Milano e la Lombardia, terreno fertile per le start-up
La città di Milano e la Lombardia in generale si confermano un terreno fertile per l'ecosistema delle start-up. Da un lato Palazzo Marino mette a disposizione le sue banche dati sfidando i giovani ad utilizzarle per realizzare applicazioni innovative, dall'altra il Pirellone, di concerto con il circuito delle Camere di commercio lombarde, stanzia 2 milioni di euro per interventi di formazione e di accesso al credito degli imprenditori di domani. Oltre che per favorire l'occupazione degli under 35.Si chiama App4Mi il progetto che il comune di Milano ha lanciato in collaborazione con RCS Media Group e il contributo di DigitalMagics. In pratica l'amministrazione mette a disposizione i propri open data a giovani, studenti e imprese con meno di dieci dipendenti chiedendo loro di utilizzarli per realizzare applicazioni per pc, smartphone e tablet che siano in grado di migliorare i servizi offerti dal comune e più in generale la qualità della vita dei milanesi. Un'iniziativa, ha sottolineato l'assessore allo Sviluppo economico Cristina Tajani durante la conferenza stampa di presentazione del progetto, grazie alla quale la città «compie un ulteriore passo verso lo sviluppo di Milano SmartCity».Quanti volessero partecipare al concorso non devono far altro che collegarsi alle banche dati di Palazzo Marino e scaricare i dati necessari per sviluppare la propria idea. La richiesta è quella di studiare strumenti utilizzabili nei settori della mobilità, del traffico e dei trasporti, della cultura e dell'educazione, dell'ambiente, del turismo e del tempo libero, della sanità e della disabilità. I vincitori, che saranno selezionati da una giuria composta da personalità di spicco del mondo dell'innovazione digitale italiana, si divideranno un montepremi di 20mila euro: 6mila andranno alla prima classificata, 4mila alla seconda e 2mila alla terza. Le migliori per ciascuna delle sei categorie riceveranno mille euro. Altri 2mila euro saranno assegnati da una giuria popolare, ovvero attraverso una votazione sul sito della manifestazione, per partecipare alla quale c'è tempo fino al 31 luglio.Il comune di Milano, insieme a quello di Monza, collabora anche al bando Start Lombardia promosso dalla Regione di concerto con le Camere di commercio lombarde. Si tratta di un progetto da 2 milioni di euro finalizzato al sostegno dell'occupazione giovanile, articolato in due filoni: da un lato si formano coloro che voglioni diventare imprenditori, dall'altro si incentivano le piccole e medie imprese che assumono o stabilizzano under 35. In realtà è quest'ultimo intervento a catalizzare la maggior parte dei fondi.Sono infatti solo 660mila euro quelli destinati alla formazione degli startupper. Articolato in quattro fasi successive, questo progetto è aperto a disoccupati, inoccupati, cassintegrati ed iscritti alle liste di mobilità. Per partecipare non ci sono limiti anagrafici ma geografici, visto che bisogna essere residenti in una delle provincie lombarde o comunque interessati ad avviare la propria impresa sul territorio regionale.La prima fase è quella della selezione: attraverso un colloquio verranno valutate le idee imprenditoriali ritenute più interessati, che entreranno nel progetto vero e proprio. E avranno innanzitutto la possibilità di frequentare un corso di formazione della durata di 56 ore che serviranno a definire il progetto imprenditoriale. Anche in questo caso è prevista una valutazione finale: i partecipanti dovranno infatti fornire una descrizione dettagliata della loro idea di start-up. Solo quelle che riceveranno una valutazione tecnica positiva potranno accedere all'assistenza personalizzata. In questo terzo passaggio si lavorerà alla definizione del business plan, andando anche ad individuare le possibili fonti di finanziamento.Tutta dedicata all'accesso al credito la quarta e ultima fase, che si concentrerà sul sistema dei Confidi, ovvero quei consorzi che offrono garanzie per l'erogazione di finanziamenti bancari. L'idea è che queste realtà facciano da garante rispetto al prestito, rappresentando un argomento a favore della concessione dei fondi da parte delle banche. In particolare, sarà promosso il microcredito così come previsto dall'accordo sottoscritto nel luglio 2012 tra il Fondo Europeo di Investimento e Federfidi. In pratica, verrà offerta una garanzia dell'80% della somma a fronte di finanziamenti per un importo massimo di 40mila euro richiesti da neo imprenditori. Ad esempio, se uno startupper dovesse chiedere 10mila euro e non riuscisse a restituirli, 8mila li metterebbero i Confidi: riducendo i rischi per le banche, l'auspicio è che esse si decidano a sostenere coloro che vogliono lanciare un'attività.Riccardo Saporitistartupper@repubblicadeglistagisti.itVuoi conoscere altre iniziative di sostegno alle start-up? Leggi anche:- L'Abruzzo investe 9 milioni per le start-up: la speranza sta nell'innovazione- Al via Wind business factor 2013, il campionato italiano delle start-up- Non solo mele, con TechPeaks a Trento si coltiveranno anche start-upVuoi conoscere altre storie di start-up? Leggi anche:- HSD Europe, start-up italiana che aiuta i cinesi a respirare meglio- Confrontare online i preventivi degli artigiani: l'idea di tre amici emiliani è «Fazland»- Il matrimonio diventa low-cost grazie alla start-up siracusana Progetto Wedding- Startupper, nuova rubrica della Repubblica degli Stagisti dedicata ai giovani che creano impresa