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Da oggi aperto il nuovo bando del Master dei Talenti: 75 stage a cinque stelle per i migliori neolaureati di Piemonte e Val D'Aosta

Torna la miglior occasione di stage per i neolaureati degli atenei piemontesi e valdostani: il progetto Master dei Talenti promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, fortemente sostenuto dalla Repubblica degli Stagisti che anche quest'anno, come nel 2009, ha partecipato all'evento di presentazione con Eleonora Voltolina nel ruolo di moderatrice. Un'occasione non solo per lanciare il nuovo bando, che per il 2010 mette in palio 75 posizioni di stage (quasi il 12% in più rispetto all'anno precedente) in giro per il mondo, ma anche per tracciare un bilancio dei risultati delle prime cinque edizioni.I dati raccolti nella survey, che racchiudono le testimonianze di quasi tutti i 191 ragazzi che hanno partecipato dalla prima edizione del 2004 a quella del 2008, dimostrano che il Master dei Talenti è un trampolino di lancio davvero efficace per entrare nel mondo del lavoro [qui l'articolo con tutti risultati]: basti pensare che l'80% dei ragazzi che hanno partecipato ai primi bandi è oggi felicemente occupato, con retribuzioni medie di 1755 euro (per quelli tornati in Italia) e 2400 euro (per gli italians rimasti all'estero).Partecipare alle selezioni è quindi un'occasione imperdibile per tutti i neolaureati delle università del Piemonte e della Val D'Aosta. In due casi su tre gli stage messi a bando quest'anno dureranno 12 mesi; Svizzera, Stati Uniti e Francia sono i Paesi più ricchi di offerte, tallonati da Spagna, Cina e Inghilterra.La Repubblica degli Stagisti è particolarmente fiera perchè quest'anno nel bando ci sono anche due delle aziende che hanno aderito al Bollino OK Stage: si tratta di Everis, che ospiterà due tirocinanti in Spagna (uno nella sede di Madrid e l'altro in quella di Siviglia – per entrambi il rimborso sarà di 1800 euro al mese) per un anno a partire da maggio 2010, e Ferrero, che offre  a neolaureati in economia e marketing uno stage di sei mesi a Findel, in Lussemburgo (rimborso spese: 1700 euro). Queste offerte di stage saranno ospitate anche nella pagina Annunci di questo sito.Ed è solo l'inizio. Avete studiato agraria? Potete candidarvi al tirocinio di 12 mesi che Agridea, associazione svizzera che si occupa di sviluppo dell'agricoltura e delle aree rurali, propone in Svizzera (il vincitore riceverà un rimborso spese di 2mila euro al mese); o a quello dell'associação Solidariedade e Desenvolvimento di Capo Verde (legata all'associazione missionaria italiana Amses), che al tirocinante affiderà per 12 mesi alcuni aspetti del progetto «Vinha Maria Chaves» che mira a creare un vigneto nell’isola vulcanica di Fogo (il rimborso qui sarà di 2800 euro al mese); o ancora a quello dell'azienda vitivinicola francese La Préceptorie de Cenetrnach, che propone otto mesi a Saint-Arnac (2800 euro al mese).Vi siete laureati in comunicazione, relazioni internazionali, marketing? Magari potrebbe interessarvi la posizione di tirocinio messa a bando dal Burton Blatt Institute di Washington: 12 mesi, a partire dal luglio del 2010, con un rimborso di 3300 euro. O quella di Feedback Italia, che per il tirocinante prevede un mese di training nella sede italiana (a Moncalieri) e poi 11 mesi a Mumbai in India (rimborso 3150 euro). Anche chi si è dedicato alle lingue orientali ha le sue buone opportunità: per esempio può candidarsi per lo stage proposto a Pechino dalla Camera di commercio italiana in Cina, o per quello di Candy-Hoover a Jiangmen City, o per quello presso la Jiangyin Shenghai Industrial Co. Ltd (tutti della durata di 12 mesi, con rimborso di 3200 euro al mese). Slow Food Japan propone invece nove mesi a Sendai a partire da agosto: qui il rimborso è di 3300 euro ma per candidarsi bisogna parlare e scrivere bene in giapponese.Scienze politiche? Tentate la carta del tirocinio proposto dalla Caritas in Mali: 12 mesi a 2600 euro, partenza giugno 2010, aperto anche a veterinari e agronomi. Oppure fate rotta su Israele, a Ramat Gan, con la società Euroisrael che assiste le aziende che vogliono fare business in Medio Oriente (qui il rimborso sarà di 2200 euro). Chimica e fisica? Ci sono due chance al Getty Conservation Institute, 12 mesi a 3300 euro al mese, partenza prevista a luglio 2010.Dedicato agli architetti è l'ormai consueto tirocinio di 10 mesi al Moscow Institute of Architecture (era già presente in alcuni dei bandi precedenti e per il prescelto prevede un rimborso di 2700 euro al mese). E per i geografi e i naturalisti tornano anche le posizioni di stage nei mitici parchi naturali americani: Yellowstone [nell'immagine qui a fianco] e Zion (entrambi di sei mesi, 2500 euro al mese), e poi Isle Royale (qui i mesi sono 12, il primo a Grand Portage in Minnesota e gli altri 11 a Houghton in Michigan, a partire da luglio; il rimborso è sempre 2500 euro).Le Nazioni Unite, oltre ad alcuni tirocini a metà tra la Svizzera e l'Italia presso Ilo e Unicri, da quest'anno aprono anche due posizioni in Bolivia con l'Unicef: 4 mesi a La Paz (rimborso di 2200 euro) uno per laureati in scienze sociali o legge, l'altro in psicologia o pedagogia. Psicologi ed educatori possono tentare anche la carta del Kenya: la onlus Rainbow Community Care propone sei mesi a Malindi, a partire da luglio, per il quale la CRT fornirà un rimborso spese di 2800 euro al mese. Sullo stesso genere c'è poi anche un tirocinio Unicri in Laos (con due mesi propedeutici a Torino e gli altri dieci a Vientiane): qui le candidature sono aperte ai laureati in legge, economia e scienze politiche e il vincitore riceverà un rimborso spese di 2500 euro al mese.Da segnalare infine i due stage di 12 mesi proposti dalla ong No peace without justice (Non c'è pace senza giustizia), che si svolgeranno per metà a Bruxelles e per metà a New York (rimborso previsto: 2550 euro al mese): qui possono candidarsi anche i laureati in lettere e filosofia.Questi sono solo alcune delle oltre settanta posizioni di tirocinio messe a bando per il 2010. C'è tempo fino al 1° marzo per candidarsi: questo è il link da consultare per provarci. E buona fortuna dalla Repubblica degli Stagisti.Per saperne di più su questo argomento, leggi anche:- Occupati e ben pagati: ecco l'identikit di chi ha partecipato al Master dei Talenti della Fondazione CRT- Due parole con Andrea Martina, ideatore della campagna di comunicazione Master dei Talenti 2009- Master dei Talenti CRT, Angelo Miglietta: «Quest'anno è stato boom di candidature: ecco perché»E le storie degli ex tirocinanti CRT:- Francesco Imberti, dalla Cina con amore (per il cibo italiano)- Paola Laiolo, da Torino a Bruxelles inseguendo l'Europa

Stage da 10mila euro al mese, la strategia pubblicitaria di un'impresa francese (che ci guadagna pure)

Diecimila euro al mese a uno stagista? La notizia, lanciata lunedì sera dal sito francese Post, rimbalza da ieri su quelli italiani e tutti si chiedono: sarà vera?Sì, è vera. Ma l'impresa che propone questo stage extralusso, Reve-prive.com - nata pochi mesi fa a Lille, una città della Francia del nord al confine col Belgio - è tutto tranne che filantropica: per sua stessa ammissione, sta facendo tutto questo per farsi pubblicità. Insomma invece di pagare una pagina su un quotidiano, o uno spot per la tv, ha deciso di puntare sulla notizia strana, stile «uomo-che-morde-il-cane», che da sempre attira i giornalisti come mosche sul miele. Prevedendo uno slogan che sarebbe infatti perfetto per una pubblicità: «Diventa lo stagista meglio pagato di Francia!».La società per giunta ha costruito questo annuncio di ricerca stagisti come se fosse una lotteria, e il biglietto (vale a dire l'autocandidatura) ha un prezzo: partecipare al sogno costa 5 euro.Nell'intervista rilasciata al Post Quentin Clarisse, uno degli amministratori di Reve-prive.com, dichiara che già 5032 ragazzi si sono candidati: il che vuol dire 5032 cv ma soprattutto, a spanne, 25mila euro già incassati dalla società. E c'è di più: Clarisse dice che hanno intenzione di chiudere le candidature quando arriveranno a 10mila, cioè quando nelle loro casse saranno già entrati 50mila euro.Uno stipendio da diecimila euro al mese, a conti fatti, se lo meriterebbe il genio del loro ufficio marketing: ha raggiunto la mission impossible di conquistare visibilità mediatica dentro e fuori la Francia e guadagnare di botto 50mila euro vendendo un sogno a 10mila ragazzi. A questo punto, tolti i 30mila euro che costerà lo stagista (che quindi malgrado il rimborso spese faraonico di fatto sarà a costo zero per la società), ci avranno perfino guadagnato 20mila euro! Che dire? Chapeau.Ma se l'iniziativa fosse qui in Italia, la Repubblica degli Stagisti metterebbe in guardia i suoi lettori dal partecipare: meglio evitare di giocare con un tema serio come quello del lavoro.Eleonora Voltolinacon la collaborazione di Eleonora Della RattaPer saperne di più su questo argomento, leggi anche- Francia, stagisti retribuiti almeno 400 euro al mese: da oggi anche negli enti pubblici - Jacques Attali nei guai: secondo Le Monde la sua associazione usa troppi stagisti- La denuncia del Financial Times: «Le aziende smettano di prendere stagisti per coprire i loro buchi di organico, e comincino a pagarli»

Stage negli enti pubblici, già oltre 50 firmatari per la proposta che valgano qualche punto in sede di concorso

Uno stage in un ufficio pubblico dovrebbe valere un tot di punti nei concorsi. In questo modo gli ex tirocinanti di un dato ente partirebbero in pole position qualora si aprisse un concorso per assumere personale. La proposta, lanciata da Eleonora Voltolina della Repubblica degli Stagisti e Antonino Leone animatore del blog Cambiamento nelle organizzazioni, ha già oltre cinquanta sostenitori che hanno deciso di sottoscriverla sul Forum di questo sito.Gli uffici pubblici ogni anno ospitano almeno 100mila tirocinanti. Per loro i principi espressi nella Carta dei diritti dello stagista sono spesso un miraggio, specialmente per quanto riguarda due aspetti molto significativi: il rimborso spese e la percentuale di assunzione dopo lo stage. Accettare uno stage in un ente vuol dire quindi pagarselo di tasca propria - contando sul sostegno della famiglia - e alla fine far fagotto e cercare nuove strade, senza poter sperare di proseguire l'esperienza.La proposta di Voltolina e Leone mira a riequilibrare questa situazione, e dare almeno un piccolo vantaggio agli ex stagisti degli enti pubblici. Anche perché, anche dal punto di vista della produttività, a parità di merito è meglio assumere come nuova risorsa qualcuno che conosca già un determinato ente piuttosto che qualcuno che non ci abbia mai messo piede. Il che non significa garantire a chi fa stage negli enti pubblici il posto fisso: vuol dire solamente dare a queste persone, che hanno fatto un'esperienza formativa in un ufficio, la possibilità di avere qualche chance in più di essere assunti lì dentro.Se anche voi credete in questa proposta, vi invitiamo a sottoscriverla utilizzando il Forum di questo sito: basterà scrivere il proprio nome, cognome e città.Qui sotto, l'elenco dei primi cinquanta firmatari della proposta:1)    Eleonora Voltolina2)    Antonino Leone3)    Francesca Scarfone, Borgia (Cz)4)    Fulvia Gravame5)    Anna Argiolas Roma 6)    Margherita Perilli, Pescara 7)    Olga Solmi, Ferrara 8)    Giulia Martin, Padova9)    Mimma Penazzi, Ferrara10)    Lorenza Staffolani, Jesi (Ancona) 11)    Giovanna Cosenza, professore associato, università di Bologna 12)    Angelo Favretti, insegnante esterno a progetto, Ferrara 13)    Silvia Genovese, Verona 14)    Barbara Falanga, Torre Del Greco (Napoli) 15)    Angela De Fazio, Botricello (Catanzaro) 16)    Matteo Accordini, Dossobuono (Verona) 17)    Andrea Pagliari, Roma 18)    Natalia Radicchio, Firenze 19)    Francesca Caria, Cagliari 20)    Roberta Genghi, Acquaviva Delle Fonti (Bari) 21)    Marianna Canè, Bari22)    Giorgio Atzeni, Cagliari 23)    Maria Grazia Cirillo, Napoli 24)    Tommaso Francesco Anastasio, Cosenza 25)    Ilaria Cafarelli, Roma 26)    Daniela Inbrunnone, Balestrate (Palermo)27)    Daniela Di Scenna, L'Aquila28)    Concetta Amante, Milano29)    Fabrizio Ferrara, Legnano30)    Anna Antinoro, studentessa universitaria, Canicattì (Agrigento)31)    Marina Spatoliatore, Zagarolo (Roma)32)    Benedetta Landi, Genova33)    Antonella Macera, Castelnuovo Parano (Frosinone) 34)    Claudia Quadruccio, Rieti35)    Alessia Gotti, Brescia36)    Antonella Varone, Pompei (Napoli)37)    Alessandra Loi, Cagliari38)    Enrica Sabatino, Aprilia (Latina)39)    Paola Giangaspero, Bari40)    Eleonora Rossi, Roma41)    Valeria Raso, S. Giorgio M. (Reggio Calabria)42)    Massimiliano Nespola43)    Daniela Centorame, Pescara44)    Serena Chianese, Castellammare di Stabia (Napoli)45)    Teresa Maria Meccio, Palermo46)    Michele Russo, Torino47)    Gaia Pallotta, studentessa di discipline semiotiche, Bologna48)    Alessandra Liberatori, Roma49)    Michela Passarin, Verona50)    Maria Elena Cricchio, Salerno51)    Maria Rita Gentile, Mattinata (Foggia)Sottoscrivi anche tu la proposta

Oltre sessanta stage da 900 euro al mese al Joint Research Centre della Commissione europea: una delle sedi è a Ispra

Fino alla fine di gennaio il Joint Research Centre della Commissione europea mette a bando oltre sessanta progetti di stage per studenti e neolaureati dei Paesi UE. Molti di questi avranno luogo a Ispra, vicino a Varese, dove sorge uno dei siti del JRC [nell'immagine a fianco. Gli altri quattro sono in Belgio, Germania, Olanda e Spagna]. A Ispra in particolare lavorano tre istituti: l'Institute for Health and Consumer Protection (IHCP), l'Institute for environment and sustainability (IES) e l'Institute for the protection and security of the citizen (IPSC). Quest'ultimo apre in questi giorni 55 posizioni di stage, prevalentemente indirizzate a ingegneri e informatici, ma con opportunità interessanti anche chi ha altri tipi di formazione (per esempio, il percorso formativo "Communications and decision-making in the field of critical infrastructures" è aperto anche a laureati in filosofia, e il "Nuclear Country Profiling for non-proliferation studies" a laureati in scienze politiche). Stage ben pagati: il rimborso spese mensile è di 963 euro. Attenzione perchè per candidarsi non c'è un termine ultimo "globale": l'IPSC ha scelto di frazionarlo in 11 differenti deadline. Per sei stage anzi bisogna affrettarsi, perchè c'è tempo solo fino a giovedì 14 gennaio; per uno stage fino al 15; per cinque fino al 16; per sette fino a domenica 17. Poi per altri sei stage la deadline è fissata a lunedì 18 gennaio, per altri nove a mercoledì 20, per quattro a venerdì 22. Per due stage c'è tempo per candidarsi fino a domenica 24, per cinque fino a lunedì 25, per quattro fino a martedì 26 e per gli ultimi cinque infine la deadline è alle 23:59 di mercoledi 27 gennaio [per il dettaglio di tutte le offerte, leggi anche l'articolo «JRC, elenco delle posizioni di stage aperte fino alla fine di gennaio: 55 in Italia, 5 in Germania e 4 in Olanda»].Nel 2008 il JRC ha ospitato 60 stagisti, di cui 47 (quasi l'80%) a Ispra. L'anno successivo il numero degli stagisti è quasi raddoppiato, toccando quota 111 di cui 86 ad Ispra (10 all'IHCP, 32 all'IES e 43 all'IPSC)  Degli 86 selezionati, 25 erano italiani. In totale per i 111 posti di stage messi a bando sono arrivate 1400 candidature, di cui 1230 per Ispra. A livello puramente matematico, quindi, chi si candida ha poco più di una possibilità su 12 di essere scelto. Per il 2010 il JRC prevede che il numero degli stagisti sarà simile o di poco superiore a quello dell'anno scorso: 95 stagisti verranno accolti negli istituti di Ispra (che comparati agli 86 del 2009 rappresentano un aumento del 10%) e un'altra ventina nelle altre sedi in giro per l'Europa. Rispetto al rimborso spese, qualche precisazione. Chi vive nei pressi della sede  (cioè a meno di 50 chilometri) riceve un rimborso dimezzato: 481 euro e 50 centesimi. In caso ci sia qualche stagista che già percepisce una borsa di studio, magari da una Fondazione, il JRC si impegna a integrare la cifra in modo da arrivare al minimo standard. In più, i tirocinanti ricevono come "travel allowance" l'importo del biglietto ferroviario dalla loro città alla sede dell'istituto dove andranno a svolgere lo stage.Gli stage hanno una durata variabile tra i 3 e i 12 mesi, talvolta stabilita già in partenza; altre volte invece l'annuncio riporta solo una forbice, per esempio "da tre a sei mesi". «Siamo flessibili» spiegano alla Repubblica degli Stagisti «e cerchiamo di andare incontro alle esigenze individuali: non tutti sono disponibili a fare uno stage di un anno!». In generale, chi fa stage al JRC ha tra i ventuno e i venticinque anni (questa fascia rappresenta quasi il 50% del totale, considerando i 230 stagisti degli ultimi tre anni) oppure tra i ventisei e i trent'anni (41%). Solo il 10% ha più di trent'anni. Perfettamente bilanciato il rapporto maschi-femmine, con una lievissima preponderanza (52%) di donne. Le lauree più frequenti sono ingegneria (civile, meccanica, elettronica ed elettrica), informatica e statistica.Il budget stanziato per il 2009 per finanziare tutti gli stage del JRC è di 1 milione e 100mila euro. Eleonora VoltolinaPer saperne di più su questo argomento, leggi anche:JRC, elenco delle posizioni di stage aperte fino alla fine di gennaio: 55 in Italia, 5 in Germania e 4 in OlandaE anche:Si apre il bando per seicento stage da mille euro al mese alla Commissione europeaStage da tremila dollari al mese al Fondo monetario internazionale: candidature aperte fino al 15 gennaio

Stage da tremila dollari al mese al Fondo monetario internazionale: candidature aperte fino al 15 gennaio

C’è tempo fino a venerdì 15 gennaio per presentare domanda di partecipazione alla sessione estiva degli stage del Fondo monetario internazionale. Ogni anno, infatti, questo ente – che ha sede a Washington, conta 186 Paesi membri e per statuto ha il compito di promuovere la cooperazione monetaria e  facilitare l'espansione del commercio internazionale – offre a 50 giovani laureati l’opportunità di uno stage attraverso il Fund internship program. Si tratta di un’esperienza di 10-13 settimane durante le quali i tirocinanti portano a termine un progetto sotto la supervisione di un economista esperto. Il programma è suddiviso di una sessione estiva (tra maggio e ottobre) per 35/40 posti e una invernale riservata a 10/15 persone. Si tratta di un tirocinio ben retribuito: il compenso è di tremila dollari al mese [equivalenti a circa 2100 euro], oltre al viaggio pagato per e da Washington e la copertura sanitaria, mentre non sono incluse le spese per l’alloggio. Per candidarsi bisogna essere nella fase finale di un dottorato di area economica o giuridica, avere una buona padronanza dell’inglese e un’età che consenta finito lo stage di fare domanda per l’Economist Program, il cui limite massimo d’accesso è fissato a 34 anni – quindi sostanzialmente ci si può candidare fino a 33 anni.Per partecipare è necessario presentare la domanda online, compilando l’apposito form sul sito del Fmi: la selezione avviene sulla base del curriculum di studi e delle pubblicazioni. Nelle scorse edizioni non sono mancati gli italiani: al Fund internship program estivo del 2009 erano cinque i dottorandi provenienti dal nostro Paese, quattro laureati in economia e uno in giurisprudenza, tutti tra i 27 e i 30 anni.Come funziona questo tirocinio? La Repubblica degli stagisti lo ha chiesto alla divisione recruiting dell’Fmi. «Il Fund internship program permette ai migliori talenti di fare un’esperienza concreta, portando avanti una ricerca sotto la supervisione di un economista di alto livello: al termine dei tre mesi i dottorati preparano una relazione spiegando i risultati ottenuti e la presentano allo staff interno del Fondo monetario internazionale. In lavori migliori vengono poi pubblicati». Oltre a rappresentare una buona occasione di esperienza all’estero, ben retribuita, il programma stage al Fund internship program apre anche le porte all’Economist program: «Questi stage, per cui il Fmi investe ogni anno tre milioni di dollari, sono finalizzati a potenziare la preparazione dei candidati all’Economist program, la porta di accesso per i migliori talenti interessati a seguire una carriera professionale nel mondo dell’economia e della finanza internazionale», spiegano dall’ufficio del personale del Fmi: «Inizialmente viene proposto un contratto di tre anni nell’ambito delle missioni di cooperazione internazionali o nelle diverse sedi degli Stati membri». In questo periodo si deve lavorare in almeno due diversi dipartimenti: alla scadenza del contratto viene valutato l’operato svolto e, se si ottengono buoni risultati, si viene assunti a tempo indeterminato.Eleonora Della RattaPer saperne di più su questo argomento, leggi anche:Stage al Fondo monetario internazionale, le voci degli «ex»: Elva Bova, la mia esperienza dall'economia dell'Africa a quella dei Paesi arabiE anche:Si apre il bando per seicento stage da mille euro al mese alla Commissione europea

Benevento, così 300 giovani hanno perso il lavoro. Le indagini della procura su una (presunta) truffa da 2,5 milioni di euro

C'erano tutti, il 23 giugno del 2005, per dare il benvenuto a due aziende marchigiane in procinto di aprire due importanti filiali in Campania: un progetto che avrebbe dovuto creare 290 nuovi posti di lavoro e contribuire alla formazione di altrettanti giovani, grazie anche a un importante finanziamento della Regione Campania. C'era il sindaco di Benevento, Sandro D'Alessandro; c'erano i dirigenti dell'Associazione piccole e medie imprese (Api) locale, Amleto Ocone ed Ettore Martini; c'era Nicola Di Raffaele, legale rappresentante dell'ente di formazione Aisform; c'erano Dario Scalella, presidente della Confapi regionale, e Corrado Gabriele, assessore del lavoro e alla formazione della Regione Campania. E non mancava Rosalba Scagnoli, in rappresentanza delle imprese calzaturiere marchigiane Eurocalzature e Tranceria Tomaificio Srl.Oggi, quasi cinque anni dopo quel mattino di belle speranze,  i 290 posti di lavoro sono svaniti nel nulla. E, su richiesta della procura della Repubblica, le due imprese sono state sottoposte dal giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Benevento a sequestro preventivo di beni immobili e conti correnti bancari per 2 milioni e mezzo di euro, con l’accusa di truffa aggravata e malversazione. Le aziende avrebbero disatteso i termini fondamentali dell’Accordo di inserimento formativo per l’assunzione (Aifa). Il patto tra aziende e Regione prevedeva la creazione di un vero e proprio polo calzaturiero nella provincia, con l’installazione di due stabilimenti produttivi in grado di dare lavoro a quasi 300 giovani. L’assunzione sarebbe stata preceduta da un tirocinio destinato a formare operai specializzati del settore calzaturiero (orlatori, tagliatori e montatori) della durata di 600 ore, di cui 180 di teoria (curate dall’ente di formazione Aisform) e 420 di pratica in azienda (circa 9 settimane di lavoro), con rimborso spese pari a 240 euro mensili. In realtà, dopo pochi mesi di produzione traballante a cavallo tra 2005 e 2007, gli stabilimenti hanno chiuso definitivamente i battenti e lasciando scoperto il pagamento di numerosi salari arretrati. Non prima, però, di avere incassato 2,4 milioni di euro sul totale di quasi 4 milioni previsti inizialmente dall’accordo.Il presunto comportamento fraudolento, scrive il procuratore Giuseppe Maddalena [nella foto], «è consistito nel produrre false dichiarazioni di conformità alle norme di sicurezza sul lavoro dell’infrastruttura utilizzata in Benevento per la formazione degli allievi; nel ridurre artificiosamente del 50% i costi inerenti l'insegnamento utilizzando le medesime attrezzature, gli insegnanti e gli ambienti di lavoro per entrambe le società beneficiarie dei finanziamenti regionali; nell’omettere la segnalazione alla Regione del licenziamento di 27 allievi e la mancata assunzione di altri 14 per ottenere ulteriori finanziamenti; nel distrarre denaro dai conti correnti dedicati alla formazione per pagare spese non finanziabili nonché rilevanti quantitativi di scarpe prodotte dagli stagisti per rivenderli in centri commerciali e soprattutto nel disattendere gli obblighi di assunzione e di mantenimento dei 290 posti di lavoro lasciando i corsisti dipendenti senza occupazione e retribuzione».Andrea CuriatPer saperne di più, leggi anche:- Benevento, progetto Aifa e calzaturifici fantasma: tutte le tappe di un fallimento annunciato- Benevento, i commenti della Cgil: «Mesi terribili che sono costati molto a chi sperava in un futuro assicurato». Dalla Regione: «Impossibile un controllo preventivo»E anche:- I controlli degli ispettori del lavoro sull’utilizzo dello stage nelle imprese – i risultati dell'inchiesta- Stagisti sfruttati, i casi finiti in tribunale- Controlli sugli stage, tutti i numeri dell'inchiesta della Repubblica degli Stagisti

Controlli sugli stage, tutti i numeri dell'inchiesta della Repubblica degli Stagisti

Per scoprire quanto e come gli ispettori del lavoro controllino l’utilizzo dello strumento dello stage, la Repubblica degli Stagisti è partita dal sito del ministero del Lavoro, dove è presente un elenco delle DPL. Su questo sito vengono segnalati 90 uffici, tutti contattati tra marzo e giugno tramite email e fax e in alcuni casi anche telefono. L’elenco non comprende gli uffici della Sicilia, che in quanto regione a statuto speciale ha mantenuto un’organizzazione diversa: lì convivono due realtà, l'ufficio provinciale del Lavoro e l'ispettorato provinciale del Lavoro. Questo secondo è quello competente in materia di ispezioni, e quindi la Repubblica degli Stagisti ha contattato anche i 9 ispettorati provinciali del lavoro siciliani. In questo modo il numero complessivo degli uffici contattati sale a 99. Le prime tre domande erano: la vostra Direzione provinciale del lavoro ha mai compiuto negli ultimi anni ispezioni per verificare il corretto svolgimento degli stage in relazione al decreto ministeriale 142/1998? Avete mai redatto verbali di ispezione riguardo a situazioni in cui lo stage veniva utilizzato impropriamente? Dalla vostra attività è mai scaturito qualche procedimento giudiziario?In aggiunta, alle DPL che avessero dichiarato di effettuare ispezioni di questo tipo venivano richieste altre tre informazioni: quante ispezioni fate mediamente in un anno? Con quali esiti? Quante segnalazioni ricevete da parte di stagisti o ex stagisti che considerano di aver ricevuto un trattamento non conforme alla normativa?Degli uffici contattati, 61 hanno risposto – in vario modo: nella maggior parte dei casi fornendo le risposte alle domande poste, chi più chi meno dettagliatamente, in tre casi rifiutandosi di rispondere e in un caso rimbalzandoci al ministero (che però, come la Repubblica degli Stagisti ha verificato, non dispone di dati ufficiali al riguardo). Quindi i risultati dell’inchiesta si basano su un campione casuale costituito da circa il 60% delle DPL italiane.Il 33% dichiara – talvolta molto genericamente – di non aver mai verificato irregolarità, e una su dieci ammette apertamente di non aver proprio mai effettuato controlli sui tirocini formativi. A fronte di questi dati, ce n'è un altro 10% che dichiara di aver fatto e fare verifiche ad hoc sugli stage, e un 26% che pur non effettuando azioni specifiche si premura di controllare anche gli stagisti nel corso delle normali attività ispettive. Sommando questi ultimi due dati, quindi, emerge che circa una DPL su tre (il 36%) svolge più o meno regolarmente un’attività di monitoraggio sul corretto utilizzo degli stagisti da parte delle imprese.Il 13% delle DPL ha riscontrato, negli ultimi anni, almeno un caso di stage che camuffava lavoro dipendente, procedendo quindi al “disconoscimento” e invitando l’impresa ospitante a mettersi in regola con l’assunzione dello stagista.  A questo si aggiunge un ulteriore 3% di DPL che dichiara di aver riscontrato irregolarità, ma solo “formali” (quindi sanzionate semplicemente con una multa). Se però i numeri si applicano non sull’intero campione, ma solo su quelle DPL che hanno dichiarato di essere attive sul fronte degli stage, la percentuale di casi aumenta in maniera significativa: il 36% delle DPL che ha svolto ispezioni sugli stage si è trovato di fronte a casi di stage impropri.Di queste, infine, solo tre – pari al 5% del totale – hanno avuto casi che sono poi passati in Tribunale.Da evidenziare un ultimo dato significativo: 29 DPL, quindi quasi la metà, non hanno mai ricevuto segnalazioni da parte di stagisti o ex stagisti scontenti. Se è vero che i controlli sono pochi, è altrettanto vero perciò che gli ispettori sono aiutati pochissimo dalla gente, che non segnala le situazioni di difficoltà e non richiede il loro intervento.Ogni anno per le imprese italiane transitano oltre 300mila stagisti, a cui si aggiungono altri 100mila – e forse più – stagisti degli enti pubblici. La Repubblica degli Stagisti ritiene che andrebbero intensificati i controlli, per smascherare i tirocini impropri e “farlocchi” utilizzati come paravento per nascondere normale lavoro dipendente, e scoraggiare le imprese e gli enti dal fare un utilizzo disinvolto degli stagisti.Eleonora VoltolinaPer saperne di più su questo argomento, leggi anche:- I controlli degli ispettori del lavoro sull’utilizzo dello stage nelle imprese – i risultati dell'inchiesta- Tanti stage impropri, nessuna segnalazione agli ispettori. Perché? Due testimonianze- Vademecum per gli stagisti: ecco i campanelli d'allarme degli stage impropri - se suonano, bisogna tirare fuori la voce- Intervista a Paolo Weber: «Gli ispettori a Milano vigilano anche sugli stage, ma quanto è difficile»- La proposta della Repubblica degli Stagisti al ministro Sacconi: imporre a chi sfrutta gli stagisti di fare un contratto di apprendistato- Stagisti sfruttati, i casi finiti in tribunale- Le (poche ma buone) DPL che si occupano (anche) di stage

Far west degli stage, la grande inchiesta della Repubblica degli Stagisti

Chi vigila affinchè nell'«universo stage» tutto si svolga secondo le regole? A chi si possono rivolgere gli stagisti sfruttati per chiedere aiuto? Quante ispezioni vengono realizzate in Italia per controllare che gli stage non siano utilizzati da imprese ed enti per poter disporre di personale senza doverlo pagare? Gli ispettori del lavoro sono sensibili a questo tema? Quanti sono gli stage impropri che vengono smascherati ogni anno, e quali sanzioni rischia chi non rispetta la normativa? Per scoprire questo e molto altro la Repubblica degli Stagisti ha bussato alla porta delle DPL italiane. Il risultato è una grande inchiesta che racchiude la fotografia della situazione, le voci degli stagisti e degli ispettori, i casi finiti in Tribunale e le storie di stage in nero, e una proposta al ministro del Lavoro. I risultati dell'inchiesta sono stati ripresi in anteprima dal settimanale Il Venerdì, in edicola oggi insieme al quotidiano La Repubblica, nell'articolo di Alessandro Trevisani «Fantasmi d'Italia, che invece di imparare lavorano» (a pag. 25).Leggi tutti i capitoli dell'inchiesta:- I controlli degli ispettori del lavoro sull’utilizzo dello stage nelle imprese – i risultati dell'inchiesta- Tanti stage impropri, nessuna segnalazione agli ispettori. Perché? Due testimonianze- Intervista a Paolo Weber: «Gli ispettori a Milano vigilano anche sugli stage, ma quanto è difficile»- La proposta della Repubblica degli Stagisti al ministro Sacconi: imporre a chi sfrutta gli stagisti di fare un contratto di apprendistato- Vademecum per gli stagisti: ecco i campanelli d'allarme degli stage impropri - se suonano, bisogna tirare fuori la voce- Stagisti sfruttati, i casi finiti in tribunale- Le (poche ma buone) DPL che si occupano (anche) di stage- Controlli sugli stage, tutti i numeri dell'inchiesta della Repubblica degli Stagisti

L'Italia può ancora essere un "paese per giovani", o la fuga è l'unica soluzione? Dibattito a Milano con Eleonora Voltolina e Alessandro Rosina

La lettera di Pier Luigi Celli ha fatto scalpore. Quella lettera aperta in cui il direttore generale della Luiss - una delle più importanti università private del nostro Paese - consigliava  al figlio laureando, dalla prima pagina del quotidiano Repubblica, di scappare dall'Italia: «Questo Paese, il tuo Paese, non è più un posto in cui sia possibile stare con orgoglio», perchè un giovane brillante e volenteroso guadagna «un decimo di un portaborse qualunque; un centesimo di una velina o di un tronista; forse poco più di un millesimo di un grande manager che ha all'attivo disavventure e fallimenti che non pagherà mai». Ed è vero, purtroppo.Ma la soluzione è davvero solo quella della fuga «dove ha ancora un valore la lealtà, il rispetto, il riconoscimento del merito e dei risultati», come suggerisce Celli? Davvero i giovani italiani non hanno altre possibilità, e devono scegliere tra emigrare o restare in Italia grazie all'aiuto dei genitori che pagano i conti, integrano i magri stipendi e fungono da "ammortizzatori sociali" nei periodi di vuoto tra uno stage e l'altro, tra un contratto a progetto e l'altro?Il dibattito è aperto. C'è chi è andato all'estero ed è contento della sua scelta, la consiglia ad amici e parenti, e guarda chi resta con un misto di compassione e irritazione, della serie: "Ma come fate a restare lì? Ma perché non gli ridete in faccia, a quelli che vi offrono contratti da tre mesi o stipendi da 900 euro al mese?". C'è chi resta e si piega al sistema, volente o nolente, accettando retribuzioni da fame e facendo finta che sia normale a trent'anni doversi fare pagare l'affitto da papà o il dentista da mamma. E poi c'è chi non ci sta e prova a ribellarsi, ad alzare la testa, a chiedere al mondo imprenditoriale opportunità e condizioni lavorative dignitose e alle istituzioni riforme e controlli. Restando in Italia, però: che non sarà un Paese per giovani, ma è il nostro Paese.Il circolo interuniversitario del PD di Milano organizza giovedì 17 dicembre un incontro su questo tema: «Non è un paese per giovani !!! per la nostra generazione è possibile un riscatto?» [nell'immagine qui sopra, la bella locandina disegnata per l'occasione da Danilo Aprigliano]. Gli ospiti sono Alessandro Rosina, docente universitario e autore del libro Non è un paese per giovani (Marsilio), ed Eleonora Voltolina, direttore della Repubblica degli Stagisti. Per una riflessione sull'Italia di oggi, sulle opportunità che offre ai suoi giovani, sui modi per uscire dallo stallo e tornare a investire sulle nuove generazioni.  A fare gli onori di casa il portavoce del circolo Guido Zichichi e Giorgio Uberti, membro della direzione regionale dei Giovani Democratici della Lombardia.L'appuntamento (anche su Facebook): è per le ore 21 a Milano, al Circolo di Porta Venezia in via Pergolesi 15 (a due passi dalla stazione Centrale - le fermate di metropolitana più vicine sono Loreto sulla linea rossa e Caiazzo sulla linea verde). Per saperne di più su questo argomento, leggi anche:- Caro Celli, altro che emigrare all’estero: è ora che i giovani facciano invasione di campo e mandino a casa i grandi vecchi- «Non è un paese per giovani», fotografia di una generazione (e appello all'audacia)- Stage gratuiti o malpagati, ciascuno può fare la rivoluzione: con un semplice «no»- Trentenni italiani, la sottile linea rossa tra umili e umiliati nel libro «Giovani e belli»

Fiera Incontro a Vicenza giovedì 3 e venerdì 4 dicembre: la Repubblica degli Stagisti al convegno «I contratti del primo lavoro di neodiplomati e neolaureati»

Giovedì 3 e venerdì 4 dicembre per i giovani veneti l'appuntamento è a Vicenza con Incontro, fiera del lavoro [nell'immagine, l'homepage del sito], che l'anno scorso aveva contato 22mila visitatori e che quest'anno riceve il patrocinio della Regione Veneto e della Provincia di Vicenza, oltre alla collaborazione della Fiera di Vicenza che ospita l'evento. Ci sarà anche la Repubblica degli Stagisti, invitata venerdì 4 al convegno «I contratti del primo lavoro di neodiplomati e neolaureati - Dagli istituti della legge Biagi alla proposta del nuovo contratto di transizione», per portare l'esperienza del Bollino OK Stage come modo per incentivare le aziende ad utilizzare in maniera virtuosa questo strumento di traghetto dalla formazione al lavoro. Il convegno, coordinato dal giornalista Romano Benini (autore tra l'altro della trasmissione Okkupati di Rai3) ha come relatori: Sergio Rosato, direttore dell'ente Veneto Lavoro; Morena Martini, assessore al Lavoro della provincia di Vicenza; Mauro Capitanio, presidente nazionale della Fondazione dei Consulenti del Lavoro; Maurizio Castro, senatore e membro della Commissione Lavoro del Senato; Alessandro Ramazza, presidente di Obiettivo Lavoro ed Elena Donazzan, assessore alle Politiche dell’istruzione e della formazione della Regione Veneto. Il convegno si tiene dalle 10 a mezzogiorno nella Sala Palladio della Fiera: la partecipazione è libera.Alla fiera partecipano un centinaio tra imprese pubbliche e private ed enti di formazione, tra cui anche una delle prime che hanno aderito al Bollino OK Stage sottoscrivendo la Carta dei diritti dello stagista: la società di consulenza PricewaterhouseCoopers, con la sua sezione Advisory. Ed ecco l'elenco degli altri partecipanti: acciaierie Valbruna, Actl - Sportello Stage,  Agenziapiù, Air Columbia, Alleanza, Andritz Hydro, Arma dei Carabinieri, associazione Artigiani della provincia di Vicenza, Auchan, Avant Job, azienda Ulss n. 6 di Vicenza, Bakeca, Banca Antonveneta, Banca Popolare Di Vicenza, Berendsohn Italiana, Bricocenter, C.S.F.O. Centro Studi Formazione, Camera di commercio di Vicenza, Cattolica Previdenza, centro edile Andrea Palladio, centro studi Comunicare L'impresa, Chebanca!, Cna Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa, Comando militare Esercito Veneto, Confindustria Vicenza, Consiglio nazionale Ordine degli psicologi, De' Longhi, Dis, Enaip Veneto, ente bilaterale Settore Terziario nella provincia di Vicenza, ente di formazione I.Ri.Gem., Erdisu Di Udine, Esl Soggiorni Linguistici, Eurocom, Euroconsulting, Factory School, Fiamm, Fondazione Consulenti per il lavoro, Fondazione Cuoa, Fondazione Giacomo Rumor - Centro Produttività Veneto, Fondazione Studi universitari di Vicenza, Forgerossi, Forgital Italy, Gi Group, Goccia Di Carnia, Goodyear Dunlop Tires Italia, Guardia Di Finanza, Hr Soluzioni, Informagiovani, Isfol, Istituto Arte applicata e design, Istituto design Palladio, Istituto europeo di design, Italia Lavoro, Jest Junior Enterprise, Job Buster, Jobadvisor, Jobbing Centre, Kärntner Sparkasse Ag, Lavoro e formazione, Libera Accademia di belle arti, Ls - Learning Strategies, Luiss Guido Carli, Luxottica, Marelli Motori, Marina militare, Medialabor - Jobonline, Mercurius Network, Miur - ministero dell'Istruzione, Naba - Nuova accademia di belle arti di Milano, network delle università italiane, Network Training, Pietro Fiorentini Spa, Polizia municipale di Vicenza, Polizie locali Pedemontana, provincia di Vicenza, questura Di Vicenza, Regione Veneto, Risorse In Crescita,  Rondina Editore (Il Lavoro), Scuola Mediatori Linguistici, Sida Group, Trenitalia, Triveneto Lavoro, U.E.D. Alta Formazione Professionale, Uannabe.Com, Unhcr - Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, Uno Magazine, Veneto Strade e Youcvm, e inoltre le università Bocconi, Ca' Foscari di Venezia, di Padova, di Trento, di Trieste, di Udine, di Verona e lo Iulm di Milano.A tutti è aperto anche il concorso fotografico Faccia da Cu... rriculum!, che mette in palio un weekend in Trentino e due iPod.L'appuntamento è al quartiere fieristico di Vicenza dalle 9 alle 18; l'ingresso è gratuito.Eleonora VoltolinaPer saperne di più su questo argomento, leggi anche:- «Giovani e lavoro, il mercato oggi cerca profili tecnici e commerciali»: intervista a Laura Cassetta, project manager di Fiera Incontro