire al Comune di Licciana entro il 31 dicembre (fa fede il timbro postale) due copie cartacee e una digitale della tesi (per la sezione tv e giornali, copia degli articoli o delle registrazioni).Annalisa Di Palo Per saperne di più su questo argomento, leggi anche: - Neolaureati, otto concorsi premiano le migliori tesi di laurea: oltre 40mila euro il montepremi complessivo  

Stage, ti voglio in tutte le lingue dell'Ue: 60 tirocini da 1200 euro per traduttori al Parlamento europeo. Candidature fino al 15 novembre

I tirocini al Parlamento europeo sono un'occasione per imparare e aggiungere prestigio al proprio curriculum, senza svuotarsi le tasche o attingere a quelle di mamma e papà. Il rimborso infatti, tra basic grant e agevolazioni, può toccare i 1.500 euro lordi al mese: un miraggio lontano per i tirocinanti delle istituzioni italiane. Del resto il Parlamento Ue ha apertamente dichiarato guerra ai tirocini gratis con una risoluzione del luglio scorso e, nell'attesa che gli stati membri recepiscano l'input, continua con successo il programma di stage retribuiti Schuman. Dopo l'opzione generale, giornalismo e i tirocini per disabili, il bando stavolta interessa i traduttori: si chiudono alla mezzanotte di lunedì 15 novembre le candidature per 60 stage di tre mesi,  a partire da aprile 2011, in una delle 23 unità linguistiche della Direzione generale della traduzione di Lussemburgo [a fianco, il suo direttore generale Piet Verleysen; sotto la sede locale del Parlamento], che si occupa di tradurre documenti scritti per la Commissione europea da e in una delle lingue ufficiali dell'Ue. Gli stage possono essere prorogati per altri tre mesi - ciò avviene nel 35% dei casi - e per ciascun mese al tirocinante spettano 1.190 euro lordi, più un contributo per le spese di viaggio calcolato sulla distanza tra Lussemburgo e il luogo di residenza: chi viene da Milano, ad esempio, ha diritto a circa 90 euro a tratta (180 tra andata e ritorno); un barese riceve invece 170 euro (340 in tutto). Previsto anche un forfait per coprire i costi straordinari in caso di missioni nelle altre sedi del Parlamento: in genere si fa una trasferta di un giorno a Bruxelles, con un contributo di 130 euro, e una di due giorni a Strasburgo, con 170 euro. Chi poi è sposato o ha figli ha diritto a una household allowance, un assegno familiare, di circa 238 euro al mese. Per candidarsi è indispensabile la laurea triennale e un'ottima conoscenza di almeno altre due lingue oltre la propria. Il bando non richiede la laurea in lingue e chi ha fatto altri studi, se in possesso di certificazioni linguistiche di alto livello (il C1 o C2 europeo, ad esempio), può comunque provarci; l'ufficio stage spiega infatti alla Repubblica degli Stagisti che in passato sono stati ospitati anche tirocinanti con lauree in economia e giurisprudenza. L'atto di candidatura va compilato on-line, in una sola tappa e solo in inglese o francese; il consiglio è sempre quello di non ridursi all'ultimo momento per evitare intasamenti di sistema. Dopo l'invio si riceverà una mail con un numero di conferma e il riassunto della candidatura, che va stampato e conservato: servirà se si viene preselezionati. L'esito di questa prima fase è atteso dopo il 15 dicembre. Chi passa dovrà fornire la documentazione cartacea che attesta quanto dichiarato online: fotocopia del documento di identità, di tutti i diplomi e i certificati - che non necessitano di traduzione - e riassunto firmato della candidatura. Se tutto va bene, l'offerta del tirocinio viene formalizzata con una lettera, un mese e mezzo prima dell'inizio del tirocinio, verso metà febbraio. Nella sezione FAQ e in quella relativa alle norme si trovano molti altri chiarimenti. Il numero delle candidature è alto e sale di anno in anno, anche se quello dei posti disponibili rimane sostanzialmente stabile. Nel 2008 erano state 2287 (cifra che comprende anche gli stage non retribuiti, ma si tratta solo l'1% circa) a fronte di 213 posti disponibili: una probabilità di successo di quasi uno ogni dieci. L'anno successivo sono diventate più di 4mila (210 gli stage attivati - ce l'ha fatta solo il 5%) e nel 2010 sono arrivate al Parlamento quasi 4670 domande per circa 220 posti. Un aumento del 50% in tre anni. Massiccia la partecipazione degli italiani: sui 27 Paesi partecipanti, delle candidature del 2010 ben 1890 arrivavano dall'Italia, il 40% del totale - poi solo in 13 ce l'hanno fatta. Dietro l'Italia, a grande distanza, Romania (485 candidature), Spagna (387), Francia (293) e Polonia (289). Due anni prima erano italiane solo il 15% circa delle domande. Un dato che dice molto sulle vie d'uscita che i giovani italiani tentano per sfuggire alle scarse opportunità offerte nel nostro Paese. Annalisa Di Palo Per saperne di più su questo argomento, leggi anche: - Emilie Turunen, pasionaria dei diritti degli stagisti al Parlamento europeo: «L'Italia è fra i Paesi messi peggio»- Stage alla Commissione europea, è boom di richieste e più di un quarto delle candidature arriva dall'Italia: forse perchè sono ben pagati? - Tirocini Schuman, un lettore vince e ringrazia la Repubblica degli Stagisti: «Ho saputo del bando grazie alla vostra Newsletter»

Praticanti Inps non pagati, il caso sollevato dalla Repubblica degli Stagisti diventa un'interrogazione parlamentare

Il caso dei praticanti avvocati dell'Inps che non prendono un soldo, sollevato la scorsa settimana dalla Repubblica degli Stagisti, approda oggi in Parlamento grazie all'impegno del gruppo parlamentare Fli e dell'associazione Libertiamo. Il deputato finiano Enzo Raisi [nella foto a destra], rimasto colpito dalla vicenda, ha infatti preparato un'interrogazione per il ministro del Lavoro – citando la Repubblica degli Stagisti che ha dato la notizia e il Fatto Quotidiano che l'ha subito ripresa come «fonti di stampa» – e la presenterà oggi nel corso del question time della Camera. Si tratta di un'interrogazione a risposta immediata, quindi Sacconi sarà tenuto a rispondere alle due domande centrali: e cioè se non ritenga opportuno «intervenire, nelle sue funzioni di vigilanza dell’attività dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, affinchè l’Istituto rispetti l’articolo 26 del Codice deontologico forense, in ordine al compenso da riconoscere ai praticanti» e «ritirare il bando per l’ammissione alla pratica forense presso la sua avvocatura pubblicato il 25 ottobre scorso,  provvedendo a disciplinare diversamente lo svolgimento della pratica forense, eventualmente attraverso la previsione di un fondo compensi». Se Sacconi risponderà di sì a queste due domande, qualcosa si muoverà all'interno dell'Inps e non solo. Perché nell'interrogazione si fa esplicito riferimento anche all'Avvocatura dello Stato e ad altri enti pubblici che, in barba al Codice deontologico, non pagano i propri praticanti.Il comportamento anti-deontologico dell'Inps è scoppiato grazie a un'inchiesta della Repubblica degli Stagisti, che attraverso la sua rubrica «Help» dello scorso 19 ottobre ha raccolto l'appello di una ex praticante pugliese - Francesca Esposito - indignata per il trattamento ricevuto e tanto coraggiosa da inviare una «istanza scritta di rimborso/compenso» al coordinatore regionale dell'Inps, per chiedere il rispetto del Codice deontologico. Istanza purtroppo caduta nel vuoto.La circostanza è particolarmente significativa anche perché, come la Repubblica degli Stagisti aveva anticipato, l'Inps proprio l'altroieri ha pubblicato un bando per trovare altri 419 praticanti avvocati da aggiungere ai 75 attualmente in servizio, specificando fin da subito che lo svolgimento della pratica avverrà «a titolo gratuito senza oneri retributivi o contributivi a carico dell’Inps». Ma, obietta Raisi nell'interrogazione, «la gratuità della pratica è in palese contraddizione con quanto previsto dal Codice deontologico forense, che all’articolo 26 dispone che l’avvocato riconosca al praticante ‘dopo un periodo iniziale, un compenso proporzionato all’apporto professionale ricevuto’» e «l’articolo 1 del richiamato Codice deontologico prevede che ‘le norme deontologiche si applicano a tutti gli avvocati e praticanti nella loro attività, nei loro reciproci rapporti e nei confronti dei terzi”». E conclude riflettendo sulla pericolosità di un comportamento anti-deontologico da parte di un ente pubblico: «La violazione delle norme deontologiche forensi da parte di un’amministrazione pubblica come l’Inps, così come da parte dell’Avvocatura dello Stato e degli altri enti pubblici, contribuisce a dequalificare il praticantato e a consolidare la convinzione – purtroppo molto diffusa nel mondo forense italiano – che la gratuità del praticantato sia una prassi ormai comunemente accettata». Come risponderà il ministro del Lavoro a questa interrogazione? La risposta oggi pomeriggio alle 15 durante il question time, trasmesso in diretta su RaiDue.Eleonora VoltolinaPer saperne di più su questo argomento:- L'Inps viola il codice deontologico forense, non paga i suoi 75 praticanti avvocati e ne cerca altri 400. Ed è in buona compagnia- La testimonianza di Francesca Esposito: «Ho interrotto il mio praticantato presso l'Inps perchè non mi davano un euro»

Alicante, dieci posti di stage all'Agenzia europea per la registrazione dei marchi e dei modelli comunitari

L'Uami, ufficio per l’armonizzazione nel mercato interno, ha dieci posizioni di stage aperte. Il bando chiuderà domenica 31 ottobre; la Repubblica degli Stagisti ne dà notizia solo adesso perché solo adesso è riuscita a sapere l’ammontare preciso del rimborso spese offerto ai tirocinanti, 900 euro, non specificato né sul sito dell’Uami né dalla documentazione per l’application. Gli stage, che prenderanno il via il 1° febbraio 2011 e si concluderanno il 30 giugno, si svolgeranno in Spagna, ad Alicante, città dove ha sede l’Uami, che è l’agenzia dell’Unione europea incaricata della registrazione dei marchi, dei disegni e dei modelli comunitari, per la protezione dei diritti di proprietà intellettuale su tutto il territorio dell’Ue. Da dieci anni l’Uami ha avviato un programma di tirocinio rivolto a giovani laureati che prevede due periodi di stage all’anno, uno con inizio a febbraio (tirocinio primaverile), l’altro a settembre (tirocinio autunnale), entrambi della durata di cinque mesi. Ma, a differenza della maggior parte delle altre istituzioni europee, l'Uami non rende purtroppo disponibili i dati statistici sulle passate edizioni – come il numero e la nazionalità dei candidati, l’età media, i percorsi di studio più frequenti, la nazionalità.I tirocinanti vengono inseriti nel dipartimento dell’agenzia scelto al momento della candidatura tra i dieci a disposizione: tecnologie dell’informazione e gestione delle infrastrutture, gestione della qualità, risorse umane, finanze, affari generali e relazioni esterne, marchi e annullamento, disegni e modelli, marchi e registro, commissioni di ricorso, dipartimento della politica di proprietà industriale. I requisiti per candidarsi? Una laurea di primo livello o un titolo equivalente conseguito entro il termine di scadenza del bando e la conoscenza approfondita di almeno due lingue comunitarie, tra cui una delle cinque lingue dell’ufficio (francese, inglese, italiano, spagnolo e tedesco). Possono partecipare alla procedura di selezione i cittadini dei  paesi dell’Ue, dei paesi candidati e, in numero limitato, di paesi terzi. Non è richiesto, infine, un particolare tipo di laurea, ma solo una buona conoscenza delle materie inerenti al dipartimento in cui si è scelto di svolgere il tirocinio.Per presentare la propria candidatura basta compilare il form online pubblicato sul sito dell’agenzia: ad esso va allegata, pena l’esclusione dalla selezione, la copia del diploma universitario (o, qualora non se ne sia ancora in possesso, di un attestato dell’università). Una volta ricevuto il form, l’Uami invia ai candidati un numero identificativo da citare in ogni successivo contatto con l’agenzia. Entro la metà di dicembre l’esito delle selezioni: l’invio del contratto per gli ammessi e della lettera di non ammissione per i candidati ritenuti non idonei. Per chi ce la fa e si trova a dover cercare una sistemazione ad Alicante, sul sito dell’Uami è possibile consultare una breve guida della città, creata da ex stagisti, con informazioni e indirizzi utili per vivere e muoversi. Per la prima settimana i tirocinanti verranno introdotti all’interno dell’agenzia attraverso una serie di conferenze illustrative sul  funzionamento dell’ufficio. Poi ognuno sarà assegnato al dipartimento scelto in fase di candidatura e nel suo lavoro sarà affiancato da un tutor.Enza CivalePer saperne di più su questo argomento, leggi anche:- Leonardo, 350 tirocini in scadenza tra ottobre e novembre: dalla provincia all'Europa il passo è breve- Tirocini Schuman, un lettore vince e ringrazia la Repubblica degli Stagisti: «Ho saputo del bando grazie alla vostra Newsletter»  

Bandi poco trasparenti: in quello per i tirocini alla Scuola superiore dell'Economia e delle finanze non è specificato quant'è il rimborso spese

È stato pubblicato di recente il secondo bando 2010 per il programma di tirocinio della Scuola superiore dell’Economia e delle finanze (Ssef), istituzione di alta formazione alle dirette dipendenze del ministro dell'Economia. L’obiettivo del concorso è avviare 31 laureandi e neolaureati a stage formativi e di orientamento nel settore della formazione presso le sedi della stessa Ssef a Roma, Torino, Bari, Bologna, Milano e Palermo. Il programma nasce da una collaborazione della Ssef con le università italiane coordinate dalla fondazione Crui. Siccome alla Repubblica degli Stagisti piacciono le cose trasparenti, la prima cosa che ha notato in questo bando è l'opacità rispetto al punto riguardante il rimborso spese: nel testo infatti c’è un vago riferimento a un emolumento, ma non viene specificato l'ammontare. Che invece è un’informazione essenziale per i giovani: solo conoscendo questo dettaglio ciascuno può decidere se vuole (e soprattutto se può) candidarsi. E ben lo dovrebbe capire un'istituzione che, ironia della sorte, proprio di economia e finanze si occupa ogni giorno! La Repubblica degli Stagisti è quindi andata direttamente alla fonte, chiedendo delucidazioni alla Scuola. Dalla Ssef hanno risposto che il rimborso spese che verrà erogato agli stagisti è di 7 euro al giorno; l'ammontare è stato deciso dal consiglio direttivo ed è uguale a quello corrisposto per il buono pasto ai funzionari ministeriali. Il totale, spiegano, non è stato specificato perchè avrebbe potuto variare e perchè nel bando sono indicati  i requisiti e le modalità del tirocinio, mentre gli altri dettagli vengono comunicati dagli organizzatori direttamente agli interessati. Resta il fatto che il rimborso ammonta a meno di 1.300 euro per i sei mesi di tirocinio, e cioè a circa 200 euro al mese: una cifra forse sufficiente per pagarsi un panino a pranzo, ma ben misera per uno stagista fuori sede che si debba sobbarcare interamente vitto e alloggio. Il bando, per chi comunque volesse partecipare, è rivolto ai neolaureati e laureandi di laurea magistrale e a ciclo unico, di vecchio e nuovo ordinamento di tutte le università italiane che aderiscano al programma. Ci si candida online, entro e non oltre il 19 ottobre, allegando dati anagrafici, cv, curriculum universitario con piano di studi e votazioni dei singoli esami, modulo di candidatura con lettera motivazionale e indicazione delle sedi di preferenza.Andrea Curiat Per saperne di più su questo argomento, leggi anche: - Le università «virtuose» del Mae-Crui: tutti i dettagli sui rimborsi spese e le borse di studio per i tirocini in ambasciate, consolati e istituti di cultura; - Mae-Crui, la vergogna degli stage gratuiti presso il ministero degli Esteri: ministro Frattini, davvero non riesce a trovare 3 milioni e mezzo di euro per i rimborsi spese?