Stage in ambasciata, pubblicato il bando per 82 posti: e finalmente c'è un compenso
I tirocini Mae-Crui sono tornati: e la novità assoluta è che saranno pagati. Da ieri la notizia, anticipata dalla Repubblica degli Stagisti ad aprile, è ufficiale: è stato infatti pubblicato il «Bando di selezione per 82 tirocini curriculari trimestrali presso le Rappresentanze diplomatiche del Ministero degli affari esteri e della Cooperazione internazionale». Solo due settimane - il termine per la presentazione delle candidature scade lunedì 13 luglio - a disposizione per tutti coloro che aspirano a fare un periodo di stage presso le ambasciate italiane in giro per il mondo. «Sono molto contenta per la partenza in tempi strettissimi di questo bando, che ha richiesto un lavoro rapido ed efficace di Maeci e Crui» dice alla Repubblica degli Stagisti la giovane deputata dem Lia Quartapelle, che per molti mesi ha lavorato per la riattivazione di queste opportunità, in questo momento in missione a Detroit nell'ambito di un programma del Dipartimento di Stato.Il Mae-Crui cambia il suo nome in Maeci-Miur-Crui (noi qui, per semplicità, ci limiteremo a "Maeci-Crui") e, come si legge nella prima pagina del bando, «si basa su una convenzione sottoscritta da Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca e Fondazione Crui per le università italiane, tesa ad integrare il percorso formativo universitario e a far acquisire allo studente una conoscenza diretta e concreta delle attività istituzionali svolte dal Maeci nel quadro della campagna a sostegno della candidatura italiana al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite». Infatti una grande differenza rispetto ai Mae-Crui è che, mentre questi erano aperti sia a studenti sia a neolaureati entro i primi 18 mesi dalla laurea, al nuovo programma Maeci-Crui si possono candidare esclusivamente gli studenti universitari: i tirocini sono infatti «curriculari». E infatti nel bando vi è anche uno specifico riferimento al riconoscimento di crediti formativi universitari: «Al tirocinante spetta il riconoscimento di almeno 2 crediti formativi universitari (CFU) per mese di attività effettiva, sulla base di quanto inserito nel progetto formativo».I tirocini messi a bando si svolgeranno in 53 sedi in giro per il mondo, tutte ambasciate più sei Rappresentanze permanenti: quella presso il Consiglio d'Europa a Strasburgo, quella presso l'Onu a Roma, quelle presso le organizzazioni internazionali a Vienna e a Ginevra, quella presso L'Unione Europea e infine quella presso le Nazioni Unite. Queste ultime sono quelle che metteranno a disposizione il maggior numero di opportunità: in Belgio verranno ospitati 8 stagisti Maeci-Crui, e 8 a New York. In tutto i posti sono solamente 82, lontani dai grandi numeri del vecchio Mae-Crui (che metteva a bando, negli ultimi anni, quasi 2mila posti all'anno, suddivisi in tre bandi che raggruppavano 600-700 posti l'uno) e a dir la verità anche lontani dalle previsioni, più contenute, di qualche mese fa. «Si tratta di un primo anno sperimentale, per questo le borse sono ancora non molte e anche le classi di accesso sono ridotte» ricorda però Lia Quartapelle. Bisogna qui tener conto di due fattori: innanzitutto, si tratta una prima ripartenza in un certo senso "sperimentale", dopo la chiusura del Mae-Crui nel 2012. In secondo luogo, per la prima volta questi tirocini hanno un costo, dato che prevedono che agli stagisti venga erogata una indennità. Un elemento fondamentale, sul quale la Repubblica degli Stagisti ha svolto in questi anni una battaglia, denunciando l'ingiustizia e l'iniquità di un programma che, non fornendo un sostegno economico, escludeva sistematicamente da queste esperienze tutti quei ragazzi sprovvisti di famiglie abbienti alle spalle. Famiglie che potessero sobbarcarsi la spesa per viaggio, vitto e alloggio dei giovani stagisti, per tre mesi, in Paesi stranieri.L'emolumento è, comunque, piccolo. 400 euro al mese. Pressoché simbolico, dirà certamente qualcuno: che ci fai con 400 euro al mese a New York? O a Ginevra? Senz'altro è vero. In effetti, la proposta che la Repubblica degli Stagisti aveva fatto al ministero degli Esteri già molti anni fa era di prevedere un emolumento di 500 euro al mese per gli stage svolti in Europa, e di 1000 euro al mese per stage in Paesi extraeuropei. I fondi però, in questo periodo di crisi e sopratutto di feroce spending-review negli enti pubblici, non erano facili da trovare. Questo è il massimo che si è riusciti a ottenere: e per dirla tutta, è sempre meglio 400 euro che zero.Arriviamo al bando, dunque. Riguarda 82 stage che si svolgeranno nell'ultimo trimestre del 2015, con avvio il 1° ottobre e fine il 31 dicembre 2015 («La durata dei tirocini offerti dal Maeci e pubblicati in questo avviso è di 3 mesi senza possibilità di proroga»). Chi si vuole candidare prima di tutto deve soddisfare i requisiti di avere la cittadinanza italiana, non avere ancora compiuto 29 anni («un’età non superiore a 28 anni» si legge, cioè «non aver compiuto il ventinovesimo anno di età al momento della scadenza del presente bando») ed essere iscritto presso una delle 43 università italiane che aderiscono al bando (in calce a questo articolo, l'elenco completo), alle facoltà di Giurisprudenza, Finanza, Relazioni internazionali, Scienze dell'economia, Scienze della politica, Scienze delle pubbliche amministrazioni, Scienze economiche per l'ambiente e la cultura, Scienze economico-aziendali, Scienze per la cooperazione allo sviluppo, Studi europei, Servizio sociale e politiche sociali, Sociologia e ricerca sociale. Gli aspiranti stagisti devono inoltre avere acquisito «almeno 60 CFU nel caso delle lauree specialistiche o magistrali e almeno 240 CFU nel caso delle lauree magistrali a ciclo unico» e superato «il 70% degli esami, se iscritti a corsi di studio del vecchio ordinamento» con «una media delle votazioni finali degli esami non inferiore a 27/30».Infine, i candidati non devono avere guai giudiziari («non essere stati condannati per delitti non colposi», non essere «imputati in procedimenti penali per delitti non colposi», e non essere «destinatari di provvedimenti che riguardano l’applicazione di misure di sicurezza o di misure di prevenzione») e sapere bene almeno l'inglese con «una conoscenza, certificata dall’Università o da organismo ufficiale di certificazione, della lingua inglese almeno a livello B2» più «una eventuale conoscenza della seconda lingua straniera, se richiesto dalla sede ospitante» - come per esempio accade per l'Ambasciata d'Italia ad Abidjan, in Costa D'Avorio, che indica il francese come seconda lingua facoltativa; o quella a Tbilisi, in Georgia, che apprezza candidati che sappiano il russo.Come ci si candida? Bisogna compilare entro le 17 di lunedì 13 luglio il form online inserendo i propri dati anagrafici, il curriculum vitae, il curriculum universitario («completo di tutti gli esami sostenuti nell’intero percorso di studi universitari con relativi voti, pena la nullità della domanda»), l'autocertificazione della veridicità delle informazioni fornite e del rispetto dei requisiti del bando («Il modulo di autocertificazione deve essere scaricato dalla sezione “Candidatura” dell’applicativo, compilato, firmato, scannerizzato insieme al documento di identità in un unico file pdf e caricato nella medesima sezione dell’applicativo»), più una lettera motivazionale.Al momento della compilazione, a ciascun aspirante stagista Maeci-Crui viene richiesto di indicare due sedi di destinazione preferite: devono essere obbligatoriamente scelte una destinazione all'interno del Gruppo 1 (che comprende i Paesi Ue, la Svizzera e gli Usa) e una nel Gruppo 2 (cioè il resto del mondo). Il bando precisa che «l’indicazione delle sedi all’interno della candidatura non è da intendersi come un ordine di preferenza».Cosa succede una volta inviata la propria domanda? «Tutte le candidature pervenute entro la data di scadenza del presente bando saranno preselezionate dalle rispettive università di afferenza che verificheranno il possesso dei requisiti indicati nel bando. Al termine della preselezione, le candidature ritenute idonee dagli atenei verranno esaminate da una Commissione congiunta Maeci-Miur-Fondazione Crui che effettuerà la selezione dei tirocinanti da destinare alle Rappresentanze diplomatiche inserite nel bando». Chi non verrà selezionato non riceverà alcuna comunicazione: la Fondazione Crui comunicherà «esclusivamente i nominativi dei candidati selezionati alle singole università tra l’ultima settimana di agosto e la prima di settembre 2015». A quel punto le università, a loro volta, «informeranno i vincitori che dovranno accettare o rifiutare l’offerta di tirocinio entro tre giorni lavorativi». Saremo dunque intorno al 10 settembre quando gli 82 selezionati verranno contattati: tempi strettissimi per consentire la partenza, come da tabella di marcia, entro il 1° ottobre. Meglio dunque che i candidati non prevedano di dare.E se qualcuno dovesse rifiutare la proposta, il posto resterebbe vacante? «A fronte di una rinuncia ad un posto di tirocinio, viene attivata una procedura di subentro attraverso cui il posto di tirocinio rimasto scoperto viene proposto al candidato nella posizione immediatamente successiva in graduatoria. Per le sedi di destinazione in cui non vi siano candidati si procede all’individuazione di curricula idonei tra quelli dei candidati non vincitori di altre sedi e si propone loro di effettuare il tirocinio in una sede non prescelta nella candidatura». E ancora, se dopo aver accettato qualcuno dei partecipanti cambiasse idea e volesse tirarsi indietro all'ultimissimo momento? «Qualora il vincitore decidesse di rinunciare dopo aver già accettato il posto di tirocinio, è tenuto a comunicare tempestivamente la decisione per evitare disordini nella programmazione delle attività all'interno delle sedi ospitanti». Dal punto di vista economico, come anticipato rispetto al passato questo nuovo programma di tirocini prevede un sostegno ai giovani partecipanti: «Trovo molto positivo che anche il ministero dell'Università abbia messo sul programma delle risorse proprie» aggiunge Lia Quartapelle «permettendo di raddoppiare quanto a disposizione per i rimborsi e di arrivare alla cifra finale di 400 euro al mese». Perché infatti, come puntualizza il bando, dei 400 euro mensili «200 euro sono pagati dalla Rappresentanza diplomatica presso la quale si svolge il tirocinio e 200 euro dall’università di appartenenza». C'è anche una seconda opzione: quella di percepire un emolumento dimezzato, e poter però usufruire di un alloggio gratuito: «La messa a disposizione di un alloggio sostituisce la corresponsione della quota a carico della Rappresentanza diplomatica, pertanto ai tirocinanti che sceglieranno una sede con alloggio spetta un rimborso forfettario di 200 euro mensili». Specialmente in sedi diplomatiche ubicate in città dove il costo della vita è molto alto, il baratto 200 euro vs alloggio risulterà certamente vantaggioso per i tirocinanti. In realtà però sono solo 16 su un totale di 53 le sedi che propongono la possibilità di alloggio: tra queste 16 ci sono per esempio l'Ambasciata d'Italia a Copenhagen, in Danimarca; quella di Riad in Arabia Saudita; quella di Teheran in Iran.Insomma, i tirocini in ambasciata son tornati, e stavolta a condizioni più eque: chi vuole candidarsi si affretti.Eleonora VoltolinaUniversità aderenti- Alma Mater Studiorum Università di Bologna- Libera Università "Maria SS. 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