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Si apre il bando per seicento stage da mille euro al mese alla Commissione europea

Da oggi 1° dicembre 2009 si aprono le candidature per circa 600 stage alla Commissione europea, con un rimborso spese di oltre mille euro al mese. 550 posti sono destinati ad administrative traineeships, dunque aperti a tutti, mentre i restanti 50 sono riservati a interpreti e traduttori (translation traineeship). Quasi tutti gli eurostagisti saranno spediti a Bruxelles, tranne una cinquantina che verranno dislocati a Lussemburgo.«Avviamo ogni anno circa 1200 stage, per i quali ci arrivano in media 11mila richieste [quindi statisticamente la probabilità di vincere una di queste occasioni è più o meno una su dieci, ndr]. Li dividiamo in due "training period", uno a marzo e uno a ottobre», fanno sapere alla Repubblica degli Stagisti dall'ufficio stage della Commissione. «Negli ultimi due anni gli stagisti italiani sono stati 301, il 12% del totale». Gli stage durano cinque mesi e non sono prorogabili; alla fine la Commissione rilascia un attestato di frequenza. Ogni stagista percepisce un rimborso spese di circa 1050 euro al mese (pari a un quarto del salario base di un dipendente di fascia AD 5/1), a cui si vanno ad aggiungere altri due benefit: la possibilità di utilizzare la mensa a prezzo agevolato e un rimborso spese per il viaggio di andata e ritorno (ma attenzione, non per i viaggi intermedi).Gli eurostagisti hanno in media 26 anni: prendendo in considerazione i 2403 stagisti del 2008 e 2009, il 30% aveva tra i 20 e i 24 anni, oltre il 60% tra i 25 e i 29 anni, e solo il 10% più di trent'anni. Netta la preponderanza delle ragazze: sono addirittura il 70%. Tutti devono parlare fluentemente almeno una delle tre lingue utilizzate per i lavori della Commissione (inglese, francese e tedesco).Il budget a disposizione per questo progetto è di circa 1 milione e 250mila euro ogni anno. Ma perchè dare agli stagisti un rimborso spese così congruo, quando si potrebbe averli senza sborsare un euro? La risposta di Annemarie Bruggink, responsabile dell'ufficio stage della Commissione, alla Repubblica degli Stagisti è lapidaria: «Far lavorare la gente senza pagarla? E come dovrebbero mantenersi? Questa non è l'immagine che l'Europa dovrebbe dare». Meditate, connazionali, e imparate...Tornando al bando in questione. I requisiti per potersi candidare sono: essere cittadini di uno dei Paesi membri dell'Unione europea (o candidati a diventarlo) e avere almeno una laurea triennale. Nella maggior parte dei casi i vincitori  risultano essere laureati in giurisprudenza o economia, ma il bando è aperto a tutti i tipi di laurea. Non ci si può candidare nella stessa sessione per gli stage amministrativi e per quelli di interpretariato: bisogna scegliere quale carta tentare. Sul sito [nell'immagine], l'ufficio stage della Commissione assicura che a tutti i partecipanti verrà data via email entro la metà di luglio una risposta, sia positiva sia negativa, e che poi i selezionati riceveranno tramite posta anche la documentazione cartacea per l'avvio dello stage.Inutile provare a candidarsi se si ha già nel curriculum un'esperienza retribuita in un'istituzione europea (Parlamento europeo, Consiglio dell'unione europea, Commissione europea, Corte di giustizia europea, Corte dei conti europea, Banca centrale europea, Banca europea di investimenti, Fondo europeo per gli investimenti, Comitato economico e sociale europeo, Comitato delle regioni, Ufficio delle pubblicazioni dell'Unione europea, Ufficio europeo di selezione del personale, European administrative school, Ufficio dell'Ombudsman dell'Unione europea e Ufficio del Garante europeo della protezione dei dati), come stage o lavoro, di durata superiore a sei settimane.Le candidature restano aperte da oggi fino al 15 febbraio del 2010: i fortunati vincitori cominceranno il loro stage a ottobre 2010.Eleonora VoltolinaPer saperne di più su questo argomento, leggi anche:- Un lettore alla Repubblica degli Stagisti: grazie a voi ho vinto un tirocinio Schuman al Parlamento europeo- Opportunità di stage all'Agenzia europea per i diritti fondamentali con rimborso spese di mille euro al mese- Stage all'Agenzia europea per i diritti, le voci degli «ex»: Emanuele Cidonelli, ecco la mia esperienza a Vienna- Stage retribuiti all'ufficio dell'Ombudsman dell'Unione europea, ancora una settimana di tempo per candidarsi

Neolaureati, le aziende vi vogliono così: ecco i risultati dell'indagine Cilea - Stella

Arrivati alla laurea, finiti i festeggiamenti per il titolo di “dottore”, inizia la ricerca del lavoro. Quali sono le caratteristiche che le aziende prendono in maggiore considerazione? Prova a rispondere a questa domanda il network interuniversitario lombardo Cilea che utilizza il sistema Stella, tramite un’indagine su quelle aziende che nel periodo marzo 2007- giugno 2008 hanno attivato il servizio Vulcano, per la ricerca dei curriculum dei laureati dell’ateneo Milano-Bicocca. La ricerca è stata svolta sui dati forniti dagli atenei del capoluogo lombardo, con questionari rivolti alle aziende che hanno assunto o hanno ospitato per stage gli studenti laureati. Secondo il network Stella il tasso di “efficienza” degli atenei lombardi si attesta tra il 40 e il 50% di immatricolati a lauree triennali che ottengono il titolo in meno di quattro anni, contro una media del 25-30% per il resto d’Italia. Particolarmente elevate le percentuali nelle discipline mediche (80%), delll’architettura e psicologiche (entrambi 60%).Il campione comprende quasi 600 imprese, in gran parte concentrate nel capoluogo lombardo ma con una rappresentanza anche di tutte le altre regioni italiane. Al primo posto delle caratteristiche che attraggono l’attenzione dei direttori del personale vi sono dati anagrafici e carriera scolastica: due informazioni che, intrecciate tra loro, dicono molto rispetto alla velocità  e ai risultati con cui si sono conclusi gli studi universitari. Particolarmente importanti la facoltà e il corso di laurea prescelti e gli anni trascorsi sui libri, mentre nella maggior parte dei casi si fa minore attenzione al voto di laurea (meglio prima che meglio,  insomma) ed è poco significativo l’argomento scelto per la tesi. Ben più importante del titolo della tesi, infatti, è il poter vantare esperienze all’estero perché spesso sono sinonimo di buona conoscenza della lingua straniera: l’inglese è al primo posto in assoluto per importanza, così come è un buon punto a favore conoscere altre lingue europee; chi conosce qualche lingua orientale deve avere la scaltrezza di orientarsi verso un settore o un’azienda che abbiano degli interessi reali in quei Paesi, altrimenti questo ottimo punto nel curriculum rischia di non venire valorizzato. Scontate le conoscenze informatiche di base, di cui non può fare a meno qualsiasi neolaureato: richieste anche la capacità di destreggiarsi coi sistemi operativi, linguaggi di programmazione e sistemi di gestione database. Al momento di dover valutare una rosa di candidati, le risorse umane preferiscono chi ha già esperienza lavorativa, meglio ovviamente se nel settore in cui opera l’azienda: ben visti quindi i giovani che hanno già alle spalle stage aziendali, purché siano stati veramente formativi. Tra i criteri di scelta dei candidati non mancano gli aspetti attitudinali valutati in sede di colloquio, mentre pochissima importanza viene attribuita al genere (femmina o maschio) del candidato.Dalla ricerca emerge anche una frenata del boom di laureati triennali: molti, infatti, dopo aver conseguito un titolo di primo livello continuano gli studi intraprendendo la specialistica. L'81% dei laureati di primo livello ha meno di 23 anni, mentre la percentuale di chi è in pari con gli esami si abbassa alla specialistica: solo il 61% dei laureati di secondo livello, infatti, ha un'età inferiore ai 25 anni. Buone le medie dei voti: se il 62% dei dottori di primo livello ha una votazione superiore a 100/110, la percentuale aumenta all'84% nella specialistica. Se questa indagine potesse parlare, probabilmente direbbe ai giovani studenti universitari: pensate un po' meno al voto, e sbrigatevi a finire. Eleonora Della RattaPer saperne di più su questo argomento, leggi anche:- Stagisti e figli della riforma universitaria, l'identikit di Almalaurea- Ingegneria ma non solo: quali sono le lauree più utili per trovare lavoro?- Rapporto Excelsior 2009: sempre più stagisti nelle imprese italiane, sempre meno assunzioni dopo lo stage- Video curriculum per andare all'estero

Uno stage su due non prevede rimborso spese, meno di uno su cinque porta a un contratto: in anteprima i primi risultati del sondaggio Isfol - Repubblica degli Stagisti

Ricordate il sondaggio online Repubblica degli Stagisti - Isfol dedicato agli stagisti? Si è chiuso il 6 ottobre, raccogliendo quasi 3mila questionari. I risultati sono ora al vaglio dei ricercatori dell'Isfol, e l’identikit verrà presentato in un convegno a gennaio 2010. Ma eccone una piccola anteprima, presentata oggi nel corso della fiera Job&Orienta a Verona.All'appello hanno risposto soprattutto le donne (68,9%) e i 25-30enni, che sul totale dei partecipanti rappresentano la fetta più rilevante (65,2%), mentre solo il 16,1% ha più di trent'anni e il 18,7% meno di 24. A livello geografico, i ragazzi del nord sono i meglio rappresentati: costituiscono oltre la metà del campione (un terzo delle voci provengono da Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia e Liguria; un altro quinto da Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna). «Ciò rispecchia un trend già evidenziato dalle indagini di Unioncamere, per cui al nord si fanno più stage che altrove» ricorda Pietro Taronna, dirigente dell’Isfol «Ma sicuramente conta anche il fatto che tra i siti che più hanno contribuito a promuovere il nostro sondaggio, pubblicando il banner o inserendo la notizia nella loro newsletter, vi siano tante università del nord: anche per questo, quasi tutti coloro che hanno partecipato sono laureati». Infatti la metà (44,6%) dei partecipanti ha una laurea specialistica o vecchio ordinamento; un 27,1% ha una laurea triennale, e un 13,7% addirittura un diploma di master. Ciò dimostra che lo stage è un'esperienza che oggi riguarda nella maggior parte dei casi persone con un alto grado di istruzione.Uno su tre ha fatto lo stage mentre studiava: il 29,6% durante l'università, il 6,9% durante il master, un interessante 4,1% già durante la scuola superiore, il 5,7% mentre faceva un corso di formazione professionale. «Ma ben due su tre hanno invece fatto stage solo dopo il periodo di formazione» commenta Ginevra Benini, ricercatrice dell'Isfol: «il 40,9% dopo l'università, l’8,2% dopo il master. Questo, come già avevamo rilevato nel manuale Isfol Progetta il tuo stage in Europa, comporta per i nostri giovani una perdita di tempo che in altri Paesi non si verifica».Nella maggior parte dei casi (37,8%) le persone che hanno partecipato al sondaggio sono oggi in cerca di lavoro; un'altra percentuale rilevante sta ancora studiando all'università (21,4%) o sta completando un master (2,4%). Solo uno su quattro (28%) è già occupato.Per quanto riguarda il numero degli stage, quelli che il direttore della Repubblica degli Stagisti Eleonora Voltolina definisce i "serial stagisti" – coloro che hanno fatto tre o più stage – sono quasi uno su cinque.Alla domanda "Cosa ti aspettavi di ottenere dallo stage?" la risposta secca di quasi la metà dei partecipanti (43,9%) è: trovare un lavoro. Molto distanziate le altre opzioni: "completare la mia formazione" raccoglie per esempio solo un quinto delle preferenze, "orientarmi nel mondo delle professioni" ancora meno (il 18,3%). «Dal sondaggio, come prevedevamo, emerge quindi che i ragazzi vedono nello stage essenzialmente una strada per entrare nel mondo del lavoro» rileva Voltolina: «Eppure questa aspettativa viene quasi sempre frustrata. In quasi la metà dei casi lo stage si conclude con una stretta di mano e un arrivederci, ed è allarmante che addirittura una volta su cinque (18,5%) la proposta che arriva sia quella di una proroga dello stage – che invece dovrebbe essere una circostanza più unica che rara». I casi in cui lo stage si trasforma in un vero e proprio contratto sono pochi: un 8% dei partecipanti al sondaggio dichiara di aver ottenuto un contratto a progetto, un 7,9% un contratto a tempo determinato, un 6,5% una collaborazione occasionale. Solo 3 stage su 100 si trasformano nel contratto più ambito, quello a tempo indeterminato.Ma dove si va a fare lo stage? In un terzo dei casi presi in esame attraverso il sondaggio in una piccola impresa, con meno di 50 dipendenti. Un'altra fetta sostanziosa (26,4%) va invece, all'estremo opposto, in una grande impresa, con oltre 250 dipendenti. In generale il settore più gettonato per i tirocini è "comunicazione, spettacolo e pubblicità"; seguono a ruota "servizi alle imprese e società di consulenza" e "turismo, ospitalità e tempo libero". Uno su cinque va in un ente pubblico. Nella maggior parte dei casi gli stagisti vengono inseriti nell'area "relazioni esterne, ufficio stampa, eventi" e in quella "marketing e pubblicità".Dal punto di vista logistico, dal sondaggio emerge che fare lo stage non sempre è comodo: meno della metà dei partecipanti lo fa nella sua città. «Uno su quattro fa il pendolare per raggiungere il posto di stage, e addirittura il 28,5% si deve trasferire in un'altra città» riassume Taronna. Con conseguenti costi di trasporto, vitto e alloggio «il più delle volte bellamente ignorati dai "soggetti ospitanti"», come sottolinea Voltolina: «Prova ne sia che quasi la metà delle voci che abbiamo raccolto dichiara di non aver ricevuto nemmeno un euro di rimborso spese, a cui se ne aggiunge un altro terzo che ha ricevuto un compenso poco più che simbolico, meno di 500 euro al mese». Pochi fortunati ricevono un rimborso spese sostanzioso: un 14% prende tra i 500 e i 750 euro al mese, e un 6,9% addirittura oltre 750 euro al mese. «Per fortuna c'è almeno l'abitudine a rimborsare i pasti» aggiunge Benini «quasi due stagisti su tre raccontano di aver avuto a disposizione la mensa o i ticket restaurant». Per trovare lo stage pochissimi - solo il 2,2% - si rivolgono a un centro per l'impiego. Più spesso si affidano all'ufficio stage dell'università o ad associazioni studentesche (28,2%) o al fai-da-te delle candidature spontanee e degli annunci su Internet (26%).In quasi la metà dei casi (45,3%) la durata dello stage è compresa tra i 4 e i 6 mesi. Uno stage su dieci dura addirittura di più, tra i 7 e i 12 mesi. «Un preoccupante 2% degli intervistati dichiara poi una durata superiore a 12 mesi», lancia l’allarme Voltolina: «essendo questo legale solo per gli stagisti portatori di handicap, si può supporre purtroppo un utilizzo disinvolto dei termini massimi indicati dalla normativa per la durata da parte di imprese ed enti meno seri».La percentuale di coloro che portano a termine lo stage è schiacciante: oltre il 90%. Chi lo interrompe prima, lo fa soprattutto (5,6%) perché insoddisfatto o per passare a un'offerta migliore (3,4% un lavoro, 0,7% uno stage a condizioni più vantaggiose). «È però la figura del tutor a rappresentare la nota dolente» rileva Benini: «Solo la metà dei partecipanti è soddisfatta del suo». Nell'altro 50% dei casi, il tutor viene definito poco presente (18,6%), o "un altro rispetto a quello indicato sul progetto formativo" (6,8%), o addirittura "niente di più che una firma sul modulo" (17,8%). «In generale, però, chi ha partecipato al sondaggio conserva un ricordo positivo del suo stage» sottolinea Taronna: «per oltre la metà dei nostri intervistati la qualità dello stage è stata "buona" (35,3%) o addirittura "ottima" (18,1%)». A fare da spartiacque, poi, il giudizio "sufficiente" scelto da un partecipante su cinque; sotto questa soglia c'è un 18% che definisce "mediocre" il suo stage, e quasi uno su dieci che lo bolla senza pietà come "pessimo".«A chi ha dato un giudizio negativo abbiamo chiesto infine di approfondire, spiegando nel dettaglio cos'è che era andato storto» chiude Ginevra Benini: «Nella maggioranza dei casi il problema è quello di non avere un ruolo preciso (18,3%), di aver svolto esclusivamente mansioni di basso profilo (17,4%) e di essersi sentiti abbandonati da un tutor poco presente (9,5%)».I risultati completi del sondaggio verranno presentati da Isfol e Repubblica degli Stagisti a gennaio.
 Per l’elaborazione di questa anteprima, prezioso è stato l’apporto dei due ricercatori dell’Isfol Giuseppe Iuzzolino e Silvia Lotito.Un ringraziamento particolare va a tutti coloro che hanno collaborato alla buona riuscita di questa iniziativa veicolando la notizia del sondaggio, e in particolare: la testata online Lavoratorio.it, i siti delle università Statale di Milano, di Genova, di Torino (in particolare con la facoltà di Economia), di Bergamo, di Parma, di Verona, di Padova, del Piemonte orientale, del Politecnico di Torino, della facoltà di Lettere di Roma Torvergata; i siti dei centri per l'impiego di Rimini (Riminimpiego) e di Frosinone (Frosinone Lavoro); i siti di Jobmeeting, Cesop e AteneoAzienda; Jobsoul; Veneto Lavoro; Stageadvisor; Step 1, giornale online dell'università di Catania.  

La Repubblica degli Stagisti a Verona mercoledì 25 e giovedì 26 novembre

Trasferta a Verona per la Repubblica degli Stagisti. Mercoledì 25 novembre Eleonora Voltolina presenta il lavoro del sito nell'incontro pubblico «Servizi e tutele per i giovani  che entrano nel mondo del lavoro» insieme ad Antonino Leone, fondatore del blog Cambiamento nelle organizzazioni, e Giandomenico Allegri, coordinatore provinciale del PD di Verona. Coordina Federico Benini, coordinatore comunale di Generazione democratica. L'appuntamento è nella sede del PD di piazza della Cittadella 22 a partire dalle 18:30 [a questo link l'evento su Facebook]. In questa occasione Voltolina e Leone rilanceranno la recente proposta sugli stage negli enti pubblici: attribuire ad essi un valore in punti da far valere nei concorsi, per "bilanciare"  almeno un po' gli svantaggi economici (raramente infatti gli stage in questi uffici prevedono un rimborso spese). Per sottoscrivere e sostenere questa proposta - ripresa anche in un articolo di Federico Mello sul Fatto quotidiano del 25 novembre - basta inserire il proprio nome, cognome e città su questa pagina del Forum.Il giorno successivo, giovedì 26 novembre, nel corso della fiera del lavoro Job&Orienta, la Repubblica degli Stagisti e l'Isfol - Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori presentano un'anteprima dei risultati del sondaggio online realizzato tra maggio e ottobre per tracciare l'«identikit degli stagisti italiani» e tirare fuori dall'ombra i 400mila stagisti italiani: chi sono? Quanti anni hanno? Cosa cercano - e cosa ottengono - dallo stage? Il sondaggio si è chiuso lo scorso martedì 6 ottobre e il bilancio dei partecipanti è davvero lusinghiero: si sfiora quota 3mila. Ora i questionari sono al vaglio dei ricercatori dell'Isfol, e l’identikit verrà presentato in un convegno a gennaio. Ma per i più impazienti Isfol e Repubblica degli Stagisti hanno pensato appunto a un’anteprima: Eleonora Voltolina e Ginevra Benini, ricercatrice dell’Isfol, racconteranno i primi dati emersi dall'indagine. L'appuntamento è per le 15 in viale del Lavoro 8, allo stand 122 del padiglione 6. Per saperne di più su questo argomento:- Stage negli enti pubblici, la proposta: che valgano qualche punto in sede di concorso- Pronti, via! Parte il grande sondaggio online di Isfol e Repubblica degli Stagisti per scoprire chi sono gli stagisti italiani- Ginevra Benini: ecco cosa fa l'Isfol per gli stagisti italiani

La sfida degli outsider: giovani e donne protagonisti del nuovo libro di Angela Padrone. Martedì 24 novembre la presentazione a Roma con Brunetta, Bonino e Martone

Dopo Precari e contenti, in cui aveva raccontato le storie di alcuni giovani felici e appagati nonostante o proprio grazie alla flessibilità, Angela Padrone torna in libreria con un nuovo libro che già nel titolo è un pungolo: La sfida degli outsider (Marsilio), sottotitolo «Donne e giovani insieme per cambiare l'Italia» [nell'immagine, la copertina].Stavolta la giornalista del Messaggero si concentra sulle due categorie più tartassate e penalizzate dal mercato del lavoro italiano: le donne e i giovani. Quelli che non trovano lavoro, e che se lo trovano vengono pagati poco, fanno poca carriera, non diventano mai "Grandi Capi". Quelli per cui la gavetta è eterna e il ponte di comando un miraggio. Il libro si apre con una frase tanto agghiacciante da sembrare finta - eppure l'autrice assicura che è vera: «"Per essere donna hai fatto abbastanza carriera, no?": il commento di un leader d'azienda a una dirigente che voleva discutere del proprio futuro».Le donne rappresentano oltre la metà dei cittadini italiani, i ragazzi tra i 15 e i 29 anni almeno un quinto. Un universo numericamente importante, eppure disperatamente sottorappresentato in parlamento, nell'economia e in generale nella società: «Per loro e su di loro governa un'élite di maschi sessantenni ancora affamati di potere, per niente disponibili a condividerlo». Però attenzione: non basta che questi sessantenni accettino di farsi da parte, o vengano gentilmente accompagnati alla porta. Bisogna che donne e giovani si impegnino in prima persona credendoci, e «scuotendosi di dosso la rassegnazione».La Padrone, da giornalista e blogger (sono suoi gli spazi online Cambiamondo 2.5 e Soffitto di vetro), è ben consapevole che la ripartenza passa anche dalla Rete: forse anche per questo sceglie di aprire ogni paragrafo del libro con una breve citazione tratta da un sito. E a pagina 79 spunta anche la Repubblica degli Stagisti, quando ancora era un blog: il post citato risale al maggio del 2008 e racconta la storia di Olimpia, brillante neolaureata romana che qui in Italia si sentiva offrire solo stage e invece in Olanda ha ottenuto un contratto da 2mila euro al mese. Un esempio fra i tanti, per raccontare la storia delle migliaia di giovani costretti ad emigrare per ottenere buone opportunità professionali.La sfida degli outsider viene presentato martedì 24 novembre alle 18:30 a Roma, nella Sala Bernini dello spazio Roma Eventi (in piazza di Spagna, via Alibert 5/a). Accanto all'autrice il ministro Renato Brunetta, «un ex outsider che ce l'ha fatta e che sta cercando di trasformare uno luogo-simbolo dell'immobilismo italico, la pubblica amministrazione»: così lo definisce Angela Padrone, aggiungendo «e poi, sembrerà strano ma credo che abbia un tocco "femminile"!». Ai fannulloni e al lavoro di Brunetta è dedicato anche un paragrafo del libro, aperto da una citazione dal blog Diversamenteoccupati. Alla presentazione intervengono anche Emma Bonino e Michel Martone, autori rispettivamente della prefazione e della presentazione del volume. Modera l'incontro il giornalista del Messaggero Roberto Napoletano.Un assaggio della carne che verrà messa al fuoco è disponibile su Blogosfere, dove la Padrone discute con Antonio Incorvaia, autore del libro-manifesto Generazione mille euro (Rizzoli). Buona lettura e buona presentazione.Eleonora VoltolinaPer saperne di più su questo argomento, leggi anche:- «Non è un paese per giovani», fotografia di una generazione (e appello all'audacia)- Trentenni italiani, la sottile linea rossa tra umili e umiliati nel libro «Giovani e belli»- Crisi e mercato del lavoro, Tito Boeri: è il momento che i giovani si facciano sentire e lancino delle proposte

Al via il Les 4 di Italia Lavoro: 120 milioni di euro per 6mila tirocini in Basilicata, Campania, Calabria, Puglia, Sardegna e Sicilia

Al via la nuova fase del progetto Lavoro e sviluppo 4 (Les 4): un investimento da 120 milioni di euro in tre anni per finanziare 6mila interventi occupazionali e formativi per i disoccupati nelle regioni Basilicata, Campania, Calabria, Puglia, Sardegna e Sicilia. Della prima  omonima serie di tirocini, organizzata da Promuovi Italia con un budget di 60 milioni di euro e relativa alle sole aziende del settore turistico, la Repubblica degli Stagisti si era occupata qualche settimana fa, segnalando e commentando la notizia.Questo programma è organizzato da Italia Lavoro, società per azioni totalmente partecipata dal ministero dell’Economia e delle Finanze ed ente strumentale del ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali. Sono coinvolte le aziende finanziate con la legge 488 del 1992 e agevolate con gli strumenti previsti dal Programma operativo nazionale per lo sviluppo imprenditoriale locale, indipendentemente dal comparto economico in cui operano, con la sola eccezione del settore turistico; i finanziamenti provengono dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr). Il progetto, aperto a laureati o diplomati delle regioni indicate, avrà una durata di tre anni, durante i quali sarà sempre possibile inviare la propria candidatura. Gli interessati potranno segnalare le proprie preferenze per la posizione o l’area di attività, oltre che per un’azienda specifica. Le modalità di invio delle domande potranno variare da regione a regione e saranno specificate sul sito dell'agenzia e presso i centri locali per l'impiego, così come le posizioni disponibili e le figure richieste. I tirocini potranno anche essere svolti al nord, in base però al fabbisogno e alle necessità segnalati dalle imprese meridionali (i datori di lavoro settentrionali in questo caso percepiranno l'indennizzo di 250 euro al mese per la durata dello stage, ma non il bonus in caso di assunzione finale). L'elenco delle aziende aderenti al progetto è stilato dal ministero e verrà pubblicato sul sito di Italia Lavoro all’avvio del programma. Per quanto riguarda le ricadute occupazionali, Italia Lavoro si è impegnata con il ministero del Lavoro a raggiungere il 70% di inserimenti rispetto al totale dei tirocinanti che porteranno a termine il percorso. «Per raggiungere questo obiettivo» commenta il responsabile Domenico Bova «stiamo parlando direttamente con le aziende per capire i fabbisogni lavorativi nelle regioni del sud Italia. Le imprese si impegnano a portare a termine i periodi di formazione e a segnalare le interruzioni premature; Italia Lavoro monitorerà l'andamento dei tirocini entro i 12 mesi successivi alla loro conclusione, interpellando i datori di lavoro». L'obiettivo del 70% di stabilizzazioni è ambizioso, e c’è un precedente poco incoraggiante: il progetto Fixo, organizzato sempre da Italia Lavoro e dedicato ai neolaureati, si è chiuso pochi mesi fa registrando una percentuale di inserimenti pari ad appena il 10%, a fronte di un'aspettativa iniziale del 23%. Secondo Bova però «Fixo aveva target diversi rispetto al Les 4: si concentrava esclusivamente sui neolaureati, che spesso fanno un tirocinio prima di proseguire gli studi con master e lauree specialistiche. Alcune lauree “deboli” poi sono oggi poco richieste dalle aziende, che sempre più spesso cercano tecnici o diplomati provenienti da istituti professionali. Per Les 4 le proporzioni sono diverse: sui 5.700 percorsi avviati nel triennio precedente con il Les 3, la ricaduta occupazionale media è stata pari al 72%, con punte dell'81-82 per cento. Dati che lasciano ben sperare per la prossima edizione».   Andrea CuriatPer saperne di più su questo argomento, leggi anche:- Sei milioni di euro per le aziende che ospitano stagisti lucani, campani, calabresi, pugliesi, sardi e siciliani- Stage, maxi-finanziamento europeo da 60 milioni per disoccupati di Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Ma tra i criteri di selezione non c'è l'età- Progetto "Les 4" di Promuovi Italia: il rovescio della medaglia

Stage negli enti pubblici, la proposta: che valgano qualche punto in sede di concorso

Uno stage in un ufficio pubblico dovrebbe valere un tot di punti nei concorsi. In questo modo gli ex tirocinanti di un dato ente avrebbero un piccolo vantaggio rispetto agli altri partecipanti, qualora si aprisse un concorso per assumere personale. La proposta è stata lanciata da Eleonora Voltolina della Repubblica degli Stagisti e Antonino Leone, animatore del blog Cambiamento nelle organizzazioni, nel corso della trasmissione radiofonica "Facebook su Radio Hinterland" condotta da Gabriele Pugliese.A fianco dell'esercito di stagisti delle imprese private (almeno 305mila nel 2008, secondo l'ultima indagine Excelsior di Unioncamere) marcia infatti l'esercito degli stagisti degli enti pubblici. Più difficile da quantificare: Almalaurea nel suo Rapporto annuale rileva che l'anno scorso sono stati circa 50mila gli studenti universitari che hanno scelto di completare la propria formazione attraverso un tirocinio in un ente o azienda pubblica, a cui vanno sommati i 35mila studenti che hanno fatto lo stage direttamente all'interno dell'università. Risultato: 85mila stagisti all'anno - e contando solo gli studenti universitari, esclusi quindi i diplomati, i laureati, i disoccupati…A voler quantificare con molta prudenza, si può calcolare che gli uffici pubblici (comuni province e regioni, ministeri, tribunali, università, agenzie ambientali, istituti previdenziali, comunità montane…) ogni anno ospitino almeno 100mila tirocinanti. Per loro i principi espressi nella Carta dei diritti dello stagista sono spesso un miraggio, specialmente per quanto riguarda due aspetti molto significativi: il rimborso spese e la percentuale di assunzione dopo lo stage. Le casse sono sempre vuote, e le assunzioni vengono fatte tramite concorso: così accettare uno stage in un ente vuol dire pagarselo di tasca propria - contando sul sostegno della famiglia - e alla fine far fagotto e cercare nuove strade, senza poter sperare di proseguire l'esperienza [nell'immagine, la vignetta di Arnald].La proposta di Eleonora Voltolina e Antonino Leone mira a riequilibrare almeno in parte questa situazione di svantaggio. Un giovane che fa uno stage di qualche mese in un ufficio pubblico impara a conoscerne i meccanismi di funzionamento, le persone, le gerarchie, i modelli operativi: un patrimonio di conoscenze e competenze che però, se lo stage finisce con una stretta di mano, viene sprecato. I concorsi banditi dalla pubblica amministrazione valutano oggi solo le conoscenze teoriche: e da questo deriva non sempre le assunzioni corrispondano alle esigenze operative degli uffici. Occorre invece cominciare a valutare anche e soprattutto le competenze delle persone, cioè il “saper fare”. Attribuendo un punteggio agli stage in caso si aprano posizioni lavorative, non si farebbe altro che formalizzare questo dato di fatto: e cioè che, a parità di merito, è meglio assumere come nuova risorsa qualcuno che conosca già un determinato ente piuttosto che qualcuno che non ci abbia mai messo piede. Il che non significa garantire a chi fa stage negli enti pubblici il posto fisso: vuol dire solamente dare a queste persone, che hanno fatto un'esperienza formativa in un determinato ufficio, la possibilità di avere qualche chance in più di essere assunti lì dentro.Per tale motivo Eleonora Voltolina e Antonino Leone propongono che uno stage in una pubblica amministrazione abbia un peso in sede di concorso. Se credete in questa proposta, vi invitiamo a sottoscriverla utilizzando il Forum di questo sito: basterà scrivere il proprio nome, cognome e città.  

Quanto vale la laurea nei concorsi? Bandi poco chiari sulle equipollenze tra i titoli, arriva una guida dal ministero

Quanto vale la laurea? E difficile valutarlo, ma è una domanda a cui dovrebbero dare una risposta almeno i bandi dei concorsi pubblici, dal momento che i punteggi vengono calcolati in base al superamento di alcune prove o al curriculum. Dopo la riforma universitaria è però nato il caos: vecchio o nuovo ordinamento, quadriennali, quinquennali, triennali, specialistiche. Valutare l’equipollenza, ovvero la parità di valore, tra un titolo e l’altro diventa un’operazione matematica con mille incognite. Per questo il ministero dell’Università e la ricerca ha stabilito, tramite specifici criteri e riferimenti normativi, l’equiparazione tra lauree in modo univoco e facilmente consultabile, con lo scopo di evitare errori ed omissioni: la tabella ufficiale è stata fissata dal decreto del 9 luglio scorso, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 7 ottobre (n. 233/2009).La corrispondenza difficilmente è univoca: una laurea in lettere del vecchio ordinamento a cosa corrisponde? A una triennale o ad una specialistica? Il decreto passa la palla agli atenei: «Tenuto conto della suddivisione delle lauree del vecchio ordinamento in più percorsi indipendenti, qualora una delle citate lauree trovi corrispondenza con più classi di lauree specialistiche o magistrali, sarà compito dell'Ateneo che ha conferito il diploma di laurea rilasciare, a chi ne fa richiesta, un certificato che attesti a quale singola classe è equiparato il titolo di studio posseduto, da allegare alle domande di partecipazione ai concorsi insieme con il certificato di laurea».Qui nasce il problema: sono pochi i bandi di concorso dove è chiaro il titolo necessario e quanto viene valutato. Basta dare un’occhiata a quanto viene pubblicato in Gazzetta Ufficiale e si scoprono anomalie di non poco conto. Si trovano bandi dell’università La Sapienza di Roma che richiedono «un qualsiasi diploma di laurea del vecchio ordinamento, specialistica o magistrale, o una qualsiasi laurea triennale», senza spiegare se il punteggio varia oppure no. Oppure l’Opera pia di Colaniz che chiede «il diploma di laurea assorbente le competenze dei diplomi cui sopra [geometra o perito industriale, ndr] o equipollenti»: sembra che essere ingegneri, architetti o aver conseguito una laurea triennale sia indifferente. Per l’Istituto nazionale di oceanografia basta un qualsiasi «diploma di laurea [più correttamente chiamate lauree di primo livello, ndr] in materie scientifiche»; il Consorzio parco regionale Orobie bergamasche, addirittura, richiede il diploma ragioneria o le «lauree ritenute assorbenti dalla commissione esaminatrice preposta», senza lasciar intendere su quali criteri i commissari giudicheranno la validità di un titolo di laurea. Una gran confusione a cui si spera che il decreto possa porre un po’ di ordine.Eleonora Della Ratta

12 e 13 novembre, la Repubblica degli Stagisti ai Jobmeeting di Bologna e Padova

Due JobMeeting questa settimana, giovedì 12 a Bologna e venerdì 13 a Padova: due occasioni di incontro tra giovani, imprese e intermediari che si occupano di formazione e placement. Obiettivo: fornire a chi sta completando gli studi o cercando lavoro una bussola per orientarsi nel labirinto delle proposte di lavoro e di stage, dei colloqui, delle opportunità di carriera. A entrambi gli eventi parteciperà anche la Repubblica degli Stagisti, che offrirà ai visitatori l’approfondimento «Stage, ecco come scegliere quello giusto e davvero utile». Il seminario avrà luogo nell’area centrale della manifestazione, l'Arena, che ospiterà durante tutto l'arco della giornata diversi relatori che affronteranno diversi argomenti relativi al placement e raccoglieranno le opinioni e i commenti dei visitatori.Il primo appuntamento è a Bologna, giovedì 12 novembre al Palazzo dei Congressi, [nell'immagine] in piazza Costituzione 4. All’evento parteciperanno una trentina di espositori tra aziende ed enti: Accenture, Alma Graduate School, AlmaLaurea, Arval Bnp Paribas Group, Asfor, Barclays, Bentini, Bnl, Business School del Sole 24 Ore, Chloride, Cis Scuola per la Gestione d'Impresa, Credem Banca, Ernst & Young, Gi Group, Ice Istituto Europeo per il commercio estero, IConsulting, Ifoa, Indesit Company, Intesa Sanpaolo, Istituto Europeo di Design, Johnson & Johnson Medical, Prometeia, Top Employers, Trovolavoro.it, Unilever Italia e Unindustria Bologna.Il seminario sullo stage avrà luogo dalle 11 a mezzogiorno; gli altri appuntamenti in calendario per la giornata sono alle 10 con Giulio Xhaet, esperto di social network («Le nuove professioni del web 2.0»); a mezzogiorno con Enrico Aprico, coordinatore Master TV e multimedia production IED («Viaggio nel mondo geek»), alle 14 con Marco Palma e Edi Fornasier di Legacoop («La cooperativa: istruzioni per l’uso») e infine alle 15 simulazioni pratiche su «Come si affronta una selezione in azienda» con Annalisa Porrini, psicologa e responsabile orientamento e sviluppo professionale della Fondazione Istud.Il giorno successivo, venerdì 13 novembre, JobMeeting si sposta a Padova, presso lo spazio della Fiera, in via Niccolò Tommaseo 59. Qui l’evento è organizzato da Cesop in collaborazione con l’Esu di Padova (l'azienda regionale per il Diritto allo studio universitario) e ospitato all’interno di Esu  Lavoraorient@. Le aziende presenti sono addirittura cinquanta: Adacta studio associato, Alleanza, Alma Graduate School, AlmaLaurea, Asfor, Banca Popolare di Vicenza, Bnl, Business School del Sole 24 Ore, Cisl e Cgil di Padova, Cna, Confindustria Padova  Forema Scarl, Despar, Dabpumps, Enaip Veneto, Ernst & Young, Esu di Padova, Eures  Regione del Veneto, Factory School, Federazione veneta delle Banca d’Italia, Banche di Credito Cooperativo, Ferrero, Fondazione Cuoa, Gi Group, Gruppo Ferrovie dello Stato, Gruppo Scai IT Euro Consulting, Il Lavoro, Infocert, Informagiovani del Comune di Padova, Intesa Sanpaolo, Istituto Europeo di Design, Johnson & Johnson Medical, Leroy Merlin Italia, Luxottica, Mazars, Mib school of management, Ordine Consulenti del lavoro Consiglio Provinciale di Padova, Ordine degli Ingegneri della Provincia di Padova, Ordine degli Psicologi del Veneto, Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, Provincia di Padova, Consigliera di parità della Provincia di Padova, Shitek Technology, Telsey, Trovolavoro.it, Unimpiego Confindustria, Usarci A.R.A. di Padova e Rovigo, università di Padova.Qui il seminario della Repubblica degli Stagisti è in calendario per le ore 15: Eleonora Voltolina sarà in questa occasione affiancata da Mara Adobati dell'ufficio Risorse umane di Leroy Merlin, una delle aziende che hanno aderito all'iniziativa del Bollino OK Stage.Gli altri appuntamenti della giornata:  alle 9 e mezza si apre con il seminario «Talento e mercato. Il lavoro dei giovani nelle imprese di oggi» condotto dall'Esu di Padova; a seguire «MImprendo e For Sprinters: collegare le potenzialità degli studenti con le esigenze di sviluppo delle aziende» con don Nicola Mazza  del Collegio universitario. Alle 11:30 è la volta delle simulazioni pratiche su «Come si affronta una selezione in azienda» con Annalisa Porrini della Fondazione Istud; alle 12:30 «Sarò professionista del non profit», con i membri dell'associazione Movimento progetto lavoro Padova. Dopo la pausa pranzo, alle 14 «La creatività ci salverà. Creatività e innovazione per lo sviluppo personale, sociale ed economico» a cura di Confindustria Padova Forema Scarl (il consorzio per la formazione e lo sviluppo dell'impresa dell'Unione degli industriali della provincia di Padova), e infine alle 16 Giulio Xhaet, esperto di social network, con «Le nuove professioni del web 2.0».Per entrambi gli eventi l’ingresso è gratuito, dalle 9 alle 17. Tutti i visitatori riceveranno in omaggio una copia di Ateneo&Azienda 2009 – the neojob directory. L’elenco completo e sempre aggiornato deille aziende partecipanti è disponibile sul sito Jobmeeting.it. Per saperne di più su questo argomento, leggi anche:- Seminario sugli stage della Repubblica degli Stagisti al Jobmeeting di Milano: il video

Opportunità di stage all'Agenzia europea per i diritti fondamentali con rimborso spese di mille euro al mese

Da oggi fino al 30 novembre è possibile inviare la propria candidatura per gli stage presso l'Agenzia europea per i diritti fontamentali, che si occupa di temi come i diritti umani e dei cittadini e la lotta alle discriminazioni.La Fundamental rights agency [nell'immagine, la presentazione di un recente rapporto condotto dall'agenzia sul tema del razzismo] ha sede a Vienna e svolge la sua attività nell'ambito della cooperazione internazionale; ai giovani laureati offre un periodo di stage da tre a cinque mesi con un rimborso di mille euro al mese, oltre ad un bonus per le spese del viaggio. Un'opportunità che si apre due volte l'anno: le candidature di novembre sono destinate agli stage che partiranno il 1° marzo 2010 e termineranno a luglio. Per chi si laurea nei prossimi mesi, invece, è da tenere d'occhio la sessione autunnale (che parte il 1 ottobre) per la quale sarà possibile presentare le candidature a maggio. «Queste opportunità sono aperte per tutti i dipartimenti dell'agenzia, ricerca, diritti dei cittadini, libertà e giustizia, relazioni esterne, comunicazione, risorse umane ed amministrazione» spiega alla Repubblica degli Stagisti Waltraud Heller, responsabile della comunicazione dell'Agenzia «perciò vi possono accedere i laureati nelle diverse discipline, offrendo la possibilità di formarsi in un contesto internazionale e di migliorare il proprio curriculum. In tutto vi sono 15 posti aperti per ogni edizione». La selezione però è severa perché le domande che arrivano sono sempre molto numerose in tutte le edizioni: «Ne arrivano a centinaia ogni volta - sottolinea Waltraud Heller - per l'ultima tornata ne abbiamo ricevute addirittura 800». L'età media dei partecipanti alle ultime edizioni era intorno ai 30 anni: è un'opportunità che viene scelta non solo dai giovani neolaureati, quindi, ma anche da chi vuole arricchire la propria esperienza in un contesto internazionale.Ecco come fare per candidarsi al bando.I requisiti richiesti: è necessario aver conseguito almeno la laurea breve e, soprattutto, è richiesta un'ottima conoscenza due lingue straniere, preferibilmente inglese e francese.La selezione: una commissione selezionerà i curriculum migliori che saranno sottoposti al vaglio della Fundamental rights agency per le selezioni finali. La scelta avviene in base al curriculum, in particolare sul voto di laurea e le precedenti esperienze maturate. Non esiste un numero prestabilito di posti per Paese, ma l'agenzia cerca di mantenere un equilibrio geografico in base alla provenienza dei giovani laureati. I ragazzi selezionati riceveranno una comunicazione scritta.Lo stage: dura da un minimo di tre a massimo cinque mesi e durante questo periodo i giovani sono affiancati da un tutor che li segue sia nel percorso formativo che durante l'attività lavorativa. Al termine dello stage viene rilasciato un attestato. Per candidarsi è sufficiente compilare il form presente sul sito e inviare un curriculum in formato europeo. Non è richiesta una specifica esperienza nel settore. Eleonora Della RattaPer saperne di più su questo argomento, leggi anche:- Stage all'Agenzia europea per i diritti, le voci degli «ex»: Emanuele Cidonelli, ecco la mia esperienza a ViennaE anche:- Ultimi giorni per candidarsi alla prossima tornata dei tirocini retribuiti Schuman al Parlamento europeo- Stage retribuiti all'ufficio dell'Ombudsman dell'Unione europea, ancora una settimana di tempo per candidarsi