A Milano nella notte dell'equinozio un grande evento per raccontare le persone comuni che illuminano l'Italia col loro impegno
C’è un’Italia silenziosa che giorno dopo giorno costruisce il futuro. Si rimbocca le maniche e lavora, idea progetti di inclusione e innovazione, non si abbatte. È un’Italia che non vuole arrendersi, che non si lascia sedurre dalle sirene del disfattismo, che sa esprimere anche in questi tempi bui un’energia bella e positiva.Stanotte - tra il 22 e il 23 settembre - cade l’equinozio d’autunno: il momento preciso in cui il Sole si trova allo zenit dell’equatore della Terra, l’istante esatto in cui termina l’estate e inizia l’autunno, uno dei due soli giorni all’anno in cui il giorno ha la stessa durata della notte. In questa notte così simbolica a Milano è stato organizzato un grande evento, la “Mappa celeste dell’Italia che c’è”, sottotitolo “100 storie che illuminano il futuro”. L’idea è di Alessandro Rosina, cinquant’anni appena compiuti, professore di Demografia e presidente dell’associazione Milano IN, che da molti anni offre lucide analisi della situazione italiana. Quest’estate Rosina, osservando con preoccupazione il clima di risentimento, paura e rassegnazione che sta avviluppando «in una logica corrosiva della divisione, dell’individuazione del nemico da combattere», ha deciso che c’era bisogno di un segnale forte. Un momento di condivisione pubblico per raccontare che non tutti si lasciano abbattere, che molti continuano a pensare il futuro come un luogo accogliente: non solo desiderarlo vagamente, agognarlo - ma costruirlo giorno per giorno, con fatica e impegno. L’idea è «mettere insieme le realtà che già oggi “dal basso” si muovono», cioè «connettere chi nella sua azione sul territorio già oggi sperimenta concretamente che l’apertura è più feconda della chiusura». Intendendo questa apertura su tre direttrici: «temporale, spaziale e relazionale: verso il futuro, verso l’Europa e il mondo, verso l’altro».La proposta di Rosina è stata poi condivisa e perfezionata con Ivana Pais, 42enne docente di Sociologia economica nella facoltà di Economia dell'Università Cattolica ed esperta delle nuove forme di lavoro nell'economia digitale; Sergio Sorgi, 52enne vicepresidente di Progetica e esperto di welfare, che con Rosina è coautore del libro “Il futuro che (non) c’è”, sottotitolo “Costruire un domani migliore con la demografia”, uscito nel 2016; Tommaso Vitale, 44 anni, sociologo e docente alla prestigiosa SciencesPo di Parigi; e Maria Chiara Prodi, 40enne coordinatrice artistica del Teatro dell'Opéra Comique e presidente della commissione “Nuove migrazioni e nuove pratiche” del Consiglio generale per gli italiani all’estero. Quasi una coproduzione italofrancese, a pensarci bene, dato che Vitale e Prodi sono italiani ma vivono ormai da tempo a Parigi.Il risultato è una notte bianca, un appuntamento notturno per far conoscere «gli attori dell’apertura che funziona e produce valore sul territorio», e far conoscere una «idea positiva di Italia da costruire insieme, per ricominciare a prendersi individualmente e collettivamente cura del Bene Comune». Con un regalo d’eccezione: la locandina disegnata apposta per l’evento dal grandissimo fumettista Altan. L’appuntamento è per stasera in centro a Milano, a due passi dal Duomo, dalle 21:30 a notte fonda: l’Auditorium, gli spazi del Centro Culturale S.Fedele e la piazza S.Fedele accoglieranno tutti coloro che vorranno ascoltare le cento storie e dimostrare di avere voglia di accendere il futuro di una luce nuova. L’evento sarà anche in diretta streaming grazie al prezioso contributo di Elisabetta Soglio, che dirige l’unico esperimento giornalistico interamente dedicato al racconto positivo dell’Italia che funziona: “Buone Notizie - L'impresa del bene”, supplemento settimanale del Corriere della Sera che proprio in questi giorni festeggia il suo primo compleanno.Cinque minuti per ogni storia, sul palco con la scrittrice e ricercatrice Benedetta Tobagi, la giornalista fondatrice della Repubblica degli Stagisti, Eleonora Voltolina, e la giornalista di Avvenire Lucia Bellaspiga a coordinare gli interventi sul palco - che verranno intermezzati da momenti musical-teatrali a cura della Dual Band.E dopo? «Non ci sarà una vera conclusione dell’evento» spiegano gli organizzatori «perché l’intenzione è che dal tenere accesa tale notte sino all’alba possa partire un impegno comune a costruire concretamente insieme un’idea comune di Italia in grado di dar più forza e valorizzazione a ciò che oggi funziona e produce valore sul territorio. L’impegno è rimanere svegli e contribuire a dar luce a tale idea comune, rendendola un progetto concreto da realizzare e in grado di condizionare positivamente l’offerta politica».