Ilaria Mariotti
Scritto il 01 Giu 2020 in Notizie
Coronavirus covid indennità di partecipazione reddito di emergenza sospensione stage sostegno al reddito
Gli stagisti sono rimasti fuori dal circuito di bonus stanziati dal Decreto Rilancio e sostegni di altro tipo previsti dalle Regioni (allo stato attuale Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Calabria e Valle D'Aosta). Per alcuni di loro, ovvero quelli non fiscalmente a carico dei propri genitori, c'è una strada residuale: quella del reddito di emergenza (Rem), istituito grazie all'articolo 82 del Decreto Rilancio e per cui qualche giorno fa è partito l'iter per la presentazione delle domande sul sito Inps. Ai beneficiari andrebbero due quote mensili, ognuna pari a un minimo di 400 euro, che possono crescere fino a 840 euro in caso di nuclei familiari in cui vi siano componenti in condizione di disabilità grave o non autosufficienti.
A poterlo richiedere sono esclusivamente i nuclei familari “in condizioni di necessità economica”. A fare domanda insomma è l'intera famiglia, e non il singolo: e deve trattarsi di un nucleo familiare particolarmente in difficoltà, dato che si è automaticamente esclusi se anche un solo membro della famiglia rientra in una serie di categorie come quella di pensionato, o percettore di reddito di cittadinanza, o fruitore di una delle indennità previste dagli ultimi decreti – ad esempio quella destinata ai liberi professionisti titolari di partita IVA iscritti alla gestione separata, o quella per i lavoratori stagionali del turismo – oppure se anche un solo membro della famiglia ha un contratto di lavoro dipendente con uno stipendio superiore ai massimi consentiti (grossolanamente, basta che anche solo uno abbia una busta paga di più di mille euro lordi al mese ed automaticamente l'intero nucleo è escluso).
Questi paletti rendono davvero arduo, in condizioni di difficoltà ma non di indigenza, pensare che gli stagisti possano accedere a questa misura. Come potrebbe infatti una persona sui vent'anni, spesso convivente con i propri genitori e già parte di un nucleo familiare, aver accesso al Rem?
Potrebbe averne diritto perché quando si superano i 24 anni di età e si guadagna, in un anno – anche attraverso borse di studio o indennità di stage – più di 2.840 euro (per superare questa soglia basterebbe per esempio aver svolto l'anno precedente un tirocinio semestrale con una indennità di 500 euro al mese), si esce automaticamente dal nucleo familiare di provenienza per quel dato anno.
Qui la parola chiave è “automaticamente”: cioè potrebbero esserci migliaia di giovani che nemmeno sanno di essere già nella condizione di fare nucleo familiare a sé stante al momento. Senza averne fatto richiesta, senza aver compilato nessun modulo all'anagrafe. Se si sono soddisfatti quei due criteri, età e reddito, non si è più ricompresi secondo la legge italiana nel nucleo familiare dei propri genitori. Perfino se si vive ancora con loro.
Per questo stabilire quand'è che si è 'nucleo familiare' è così importante. Quest'ultimo è costituito dai soggetti che compongono la famiglia anagrafica. «Se ne fa parte insieme ai genitori fino alla maggiore età» precisa alla Repubblica degli Stagisti il consulente del lavoro Enzo De Fusco [nella foto a destra]. I maggiorenni però continuano a farne parte anche oltre «qualora risultino a carico fiscale dei genitori, non siano coniugati e non abbiano figli». A carico fiscale dei genitori risultano infatti i minori di 24 anni «con un proprio reddito entro i 4mila euro lordi annui; mentre per chi supera i 24 anni d'età il reddito annuo deve essere entro i 2.840,51 euro lordi».
Non è più di conseguenza a carico fiscale dei genitori chi ha meno di 24 anni e nell'arco nel 2019 ha guadagnato oltre 4mila euro (un tirocinio extracurricolare semestrale in Lazio per esempio basterebbe da solo a far sì che si soddisfi il requisito, dato che in quella Regione l'indennità minima mensile è pari a 800 euro al mese). Per gli altri invece la dipendenza fiscale dai genitori viene meno con un reddito superiore ai 2.840 euro. Come anticipato, per questi soggetti l'uscita dal nucleo familiare è automatica, e non serve cambiare residenza. Avrebbero pertanto diritto al Rem, qualora rispettassero tutta la griglia dei requisiti, in primis l'Isee.
La convivenza, è bene specificarlo, non è determinante per costituire un nucleo familiare. Del resto non sempre abitare sotto lo stesso tetto è requisito sufficiente a determinare il perimetro del nucleo familiare perché di norma «ne fanno parte coniugi e figli minori pur non conviventi». E ancora, sottolinea De Fusco, «nel nucleo rientrano i coniugi che hanno diversa residenza anagrafica, a condizione che non si tratti di coniugi separati, di genitori a cui sia stata tolta la potestà sui figli o per cui sia stato disposto un provvedimento di allontanamento dalla casa famigliare». Sono considerate poi nel nucleo familiare le persone a carico dei genitori pur non conviventi. Classico esempio ne è lo studente fuorisede.
Perciò per lo stagista che non convive con la sua famiglia l'opportunità del Rem scatterà solo qualora non risulti fiscalmente a carico dei genitori – esattamente come per chi convive con loro. Sempre a condizione per chi ha meno di 24 anni che il reddito 2019 sia stato superiore ai 4mila euro; mentre per gli over 24 che abbia superato i 2.840 euro annui.
Per quanto riguarda invece gli stagisti che attualmente vivono in casa con i genitori e che non sono autonomi fiscalmente ma vogliono comunque provare ad accedere al Rem, si può procedere a un'uscita dal nucleo familiare, qui sì attraverso un cambio di residenza. Un trasloco vero e proprio, ancora più complesso in tempi di pandemia.
In questo caso specifico bisogna insomma dimostrare l'uscita dal nucleo familiare con un alloggio per conto proprio (e non si può fingere perché i Comuni fanno controlli). Ma è bene valutare con attenzione pro e contro, perché gli svantaggi potrebbero superare i benefici: in primis a causa delle ricadute di tipo fiscale sul nucleo di origine, in quanto i genitori potrebbero ritrovarsi a pagare tasse maggiori, non potendo scaricare le spese relative al figlio a carico. Un aumento, sottolinea De Fusco, «che potrebbe aggirarsi sui 1000 euro l'anno per i genitori». Polverizzando, dunque, il vantaggio di poter richiedere i 400 euro di Rem.
Per richiedere attivamente di togliersi dal nucleo familiare bisogna munirsi di tutta la documentazione e i certificati necessari, tra cui «l'aggiornamento della famiglia anagrafica» puntualizza Antonello Orlando, esperto della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro [nella foto a sinistra]: «Un'operazione oggi smaterializzata in molte amministrazioni anche in ragione della emergenza sanitaria da Covid 19». I tempi non dovrebbero essere troppo lunghi: a Roma, ad esempio, bastà presentarsi agli uffici anagrafici anche senza appuntamento e fare richiesta del certificato. Ma meglio farsi due calcoli: è vero che per il cambio di residenza i Comuni non chiedono un obolo, ma è vero anche che a meno di poter disporre di un alloggio gratuito andar via di casa comporterà l'obbligo di pagare un affitto; e in più non vanno dimenticati i già menzionati aspetti di un possibile aumento delle tasse per i genitori e l'importi tutto sommato basso del Rem, pari a soli 400 euro al mese.
I requisiti per richiedere questo tipo di sussidio. sono però anche altri. I paletti riguardano il reddito, che «nel mese di aprile 2020 deve essere inferiore al Rem spettante» prosegue Orlando. Dunque per un nucleo composto da una sola persona, poniamo lo stagista, il reddito relativo a quel mese non può superare i 400 euro. Mano mano che si sale poi nel numero dei componenti del nucleo familiare, cresce anche il limite di reddito secondo il coefficiente calcolato dall'Inps, come specificato qui.
Inoltre «il patrimonio mobiliare familiare per l’anno 2019 deve essere inferiore a 10mila euro, accresciuto di 5mila euro per ogni componente successivo al primo, fino a un massimo di 20mila euro, e l'Isee non può superare i 15mila euro» chiarisce l'esperto. Tutta una serie di elementi che lasciano intendere che ad accedervi saranno pochi nuclei familiari, privi di proprietà se non la prima casa – per la quale, sottolinea De Fusco, «sono previste agevolazioni soprattutto se acquistata con la richiesta di un mutuo ipotecario». Ma non si può stabilire a priori: per capire chi rientra nella soglia Isee che consente l'accesso al Rem «si deve verificare caso per caso, essendo rilevanti anche le dimensioni dell'abitazione».
Per fare domanda la scadenza è il 30 giugno. Per quelle presentate entro il 31 maggio, precisa il sito Inps, «saranno erogate le mensilità di maggio e giugno, mentre per le altre arriveranno le mensilità di giugno e luglio». Esclusi sono anche i soggetti già percettori di altre indennità (caso comunque da escludere per la quasi totalità degli stagisti italiani): «Se uno dei componenti già beneficia di uno dei sostegni al reddito previsti dai decreti Covid non è possibile richiedere il Rem» specifica De Fusco: «Si tratta di liberi professionisti, titolari di cococo, autonomi iscritti all’Ago, stagionali e somministrati, intermittenti, incaricati alle vendite a domicilio, iscritti al Fondo pensioni, lavoratori dello spettacolo, operai agricoli». Via libera invece per tutti gli altri. Almeno, a provarci.
Ilaria Mariotti
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