Solo otto consiglieri regionali under 35 eletti in Lombardia: giovani senza rappresentanza e senza voce

Eleonora Voltolina

Eleonora Voltolina

Scritto il 31 Mar 2010 in Notizie

Elezioni e giovani, tiriamo le somme. Partendo dal progetto "Lombardia 2010 - SPAZIO AGLI UNDER 35" che ha impegnato la Repubblica degli Stagisti insieme ad Alessandro Rosina, Antonio Incorvaia e Alessandro Rimassa nella mission impossible (ma noi ci siamo riusciti) di dare visibilità ai candidati più giovani alle regionali: quasi 7mila persone hanno visualizzato le 32 videointerviste sul canale Stagisti TV di Youtube e su tutti gli altri siti e blog dove erano state pubblicate. Una goccia  importante in un mare... immobile. Perché? Vediamo i numeri.
Ci sono quasi 2 milioni di persone under 35 residenti in Lombardia (i dati Istat precisamente dicono che i residenti tra i 18 e i 34 anni sono 1.901.157). Questi 2 milioni di giovani rappresentano un quarto delle persone maggiorenni (quindi potenzialmente con diritto di voto) residenti nella regione, eppure avranno per la prossima legislatura della Regione Lombardia solo cinque rappresentanti loro coetanei al Pirellone. E precisamente:
Renzo Bossi, classe 1988, il figlio del senatùr, che nella circoscrizione di Bergamo si è portato a casa quasi 13mila preferenze. L'attore Giulio Cavalli, outsider dell'Italia dei Valori, classe 1977, che per i suoi spettacoli contro la mafia da tre anni gira sotto scorta ed è riuscito a convincere oltre 4mila persone a dargli la preferenza (era candidato a Milano e a Varese - nell'immagine qui a fianco, un frame della sua videointervista). Fabrizio Cecchetti, 32enne enfant prodige della Lega, che dopo aver fatto il consigliere comunale a Rho ed aver lavorato come conduttore a Radio Padania già nel 2005 è stato eletto consigliere regionale - e in questa tornata elettorale è stato riconfermato con oltre 10mila preferenze. Maurizio Martina, classe 1978, già coordinatore regionale del PD, eletto con 12.962 preferenze nel collegio di Bergamo (anche lui fa parte dei 32 che si sono fatti videointervistare nell'ambito del nostro progetto "Lombardia 2010 - SPAZIO AGLI UNDER 35": qui a fianco, un frame del video). E infine Nicole Minetti, la showgirl-igienista dentale 25enne che il presidente del Consiglio Berlusconi ha fortemente voluto nel "listino bloccato" della lista per Formigoni presidente (per questo non ha avuto bisogno di preferenze). Solo cinque consiglieri regionali su 80: il 6% di rappresentanti under 35.
A questi cinque, volendo essere generosi, se ne possono aggiungere altri tre: un consigliere regionale uscente del Partito democratico, Giuseppe Civati (riconfermato con 10.276 preferenze nel collegio di Monza e Brianza, qui a fianco la videointervista), più due new entry entrambe della Lega Nord: Jari Colla (eletto a Milano con 4.064 preferenze) e Angelo Ciocca (eletto a Pavia con 18.848 preferenze). Civati, Colla e Ciocca sono tutti e tre nati nel 1975 ma non hanno ancora compiuto 35 anni, quindi sono ancora (per una manciata di mesi) tecnicamente under 35.
Comunque, anche contando loro, la rappresentanza di consiglieri regionali giovani resta modestissima – il 10% – quando l'incidenza della fascia d'età 18-34 nella popolazione lombarda maggiorenne è più del doppio (23,4% sempre secondo l'Istat).
Entrando virtualmente nel segreto delle urne, grazie ai dati disponibili sul sito del ministero dell'Interno, si scopre che in totale hanno dato la loro preferenza a un candidato under 35 in Lombardia 117.340 elettori su 4.973.519 che si sono presentati ai seggi a votare. Quindi ciò significa il 2,4%. Non solo. Considerando solo i candidati nati a partire dal 1976, cioè togliendo quelli che compieranno 35 anni entro la fine del 2010, le cose cambiano ancor più drasticamente: il numero di preferenze raccolte complessivamente scende a 71.922. E di conseguenza la percentuale dei votanti che ha dato la sua preferenza a un under 35 "vero", che non compierà insomma 35 anni dopodomani o giù di lì, passa a 1,4%.
Al Pirellone, quindi, la squadra sarà formata da un presidente della Regione 63enne, Roberto Formigoni, più: due consiglieri regionali ventenni (nati negli anni Ottanta: Bossi [nella foto] e Minetti); 16 trentenni (nati negli anni Settanta: cioè oltre ai citati Cavalli, Cecchetti, Ciocca, Civati, Colla e Martina ci sono anche quelli nati nella prima metà del decennio: Giangiacomo Longoni, Massimiliano Romeo e Pierluigi Toscani, tutti e tre nati nel 1971 e tutti e tre della Lega Nord, così come Alessandro Marelli e Max Orsatti, entrambi del 1972; Massimo Ponzoni del PDL, classe 1972; Alessandro Alfieri del PD, classe 1972; Chiara Cremonesi di Sinistra Ecologia e Libertà, classe 1973; Alessandro Colucci del PDL, classe 1974; Gianluca Rinaldin del PDL, classe 1975); 28 consiglieri regionali ultraquarantenni (nati negli anni Sessanta: Paolo Valentini Puccitelli, Claudio Bottari, Massimo Buscemi e Franco Mirabelli classe 1960; Giambattista Ferrari e Marcello Raimondi classe 1961; Davide Boni, Raffaele Cattaneo, Giuseppe Giammario, Gianni Girelli, Enrico Marcora e Stefano Maullu classe 1962; Roberto Alboni e Ugo Parolo classe 1963; Giorgio Puricelli, Carlo Maccari, Fabio Pizzul e Fabrizio Santantonio classe 1965; Stefano Carugo, Luca Gaffuri e Gabriele Sola classe 1966; Andrea Gibelli, Angelo Costanzo e Roberto Pedretti classe 1967; Daniele Belotti, Carlo Borghetti, Elisabetta Fatuzzo e Sara Valmaggi classe 1968);  23 consiglieri regionali ultracinquantenni (nati negli anni Cinquanta: Giovanni Pavesi, Carlo Saffioti e Carlo Spreafico classe 1951; Filippo Penati, Romano La Russa e Domenico Zambetti nati nel 1952; Enrico Brambilla classe 1954; Agostino Alloni, Giorgio Pozzi e Francesco Prina classe 1955; Cesare Bossetti, Giosué Frosio e Margherita Peroni classe 1956; Rienzo Azzi classe 1957; Mario Barboni, Stefano Galli, Mauro Parolini e Gianmarco Quadrini classe 1958; Dario Bianchi, Arianna Cavicchioli, Francesco Patitucci, Mario Sala e Stefano Tosi classe 1959); e infine 10 consiglieri regionali ultrasessantenni (nati negli anni Quaranta: Gian Carlo Abelli nato nel 1941; Franco Nicoli Cristiani classe 1943; Sante Zuffada classe 1944; Luciana Ruffinelli e Stefano Zamponi classe 1947; Valerio Bettoni e Giulio Boscagli, classe 1948; Doriano Riparbelli, Giovanni Rossoni e Giuseppe Villani classe 1949).

Questo spaccato conferma i trentenni di oggi come una generazione senza voce, come dice Rosina nel suo libro; ma dimostra che anche quando potrebbero dire la loro, e votare qualcuno che li rappresenti e che conosca i loro problemi e le loro necessità, sembra che non abbiano interesse o voglia di farlo. E i pochissimi candidati giovani eletti  ieri al consiglio regionale della Lombardia ne sono una prova. Sono in troppi, sopratutto tra i venti-trentenni, quelli che si dimenticano quanto sia importante il diritto di voto, che in questa tornata elettorale si trasformava anche nel diritto di esprimere una preferenza. E lamentarsi nei prossimi cinque anni per la scarsa attenzione che, con tutta probabilità, il consiglio regionale presterà alle problematiche dei giovani, non servirà a molto. Bisognava agire adesso, mandando una truppa di giovani – di tutti gli schieramenti – ad invadere il Pirellone. Ma questa occasione è persa: se ne riparla tra cinque anni.

Eleonora Voltolina

Per saperne di più su questo argomento, leggi anche:
- Progetto Lombardia 2010, SPAZIO AGLI UNDER 35: videointerviste ai candidati più giovani delle prossime elezioni regionali
- Elezioni alle porte: se tutti votassimo un candidato giovane, entrerebbe un po' di aria fresca nei consigli regionali

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