Almeno 24mila tirocini sospesi da Aosta a Bari causa Coronavirus
Era il 10 marzo quando per la prima volta la Repubblica degli Stagisti ha dato conto dello stravolgimento che il Coronavirus stava portando anche nel mondo degli stage. Tre settimane dopo, il numero totale di tirocini extracurricolari sospesi è certamente superiore ai 24mila, un numero peraltro largamente sottostimato, perché di molte Regioni non sono disponibili i dati. Allo stesso tempo, però, lo smart internshipping – ovvero la prosecuzione dello stage da casa – è al momento autorizzato anche se con applicazioni diverse in Valle d’Aosta, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Abruzzo, Campania, Sicilia. Ai 24mila tirocini sospesi bisogna poi aggiungere il numero di quelli che erano in corso in Lombardia, dove si svolge ogni anno ben un sesto di tutti gli stage extracurricolari d'Italia. Al momento non è stato possibile avere i dati, ma i numeri degli stage sospesi in questa Regione dovrebbero oscillare tra i 10 e i 20mila. Per avere una cifra certa bisognerà aspettare i dati dell'Osservatorio regionale. Ma ipotizzando che i numeri lombardi siano questi, e aggiungendo anche quelli delle altre Regioni di cui non si hanno dati, vuol dire che in totale gli stage sospesi potrebbero essere intorno ai 45-50mila.Ricapitolando. Gli stage extracurricolari non rientrano nelle attività formative elencate nella prima ordinanza del Ministero della Salute per cui era stata prevista la sospensione ed essendo la loro disciplina di competenza regionale, avevano portato fin dall’inizio a un’interpretazione diversa da nord a sud.Venti giorni fa le Regioni che non avevano permesso lo smart internshipping – ovvero la prosecuzione dello stage da casa – interrompendo o sospendendo gli stage erano: Piemonte, Sardegna, Lazio, Campania, Puglia e Sicilia. A queste bisogna aggiungere: Valle d’Aosta e Molise, che non avevano dato indicazioni in merito, la Liguria che dopo aver optato per la prosecuzione poi il 12 marzo aveva cambiato idea e sospeso tutti i tirocini extra curriculari, e Friuli Venezia Giulia, Veneto e Basilicata. Il Friuli aveva optato per la sospensione permettendo però alcune attività a carattere individuale da casa, il Veneto aveva sospeso tutti i tirocini extracurricolari lasciando però ai soggetti ospitanti la facoltà di proseguire a distanza, idem la Basilicata che lasciava alle aziende la facoltà di sospendere lo stage e in un secondo momento autorizzava, se compatibile con il progetto formativo, a svolgerlo in smart working. E poi c’era la Toscana che aveva autorizzato lo smart internshipping solo in un secondo momento.In pratica, quindi, lo smart internshipping risulta vietato in Valle d’Aosta, Piemonte, Sardegna, Lazio, Campania, Puglia, Sicilia, Molise, Liguria. Quindi va da sé che in queste nove Regioni la totalità degli stage è stata improvvisamente sospesa causa Coronavirus, senza possibilità di alternative. E poi ci sono altre quattro Regioni – Friuli Venezia Giulia, Veneto, Toscana e Basilicata – che permettono alcuni usi del tirocinio a distanza. Ora dopo quasi un mese la Repubblica degli Stagisti ha cercato di capire quanto queste decisioni abbiano inciso sul mondo degli stage extracurricolari. La Valle d’Aosta non aveva dato precise indicazioni riportando solo le disposizioni del governo e la possibilità di svolgere attività formative a distanza. Nel frattempo la situazione è cambiata e «con nota protocollare n. 1959 del 10 marzo la Regione ha disposto la sospensione di tutti i tirocini extracurriculari in corso», spiega Emiliano Bambace, dirigente del Dipartimento politiche del lavoro della Regione: «Ad oggi, quindi, tutti i tirocini risultano sospesi. Né si sta provvedendo all’attivazione di nuovi stage. Se l’azienda è in grado di garantire l’utilizzo di sistemi che consentono di proseguire a distanza la formazione e il tutoraggio del tirocinio, allora è possibile proseguire in modalità smart working». Anche se i numeri non raccontano un’adesione in questo senso visto che a inizio marzo erano attivi 133 stage extracurriculari e quelli sospesi nell’ultima settimana sono proprio 133. In Piemonte lo stage in smart internshipping continua a non essere possibile. A inizio marzo il numero di stage extracurriculari attivi era di oltre 15mila, di cui 1.258 di inclusione sociale e più di 14mila di inserimento e reinserimento lavorativo. Nella quarta settimana di marzo «gli stage sospesi sono stati 93 su un totale di 6mila dal primo marzo. La maggior parte sono stati sospesi con l’approvazione del primo decreto», spiega Lucia Giannotti dell’ufficio comunicazione della Direzione istruzione, formazione e lavoro della Regione Piemonte. In Veneto la Regione ha disposto che tutti i tirocini finanziati, quindi con indennità di partecipazione a carico di risorse pubbliche, possono solo essere sospesi, mentre per i tirocini non finanziati, quindi con indennità di partecipazione a carico del soggetto ospitante o altri soggetti possono essere sospesi o continuare nella modalità a distanza. Al momento, spiega Giovanna Belloni dalla segreteria della Direzione Lavoro della Regione non è possibile avere informazioni sulle sospensioni dell’ultima settimana perché queste «devono essere comunicate al promotore e al tirocinante, quindi non sono rilevabili dai sistemi di Veneto Lavoro». E in attesa dei dati più aggiornati che saranno disponibili nei prossimi giorni, gli ultimi sono quelli del 10 febbraio dove i tirocini attivi risultano essere 12.848. «Da una stima fatta», però, «la situazione dal 23 febbraio al 22 marzo è di 1.701 attivazioni contro 3.303 cessazioni. Nello stesso periodo del 2009 le attivazioni erano state 3.286 contro 3.033 cessazioni».In Umbria «tutti i 2.101 tirocini extracurriculari attivi al 10 marzo sono a tutt’oggi sospesi e non è consentita la modalità di svolgimento da casa» spiega Santina Dominici di Arpal Umbria. Anche l’attivazione di nuovi tirocini risulta sospesa. Sul portale di Arpal Umbria si danno poi informazioni e istruzioni su come gestire da un punto di vista procedurale questa sospensione. «Di fatto le aziende ospitanti al termine originariamente previsto per la conclusione del tirocinio, potranno prorogarlo per un tempo pari alla durata della sospensione».Nel Lazio la sospensione degli stage extracurricolari è partita già il 6 marzo e dalla Direzione regionale per la formazione e il lavoro confermano che è ancora prevista fino al 3 aprile. «La Regione sta valutando ulteriori disposizioni che consentano la ripresa dei tirocini sospesi laddove sia possibile svolgere e gestire gli specifici progetti formativi con tecnologie elearning o configurate per lo svolgimento delle attività a distanza». Quindi in questo caso si starebbe pensando di orientarsi allo smart internshipping. «Nel mese di marzo risultano attivi 13.121 tirocini extracurriculari. Di questi ne sono stati interrotti definitivamente 648. E alla mattina del 17 marzo risultano registrate sul sistema regionale di monitoraggio dei tirocini extracurriculari 5.320 sospensioni», spiega Carlo Caprari dalla Direzione regionale istruzione, formazione, ricerca e lavoro della Regione Lazio. In Molise la determinazione n. 28 del 19 marzo ha sospeso tutti i tirocini extracurriculari escludendo la modalità in smart internshipping. Situazione che non è cambiata nel tempo, visto che a tutt’oggi non è permesso «ed è stato consentito solo di chiudere il tirocinio se mancavano pochi giorni alla conclusione, ma con il raggiungimento da parte del tirocinante sia delle comeptenze che dell’indennità mensile», spiega Pasquale Spina, del Dipartimento Terzo – Valorizzazione del Capitale Umano Servizio Politiche per l’Occupazione della Regione Molise. «Il numero di tirocini attivati dal primo al 19 marzo sono 102, da quella data sono stati tutti sospesi, ad eccezione di quelli che sarebbero stati conclusi entro pochi giorni per cui i giorni di assenza non hanno inficiato il raggiungimento da parte del tirocinante sia delle competenze sia dell’indennità mensile». Oggi quindi risultano sospesi tutti i tirocini extracurriculari e non si sta procedendo ad attivarne di nuovi, perché bisognerebbe attivarli e poi sospenderli.In Puglia in seguito all’adozione del Dpcm del 9 marzo e della persistenza della situazione di emergenza sanitaria si è deciso che «tutti i tirocini extracurriculari svolti nell’ambito del territorio regionale pugliese dovessero essere sospesi sino a nuove disposizioni sul punto, per tutelare la salute dei giovani tirocinanti», spiega Valentina Elia, del Dipartimento sviluppo economico, innovazione, istruzione, formazione e lavoro della Regione Puglia. «Ad oggi con riferimento al Programma Garanzia Giovani risultano sospesi 4.356 tirocini». La Regione, però, non ha voluto applicare lo «smart working al tirocinio formativo perché l’adozione del lavoro agile costituisce, ex lege, una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall’assenza di vincoli orari o spaziali e un’organizzazione per fasi, cicli e obliettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro». Per questo motivo secondo la Regione Puglia, «la disciplina del lavoro agile non è applicabile ai tirocini extracurriculari che non costituiscono una forma di lavoro ma una tipologia di formazione caratterizzata da una modalità di apprendimento on the job».Per quanto riguarda la Calabria, invece, a inizio mese era stata disposta la sospensione dei tirocini extracurriculari fino al 3 aprile ma non le attività propedeutiche all’attivazione di nuovi stage. Oggi, invece, per quanto riguarda il Centro per l’impiego di Catanzaro – non è stato possibile ottenere dati totali dalla Regione - «I tirocini extracurriculari in corso attivati attraverso il cpi sono 21. Tutte le aziende ospitanti sono state invitate, per espressa disposizione del Dirigente del dipartimento 7 della Regione Calabria, a sospendere i tirocini in essere e risultano tutti sospesi per l’impossibilità di attivare lo smart working», spiega Paola Ciocci del cpi di Catanzaro. Sempre per la stessa disposizione non sono stati attivati e promossi nelle ultime due settimane tirocini extracurricolari o di inclusione sociale. Il “danno” non si limita, però ai soli 21 stage. Perché a causa dell’emergenza Covid 19 «il cpi ha dovuto sospendere anche la promozione di tirocini di inclusione sociale attivabili con fondi del Programma di azione e coesione a cui hanno aderito enti pubblici e privati che si sono candidati a ospitare come tirocinanti ex percettori di mobilità in deroga previo avviso pubblico». E qui i numeri non sono per niente contenuti, visto che «si tratta di circa 700 tirocini da promuovere e attivare presso Comuni, istituti scolastici e aziende private».In Sardegna la situazione è cambiata rispetto al 10 marzo. Due giorni dopo, il 12, infatti, l’assessore regionale al lavoro Alezzandra Zedda ha sospeso i tirocini per tutto il mese di marzo precisando che potranno ricominciare «non appena cessato il periodo di sospensione». E, infatti, «in questo momento sono sospesi tutti gli stage», spiega Graziano Longu dell’Agenzia sarda per le politiche del lavoro. Al momento i tirocini sospesi sono 2.200, così differenziati: «Gli stage extracurriculari finanziati da risorse europee iniziati nel mese di ottobre 2019 che sono 508 e gli stage dell’avviso pubblicato a inizio marzo sempre con risorse europee che sono 348. Per un totale di 856. A questi si aggiungono i tirocini extracurricolari di tipologia a sportello autofinanziati dalle imprese che erano 1.350». Nessuno stage è stato al momento riattivato e si faranno attente valutazioni sulla determina del direttore generale dello scorso venerdì anche sulle procedure da aggiornare che sono tutte informatizzate quindi non basta un addendum in cartaceo, per eventuali riattivazioni. Quindi conteggiando insieme Valle d’Aosta, Piemonte, Veneto, Umbria, Lazio, Molise, Puglia, Calabria e Sardegna il totale tirocini sospesi – al ribasso visto che dalla Calabria si è avuto il dato non completo – è di 24.782. Ci sono poi altre regioni che hanno sospeso o permesso il tirocinio in smart internshipping, cosa che in un primo momento non avevano fatto, e di cui però la Repubblica degli Stagisti non è riuscita ad avere i numeri, vista la difficoltà degli uffici in questi tempi di lavoro fuori sede. Sono l’Emilia Romagna, la Toscana, le Marche, l’Abruzzo, la Campania, la Sicilia e la Sardegna. In Emilia Romagna – dove i tirocini sono stati sospesi ma si è permesso l’utilizzo di tecnologie telematiche laddove possibile – un comunicato stampa della Regione sembrava presagire alla ripartenza di quelli sospesi causa Coronavirus. Dalla Direzione generale economia della conoscenza, del lavoro, dell'impresa della Regione spiegano che ad oggi non è possibile sapere se un tirocinio è sospeso o in modalità a distanza perché la sospensione non viene comunicata «ma verranno svolti controlli a campione sul rispetto delle disposizioni regionali». E si precisa che «attualmente i tirocini possono proseguire soltanto qualora siano presenti le condizioni per lo svolgimento a distanza; sulla possibile riattivazione dei tirocini è stato avviato il confronto a livello nazionale, che non può prescindere dalle misure nazionali e regionali di contenimento della diffusione del virus». Anche la Toscana aveva inizialmente sospeso tutti i tirocini extracurricolari salvo poi consentire, dal 16 marzo, un tirocinio a distanza se il progetto formativo lo consentiva. «Naturalmente tutti i soggetti coinvolti devono essere d’accordo e deve essere predisposto un nuovo progetto formativo», spiega Miriana Bucalossi del settore “Programmazione in materia di IeFP, apprendistato, tirocini, formazione continua, territoriale e individuale” della Regione Toscana. In più il tutor aziendale deve adottare «idonee modalità di monitoraggio dell’attuazione del progetto formativo e garantire un adeguato supporto al tirocinante», che deve essere dotato di adeguati strumenti tecnologici per raggiungere gli obiettivi formativi. Nelle faq messe a disposizione dalla Regione, si specifica anche che «ad oggi non è possibile fare previsioni sull’attivazione di nuovi tirocini». Nelle Marche, regione duramente colpita dal virus, si era stabilito che eventuali stage «già avviati devono essere sospesi» ma l’11 marzo si è deciso di sospendere d’ufficio i tirocini extracurricolari ancora in essere. Si può proseguire il tirocinio «se il progetto formativo prevede attività che possono avvenire nelle forme del lavoro a distanza da remoto». In questo caso la prosecuzione va autorizzata caso per caso. Per quelli sospesi, invece, il recupero dei giorni saltati potrà avvenire alla fine e «non è necessaria una richiesta di proroga ma solo la prescritta comunicazione Unilav, che deve essere inviata entro cinque giorni dall’evento», spiega Rossella Bugatti, dell’ufficio tirocini, garanzia giovane del dipartimento lavoro e formazione professionale della Regione Marche. L’Abruzzo aveva già il 9 marzo sospeso i tirocini ma consentito lo svolgimento in modalità a distanza. Poi con una nuova ordinanza, la numero 5, il Presidente della giunta regionale, Marco Masilio, ha disposto la sospensione immediata di tutti i tirocini extracurriculari in tutti quei casi «in cui l’azienda che ospita il tirocinio non abbia già provveduto a disporre la chiusura aziendale». Concetto che vale anche per i tirocini extracurriculari attivati tramite Garanzia Giovani. L’articolo 2 dell’ordinanza, però, consente alle aziende che proseguono la loro attività di «autorizzare il tirocinante a proseguire la propria attività formativa a distanza, con esclusione dei tirocini attivati con Garanzia Giovani». E si dispone la sospensione di nuovi tirocini extracurriculari fino al 3 aprile. Non è stato possibile, invece avere dati più precisi sui numeri dalla Regione.In Campania «il blocco degli stage era fino al 3 aprile poi la sospensione è stata prorogata al 4 maggio in attuazione del Dpcm del primo aprile» spiega l’assessore alla formazione Chiara Marciani, «ma con il decreto del 23 marzo è stato stabilito che se una parte dell’attività di tirocinio può essere svolta anche al di fuori dell’ambiente di lavoro allora questi tirocini possono continuare con attività formativa a distanza. Certo dipende dal tipo di tirocinio, per alcuni una parte dell’attività può essere svolta da casa in smart internshipping, ma non tutti». In quel caso, quindi, vige la sospensione.Per quanto riguarda la Sicilia, invece, la differenza la fa la fonte del finanziamento: i tirocini formativi extracurriculari finanziati da fondi pubblici sono stati sospesi. «Quelli extracurriculari autofinanziati, che si svolgono presso aziende le cui attività economiche sono autorizzate, possono proseguire a condizione che la sede operativa consenta il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro», spiega Giuseppa Moreci del centro per l’impiego di Termini Imerese, che aggiunge come nell’attuale normativa sugli stage extracurriculari che «non costituiscono rapporto di lavoro ma periodo di pratica lavorativa finalizzata all’acquisizione di un’esperienza professionale non è prevista la modalità di lavoro agile».Da alcune regioni non è stato possibile ricevere le informazioni, visto anche la difficoltà del momento. Ma ricapitolando si può dire che lo smart internshipping al momento è consentito in Valle d’Aosta, Lombardia, Veneto, – solo per i tirocini non finanziati dalla Regione – in Emilia Romagna, -se presenti le condizioni per lo svolgimento a distanza – in Toscana, nelle Marche, in Abruzzo, – ma solo se l’azienda non ha disposto la chiusura aziendale e ad eccezione degli stage attivati tramite Garanzia giovani – in Campania solo per quei tirocini che consentono la prosecuzione delle attività anche da casa, e in Sicilia – ma solo per quelli autofinanziati, in pratica sono esclusi quelli rimborsati con fondi pubblici. La situazione è probabilmente in divenire soprattutto con le nuove disposizioni che prolungano la chiusura fino al 13 aprile e con l'ipotesi che le chiusure scaglionate possano arrivare fino al mese di maggio sarà necessario adottare una linea comune e convocare una nuova Conferenza Stato Regioni per dare una volta per tutte delle indicazioni univoche sull’interpretabilità della modalità di tirocinio in smart internshipping. Marianna Lepore