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Superstage lucani, il consigliere Autilio all'attacco: «Devono partire». Ma l'assessore regionale prende tempo

Ricordate il caso dei superstage lucani? Partì poco meno di un anno fa, proprio da un'inchiesta della Repubblica degli Stagisti e dalla conseguente interrogazione parlamentare del senatore Pietro Ichino. Oggetto del contendere: un bando emesso dal consiglio regionale della Basilicata per mille tirocini destinati a disoccupati e inoccupati lucani, da svolgersi negli enti pubblici locali. Tirocini che però avrebbero violato la durata massima prevista dalla normativa di riferimento, il dm 142/1998. Il rischio tra l'altro, prevedendo il bando un emolumento di 770 euro al mese per ciascuno stagista e la collocazione nelle pubbliche amministrazioni della regione, era che l'iniziativa finisse per assomigliare alla "gemella" calabrese, da più parti considerata afflitta da un vizio di ssistenzialismo. Si era a cavallo delle elezioni regionali; una volta rieletta la giunta, il bando per i superstage venne sospeso dal neoassessore. In questi giorni però il suo predecessore Antonio Autilio ha presentato un’interrogazione al presidente della Giunta regionale Vito De Filippo per sbloccare i tirocini sospesi.  Il consigliere Autilio, già assessore alla formazione regionale e tra i principali sostenitori dei “superstage” e oggi vicepresidente del consiglio regionale della Basilicata, ha chiesto al presidente della Giunta «quali sono gli ostacoli che impediscono l’approvazione della relativa delibera di giunta in modo da garantire la dovuta risposta alle migliaia di giovani diplomati e laureati che hanno presentato domanda». Autilio ha anche aggiunto che «l’attuale Giunta regionale ha deciso di ridurre il numero di tirocini formativi a 500 unità e di finanziare per altre 500 unità il programma Work Experience. Risulta che il Dipartimento Formazione professionale - lavoro da tempo ha trasmesso alla Presidenza della Giunta la nuova regolamentazione per la valutazione degli avvisi pubblici relativi al programma dei Tirocini formativi, ma allo stato non risulta deliberato».In seguito all’interrogazione, la Repubblica degli Stagisti si è rivolta alla Regione per avere notizie in merito alle sorti del programma e chiedere un'intervista all'assessore Mastrosimone. La risposta della Regione è che ad oggi non è stata presa alcuna decisione definitiva: proprio in questi giorni la giunta è al lavoro per superare qualsiasi dubbio sollevato dall’interrogazione di Ichino in merito al rischio che i tirocini si trasformino in casi di occupazione temporanea e che i partecipanti vengano poi stabilizzati d’ufficio. Nessun commento dal nuovo assessore alla formazione Rosa Mastrosimone, almeno sino a che la questione non sarà definita.Il progetto dei superstage lucani era stato approvato all’inizio del 2010 dal consiglio regionale della Basilicata, in concomitanza con il periodo elettorale. Erano previsti mille stage dalla durata di 12 mesi, in aperta violazione delle disposizioni di legge che sanciscono un limite di 6 mesi per inoccupati e disoccupati. Il senatore Ichino a marzo aveva chiesto conto della situazione e degli effetti deleteri che avrebbero potuto prodursi.  Oltre al problema della durata, la Repubblica degli Stagisti aveva anche sottolineato quello dell'età dei potenziali superstagisti (da un minimo di 18 anni a un massimo di addirittura 39) e quello della gravosità per le casse dello Stato (la spesa prevista era di oltre 15 milioni di euro). Sulla base di tutte queste obiezioni, e a seguito di un dibattito rimbalzato da Roma a Potenza, nell'aprile del 2010 la Regione aveva sospeso il bando per i mille superstage sino a data da destinarsi.di Andrea CuriatPer saperne di più, leggi anche:- Dopo la Calabria, anche in Basilicata piovono superstage. E Ichino presenta un'altra interrogazione a Sacconi e Brunetta;- Il testo integrale dell'interrogazione parlamentare del senatore Pietro Ichino sul caso dei superstage della Regione Basilicata;- Superstage in Basilicata, la replica a distanza dell'assessore Antonio Autilio e le domande aperte della Repubblica degli Stagisti;- La regione Basilicata sospende il bando per i mille superstage negli enti pubblici lucani.

Quattrocento tirocini Leonardo in scadenza da qui alla primavera: tante possibilità per fare esperienza in tutta Europa

Uno stage all'estero è un valore aggiunto per ogni curriculum. Se è anche spesato dall'Ue, tanto meglio:  ecco i bandi Leonardo aperti.Scade domani 17 febbraio "Eu-Handbag", con cui Apro offre 37 tirocini in Germania (12 posti per 12 settimane, con un finanziamento europeo di 2100 euro), Spagna (17 posti, 26 settimane e 4668 euro)  e Portogallo (8 posti, 26 settimane e 3900 euro). Vari i settori di avvio: commerciale, amministrativo, alberghiero, meccanico, elettrico. Viaggio, alloggio, assicurazione e formazione pre-partenza sono coperti dall'ente ma è anche previsto un contributo forfettario, ancora da stabilire, per vitto e trasporti locali. Ammesso chiunque abbia concluso gli studi, anche lavoratori e in mobilità, ma almeno il 40% delle borse è per i residenti e domiciliati in Piemonte. Per partecipare bisogna far pervenire a mano o per raccomandata A/R il modulo di domanda e gli allegati richiesti nel bando, tra cui una lettera motivazionale in inglese. Del tutto va conservata anche una copia elettronica, utile dopo il colloquio e il test scritto di inglese a cui accedono i preselezionati. Ad aprile la graduatoria definitiva e si parte a maggio.Nell'ambito del turismo sociale, fino al 21 febbraio le Acli Bresciane promuovono "Destiny": 24 stage di 13 settimane l'uno in Irlanda (9 posti), Regno Unito  (Londra e Portsmouth, 7 posti), Francia (Montpellier, 4) e Spagna (Granada, 4). Chi ha meno 35 anni e possiede un diploma può spedire una mail a info [at] mistralcoop.eu, con modulo di candidatura, cv europeo in inglese e italiano, lettera e un'autocertificazione, che devono anche arrivare in cartaceo alla sede Acli. Tutti i costi sono coperti; solo se è previsto un vitto autonomo verrà versato un contributo una tantum, da stabilire. Si terrà a Brescia un colloquio e un test linguistico-attitudinale per i preselezionati, che a questo punto avranno una possibilità su tre di farcela. Le partenze? Entro fine aprile.Solo per i laureati al polo ravennate dell'Università di Bologna a partire dal 2006/2007 ed entro il 31 marzo 2011, la Fondazione Flaminia e l'associazione Educazione all'Europa organizzano "Il Futuro è in Europa". In palio 10 tirocini di 16 settimane in Germania (un posto, con un contributo di 3mila euro), Irlanda (due borse da 3655 euro), Malta (due da 2370 euro), Spagna (altre due da 3mila euro) e Portogallo (una da 2370 euro). Per il Belgio le settimane sono invece 24 e la borsa sale a 3920 euro. Le somme verranno versate direttamente ai vincitori per il 60% all'inizio e per il 40% a fine stage. Per candidarsi - può farlo chi ha meno di 32 anni - bisogna far pervenire all'associazione il modulo di domanda con fototessera in duplice copia entro le ore 12 del 28 febbraio. All'indirizzo edeu [at] mclink.net va mandata invece una copia digitale. Tutti i candidati sostengono la prova linguistica scritta mercoledì 2 marzo a Ravenna e, in caso di esito positivo, il colloquio motivazionale. L'8 marzo le graduatorie definitive e si parte da maggio.Sono invece 120 i posti offerti dai Distretti industriali della provincia di Arezzo in "For_Pro_CoDIS II" fino al 10 marzo. Con un finanziamento europeo di quasi 450mila euro vengono promossi 48 stage in Spagna, 9 in Portogallo, 15 in Gran Bretagna, 30 a Malta, 12 in Germania e 6 in Francia, tutti da 13 settimane l'uno, in marketing, comunicazione, logistica, nuove tecnologie, turismo, energia e ambiente. Chi ha meno di 35 e un diploma, purché non sia studente universitario o post, deve far arrivare all'ente il plico della candidatura - modulo con marca da bollo da 14,62 euro, cv europeo e copia di un documento - entro le 17.  Solo per i residenti in provincia di Siena e Grosseto gli indirizzi cambiano: rispettivamente Servizio Formazione Professionale e all'Area Lavoro delle province. Per chi supera il colloquio la partenza è fissata ad aprile.Volontarimini da poi avvio alla seconda edizione di "Up and Go!", destinata ai residenti delle province di Rimini, Forlì-Cesena, Modena, Pavia e Reggio Emilia con meno di 35 anni ed in «situazione di criticità cognitiva, autismo, disagio psichico o con difficoltà di inclusione sociale» e lavorativa riconosciuta. Un'occasione in più per festeggiare questo 2011 come decimo anno europeo del volontariato. Il contributo europeo di 361.705 euro finanzia 140 stage brevi di due settimane l'uno in Regno Unito (Londra e Plymouth, 34 posti ciascuno), Portogallo (Lisbona, 36), Spagna (Granada, 32) e Polonia (Cracovia, 4, riservata ai tirocinanti con autismo). L'associazione amministra in toto le borse; solo gli stagisti in terra inglese riceveranno un pocket money di circa 100 sterline, 120 euro. Per candidarsi basta inviare entro il 21 marzo ai centri di servizio per il volontariato della propria provincia modulo di domanda e curriculum; gli stessi avranno cura di contattare i vincitori. Le partenze avverranno tra maggio e dicembre per gruppi di 4/6 persone, ciascuno con due accompagnatori.Scade il 31 marzo "Unipharma - Graduates 7" della fondazione Noopolis, coordinato dalla Sapienza, per 50 tirocini di 24 settimane nei centri di ricerca europei del settore chimico, farmaceutico e biotecnologico. Possono candidarsi i neolaureati specialistici nelle classi indicate, purché con voto di laurea almeno pari a 105/110, una tesi sperimentale in laboratorio e un'età inferiore ai 27 anni; non sono ammessi gli studenti post-laurea. Il rimborso massimo è di 4152 euro, erogato all'inizio per l'80%; se si vuole frequentare un corso di inglese in Italia, c'è anche un contributo forfettario di 300 euro. La domanda va fatta on-line; se ne riceverà poi una copia compilata per mail che va firmata e portata, insieme alla tesi e ai certificati linguistici, in caso di selezione per test di inglese e colloquio del 19 aprile. Attesa per fine maggio la graduatoria, mentre tutti i tirocini inizieranno entro il 30 ottobre.Il Comune di Giffoni, Salerno, insieme al suo festival cinematografico e all'associazione Essenia Uetp promuovono "MO.V.I.E": 16 stage di 16 settimane per aspiranti registi, documentaristi, disegnatori 3D, tecnici e organizzatori. Destinazione Spagna, con un finanziamento europeo di 3800 euro, di cui 800 spettano al vincitore per vitto e trasporti e vengono erogati per l'80% all'inizio. La finestra di candidatura è aperta dal primo al 30 giugno ma verranno valutate solo le prime 60 domande pervenute. Ammesso chi ha meno di 35 anni, un diploma (ma non se studente) ed esperienze formative o lavorative nel settore, dando precedenza ai residenti a Giffoni. Alla casella programmaleonardo.movie [at] esseniauetp.it va spedito cv europeo in italiano e in lingua più scheda anagrafica, mentre entro le 12 del 30 giugno deve pervenire all'associazione un plico con i sette documenti elencati nel bando. Il colloquio può avvenire anche prima di quella data, man mano che le domande arrivano e vengono valutate; la graduatoria finale è attesa per il 2 settembre e i tirocini si svolgeranno dal 31 ottobre al 17 febbraio 2012.Infine il Comune di Rossano Calabro, Cosenza, con "M.E.T.A" mette a bando per i residenti calabresi 20 tirocini di 16 settimane in Spagna e Francia nel settore turistico. Possono partecipare i non occupati con meno di 32 anni, un diploma ed esperienze di studio o lavoro nel settore. Priorità ai residenti di Rossano, Corigliano e Cropalati. Per Spagna (15 posti) e Francia (5) la finestra di candidatura va dal 7 marzo all'8 aprile, con un contributo europeo di rispettivamente 3824 euro e 3600; per entrambi ai vincitori va un pocket money di 800 euro, corrisposti per l'80% all'inizio. L'indirizzo elettronico a cui inviare cv in italiano e in lingua più scheda anagrafica è uff.europa [at] comune.rossano.cs.it. All'Ufficio protocollo di Rossano devono invece pervenire a mano o per raccomandata tutti i documenti elencati nel bando. Il 6 maggio le graduatorie, mentre  le date da segnare per le partenze sono 27 giugno (Spagna) e 29 agosto (Francia). Annalisa Di PaloPer saperne di più su questo argomento, leggi anche:- Programma Leonardo, stage in giro per l'Europa dai quindici ai sessant'anni sotto il segno della formazione permanente  

Giornalisti precari in rivolta: a Napoli reclamano più spazio nella web tv del Comune, a Roma diventano Errori di stampa

Abuso d’ufficio: con questa ipotesi di reato la Procura di Napoli ha aperto un’inchiesta contro ignoti per fare chiarezza sulla vicenda della Web tv del Comune partenopeo. Una storia che ha avuto inizio nel 2009, ma che ancora oggi non si può dire conclusa. E che lascia l’amaro in bocca perché sembra ignorare completamente il problema dei giornalisti precari. Lo sanno bene i componenti del Coordinamento dei giornalisti  precari campani, poco più di 12 mesi di vita, ma già tante le battaglie portate avanti contro lo sfruttamento e a favore della difesa dei diritti dell’anello più debole del mondo del giornalismo. Anche in occasione della nascita della web tv partenopea: le prime polemiche risalgono alla pubblicazione del primo bando per la scelta del direttore della web tv. Professionista da almeno 20 anni, comprovata esperienza nella comunicazione istituzionale, conduzione di almeno 5 anni di un notiziario televisivo del servizio pubblico, formatore nel campo del giornalismo e della comunicazione, conduttore di programmi televisivi di approfondimento del servizio pubblico, autore di reportages e servizi per testate nazionali: il prescelto avrebbe dovuto avere questi ed altri requisiti. Un profilo che lasciava poco, anzi nessuno spazio alla candidatura di un giovane giornalista, ma che anzi richiedeva la scelta di una figura di oltre 50 anni e con scarsa conoscenza degli strumenti del web. Dopo le comprensibili polemiche i requisiti di reclutamento furono modificate e furono tre i giornalisti ritenuti idonei al termine delle selezioni: tra loro si sarebbe dovuto scegliere il nuovo direttore, che avrebbe ottenuto un incarico di 12 mesi per la realizzazione e lo start up della televisione istituzionale, dietro un compenso di 20mila euro.Tutto risolto? Nemmeno per sogno, perché il Comune di Napoli, bollando come insufficienti i progetti presentati dai tre vincitori per la web tv, ha nominato di propria iniziativa il nuovo direttore della web tv: Giuseppe Mariconda, ex giornalista Rai in pensione, che non ha preso parte alla selezione e che, per la gestione della nuova tv via internet, si sarebbe avvalso dei dipendenti comunali che compongono l’ufficio stampa dell’ente e della collaborazione «a titolo volontario, di giornalisti esterni che hanno manifestato il loro interesse a contribuire a questa importante sfida informativo». Una decisione che ha provocato non poca indignazione: innanzitutto tra i vincitori della selezione, che hanno presentato ricorso e, in seguito, ottenuto un pronunciamento favorevole da parte del Consiglio di Stato, che ha ritenuto infondato il cavillo giuridico a cui si era appellato il Comune di Napoli per l’annullamento del bando.Ferma la posizione anche del Coordinamento campano, che ha ribattezzato la web tv Telepansionato, sottolineando che «quella che poteva essere una formidabile occasione per creare un laboratorio di comunicazione istituzionale e nuovi posti di lavoro è diventata invece un papocchio che presto, ne siamo sicuri, sarà citato ad esempio di tutte le cose da non fare nella realizzazione di una tv via internet».L’accaduto non ha lasciato indifferente nemmeno l’Ordine dei Giornalisti della Campania che, attraverso le parole del presidente Ottavio Lucarelli, ha pronunciato il suo «No al lavoro nero al Comune di Napoli. Sì a una selezione trasparente per la scelta dei giornalisti che non penalizzi le nuove generazioni in un terreno come la multimedialità».Chi è rimasto indifferente alle proteste è stato il Comune di Napoli, che il 31 dicembre 2010 ha dato il via alle trasmissioni di Telepensionato. Non la pensa evidentemente allo stesso modo il sindaco di Napoli Rosa Russo Jervolino, che in occasione della presentazione della web tv ha tuonato contro coloro i quali avevano protestato per la scelta della redazione: «Non è pensabile considerare la web tv come un antidoto alla disoccupazione: è una struttura che dà voce a tutti e lavoreremo per avere un numero maggiore di giovani all’interno».Mentre a Napoli i giornalisti precari aspettano gli spazi che il Comune partenopeo vorrà concedergli nella web tv, un nuovo Coordinamento si aggiunge alla rete dei gruppi regionali che sta prendendo forma in Italia. Da pochi giorni è nato infatti il Coordinamento dei giornalisti precari di Roma. Il nome del gruppo è Errori di Stampa (nella foto a destra, il logo del Coordinamento) perché, come si legge nel manifesto, «il giornalista precario, senza contratto, sfruttato, sottopagato, ricattato e non tutelato, costituisce oggi un vero e proprio Errore di Stampa. Che va corretto».  Il giornalista atipico, ricordano i precari romani, è «ignorato dal sindacato di categoria, abbandonato a se stesso, benché gran parte dell’informazione sia il frutto del suo armeggiare con taccuini e microfoni».Combattere il far west lavorativo in cui si trovano loro malgrado tanti giovani giornalisti della Capitale non sarà facile, ma il Coordinamento Errori di Stampa ha le idee molto chiare e ha già avanzato le proprie richieste. Quattro i punti prioritari su cui si concentrerà il lavoro del Coordinamento: il rispetto dei tariffari per tutti i collaboratori, l’indennità di disoccupazione per tutti i contratti atipici, l’istituzione del bacino dei precari e di un rappresentante dei collaboratori in seno al Cdr in tutte le aziende editoriali, a partire da quelle in stato di crisi e, infine, la regolamentazione degli stage nelle redazioni per evitare che gli stagisti siano usati come personale a costo zero e, quindi, usati per sostituire il lavoro dei redattori.Per mantenere vivo il contatto con il mondo del precariato, restando sempre al passo con i cambiamenti e le nuove problematiche del settore, Errori di Stampa ha istituito un Osservatorio permanente sul mondo dei giornalisti precari: come si legge nel manifesto, sarà il loro «supporto virale». Enza CivalePer saperne di più su questo argomento, leggi anche:- Articoli pagati 2,50 euro e collaborazioni mai retribuite. Ecco i dati della vergogna che emergono da una ricerca dell'Ordine dei giornalisti- La testimonianza di Carlo: «Sono diventato pubblicista scrivendo gratis: ma almeno le ritenute d’acconto me le hanno pagate»

Al via ad aprile i 1.200 tirocini formativi del Piano Lavoro Puglia

Mille tirocini formativi per giovani diplomati disoccupati tra i 18 e 25 anni di età residenti in Puglia. Altri 200 stage per i disabili pugliesi. Un totale di 16 milioni di euro in finanziamenti ai giovani, ai diversamente abili e alle imprese locali per portare avanti progetti condivisi di formazione. È quanto prevede, in tema di stage, il più ampio Piano straordinario per il lavoro in Puglia 2011 della Regione, che stanzia complessivamente 340 milioni di euro per 43 tipologie di interventi destinate a oltre 52mila fruitori finali.Per quanto riguarda i giovani, i soggetti destinatari devono essere titolari di diploma di scuola secondaria e non devono essere stati beneficiari di alcun sostegno al reddito in misura intera nel corso dell’anno di attivazione del progetto formativo. Le aziende nelle quali sarà possibile fare lo stage saranno quelle dei settori industriali innovativi, come stabilito dalla delibera di Giunta Regionale 1552 dell’agosto 2009: logistica e manifattura avanzate, aeronautica, ICT, ambiente e risparmio energetico, salute dell’uomo, sistema agroalimentare, materiali avanzati. I progetti formativi saranno in tutto mille tra stage e corsi, con un contributo pubblico da 14 milioni di euro. Le aziende partner che procederanno all’assunzione dei tirocinanti con contratto a tempo pieno e indeterminato riceveranno un incentivo non superiore al 50% del costo salariale lordo annuo delle risorse inserite, entro un tetto massimo di 12mila euro l’anno. Per i diversamente abili,  le risorse disponibili ammontano a due milioni di euro da distribuire su 200 tirocini formativi. L’obiettivo è promuovere la possibilità di occupazione a favore dei disabili fisici e psichici compatibilmente con le loro esigenze. Sarà possibile effettuare gli stage in imprese di tutti i settori, a patto che non abbiano fatto ricorso nei 12 mesi precedenti alla cassa integrazione o non abbiano effettuato licenziamenti; non siano fallimentari o in fase di fusione/acquisizione; applichino il contratto collettivo nazionale di categoria; siano in regola con le normative di sicurezza e tutela dei lavoratori. Non solo: al progetto formativo dovrà essere allegata una dichiarazione con la quale ciascuna impresa si impegna ad assumere il lavoratore entro e non oltre 30 giorni dal termine del tirocinio. In caso di mancata assunzione, l’intero costo dello stage sarà a carico del datore di lavoro.«La durata prevista per ogni tirocinio è di 200 ore», spiegano dalla Regione Puglia alla Repubblica degli Stagisti. Come candidarsi? «Le candidature potranno essere presentate solo successivamente alla pubblicazione dell’apposito bando e secondo quanto stabilito dallo stesso. L’iniziativa sui giovani partirà ad aprile, quella relativa ai disabili a maggio. In questi stessi mesi verranno pubblicati i bandi specifici. Non esiste, al momento, una lista specifica delle singole imprese presso le quali sarà possibile effettuare i tirocini».Alcune informazioni fondamentali, come l’ammontare del rimborso spese e gli ulteriori criteri di selezione dei tirocinanti, non sono ancora disponibili: «Questi elementi verranno pubblicati nei due bandi, che però sono ancora in fase di preparazione. I dettagli verranno fissati nel corso delle prossime settimane». In mancanza di dati ufficiali, La Repubblica degli Stagisti ha effettuato una stima sommaria della retribuzione che potrebbe spettare ai singoli tirocinanti, ovviamente in attesa di conferme dai bandi regionali. Se le risorse totali a disposizione dei giovani ammontano a 14 milioni per 1.000 progetti formativi, ad ogni singolo stage potrebbero essere assegnati 14mila euro, di cui 12mila dovrebbero andare a copertura del contributo massimo per le aziende in caso di assunzione. Resterebbero quindi 2mila euro che potrebbero essere eventualmente destinati agli stagisti come rimborso spese, pari a circa 10 euro l’ora per 200 ore. Non ci sono dettagli a sufficienza per effettuare una stima equivalente sui contributi ai tirocinanti disabili.Andrea CuriatPer saperne di più su questo argomento, leggi anche:- La Regione Toscana presenta il progetto «Giovani Sì!» per sostenere studenti, stagisti e precari: 300 milioni di euro in tre anniE anche:- Lo strano caso delle 8.400 borse lavoro finanziate dalla Regione Sicilia: se lo stage diventa una misura di intervento sociale da 50 milioni di euro

La Cgil scende in campo per stanare gli sfruttatori di stagisti con la campagna «Non + Stage Truffa»

Dopo due anni di denunce e proposte da parte prima della Repubblica degli Stagisti pressoché in solitudine, poi di altri soggetti istituzionali, politici, associazioni e siti web, anche il sindacato scende in pista per proteggere gli stagisti. Finora era rimasto in disparte, forse perché non si rendeva appieno conto della diffusione dello sfruttamento. Ora sembra aver preso coscienza che il problema non è più eludibile, ed è passato al contrattacco. Centinaia di migliaia di giovani vengono sfruttati attraverso stage impropri per mansioni di basso profilo? E allora la Cgil risponde con la campagna «Non + Stage Truffa», primo approfondimento tematico dell'iniziativa «Non + disposti a tutto» lanciata alla fine del 2010. In concreto, «Non + Stage Truffa» si declina attraverso un decalogo, la «Dichiarazione dello stagista», che in sintesi dice così:1) Stage e tirocinio non sono forme di lavoro. […] progetto formativo [dev'essere] definito da una Convenzione tra l’ente promotore, l’ente ospitante e lo stagista stesso.2) Gli stagisti devono essere inseriti o aver da poco concluso percorsi formativi.3) Lo stagista ha diritto al tutorato. […] deve essere affiancato nella sua attività e non può rimanere solo nella sede operativa, specialmente se aperta al pubblico.4) Lo stagista non può sostituire personale dipendente. Gli enti ospitanti non possono far uso degli stagisti per coprire compiti e mansioni che andrebbero affidate a personale dipendente, né attività ripetitive prive di contenuto formativo; non possono essere previsti obblighi di orario.5) È consentito un limite massimo di stagisti in proporzione al personale. Ogni ente ospitante può avere nell’arco dell’anno solare: max 1 stagista per le aziende sotto i 15 dipendenti a tempo indeterminato, max 2 stagisti per le aziende da 15 a 50, max il 10% per le aziende sopra i 50 dipendenti.6) La durata di uno stage è commisurata al progetto formativo e non oltre 6 mesi [...] massimo 9 mesi.7) Lo stage non può essere prorogato. Il soggetto ospitante non può riproporre nell’arco dell’anno lo stesso progetto di stage, nemmeno attraverso un altro soggetto promotore.8 ) Lo stagista deve esser messo in condizione di formarsi. Allo stagista devono essere messi a disposizione [...] una postazione di lavoro e l’accesso alle riunioni di lavoro utili al suo percorso formativo.9) Allo stagista devono essere riconosciuti pari diritti […] in relazione ai servizi di mensa, buoni pasto, trasporti, alloggio. 10) Lo stagista ha diritto ad un congruo rimborso spese […] pari almeno a 400 euro.A qualcuno questo decalogo ricorda la Carta dei diritti dello stagista, lanciata ormai quasi due anni fa? È certamente così. Ma la Repubblica degli Stagisti non è gelosa, anzi: è contenta che il suo lavoro degli ultimi due anni abbia contribuito ad accendere i riflettori sui problemi degli stagisti italiani, e convinto importanti fette di politica, imprenditoria e ora anche sindacato ad occuparsi e preoccuparsi di questo tema.La campagna della Cgil si basa su un progetto grafico notevole, con locandine graffianti che fanno il verso alle molte inserzioni indignitose che giorno dopo giorno vengono pubblicate sui giornali e su Internet: «Catena di abbigliamento cerca stagiste bella presenza pronte a spogliarsi dei loro diritti», «Grande supermercato offre stage annuale per cassiere disposte ad incassare poco o nulla», «Catena di profumerie offre stage senza rimborso né diritti per giovani disposte a turarsi il naso», «Pony express cerca stagisti automuniti per consegne estere. No rimborso benzina», «Notiziario 24 ore no-stop offre stage decennale senza pause giornaliere (né notturne)», e infine una locandina dedicata ai "cugini" degli stagisti, i praticanti ugualmente sfruttati: «Pratica legale offresi a neolaureati pratici con fotocopiatrici e caffè ristretto».Interessante la scelta di fare riferimento sopratutto agli stage per mansioni di basso profilo, quelli promossi da negozi e grandi magazzini, mirati essenzialmente a disporre di commessi e cassiere senza doverli pagare. Una pratica che la Repubblica degli Stagisti ha più volte denunciato negli ultimi mesi.Per il lancio di «Non + Stage Truffa», ieri un flash-mob a Roma ha visto alcuni giovani sindacalisti in mutande e canottiera tappezzare la Galleria Umberto Sordi di queste locandine, e poi simbolicamente rivestirsi dei loro diritti. Nel contempo in conferenza stampa Susanna Camusso, segretario generale Cgil, riassumeva le motivazioni della campagna: «Si è tradita la natura dello stage». E spiegava che lo stage, dall'iniziale obiettivo di porsi come «acceleratore della professionalità dei giovani», è ormai spesso diventato «lavoro gratuito e anche un po' servile». E dato che molte volte a un primo stage non segue un contratto, bensì un altro stage, e poi un altro ancora, la Camusso sintetizza con un concetto: quello della «precarietà stabile». La Repubblica degli Stagisti saluta con piacere l'arrivo nel dibattito della più importante sigla sindacale italiana, e spera che la presa di coscienza del fenomeno porti il sindacato a riflettere anche sulle cause di questa piaga che affligge i giovani italiani. Eleonora VoltolinaPer saperne di più su questo argomento, leggi anche:- Il Natale risveglia la voglia di stagisti in profumerie e saloni di bellezza. Tirocini «sospetti» anche in tabaccherie e fast food- Stagista, perfavore, mi affetta due etti di crudo?- Attenzione agli stage negli asili nido, spesso sono un paravento per lo sfruttamento: la testimonianza di Michela Gritti- Stagisti sfruttati, i casi finiti in tribunale- Diritti degli stagisti, le lezioni dell'Europa- Quanti stagisti può ospitare un'azienda? Tutti i talloni d'Achille della normativaE anche:- Elezioni regionali alle porte: se qualche candidato se la sente di impegnarsi per i giovani, ecco le proposte della Repubblica degli Stagisti- La Regione Toscana presenta il progetto «Giovani Sì!» per sostenere studenti, stagisti e precari: 300 milioni di euro in tre anni- La proposta della Repubblica degli Stagisti al ministro Sacconi: imporre a chi sfrutta gli stagisti di fare un contratto di apprendistato

Il giro del mondo in ottanta stage: anteprima del nuovo bando «Master dei Talenti» della Fondazione Crt

È di nuovo tempo di Master dei Talenti. L'iniziativa, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e giunta alla sua ottava edizione, prevede l'attivazione di decine di stage (quest'anno 79 per la precisione) in giro per il mondo. Stage di lusso, in cui ai giovani viene garantito un rimborso spese che oscilla tra i 1.400 e i 3.300 euro al mese, permettendo anche a chi non proviene da una famiglia abbiente di poter fare un'esperienza dall'altra parte del mondo, magari in città molto care come New York o Tokyo. Possono candidarsi i neolaureati delle università piemontesi e valdostane che si siano laureati a non più di 24 anni (triennale) e 27 anni (specialistica). Il bando uscirà ufficialmente martedì 1 febbraio e verrà pubblicato sul sito della Fondazione CRT: per gli aspiranti talentuosi ci sarà tempo fino alla fine di febbraio per inoltrare la candidatura. Qualche anticipazione sulle posizioni di stage all'interno del bando 2011. Innanzitutto, si confermano due aziende che hanno il Bollino OK Stage della Repubblica degli Stagisti: Ferrero (che come l'anno scorso offre una posizione nel suo quartier generale in Lussemburgo, 1.700 euro più mensa e alloggio gratuiti) ed Everis (che ospiterà due giovani nella sua sede belga, a Bruxelles; 1.800 euro al mese, più un lauto budget messo a disposizione dall'azienda per i viaggi per l'Italia).Vi sono poi altre aziende che hanno previsto di erogare agevolazioni aggiuntive rispetto al rimborso spese. Per esempio la finanziaria Optimum Asset Management / Eb Group, che offre 12 mesi di stage a Berlino, ha ideato un'interessante modalità di integrazione: oltre ai 1800 euro lordi erogati dalla Fondazione, lo stagista percepirà anche 1.500 euro di «sign-in bonus» all’avvio del tirocinio e 2mila euro di «completion bonus» alla fine. Anche Nomura mette mano al portafogli e ai due stagisti che ospiterà per sei mesi nella sua sede di Londra offrirà, in aggiunta ai già abbondanti 3mila euro lordi erogati dalla Fondazione, un pocket-money di 400 sterline al mese [che al cambio attuale corrispondono a poco più di 460 euro]. L'Atelier Amc Sa Architecture Management Consulting darà allo stagista che ospiterà presso il suo ufficio di Lugano un compenso mensile di 375 euro in aggiunta alla borsa di tirocinio di 2.800 euro garantita dalla Fondazione. Una menzione a parte merita Autostrade per l'Italia, che interviene direttamente co-finanziando nella misura del 20% la borsa di tirocinio: quindi dei 2.200 e dei 1.800 euro che percepiranno rispettivamente lo stagista inviato a Santiago del Cile e quello in missione a Katowice, in Polonia, una parte proverrà direttamente dalla società Autostrade. Qualche azienda, ente e associazione assicura alloggio gratuito o a prezzo agevolato, mensa gratis, contributi per l'abbonamento ai mezzi pubblici, qualche viaggio in treno o in aereo di andata e ritorno sull'Italia - nel bando, questi  benefit aggiuntivi vengono riportati nel riquadro «facilitazioni offerte».A prima vista la maggioranza delle destinazioni quest'anno sembra concentrata in Belgio (con Bruxelles che la fa da padrona) e Svizzera. Ma non mancano le mete esotiche, spesso legate a progetti di tipo sociale: interessanti le posizioni offerte dalla Fondazione Don Carlo Gnocchi a Esmeraldas, in Ecuador (2.200 euro più vitto e alloggio), nell'ambito di un progetto educativo dedicato ai bambini disabili; dalla Engim Piemonte che in Guinea Bissau offre una posizione in collaborazione con la Comunidade Josefina De Muriald e un'altra in Mali insieme al Comune di Kassaro (entrambe prevedono un emolumento di 2.650 euro lordi); dalla Ipsia Vercelli Onlus (dove "Ipsia" sta per "Istituto Pace Sviluppo Innovazione Acli") che in Mozambico gestisce un centro di formazione professionale tecnico industriale in collaborazione con la Missione della diocesi di Vercelli (qui i due stagisti selezionati percepiranno 2.600 euro al mese e l'alloggio); dalla Fondazione Intercultura che nella sua sede di Bruxelles inserirà per un anno un tirocinante che avrà il compito di sviluppare nuove partnership della rete Efil per l'organizzazione di scambi giovanili internazionali viaggiando tra Bulgaria, Grecia, Polonia e Romania (2mila euro al mese).Insomma, come al solito non c'è che l'imbarazzo della scelta. Con un piccolo consiglio: più è nota l'azienda che offre la posizione di tirocinio, e più scintillante è la meta di destinazione, più sarà agguerrita la concorrenza. Quindi a chi non ha un cv a prova di bomba conviene prendere in considerazione anche le offerte meno accattivanti e le località meno note: esse garantiscono comunque ottimi percorsi formativi, interessanti esperienze all'estero e meno «competitors» coi quali fare i conti nei momenti chiave della preselezione della selezione.Eleonora VoltolinaPer saperne di più su questo argomento, leggi anche:- Master dei Talenti della Fondazione CRT: quasi mille candidati per i 75 stage all'estero del bando 2010- «Con due tutor e un mentor, seguiremo i tirocinanti CRT passo per passo nella loro avventura spagnola»: quest'anno anche Everis è nel bando del Master dei Talenti- Marketing al gusto di nutella: c'è anche Ferrero nel bando Master dei Talenti 2010- Occupati e ben pagati: ecco l'identikit di chi ha partecipato al Master dei Talenti della Fondazione CRTE leggi anche le testimonianze di chi ha fatto negli anni passati questa esperienza:- Michele Bertolini, l'artista della computer graphic sospeso tra Milano e Los Angeles- Nicola Rivella, un anno alla World Bank di Washington per studiare i paesi in via di sviluppo- Antongiuseppe Stissi, un ingegnere piemontese sul treno per Pechino- Chiara Santi, grazie alla CRT ho scoperto la sicurezza sul lavoro e me ne sono innamorata

Che voto daresti all'azienda in cui lavori? Ecco Sopo, il sito in cui i dipendenti giudicano le imprese

E se qualcuno volesse dare un voto all'azienda per cui lavora? C'è un sito apposta, Sopo, fondato da due giovani pugliesi. Fratello e sorella: lei, Chiara Parisi, lavora nelle risorse umane; lui, Stefano, bocconiano, per una società di consulenza. Un paio d'anni fa per quest'idea hanno ottenuto un finanziamento della Regione Puglia, Principi Attivi, dedicato a sostenere l'imprenditoria giovanile; hanno messo online il sito nell'ottobre del 2009 e in meno di un anno e mezzo sono oltre 700 le imprese «recensite» (ma attenzione, le valutazioni davvero attendibili sono quelle basate su oltre 20 differenti giudizi), con un meccanismo simile a quello che per esempio Booking utilizza per gli alberghi. Che voto dai, da uno a cinque, alla tua azienda (o ex azienda) dal punto di vista dello stipendio? E per quanto riguarda le opportunità di carriera? Le capacità dei capi? E così via, con un metodo a stelline: per compilare tutti gli otto campi bastano pochi secondi, più il commento a piacere. Ciascun utente può contare sull'anonimato, conditio sine qua non per evitare ritorsioni.Raffaella Giuri ha intervistato per la testata Jobmeeting.it Stefano Parisi, che considera la sua creatura web un grimaldello per pungolare le aziende a riflettere sulle condizioni di lavoro offerte ai propri dipendenti e a utilizzare le critiche in maniera costruttiva. «È necessario che qualcuno provi realmente a migliorare il mondo del lavoro partendo dal confronto tra i dipendenti e le aziende» dice Parisi, ammettendo che non basterà un solo voto negativo a convincere un'impresa a rivoluzionare la propria policy per rendere più felici i dipendenti; però almeno le aziende più lungimiranti, disponibili a fare autocritica, avranno «uno strumento di monitoraggio della soddisfazione dei dipendenti per scoprire i propri punti di forza e debolezza». Il vantaggio che Sopo offre ai dipendenti, invece, è quello di poter «esprimere serenamente dei pareri e dei giudizi sulla propria azienda» - l'homepage del sito è a dire il un po' più aggressiva e recita «Vota anche tu e rivoluziona il mondo del lavoro con Sopo!». Nell'intervista Parisi spiega nel dettaglio anche il sistema ideato per evitare che i giudizi subiscano un doping: vengano cioè falsati in senso positivo (una stessa persona, magari manager dell'azienda in questione, che vota più volte dando il massimo delle valutazioni per costruire truffaldinamente un'immagine positiva) o in senso negativo (qualcuno che, rimasto deluso vuoi da un licenziamento vuoi da una mancata promozione, cerca un modo di vendicarsi inserendo più giudizi negativi). «Ciascuno può votare l'azienda per cui ha lavorato, non più di un voto per ogni azienda e non più di due voti in totale» puntualizza Parisi: «Il sito è dotato di una serie di filtri che impediscono il voto multiplo, attraverso la verifica dei cookie e degli indirizzi ip degli utenti. Questo sistema evita che il giudizio complessivo possa essere pilotato e ne garantisce contemporaneamente l'anonimato». Leggi l'intera intervista di Raffaella Giuri a Stefano Parisi sul sito Jobmeeting a questo linkPer saperne di più su questo argomento, leggi anche:- Gioventù di nuovo in primo piano: dalla copertina del Time alle piazze italiane

Nuovo bando per 600 stage da mille euro al mese alla Commissione europea: ci si può candidare fino al 31 gennaio

Riaperta da qualche giorno la corsa ai tirocini da mille euro al mese presso la Commissione europea. Come al solito sono 600 i posti a disposizione, per la tornata di tirocini detta winter traineeship che prenderà avvio a ottobre 2011.La candidatura dev'essere inoltrata prima di tutto attraverso il sito della Commissione, compilando l'application form, e poi inviata in formato cartaceo. Una novità è invece il restringimento dei tempi: non ci sono più due mesi e mezzo a disposizione per inviare la propria domanda, bensì meno di un mese. Il bando, aperto ufficialmente il 3 gennaio, chiuderà a mezzogiorno di lunedì 31 gennaio. Il consiglio è sempre quello di leggere bene la sezione delle FAQ, in cui si trovano le risposte a tutti i più frequenti dubbi. La documentazione da presentare a corredo della domanda, per esempio, andrà benissimo in lingua italiana e non ci sarà bisogno di farsela tradurre. Mentre chi al momento del bando non è ancora laureato, anche se mancassero pochi giorni, dovrà attendere la tornata successiva perchè le candidature sono aperte solamente a chi è già in possesso di un diploma di laurea.Gli stage in questione durano 5 mesi e vengono effettuati nella maggior parte dei casi a Bruxelles; una piccola percentuale di stagisti viene invece destinata alla sede di Strasburgo, in Francia, o alle Rappresentanze della Commissione europea in giro per l'Europa.La Repubblica degli Stagisti ha raccolto nei mesi scorsi le testimonianze di chi ha già fatto questa esperienza: «Era come essere in Erasmus: ogni sera qualcosa da fare!» dice per esempio Daniela Amadio, oggi assunta presso un'università di Londra: «A parte gli scherzi, lo stage rappresenta un modo per crearsi un network di conoscenze che rimane nel tempo e allo stesso tempo aiuta a capire se il mondo delle istituzioni europee ti piace o meno». «Ci sono tantissimi aspetti interessanti nel programma di tirocinio: è internazionale ed estremamente professionalizzante, non sono stata certo relegata a fare fotocopie!» le fa eco Carlotta Pigella, piemontese: «Lo consiglierei a tutti, anche come occasione di confronto con gli altri giovani europei». «Io ho fatto domanda due volte» confessa Pasquale D'Apice: «la prima non era stata accolta per un problema formale mentre la seconda, per fortuna, sono arrivato fino in fondo. Ho lavorato per sei mesi nella Direzione generale Impresa e industria, presso l’unità che si occupava della strategia di Lisbona». Anche Mauro Pedruzzi ha dovuto tentare due volte: «La prima il mio cv era stato inserito nel blue book ma non aveva poi portato a un’offerta definitiva; la seconda volta è invece andata bene e da Bruxelles ho ricevuto la proposta di uno stage alla Rappresentanza della Commissione europea a Dublino. Non ci ho pensato due volte: non capita spesso un'occasione del genere a chi viene da studi filosofici! La mia esperienza è stata molto diversa da quella degli altri tirocinanti perchè sono partito alla volta dell’Irlanda, dove ero l’unico stagista – e l’unico italiano – della Rappresentanza». «A Bruxelles ho passato i cinque mesi più intensi e belli della mia vita» riassume Mirko Armiento «la cosa straordinaria di questa esperienza è l’interazione con gli altri 600 stagisti con culture, valori, background diversi. E mille attività da fare insieme: io personalmente ho fatto parte del gruppo Teatro, preparando uno spettacolo prima della fine dello stage, organizzato il torneo di calcio per stagieres, frequentato due corsi di lingua, partecipato a comitati di cucina, wine tasting e all’organizzazione di una mostra fotografica. E poi c’erano proiezioni di film seguiti da dibattiti, corsi di disegno, viaggi organizzati, insomma un’infinità di attività… Un’esperienza a 360 gradi». Ogni volta che il bando si apre, dall'Italia si rovescia su Bruxelles un mare di candidature. Solo contando l'ultima tornata, quindi quella per il summer period (gli stage che cominceranno tra meno di due mesi), alla Commissione sono arrivate 5.510 domande in forma cartacea: oltre un quinto proveniva dall'Italia. 1.199 candidature di giovani italiani: alle nostre spalle la Romania (che però ha meno della metà degli abitanti dell'Italia), da cui sono arrivate 597 candidature, seguita da Spagna (443) e Francia (422). Insomma, l'Italia detiene saldamente lo scettro di Paese i cui giovani sono più affamati di tirocini presso la Commissione UE.Eleonora VoltolinaPer saperne di più su questo argomento, leggi anche:- Stage alla Commissione europea, è boom di richieste e più di un quarto delle candidature arriva dall'Italia: forse perchè sono ben pagati?E le testimonianze degli ex stagisti della Commissione:- Cinque Paesi in cinque anni: la storia di Daniela Amadio e il racconto del suo stage alla Commissione europea- Carlotta Pigella, Torino-Bruxelles andata e ritorno: «Il mio stage alla Direzione generale Affari Marittimi della Commissione UE? Internazionale e professionalizzante»- Pasquale D'Apice: «Rapporti umani e network di conoscenze, ecco il prezioso valore aggiunto degli stage alla Commissione europea»- Dalla metafisica al trattato di Lisbona: la storia di Mauro Pedruzzi, filosofo stagista alla Commissione europea- Mirko Armiento, ex stagista alla Commissione europea: «A Bruxelles i cinque mesi più intensi e belli della mia vita»

Lo strano caso delle 8.400 borse lavoro finanziate dalla Regione Sicilia: se lo stage diventa una misura di intervento sociale da 50 milioni di euro

Sono 8.400 gli stage che la Regione Sicilia prevede di finanziare nei prossimi mesi con altrettante borse lavoro da 500 euro mensili della durata di un anno. Da qualche giorno la notizia dei maxistage siciliani tiene banco sui principali quotidiani regionali e nazionali: negli articoli si parla insistentemente di una manovra-spreco da 6 milioni e mezzo di euro, ma facendo un calcolo più accurato la spesa a carico delle casse regionali ammonterebbe a quasi dieci volte tanto: 50 milioni e 400mila euro. I 6 e mezzo sono solo quelli che al momento sono sul piatto, così come stabilito nell’avviso pubblicato sul sito del Dipartimento della Famiglia e delle politiche sociali, settore dell'assessorato regionale del lavoro, lo scorso 31 dicembre. Un testo che a giudizio della Repubblica degli Stagisti presenta più di un lato oscuro: dalle modalità di finanziamento alla selezione dei «beneficiari finali», fino alla durata e alla destinazione degli stagisti.Il progetto in effetti ha già attirato da ogni parte critiche al governo di Raffaele Lombardo, tacciato di aver messo in piedi una misura assistenzialista che avrà come unico risultato la creazione dell’ennesima sacca di precariato. Ma più che l’operato dell’ultima giunta Lombardo, alla Repubblica degli Stagisti preme approfondire i contorni di una vicenda di stage decisamente anomala: e non solo per il numero di persone coinvolte – di per sé abnorme, se si pensa che in tutte le aziende siciliane nell'intero anno 2009 le persone che hanno fatto uno stage sono state 17.460, e di queste solo 1.345 attraverso questa esperienza hanno ottenuto un contratto di lavoro (il 7,7%, quattro punti percentuali sotto la media nazionale – i dati sono di Unioncamere). L’intermediazione degli enti no profit. C’è da dire anzitutto che lo stanziamento dei sei milioni e mezzo di euro non andrà direttamente a finanziare i rimborsi spese dei futuri stagisti. Il bando pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Regione, con scadenza il 31 gennaio, si rivolge infatti a soggetti del così detto “terzo settore”, come organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, enti privati ed ecclesiastici in grado di dimostrare una comprovata esperienza sul territorio «nella realizzazione di progetti a sostegno dell’occupazione». L’accesso ai fondi è infatti subordinato alla selezione di progetti aventi come finalità  l’«accompagnamento» di fasce deboli del mercato del lavoro verso «possibili inserimenti lavorativi». Tra le modalità previste c’è appunto l’erogazione di «borse lavoro», quindi di rimborsi spese che presuppongono  l’attivazione di uno stage.«Stage», la parola desaparecida. Nell’avviso pubblicato non si fa tuttavia mai riferimento a questo temine: stage o tirocinio non sono infatti mai citati nel testo, sebbene l’obiettivo finale dell’operazione, come dichiarato dallo stesso assessore Andrea Piraino, sia proprio l’attivazione di 8.400 stage. Un numero davvero esorbitante, considerate anche le aspettative di inserimento che una simile esperienza è in grado di creare nelle persone coinvolte: come bene insegna l'esempio dei superstage attivati dalla Calabria. Il finanziamento. Con i sei milioni e cinquecentomila euro stanziati al momento, ciascuna delle 8.400 persone a cui la Sicilia intende offrire uno stage retribuito riceverebbe un rimborso spese complessivo di poco più di 770 euro totali (quindi, facendo il calcolo sui 500 euro al mese promessi, si tratterebbe di stage della durata di un mese e mezzo). Per garantire 500 euro mensili per un anno ci sarebbe bisogno, invece, di 6mila euro a persona: cioè in tutto oltre 50 milioni di euro. Il dipartimento della Famiglia e delle Politiche sociali si riserva «la facoltà di implementare» la cifra con risorse «derivanti da eventuali economie e/o ulteriori stanziamenti» ma che senso ha avviare un progetto quando si dispone di poco più di un decimo dei soldi necessari per realizzarlo? La selezione. Altri interrogativi riguardano le modalità di selezione dei beneficiari delle borse lavoro. Sarà la Regione Sicilia ad assumersi l’onere  di individuare gli idonei, oppure questo compito verrà demandato alle singole strutture del privato sociale? Nel secondo caso viene da chiedersi come sarebbe possibile garantire una selezione trasparente che non favorisca parenti, amici e amici degli amici.Per chi e per quanto tempo.  Come «beneficiari finali»  l’avviso indica persone in condizioni di estremo svantaggio sociale: componenti di famiglie rimaste prive dell’unico reddito percepito; appartenenti a nuclei di almeno cinque persone con a disposizione meno di 12mila euro all’anno. E ancora: donne vittime di abusi o maltrattamenti, senza fissa dimora, persone con disagi psichici; giovani, anche minorenni, usciti da una casa famiglia o sottoposti a procedimento giudiziario. Tutte situazioni che giustificano senza ombra di dubbio l’adozione di misure assistenziali. La domanda è a questo punto se la Regione Sicilia consideri lo stage una misura di intervento sociale. Perché se così fosse può essere utile ricordare la finalità dello stage prevista dal decreto ministeriale 142/98 che regola attualmente la materia: ovvero quello di «realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro nell'ambito dei processi formativi» e  di «agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro».  La stessa normativa impone inoltre precisi limiti di durata del tirocinio, che per le persone disoccupate o inoccupate per esempio non può superare i sei mesi.Dove. Assodato che lo stage è anzitutto un’esperienza formativa, il luogo dove questo si svolge assume ovviamente notevole importanza. Dove trascorreranno dunque il loro anno di tirocinio i futuri stagisti siciliani? All’interno degli stessi enti no-profit o altrove? In assenza di riferimenti chiari la Repubblica degli Stagisti rimette anche questa domanda sul tavolo, sperando nei prossimi giorni di riuscire a ottenere qualche risposta dal governo siciliano. Ilaria CostantiniPer saperne di più su questo argomento leggi anche:- In Calabria il Consiglio regionale attiva i «superstage» - I superstagisti calabresi a Pietro Ichino: «Ci aiuti a farci assumere»- Dopo la Calabria anche in Basilicata piovono i «superstage»

La Regione Toscana presenta il progetto «Giovani Sì!» per sostenere studenti, stagisti e precari: 300 milioni di euro in tre anni

In Toscana il 2011 sarà l'anno dei giovani. Questa la promessa di Enrico Rossi [nella foto], presidente della Regione, che ha scelto il momento di passaggio tra vecchio e nuovo anno per annunciare ufficialmente «Giovani Sì!», una piattaforma di progetti pensati per raggiungere cinque obiettivi: permettere ai giovani di uscire di casa, garantire il diritto allo studio e alla formazione, favorire l’inserimento lavorativo, permettere un accesso agevolato al credito e microcredito e sostenere l’imprenditoria giovanile. «Vogliamo creare un circolo virtuoso: la Toscana investe sui giovani, e i giovani poi investono sulla Toscana» ha sintetizzato Rossi presentando nel dettaglio i progetti e l'ingente cifra con cui verranno sostenuti: quasi 300 milioni di euro. Per la precisione 295,7 milioni in tre anni - a partire dal 2011 e fino al al 2013 - suddivisi tra il rafforzamento di alcuni interventi già esistenti (servizio civile, borse di studio, contributi all'imprenditoria giovanile, incentivi all'assunzione di giovani laureati e sostegno ai lavoratori atipici) e l'avvio di quattro azioni innovative. Come la Repubblica degli Stagisti aveva preannunciato all'inizio di dicembre, una di queste ultime riguarda proprio i tirocini, e in particolare lo spinoso problema del rimborso spese: la Regione Toscana promuoverà un'iniziativa volta a incentivare le aziende a corrispondere almeno 250 euro al mese ai loro stagisti, e premierà con 6mila euro quelle che li assumeranno al termine dell'esperienza formativa. Di suo, la Regione aggiungerà a favore degli stagisti 150 euro al mese (quindi il rimborso spese minimo percepito da ciascuno sarà di 250 + 150 cioè 400 euro al mese). Per questo specifico progetto verranno investiti  33,5 milioni di euro, sempre ripartiti su tre anni.  «Uno stage deve essere un trampolino, non un trappolone» secondo Rossi: «Già ora le imprese private più avvedute remunerano i propri stage, spesso prodromi ad assunzioni vere e proprie». Gli altri progetti innovativi sono il contributo casa (sia per l'affitto sia per l'acquisto), il prestito d’onore e il microcredito. Eccoli nel dettaglio. Alla casa il presidente della Regione dedica una citazione letteraria: «Leggevo un libro di Henning Mankell, uno scrittore svedese. Tra i personaggi del libro c’era una ragazza che l’autore descrive così: “Benché avesse 19 anni, viveva ancora a casa coi genitori”. A volte basta una piccola frase per descrivere il gap che esiste tra i nostri giovani e i loro coetanei europei». Al progetto per aiutare i giovani ad uscire dal guscio famigliare viene destinato un finanziamento di 45 milioni. Per ora in Toscana i pochi under 30 che riescono a emanciparsi da mamma e papà lo fanno grazie alla disponibilità di appartamenti di famiglia: secondo i dati Istat, infatti, dei giovani toscani che vivono lontano dalla famiglia solo il 22% (contro il 34% della media nazionale)  paga una pigione. Per contrastare questa situazione la Regione ha previsto di erogare un contributo a fondo perduto agli under 34 che affittano una casa: 200 euro al mese alle coppie con figli e nuclei monoparentali (un genitore con uno o più figli), 150 euro alle giovani coppie senza figli (anche non sposate), ai single o a chi convive perché fuorisede per studio o lavoro (per esempio gli studenti).Un altro dei problemi che i giovani senza una famiglia abbiente alle spalle devono affrontare è quello di reperire i fondi per la propria formazione. Master, dottorati, corsi di specializzazione costano una fortuna: la Toscana metterà a disposizione 15 milioni di euro, fornendo sostanzialmente garanzie bancarie, e ciascun giovane potrà ottenere un finanziamento fino a 50mila euro, attraverso un fondo presso Fidi Toscana. Basterà che sia residente o domiciliato in Toscana, che abbia meno di 35 anni, una laurea e che presenti un programma di studio ed un piano di copertura finanziaria delle spese che prevede di sostenere. Il rimborso inizierà entro 12 mesi dall’ingresso nel mondo del lavoro. «Se un giovane vuole investire su se stesso, la Toscana investirà su di lui» chiosa Rossi «E ai giovani che hanno voglia di fare diamo modo di fare bene». Sempre attraverso Fidi Toscana verrà attivata una forma di microcredito: un finanziamento regionale di circa 3 milioni destinato a giovani imprenditori per crediti non superiori a 15mila euro (a fronte di un investimento massimo di 20mila), per una durata massima di cinque anni. In questo caso il limite di età è innalzato di sei anni: da 34 si passa a 40 anni. «Oltre a Fidi Toscana saranno coinvolte anche le Camere di commercio, i Confidi, gli enti locali, gli enti previdenziali, le banche» spiegano dalla Regione «Con un milione di euro di garanzie si possono sostenere circa cinque milioni di finanziamenti. Inoltre, quando il prestito viene restituito, le risorse messe a garanzia tornano a disposizione».I progetti che già esistevano, e che verranno potenziati, sono invece il servizio civile (45 milioni di euro per far aumentare il numero di ragazzi che potranno fare questo tipo di esperienza dagli attuali 700 a quasi 3mila all'anno, permettendo quindi di soddisfare il 100% della richiesta), le borse di studio, il sostegno all'imprenditoria giovanile nel manifatturiero, nei servizi e nell'agricoltura (30 milioni), gli incentivi all'assunzione di giovani laureati (una base di 1,2 milioni di euro da accrescere in base alle richieste, per finanziare un contributo regionale di 6mila euro per le imprese che assumono con contratto a tempo indeterminato un laureato, di 6.500 euro per quelle che assumono un dottore di ricerca; e di 3.000/3.250 euro nel caso di assunzioni a tempo indeterminato part-time) e il sostegno ai lavoratori atipici (3 milioni di euro per aumentare il fondo di garanzia per consentire loro l’accesso al credito).Quasi trecento milioni di euro messi in campo dalla sola Regione Toscana, governata dal Partito democratico, sono quasi una sfida al centrodestra: meno di due mesi fa il ministro della Gioventù Giorgia Meloni aveva presentato un progetto analogo, «Diritto al futuro», da 216 milioni di euro «che diventano 300 grazie al cofinanziamento pubblico e privato». Infatti le reazioni non si sono fatte attendere: il capogruppo PdL in consiglio regionale, Alberto Magnolfi [nella foto a destra], in un'intervista al Giornale della Toscana ha accusato Rossi di illudere i giovani toscani facendo promesse che non sarà in grado di mantenere: «Un fantomatico progetto di cui nemmeno i dirigenti del bilancio sono a conoscenza. Un'ispirazione nata probabilmente la notte di Natale, visto che il bilancio è stato approvato la Vigilia e non c'è traccia di questo imponente finanziamento». Critica immediatamente rispedita al mittente dall'interessato dalle pagine del Quotidiano Nazionale: «Sono sei mesi che lavoro a questo progetto e so bene dove sono le risorse per finanziarlo: ci ho messo la faccia e ora ci metto anche la testa, se non va in porto sono pronto a dimettermi». Eleonora VoltolinaPer saperne di più su questo argomento, leggi anche:- La Carta dei diritti dello stagista ispira Regioni, associazioni politiche e siti web a tutelare gli stagisti. A cominciare dal rimborso spese- Il presidente della Regione Enrico Rossi promette: «In Toscana ricevere dei soldi per uno stage sta per diventare un diritto»E anche:- Elezioni regionali alle porte: se qualche candidato se la sente di impegnarsi per i giovani, ecco le proposte della Repubblica degli Stagisti- Chance ai giovani, Bangladesh - Italia uno a zero. A quando anche qui un microcredito "alla Yunus" per aiutare i ragazzi a diventare indipendenti?- Intervista al ministro Giorgia Meloni: «Più controlli per punire chi fa un uso distorto dello stage. Ma i giovani devono fare la loro parte e denunciare le irregolarità»