Artimede: nasce a Como l'incubatore per start-up culturali
Un incubatore dedicato alle imprese attive in campo culturale: nasce a Como Artimede, un progetto per aiutare gli startupper che operano in questo settore a far crescere le loro aziende.L'idea, spiega Matteo Torri di ComoNext - la struttura che ospita l'iniziativa - «è nata due anni fa durante la fase di preparazione di Artificio». Ovvero un progetto di costituzione di un network di realtà impegnate nella cultura finanziato con mezzo milione di euro dalla Fondazione Cariplo. Oltre all'incubatore con sede a Lomazzo, «l'iniziativa coinvolge la cooperativa sociale Csls e due associazioni culturali, Luminanda e Nerolidio: l'obiettivo era quello di creare un centro culturale diffuso in tutto il territorio comasco». Ed è lavorando a questo progetto che il gruppo si è reso conto «che molte persone, per quanto molto preparate sul fronte strettamente legato alla cultura, non avessero grandi competenze dal punto di vista imprenditoriale e manageriale».Artimede nasce proprio allo scopo di colmare queste lacune. Qui è entrato in gioco ComoNext, «coinvolto per creare una sorta di incubatore virtuale, per dare un supporto a chi voglia fare della cultura un lavoro», prosegue Torri. «Cerchiamo di aiutare gli startupper a strutturare la loro idea, a capire come gestirla e come darle un'impronta più imprenditoriale». Il risultato è un corso di formazione, iniziato a metà ottobre e in via di conclusione. Durante le lezioni si è parlato dei temi classici legati al mondo start-up, come l'analisi del mercato, la definizione di un piano di marketing, il bilancio. Ma anche di questioni attinenti le specificità del settore culturale: proprietà intellettuale, aspetti previdenziali legati ad Enpals, la cassa dei lavoratori dello spettacolo, la tutela dei diritti d'autore. Grazie al finanziamento di Fondazione Cariplo, la partecipazione ai corsi è stata completamente gratuita.«Le lezioni hanno la durata di due ore, alla quale ne aggiungiamo una terza per offrire chiarimenti e sciogliere dubbi» aggiunge Torri: «C'è comunque la possibilità di fissare degli incontri con i docenti per approfondire le diverse tematiche». Ai corsi si sono iscritti aspiranti imprenditori che mirano ad operare in diversi settori. «Andiamo dal design all'arredamento, dall'editoria al fundraising in ambito culturale. Noi siamo partiti dalla definizione dell'Unione europea, che accomuna le imprese culturali a quelle creative: nella categoria rientrano anche il teatro e il design, tutto quello che ha a che fare con le arti visive e performative». Per tutti l'obiettivo comune è quello di strutturare un'azienda. «Al termine delle lezioni chiediamo di presentare un business plan, che copra sia gli aspetti tecnici che quelli di mercato. Alla fine del corso emetteremo un bando, riservato ai partecipanti, per selezionare le idee migliori, che saranno coinvolte in un percorso di tutoraggio più intenso».Per il momento gli oltre venti partecipanti si dicono soddisfatti dell'iniziativa. «Stiamo tenendo traccia dei feedback, sulla base dei quali ottimizzeremo il percorso per il prossimo anno». Il finanziamento concesso da Fondazione Cariplo copre infatti un triennio di iniziative. Artimede avrà dunque altre due edizioni, la prossima in programma già nella primavera del 2015. Dopodiché, se ComoNext riuscirà a trovare i fondi per sostenerlo, continuare senza il sostegno dell'ente nato dalle casse di risparmio lombarde. Una volta terminato il percorso formativo, «difficilmente le imprese rimarranno incubate nel parco scientifico-tecnologico. È difficile che un'impresa di questa natura possa trovare spazio in una realtà come questa». Le porte, però, rimarranno sempre aperte: «potranno accedere a tutti i servizi di supporto che vengono forniti alle start-up». Ci sarà insomma sempre qualcuno disposto ad aiutare chi cerca di fare impresa in un settore complesso come quello culturale.Riccardo Saporitistartupper@repubblicadeglistagisti.it