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Tirocini da 1200 a 1400 euro al mese all'ufficio dell'Ombudsman europeo: c'è tempo fino a 30 aprile per candidarsi

Sono aperte fino a venerdì 30 aprile le candidature per la prossima tornata di tirocini presso l'Ombudsman dell'Unione europea. Di cosa si occupa questo ufficio? Il Mediatore europeo (che in inglese si chiama European Ombudsman, in francese Médiateur européen - nell'immagine qui a fianco, il logo) si occupa di cattiva amministrazione nell’azione delle istituzioni ed organi dell’UE vigilando quindi sull'operato della Commissione, del Consiglio, del Parlamento, della Fondazione europea per la formazione professionale, dell’Agenzia europea dell’ambiente etc. Può aprire le indagini sulla base di denunce oppure di propria iniziativa. Per "cattiva o carente amministrazione" si intendono quei casi in cui un’istituzione non agisce nel rispetto della legge, non rispetta i principi della buona amministrazione oppure viola i diritti umani, commettendo per esempio abusi di potere, non rispondendo alle richieste dei cittadini, rifiutando di dare accesso alle informazioni o ritardando ingiustificatamente risposte e azioni.Ogni anno l'ufficio [qui sotto, il team in una foto di gruppo del febbraio 2009] ospita una quindicina di stagisti, suddividendo sia il bando di partecipazione sia l'avvio dei tirocini in due tornate: le candidature di cui si parla qui si riferiscono al september training period, per il quale verranno selezionati circa 5 stagisti e che prenderà avvio appunto a settembre 2010. I prescelti vengono smistati tra la sede di Bruxelles e quella di Strasburgo: questo determina anche l'ammontare del rimborso spese, che per chi va nella capitale belga è di poco più di 1200 euro netti al mese, mentre sale quasi a 1400 euro per coloro che vengono inseriti nella sede principale, quella francese. L'occasione è rivolta soprattutto ai laureati in giurisprudenza, ma si può provare a inoltrare la propria domanda anche se si ha una formazione diversa; indispensabile è però una perfetta conoscenza dell'inglese - lingua in cui va anche compilato il modulo di richiesta, scaricabile in formato pdf dal sito dell'Ombudsman. Il modulo va inviato per posta alla sede dell'ufficio a Strasburgo allegando il cv, una lettera di presentazione in cui si spiegano le ragioni per cui si vorrebbe fare il tirocinio, una copia dei propri diplomi e certificati universitari/formativi, una copia di un documento di identità e una "dichiarazione finanziaria" in cui l'aspirante stagista deve autocertificare che non percepirà alcun supporto finanziario esterno durante l'eventuale periodo di tirocinio.Non è facile farcela, perché le richieste sono tante e vengono da tutta Europa: nel 2008 a fronte di quasi 300 candidature sono stati selezionati, sommando january e september period, 16 stagisti (tre di loro erano italiani); nel 2009 per 17 posti sono arrivate oltre 350 richieste (due gli italiani tra i vincitori). Dal 1997 quasi 100 giovani hanno fatto questa esperienza: in media avevano 26 anni e mezzo, il più giovane è stato un 22enne, il più vecchio un 33enne. Per gli anni passati l'Ombudsman ha stanziato 175mila euro per finanziare questo progetto. Gli stage durano quattro mesi, ma spesso vengono prorogati: in quasi la metà dei casi la durata complessiva degli stage viene ad essere di 12 mesi.Eleonora VoltolinaPer saperne di più su questo argomento, leggi anche:- 140 stage da mille euro al mese al Parlamento europeo: al via il nuovo bando per i tirocini Schuman, candidature aperte fino al 15 maggio- Erasmus Placement: per gli studenti universitari tirocini da 600 euro al mese in tutta Europa. Ecco come funzionano i bandi- Wto, a Ginevra gli stagisti sono pagati 1200 euro al mese (e non serve la laurea). Candidature aperte tutto l'anno

Per gli aspiranti imprenditori nove tirocini da mille dollari al mese nella Silicon Valley: aperto fino al 15 aprile il bando Fulbright BEST

C’è tempo fino al 15 aprile per presentare la domanda di partecipazione al bando Fulbright BEST [nell'immagine, l'homepage del sito] giunto quest’anno alla sua quarta edizione. Possono candidarsi gli aspiranti imprenditori laureati (vecchio ordinamento e laurea magistrale), o che stiano facendo un dottorato (o l’abbiano fatto negli ultimi 5-6 anni), che non abbiano già maturato significative esperienze di studio in Usa e che abbiano meno di 35 anni. Sono preferiti i candidati con una formazione in discipline scientifiche e tecnologiche: scienze biomediche, biotecnologie e nanotecnologie, tecnologia della comunicazione, ingegneria aerospaziale e dei nuovi materiali, disegno industriale, tecnologie per la protezione ambientale e la produzione energetica. Requisito indispensabile è l’ottima conoscenza della lingua inglese comprovata dal TOEFL: il bando prevede che possano essere accettate «anche le domande momentaneamente sprovviste di certificazione linguistica», ma l'esame dovrà comunque essere sostenuto entro il mese di giugno. Il Best – Business Exchange and Student Training – promosso dall’ambasciata americana a Roma in collaborazione con la Commissione Fulbright, è realizzato grazie al contributo di donatori pubblici e privati; il comitato che segue il programma è composto da nomi illustri del mondo imprenditoriale e accademico come il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri, il
 presidente di Farmindustria Sergio Dompè e Francesco Profumo, 
rettore del Politecnico di Torino. Lo scopo del programma è quello di preparare (e conoscere) i giovani imprenditori più promettenti e dar loro nozioni di entrepreneurship e management per permettergli di mettere in piedi imprese orientate all’innovazione tecnologica, e si basa su un modello di collaborazione tra università, imprese e giovani laureati che mette a disposizione risorse umane e modus operandi provenienti dai migliori incubatori di business made in Usa. A disposizione ci sono 9 posti: 4 borse di studio per la graduatoria nazionale più 5 borse dedicate espressamente ai giovani toscani grazie a un finanziamento della Regione Toscana attinto dal Fondo Sociale Europeo.Le borse garantiscono la totale copertura delle spese per i partecipanti: viaggio (contributo forfettario di 1500 euro per il biglietto aereo di andata e ritorno), alloggio nel campus del Leavey School of Business Executive Development Center della
 Santa Clara University [qui a fianco, un'immagine del campus], tasse universitarie. In più i partecipanti riceveranno uno stipendio di mille dollari al mese [pari a circa 730 euro] e una copertura assicurativa medica. Ulteriore benefit: l’esenzione dal pagamento della tassa consolare e del Sevis fee per il visto d’ingresso (per maggiori informazioni sul J-1 Visa, qui il link al sito del’ambasciata degli Stati Uniti). Per candidarsi è necessario compilare e presentare, entro il 15 aprile, tre lettere di referenza in lingua inglese disponibili a questo link, riempiendo tutte le voci del form e inserirendo il testo della lettera nell’apposito spazio (è sconsigliata la redazione a mano libera). È possibile anche allegare la lettera di referenze su carta intestata e firmata dal referente. Le lettere vanno consegnate in busta chiusa a mano o a mezzo posta/corriere entro non oltre il 15 aprile (fa fede il timbro postale): dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14:30 alle 17 all’attenzione della Commissione per gli scambi culturali fra l’Italia e gli Stati Uniti in via Castelfidardo 8, 00185 Roma. La Fulbright - BEST Preliminary Application 2010-2011 va compilata in tutti i moduli e dovrà essere spedita via posta elettronica all’indirizzo advorzova [chiocciola] fulbright.it; l’oggetto del messaggio dovrà essere Fulbright - BEST 2010-11 Application + il nome del candidato. Altra documentazione necessaria: copia scannerizzata del Toefl e dichiarazione di aver preso visione e accettato le condizioni del bando. Dopo una prima fase, tra aprile e maggio, di scrematura delle domande da parte del direttivo della Commissione Fulbright, in una seconda fase prevista per fine maggio i candidati preselezionati verranno chiamati a colloquio a Roma e potranno illustrare attraverso un powerpoint il proprio progetto imprenditoriale. Chi non si presenterà all'intervista, in inglese, non potrà proseguire il percorso di selezione.L’esito finale arriverà circa una settimana dopo l’orale. A giugno i selezionati potranno accedere alla fase di ammissione alla Santa Clara University curata dall’Institute of International Education (IIE) in collaborazione con la Commissione Fulbright (chi non ancora in possesso di certificazione linguistica dovrà sostenere il TOEFL test) e dovranno compilare l’application presente a quest'altro link. A fine luglio arriverà la notifica dell’approvazione finale da parte del J. William Fulbright Foreign Scholarship Board. Fino a settembre ci sarà tempo per sbrigare le procedure burocratiche relative all’emissione del modulo DS-2019 per l’ottenimento del visto J-1. Novembre sarà dedicato, invece, all’orientation program e alla firma del grant authorization, il documento ufficiale della borsa di studio. La partenza per la California è prevista a gennaio 2011, ma prima i giovani prescelti svilupperanno la loro idea imprenditoriale in Italia, a Roma, nel corso di un workshop. Una volta arrivati nella Silicon Valley frequenteranno corsi accademici su imprenditorialità innovativa, marketing, finanza e gestione aziendale e faranno uno stage di tre mesi presso una venture-backed company, un’azienda ad alto potenziale di crescita. A seguire, valutazione dei risultati con l’avvio del piano di mentoring: questa fase durerà 6 mesi e verrà ultimata in Italia assieme allo start-up. Il semestre californiano termina a giugno 2011 e prevede anche seminari presso altre due prestigiose università americane, Stanford e Berkeley. «La Santa Clara University offre opportunità formative utili ad avvicinarsi all’imprenditorialità in tutte le sue dimensioni, insieme a docenti e studenti provenienti da tutto il mondo» racconta Elisabetta Capezio, borsista 2007, nella sua testimonianza pubblicata sulla brochure  informativa del BEST: «Un corso realizzato su misura che consente di trasformare le idee imprenditoriali in business plan di nuove start-up». Al ritorno in Italia i ragazzi verranno seguiti da un mentor individuale in un percorso che si svilupperà su due versanti separati: lo Starting up, nato per affiancare chi ha già avviato un’impresa, e il Coaching, dedicato a chi decide di avviare altre opportunità professionali. Innovazione (anche nel modo di formare i futuri imprenditori) e trasferimento tecnologico sono i punti fermi dell’approccio BEST nato nel dopoguerra e che dal 1975 è diventato “binazionale”, grazie alla cooperazione e al finanziamento del Dipartimento di Stato statunitense e dal ministero degli Esteri italiano, e che negli anni precedenti ha già coinvolto oltre 30 borsisti italiani.Ilaria L. SilvuniE leggi anche:- 140 stage da mille euro al mese al Parlamento europeo: al via il nuovo bando per i tirocini Schuman, candidature aperte fino al 15 maggio- Erasmus Placement: per gli studenti universitari tirocini da 600 euro al mese in tutta Europa. Ecco come funzionano i bandi

La Fondazione Montanelli diffida Globalpress: «Non siete autorizzati a usare il nome di Indro Montanelli per il vostro corso di giornalismo»

Il percorso dell'offerta della testata giornalistica Globalpress - società editrice Kronoplanet agli aspiranti giornalisti conta anche una diffida: e precisamente quella arrivata sabato 3 aprile dalla Fondazione Montanelli Bassi, fondata e gestita dagli eredi del giornalista Indro Montanelli, scomparso nel 2001 a 92 anni.Come ricostruito nell'inchiesta della Repubblica degli Stagisti, nata dalla segnalazione di tre lettori, a partire dal settembre del 2009 la Globalpress (allora ancora col nome Servicepress) si era messa alla ricerca di stagisti. Col tempo, però, aveva progressivamente modificato la sua offerta, pubblicizzando prima uno stage a pagamento (in cui il concetto di rimborso spese veniva rovesciato, e agli stagisti veniva chiesto di pagare), poi un corso a pagamento, e infine un "master". Le offerte, disseminate sui principali siti che permettono di pubblicare annunci gratuitamente (Bakeca, Primaonline, Studenti.it…), sono nella maggior parte dei casi ancora online.Il problema è che la parola stage nelle inserzioni "tira" e attira molto più di altri termini, come corso o master, prima di tutto perchè perché sottintende un contatto diretto con il mondo del lavoro e una prospettiva di assunzione (tra l'altro, spesso confermata da Globalpress sia nei titoli sia nei testi delle inserzioni), e in secondo luogo perchè solitamente gli stage non si pagano, mentre corsi e master sì. E allora cosa fare quando, dopo le richieste di chiarimenti della Repubblica degli Stagisti, i responsabili del progetto Alfredo Iannaccone e Vito Bruschini - entrambi giornalisti pubblicisti - si sono resi conto che non era opportuno usare l'allettante parola stage per pubblicizzare la loro offerta? Per attirare l'attenzione del pubblico, la Globalpress ha scelto quindi a partire dalla fine di febbraio di intitolare il suo corso-master di giornalismo al più grande giornalista italiano del Novecento, Indro Montanelli, editorialista del Corriere della Sera e fondatore di due quotidiani (Il Giornale, fondato nel 1974; e La Voce, in edicola dal 1994 al 1995). Senza però preoccuparsi di chiedere l'autorizzazione alla Fondazione Montanelli Bassi di Fucecchio [nell'immagine in alto, l'homepage del suo sito], che naturalmente detiene il "copyright" di questo nome ed è la sola che può decidere a chi farlo o non farlo utilizzare, e per cosa.La Fondazione fa sapere alla Repubblica degli Stagisti di essersi accorta della presenza in Rete del "corso base Indro Montanelli - Globalpress Italia" solo il 3 aprile, attraverso un avviso del sistema "Google Alert" che segnala quando su determinati siti internet appaiono le parole chiave a cui un utente si è registrato. La Fondazione si è subito attivata contattando il referente indicato sull'annuncio, Iannaccone, e diffidandolo dall'utilizzare il nome di Montanelli per il corso di giornalismo a pagamento della Globalpress: «Non risulta alcuna richiesta per utilizzare il nome e il cognome di Indro Montanelli per il vostro corso», scrive la Fondazione a Iannaccone, «Nome che comunque  nessuno è autorizzato a utilizzare per alcuna iniziativa, salvo quelle alle quali lo stesso Indro Montanelli acconsentì in vita». E dopo questa premessa, la vera e propria diffida: «Vi invitiamo pertanto a cancellare il riferimento a Indro Montanelli dal sito e dal corso». La risposta arriva a strettissimo giro di posta, alla Fondazione, non da Iannaccone ma direttamente da Bruschini: che cade dalle nuvole, afferma che non pensava di commettere un illecito utilizzando il nome di Montanelli senza l'autorizzazione dei suoi eredi, e promette di esaudire le richieste della Fondazione.Lo ha fatto? Sì e no. Dal sito ufficiale della testata giornalistica, nella pagina dedicata alla promozione dell'offerta, è in effetti scomparso il nome: ora si intitola semplicemente "Corso base di giornalismo Globalpress Italia". Però sono tuttora attivi tutti gli annunci che Globalpress aveva pubblicato su Internet prima del 3 aprile, in cui è presente (talvolta anche nel titolo stesso dell'annuncio) il titolo precedente "Corso base di giornalismo Indro Montanelli della Globalpress Italia". A tutt'oggi quindi risultano attivi e visualizzabili dal pubblico tre annunci su Bakeca.it, uno datato 25 marzo, un altro 31 marzo e un altro ancora 2 aprile, uno sul sito Emagister specializzato nella promozione online di master e corsi [nell'immagine qui a fianco, un dettaglio], due su Immediapress (il primo datato 28 febbraio, il secondo 28 marzo), uno su Tuttoannunci.org che risulta online da giovedì 1 aprile, e poi ancora una notizia sul sito "Piccoli giornalisti" online da venerdì 2 aprile.E così chiunque si imbatta in queste inserzioni può ancora cadere in errore, pensando che il nome prestigioso di Indro Montanelli - a cui vengono chiaramente associati credibilità, reputazione e importanza specialmente in ambito giornalistico - c'entri qualcosa con questo stage-corso-master a pagamento organizzato dalla Globalpress - Kronoplanet.Eleonora VoltolinaPer saperne di più su questo argomento, leggi anche:- Aspiranti giornalisti, attenzione agli annunci di stage a pagamento in Rete: la richiesta di help di tre lettori- Globalpress, Kronoplanet, Servicepress: radiografia delle società e cronologia degli annunci in Rete- Vito Bruschini, direttore di Globalpress e amministratore di Kronoplanet: «Nessuna promessa di assunzione. I 300 euro che chiediamo ai ragazzi? Soltanto un rimborso spese»E anche:- La Repubblica degli Stagisti al servizio dei lettori: al via la nuova rubrica «Help»

Globalpress, Kronoplanet, Servicepress: radiografia delle società e cronologia degli annunci in Rete

Sei mesi di stage e «successivo contratto di assunzione»: è l'ottima prospettiva contenuta in un annuncio pubblicato su Bakeca.it il 2 gennaio 2010 dalla Globalpress / Kronoplanet, che nel testo si autodefinisce «agenzia di stampa internazionale, quotato service editoriale». Il riferimento a cui mandare la propria candidatura è servicepress [chiocciola] yahoo.it. Un indirizzo mail non nuovo: sempre su Bakeca.it, circa quattro mesi prima, a settembre 2009, era stato pubblicato un annuncio simile. L'azienda era però indicata con un nome differente: Servicepress srl. La proposta di questo stage era stata ripresa anche dalla facoltà di Sociologia dell'università La Sapienza di Roma nella Newsletter Afe ("Attività formative esterne") indirizzata ai propri studenti. Sempre nello stesso periodo, il 12 settembre 2009, Servicepress aveva messo online su Immediapress un altro annuncio per la ricerca «con urgenza» di uno stagista «per una  nuova agenzia di stampa romana che inizierà le pubblicazioni dal 1 ottobre 2009». L'agenzia in questione, come si leggeva nel titolo dell'annuncio, era Qol (quotidiano online dei quartieri di Roma), testata tutt'ora attiva e registrata presso il Tribunale di Roma (dal novembre 2009: la registrazione  è quindi avvenuta due mesi dopo l'annuncio).Ma chi è questa Servicepress? La Servicepress srl, pur apparendo come una società a responsabilità limitata, non risulta iscritta al registro delle imprese – quando invece secondo la legge 580/93 tutte le srl avrebbero l'obbligo di iscriversi.Nell'annuncio pubblicato il 2 gennaio su Bakeca.it oltre all'indirizzo email viene riportato anche un numero di cellulare. Questo stesso numero lo si ritrova in un altro annuncio, pubblicato il 16 gennaio su Bakeca.it e nella sezione lavoro di Primaonline (testata web di Prima comunicazione) e il giorno successivo (17 gennaio) anche su Studenti.it [nell'immagine qui a fianco]. A metterlo online è la Globalpress / Kronoplanet srl. Questa volta, però l'offerta è ben diversa: malgrado anche qui il titolo dell'annuncio sia molto promettente («la Globalpress Italia cerca giornalisti da assumere in redazione dopo stage»), nel testo poi si scopre che si tratta di uno stage-corso di tre mesi e a pagamento: il link a cui fare riferimento è www.globalpress.it (sito rimasto non funzionante fino  alla metà di marzo). Su Infojobs l'annuncio viene pubblicato il 28 gennaio, e lì è chiaramente specificato che il tipo di contratto è uno «stage / internship» e che l'inquadramento sarà «stagista / tirocinante»: il sito informa che ad oggi oltre 500 persone hanno risposto a questo annuncio. Il rimborso spese è previsto, ma al rovescio: gli stagisti dovranno pagare 300 euro, 100 al mese, alla Globalpress / Kronoplanet. All'allievo più meritevole viene garantita l'assunzione, per i migliori si prospetta un contratto di collaborazione. Il referente a cui rivolgersi per avere informazioni è Alfredo Iannaccone. Iannaccone, 32 anni, è un giornalista iscritto all'elenco pubblicisti dell'Ordine dei giornalisti della Campania dal 2000 (come si evince dall'annuario dell'Ordine) e vicepresidente del consiglio di amministrazione della società cooperativa Global Press Italia, registrata alla Camera di commercio di Roma nel dicembre del 2006. Dalle informazioni reperite dalla Repubblica degli Stagisti, la redazione di Globalpress è composta dal direttore Vito Bruschini (giornalista iscritto all'Ordine del Lazio dal 1979, nell'elenco pubblicisti) e dallo stesso Iannaccone, coadiuvati da un caporedattore, da un altro "consigliere" e da quattro collaboratori: in totale quindi otto giornalisti, di cui presumibilmente ben pochi con un contratto di lavoro dipendente. La GlobalPress è  una testata regolarmente registrata presso il Tribunale di Roma dall'aprile 2007, ma in quanto società cooperativa (attività principale: editrice), risulta inattiva. La sede legale è in via Giuseppe Gioacchino Belli 39, in zona Prati. La società Kronoplanet, invece, è una srl iscritta al registro per le imprese di Roma dal 29 maggio del 2003 e ha come amministratore unico sempre il giornalista Vito Bruschini: ha sede legale in via Massaciuccoli 97 (l'indirizzo è indicato online dalla stessa Kronoplanet; sulle visure ufficiali risulta il civico 87). Nell'annuncio pubblicato il 16 gennaio su Primaonline appare la sola Kronoplanet, ma il referente è sempre Iannaccone e l’indirizzo mail risulta lo stesso, quello con dominio globalpress.it. Diverse testate ruotano intorno a Globalpress, Kronoplanet e Servicepress: Qol - QuartieriOnLine, il portale Donnacult.it, il periodico online Notiziariodivino, l'Osservatore Balcanico. Servicepress inoltre era legata, almeno fino al 2007, al periodico Il Litorale, registrato al tribunale di Civitavecchia nel maggio del 2007: Iannaccone ne era il direttore responsabile, e l'email era di nuovo servicepress [chiocciola] yahoo.it. Oggi il Litorale non esiste più. Insomma, una ragnatela di società e testate i cui rapporti non sono sempre facili da ricostruire. Di certo gli annunci sono sempre pubblicati dalla stessa azienda: dove non corrisponde il nome, infatti, ci sono in comune indirizzi email e numeri di telefono. La cosa più rilevante, però, è che il contenuto e quindi la sostanza di questi annunci sono radicalmente cambiati nel corso degli ultimi sei mesi: all'inizio (settembre 2009, inizio gennaio 2010) si trattava della ricerca di uno stagista - al quale non veniva garantito un rimborso spese, ma neppure chiesto di tirare fuori dei soldi - con l'esplicita prospettiva di un posto di lavoro al termine del tirocinio. Poi (dal 16 gennaio in poi) lo stage è diventato a pagamento, accompagnato da un corso: resta sempre per "il migliore", la promessa di un contratto, ma nel frattempo la Kronoplanet / Globalpress si mette in tasca 300 euro per ogni aspirante giornalista, cioè stando ai numeri forniti da Iannaccone e Bruschini, più o meno 30mila euro. Ad aprile infine un'altra metamorfosi: lo stage divenuto stage-corso divenuto corso si trasforma addirittura in master.Ed ecco nel dettaglio questi ultimi cambiamenti. Dopo che la Repubblica degli Stagisti aveva contattato e intervistato Bruschini e Iannaccone, il 3 marzo su Bakeca.it era apparsa una nuova inserzione, dove finalmente le cose venivano chiamate con il loro nome: il titolo dell'annuncio era «Corso di giornalismo della Globalpress Italia» [corso che per la cronaca porta il nome di Indro Montanelli, il più grande giornalista italiano, scomparso nel 2001 – la Repubblica degli Stagisti sta verificando proprio in questi giorni se gli Eredi Montanelli e la Fondazione Montanelli Bassi fossero a conoscenza di questo fatto e avessero dato il loro consenso all'utilizzo del nome del giornalista per il corso]. Una coincidenza che in questo annuncio la parola stage, precedentemente utilizzata, non appaia più?Purtroppo però tra la fine di marzo e l'inizio di aprile sono apparsi nuovi annunci in cui riappare la parola stage, e non solo: si torna a a fare promesse di assunzione, e si promette addirittura un viaggio in Canada. Ecco la panoramica: il 25 marzo su Bakeca.it appare l'annuncio «Stage-corso di giornalismo dell'agenzia Globalpress Italia»; il 28 marzo, attraverso un altro annuncio sempre sullo stesso sito, la Globalpress cambia parzialmente pelle autodefinendosi «primo social network di giornalismo al mondo seleziona aspiranti giornalisti». Cioè, come si legge nel testo dell'inserzione: «Il service editoriale Globalpress Italia, nato inizialmente come agenzia per gli italiani nel mondo e oggi il primo social network mondiale di giornalismo [...] con corrispondenti da ogni parte d'Italia e del Mondo, organizza il primo corso base di giornalismo e nel contempo cerca aspiranti giornalisti per la propria redazione»; poco più avanti, nell'annuncio si legge che i cv verranno smistati e saranno i responsabili della Globalpress a decidere chi farà il corso (pagando 300 euro) e chi farà invece direttamente il «tirocinio, dai 3 ai 6 mesi di formazione-lavoro, un percorso da cronista vero, quotidiano, al termine del quale inizierà il periodo da praticante per l'albo nazionale». Contemporaneamente, nella pagina "offerte di lavoro" del sito Primaonline.it viene pubblicato l'annuncio «Stagista per corso di giornalismo fine assunzione» [nell'immagine qui a destra], in cui si legge «corso di giornalismo finalizzato all'assunzione nella nostra struttura editoriale». La confusione regna sovrana. A partire dal 29 marzo all'offerta viene aggiunto un elemento: un viaggio di 3 mesi in Canada («Corso base di giornalismo Indro Montanelli della Globalpress Italia. E nel 2011 con noi scopri il giornalismo in Nordamerica»), «per gli elementi più validi» (viaggio non ben specificato a spese di chi). Un annuncio simile appare anche su Kijiji il giorno precedente, 3 aprile: nel testo si legge «Nel 2011 il social network del giornalismo Globalpress Italia ti porta in Canada. Tre mesi di lavoro nella redazione di un grande giornale italiano in Nordamerica. Una esperienza unica solo per i migliori elementi del nostro staff prescelti da questo corso». Il 4 aprile Iannaccone si spinge a promettere nel titolo dell'annuncio su Bakeca «l'occasione della vita, tre mesi nel grande Canada» e a tirare in ballo nel testo dell'annuncio su Primaonline addirittura il ministero degli Affari esteri [anche qui, la Repubblica degli Stagisti sta verificando se il ministero ne fosse a conoscenza]: «Giovani giornalisti italiani in Nordamerica: l'occasione della vita. Vuoi lavorare per tre mesi in Nordamerica e imparare la vita vera di redazione all'interno di un giornale italiano gestito dal ministero degli Affari Esteri? La Globalpress [...] porta i giovani giornalisti italiani dall'altra parte del mondo. Uno dei nostri principali clienti, responsabile del piu importante giornale italiano del West Canada ti offre l'opportunità della tua vita. Tutto questo nel 2011 e per i migliori giornalisti che avranno sostenuto il nostro master di giornalismo e saranno stati prescelti tra i migliori del 2010». Infatti nel frattempo questo corso si è trasformato addirittura in un master: anche in un nuovo annuncio pubblicato su Primaonline il 1° aprile si legge infatti che «l'agenzia stampa Globalpress Italia [...] organizza un master in giornalismo [...] finalizzato all'assunzione nella nostra redazione». E non è tutto. In un ennesimo annuncio, pubblicato il 2 aprile, viene promessa nel titolo la possibilità di diventare giornalisti professionisti attraverso questo corso: «Giornalismo: diventa professionista con la Globalpress Italia». Ma in realtà il percorso per diventare professionisti è ben più lungo e difficile: sono pochissime le scuole di giornalismo in Italia che possono fungere da praticantato e quindi promettere davvero ai partecipanti di diventare professionisti. Non la Globalpress e sopratutto non con questo corso di giornalismo.In generale, il consiglio della Repubblica degli Stagisti è sempre quello di capire bene il contenuto di un annuncio prima di inviare la propria candidatura, e di diffidare di quelli che promettono una cosa e poi ne propongono un'altra, o non dicono con chiarezza e precisione cosa offrono. Ogni cv contiene dati sensibili (oltre al nome e cognome, spesso vi sono l'indirizzo di residenza,  la data di nascita, il codice fiscale, informazioni sulle scuole frequentate...) che è bene non far circolare con troppa facilità. Proprio in questo senso va l'iniziativa dei video, realizzati in collaborazione con la testata online Lavoratorio.it, in cui Roberto Marabini dà consigli su come leggere e valutare un'inserzione prima di decidere se rispondere o no. Ai lettori raccomandiamo poi di fare attenzione alle omonimie: la Globalpress di cui abbiamo parlato in questo articolo non ha niente a che vedere con la Globalpress edita dall'agenzia Globalpress (il cui sito internet infatti è Globalpressnet.it): «Non abbiamo niente a che fare con la Globalpress degli annunci» specifica alla Repubblica degli Stagisti il direttore Piergiorgio Proto Ghiringhelli «e non ne conosco il direttore Vito Bruschini: ritengo anzi che ci abbiano copiato nel nome della testata».Andrea CuriatEleonora Della Rattacon la collaborazione di Eleonora Voltolina   Per saperne di più leggi anche:- La richiesta di aiuto di Alessandro: «Da Globalpress vaghe promesse e la certezza di dover pagare per un lavoro»- Vito Bruschini, direttore e amministratore di Kronoplanet: «Nessuna promessa di assunzione. I 300 euro che chiediamo ai ragazzi? Soltanto un rimborso spese»- Aspiranti giornalisti, attenzione agli annunci di stage a pagamento E anche:- Stage a pagamento: un lettore chiede «help» alla Repubblica degli Stagisti- Lo "stage-seminario" si fa al museo, ma i partecipanti pagano il Centro- Il Centro studi umanistici scrive alla Repubblica degli Stagisti

Solo otto consiglieri regionali under 35 eletti in Lombardia: giovani senza rappresentanza e senza voce

Elezioni e giovani, tiriamo le somme. Partendo dal progetto "Lombardia 2010 - SPAZIO AGLI UNDER 35" che ha impegnato la Repubblica degli Stagisti insieme ad Alessandro Rosina, Antonio Incorvaia e Alessandro Rimassa nella mission impossible (ma noi ci siamo riusciti) di dare visibilità ai candidati più giovani alle regionali: quasi 7mila persone hanno visualizzato le 32 videointerviste sul canale Stagisti TV di Youtube e su tutti gli altri siti e blog dove erano state pubblicate. Una goccia  importante in un mare... immobile. Perché? Vediamo i numeri.Ci sono quasi 2 milioni di persone under 35 residenti in Lombardia (i dati Istat precisamente dicono che i residenti tra i 18 e i 34 anni sono 1.901.157). Questi 2 milioni di giovani rappresentano un quarto delle persone maggiorenni (quindi potenzialmente con diritto di voto) residenti nella regione, eppure avranno per la prossima legislatura della Regione Lombardia solo cinque rappresentanti loro coetanei al Pirellone. E precisamente: Renzo Bossi, classe 1988, il figlio del senatùr, che nella circoscrizione di Bergamo si è portato a casa quasi 13mila preferenze. L'attore Giulio Cavalli, outsider dell'Italia dei Valori, classe 1977, che per i suoi spettacoli contro la mafia da tre anni gira sotto scorta ed è riuscito a convincere oltre 4mila persone a dargli la preferenza (era candidato a Milano e a Varese - nell'immagine qui a fianco, un frame della sua videointervista). Fabrizio Cecchetti, 32enne enfant prodige della Lega, che dopo aver fatto il consigliere comunale a Rho ed aver lavorato come conduttore a Radio Padania già nel 2005 è stato eletto consigliere regionale - e in questa tornata elettorale è stato riconfermato con oltre 10mila preferenze. Maurizio Martina, classe 1978, già coordinatore regionale del PD, eletto con 12.962 preferenze nel collegio di Bergamo (anche lui fa parte dei 32 che si sono fatti videointervistare nell'ambito del nostro progetto "Lombardia 2010 - SPAZIO AGLI UNDER 35": qui a fianco, un frame del video). E infine Nicole Minetti, la showgirl-igienista dentale 25enne che il presidente del Consiglio Berlusconi ha fortemente voluto nel "listino bloccato" della lista per Formigoni presidente (per questo non ha avuto bisogno di preferenze). Solo cinque consiglieri regionali su 80: il 6% di rappresentanti under 35.A questi cinque, volendo essere generosi, se ne possono aggiungere altri tre: un consigliere regionale uscente del Partito democratico, Giuseppe Civati (riconfermato con 10.276 preferenze nel collegio di Monza e Brianza, qui a fianco la videointervista), più due new entry entrambe della Lega Nord: Jari Colla (eletto a Milano con 4.064 preferenze) e Angelo Ciocca (eletto a Pavia con 18.848 preferenze). Civati, Colla e Ciocca sono tutti e tre nati nel 1975 ma non hanno ancora compiuto 35 anni, quindi sono ancora (per una manciata di mesi) tecnicamente under 35.Comunque, anche contando loro, la rappresentanza di consiglieri regionali giovani resta modestissima – il 10% – quando l'incidenza della fascia d'età 18-34 nella popolazione lombarda maggiorenne è più del doppio (23,4% sempre secondo l'Istat).Entrando virtualmente nel segreto delle urne, grazie ai dati disponibili sul sito del ministero dell'Interno, si scopre che in totale hanno dato la loro preferenza a un candidato under 35 in Lombardia 117.340 elettori su 4.973.519 che si sono presentati ai seggi a votare. Quindi ciò significa il 2,4%. Non solo. Considerando solo i candidati nati a partire dal 1976, cioè togliendo quelli che compieranno 35 anni entro la fine del 2010, le cose cambiano ancor più drasticamente: il numero di preferenze raccolte complessivamente scende a 71.922. E di conseguenza la percentuale dei votanti che ha dato la sua preferenza a un under 35 "vero", che non compierà insomma 35 anni dopodomani o giù di lì, passa a 1,4%. Al Pirellone, quindi, la squadra sarà formata da un presidente della Regione 63enne, Roberto Formigoni, più: due consiglieri regionali ventenni (nati negli anni Ottanta: Bossi [nella foto] e Minetti); 16 trentenni (nati negli anni Settanta: cioè oltre ai citati Cavalli, Cecchetti, Ciocca, Civati, Colla e Martina ci sono anche quelli nati nella prima metà del decennio: Giangiacomo Longoni, Massimiliano Romeo e Pierluigi Toscani, tutti e tre nati nel 1971 e tutti e tre della Lega Nord, così come Alessandro Marelli e Max Orsatti, entrambi del 1972; Massimo Ponzoni del PDL, classe 1972; Alessandro Alfieri del PD, classe 1972; Chiara Cremonesi di Sinistra Ecologia e Libertà, classe 1973; Alessandro Colucci del PDL, classe 1974; Gianluca Rinaldin del PDL, classe 1975); 28 consiglieri regionali ultraquarantenni (nati negli anni Sessanta: Paolo Valentini Puccitelli, Claudio Bottari, Massimo Buscemi e Franco Mirabelli classe 1960; Giambattista Ferrari e Marcello Raimondi classe 1961; Davide Boni, Raffaele Cattaneo, Giuseppe Giammario, Gianni Girelli, Enrico Marcora e Stefano Maullu classe 1962; Roberto Alboni e Ugo Parolo classe 1963; Giorgio Puricelli, Carlo Maccari, Fabio Pizzul e Fabrizio Santantonio classe 1965; Stefano Carugo, Luca Gaffuri e Gabriele Sola classe 1966; Andrea Gibelli, Angelo Costanzo e Roberto Pedretti classe 1967; Daniele Belotti, Carlo Borghetti, Elisabetta Fatuzzo e Sara Valmaggi classe 1968);  23 consiglieri regionali ultracinquantenni (nati negli anni Cinquanta: Giovanni Pavesi, Carlo Saffioti e Carlo Spreafico classe 1951; Filippo Penati, Romano La Russa e Domenico Zambetti nati nel 1952; Enrico Brambilla classe 1954; Agostino Alloni, Giorgio Pozzi e Francesco Prina classe 1955; Cesare Bossetti, Giosué Frosio e Margherita Peroni classe 1956; Rienzo Azzi classe 1957; Mario Barboni, Stefano Galli, Mauro Parolini e Gianmarco Quadrini classe 1958; Dario Bianchi, Arianna Cavicchioli, Francesco Patitucci, Mario Sala e Stefano Tosi classe 1959); e infine 10 consiglieri regionali ultrasessantenni (nati negli anni Quaranta: Gian Carlo Abelli nato nel 1941; Franco Nicoli Cristiani classe 1943; Sante Zuffada classe 1944; Luciana Ruffinelli e Stefano Zamponi classe 1947; Valerio Bettoni e Giulio Boscagli, classe 1948; Doriano Riparbelli, Giovanni Rossoni e Giuseppe Villani classe 1949).Questo spaccato conferma i trentenni di oggi come una generazione senza voce, come dice Rosina nel suo libro; ma dimostra che anche quando potrebbero dire la loro, e votare qualcuno che li rappresenti e che conosca i loro problemi e le loro necessità, sembra che non abbiano interesse o voglia di farlo. E i pochissimi candidati giovani eletti  ieri al consiglio regionale della Lombardia ne sono una prova. Sono in troppi, sopratutto tra i venti-trentenni, quelli che si dimenticano quanto sia importante il diritto di voto, che in questa tornata elettorale si trasformava anche nel diritto di esprimere una preferenza. E lamentarsi nei prossimi cinque anni per la scarsa attenzione che, con tutta probabilità, il consiglio regionale presterà alle problematiche dei giovani, non servirà a molto. Bisognava agire adesso, mandando una truppa di giovani – di tutti gli schieramenti – ad invadere il Pirellone. Ma questa occasione è persa: se ne riparla tra cinque anni.Eleonora VoltolinaPer saperne di più su questo argomento, leggi anche:- Progetto Lombardia 2010, SPAZIO AGLI UNDER 35: videointerviste ai candidati più giovani delle prossime elezioni regionali- Elezioni alle porte: se tutti votassimo un candidato giovane, entrerebbe un po' di aria fresca nei consigli regionali

Dalle pagine del Corriere del Mezzogiorno gli studenti dell'Orientale di Napoli denunciano: nella newsletter di ateneo offerte di stage come commessi

La proposta: tre mesi di stage come commessi (ma è più chic chiamarli sales assistant) nei punti vendita di grandi griffe. Rimborso spese: zero. Qualità del progetto formativo: zero. Un annuncio uguale a migliaia di altri, purtroppo. Salvo che stavolta è stato ripreso nella newsletter di una grande università, e gli studenti non l'hanno mandata giù. Accade a Napoli, dove alcuni giovani dell'università Orientale hanno scritto una lettera aperta per denunciare l'accaduto, ripresa dal Corriere del Mezzogiorno nell'articolo di Patrizio Mannu «Orientale, una laurea per fare i commessi» e in un'intervista a una dei firmatari del documento, «Claudia, laureata all'Orientale: Gli stage? Sono una trappola» [nell'immagine a fianco, la notizia online sul sito del Corriere del Mezzogiorno].Interessante l'ultima puntata della vicenda, una replica prodotta ieri dal collettivo Rete studentesca Orientale 2.0 (o meglio, dato che è scritta in prima persona, da un componente di questa Rete) e pubblicata dal quotidiano, in cui si legge: «Il punto centrale della questione non sta nel rispondere alla domanda se uno stage presso “aziende internazionali del lusso” quali Ferragamo e Louis Vuitton sia più o meno attinente al piano di studi, e quindi contribuirà al percorso formativo degli studenti che si troveranno impegnati in quello stage. Lo stage in questione, infatti, non è affatto un iceberg in mezzo ad un deserto, ma semplicemente la punta più clamorosa (perché evidente) di un sistema, quello degli stage-tirocini, completamente fallimentare». E prosegue: «Questi stage non contribuiscono affatto alla nostra formazione, l’unica cosa che ci insegnano è ad essere precari. Il sistema degli stage obbligatori introdotto con il famoso sistema del 3+2 altro non è che un prezzo ulteriore che noi studenti dobbiamo pagare per conseguire un titolo di studi che nella maggior parte dei casi non troverà neanche il suo sbocco naturale nel mercato del lavoro. Non a caso parlo di prezzo da pagare. In un’altra epoca come avreste chiamato 100 ore di impegno in un’attività presso un’azienda, un ente o l’università stessa? Certamente non stage formativo». Per finire, un po' di conti: «Ipotizziamo che gli studenti effettuano uno stage da circa 100 ore nell’anno in cui si laureano e guardiamo alle statistiche dei laureati degli ultimi 3 anni (circa 520mila studenti) forse troviamo una risposta in quelle 5milioni e 200mila ore di lavoro non retribuito [in realtà la moltiplicazione di 520mila per 100 ore farebbe un totale di 52 milioni di ore di lavoro, pari a 6 milioni e mezzo di giornate lavorative, ndr]. Sarà forse questo un costo della crisi? Sarà forse un altro aspetto del disinvestimento violento che si fa da anni nella cultura e nella formazione? Sarà forse questo un sistema per alleggerire i bilanci di aziende, enti e soprattutto università? Quel tot di ore all’anno significano un tot di contratti di lavori a tempo determinato in meno, un elemento positivo nei bilanci delle università che girano ad enti e aziende i propri studenti o se li tengono nei propri uffici. E gli studenti cosa ne guadagnano? Tanta amarezza e tanta formazione in meno».La Repubblica degli Stagisti chiude con un appello all'autore di questo scritto e agli altri membri del Collettivo: perchè non vi fate vivi e approfondiamo su queste pagine i temi così importanti che avete buttato sul tavolo, e che sono l'essenza stessa di questo sito?Eleonora VoltolinaPer saperne di più su questo argomento, leggi anche:- Stagisti sfruttati, i casi finiti in tribunale- Vademecum per gli stagisti: ecco i campanelli d'allarme degli stage impropri - se suonano, bisogna tirare fuori la voce

Due opportunità per chi sta facendo la specialistica in Ingegneria (e non solo): uno stage estivo a Parigi e un business game online

Ultima settimana utile per tentare due carte di formazione e opportunità professionale. Uno stage estivo di due mesi a Parigi, tutto spesato, e un game online che mette in palio alcuni stage ben pagati. I due progetti  sono rivolti a studenti che abbiano già la laurea triennale e stiano studiando per la specialistica, e sono promossi rispettivamente dalla multinazionale Air Liquide e dalla società di consulenza Accenture: attenzione, nessuna delle due fa al momento parte del Bollino OK Stage, ma la Repubblica degli Stagisti ha deciso di dare lo stesso visibilità, attraverso questo articolo, alle loro iniziative per i giovani.La prima [nell'immagine a fianco, la locandina], promossa da Air Liquide, è dedicata agli studenti di ingegneria di tutti gli indirizzi (meccanica, elettronica, informatica, chimica, civile, gestionale…). Si tratta di un tirocinio estivo di due mesi a Parigi, per il quale il prescelto riceverà un rimborso spese di 750 euro al mese più il rimborso del volo per Parigi e l'alloggio in un residence. L'iniziativa, alla sua seconda edizione, coinvolgerà 35 ragazzi provenienti da 30 dei 75 paesi dove Air Liquide è presente: ciascuno verrà inserito, nel quartier generale del Quai d'Orsay, in un settore  inerente i suoi studi e coinvolto in un progetto specifico sotto la guida di un tutor. Un'esperienza internazionale, tutta in inglese:  entro la fine di marzo (quindi chi è interessato si deve sbrigare a inviare la sua candidatura!) verrà scelto lo stagista italiano.L'altra iniziativa è l'Accenture Management Consulting Talent Game, torneo di business online che prenderà avvio ad aprile. «Ogni giocatore rappresenterà il management di un’azienda e compierà scelte strategiche e operative all’interno di mercati simulati basati su modelli economici realistici» spiega sul sito la società di consulenza. Alla prima fase saranno ammessi circa 100 giocatori; di questi, solo una ventina-trentina potrà passare alla fase successiva, la finale del torneo, che si svolgerà in maggio presso gli uffici di Milano di Accenture. In palio due o tre stage di tre mesi (magari finalizzati alla realizzazione della tesi) nel settore Management Consulting, con un rimborso spese tra i 700 e i 1000 euro.  Può candidarsi a partecipare al torneo chi sta studiando per la specialistica di ingegneria, informatica, economia, matematica, fisica e e anche scienze umanistiche. La data di scadenza per le iscrizioni è il 31 marzo: per informazioni più dettagliate si può consultare il link specifico sul sito della società.

140 stage da mille euro al mese al Parlamento europeo: al via il nuovo bando per i tirocini Schuman, candidature aperte fino al 15 maggio

Stage  al Parlamento europeo con un rimborso spese di oltre mille euro al mese: da oggi fino al 15 maggio è possibile presentare domanda per la prossima tornata di tirocini intitolati a Robert Schuman, uno dei padri fondatori dell’Europa. L'ufficio stage del Parlamento europeo suggerisce di mandare la propria candidatura il prima possibile, senza aspettare l'ultimo giorno: è accaduto in passato, infatti, che il sistema si sia intasato per le troppe richieste di accesso nelle ultime ore, creando non poche difficoltà a chi voleva inoltrare la domanda. Due le tipologie: i tirocini Schuman opzione generale e quelli opzione giornalismo. Nel primo caso possono presentare la domanda i laureati che abbiano nel curriculum almeno una pubblicazione scientifica o un elaborato scritto di una certa consistenza: uno di questi tirocini, chiamato “borsa Chris Piening” sarà assegnato a un candidato che abbia approfondito le relazioni tra Unione europea e Stati Uniti. I candidati per l’opzione giornalismo, invece, devono dimostrare di avere competenza del settore o iscritti all’ordine dei giornalisti. A tutti viene richiesta la perfetta conoscenza di una delle lingue ufficiali dell’Ue (anche l’italiano va bene) e una discreta conoscenza di una seconda lingua. In tutto i posti disponibili per questa sessione sono 140: ogni tirocinante riceverà 1.193 euro lordi al mese se si svolgerà lo stage in Belgio o Lussemburgo, più le spese di missione per eventuali trasferte (potrà capitare, infatti, di doversi spostare tra Bruxelles e Strasburgo). Dopo le deduzioni dei contributi per l'assicurazione e la polizza sanitaria il netto è di circa 1.179 euro al mese. (contro i 1.155 dello scorso anno) L'importo della borsa di studio, infatti, aumenta di circa il 2% l'anno, per l'adeguamento all'incremento del costo della vita a Bruxelles.Gli stage durano cinque mesi e inizieranno il 1° ottobre 2010. I documenti che attestano la veridicità di quanto viene dichiarato al momento della candidatura (lettera di un professionista che attesti l'idoneità, il lavoro scritto o l’iscrizione all’ordine dei giornalisti) vanno forniti solo dopo che il Parlamento europeo ha offerto lo stage. In questa fase, quindi, le cose sono semplici: basta compilare il modulo on line (attenzione, se si lascia il form inattivo per 30 minuti si cancellano tutti i dati!). Prima di convalidare l’atto va stampato e conservato insieme ad un numero identificativo che viene dato dopo l’iscrizione on line.Come avviene la selezione: il servizio “agenti contrattuali, tirocini Robert Schuman” esamina le candidature e accetta tutte quelle che rispettano i criteri del bando. Le domande valide vengono inoltrate ai direttori generali delle singole unità amministrative del segretariato generale, che esaminano a loro volta i curriculum. In base ai meriti e alle esigenze dei diversi uffici, i direttori stilano un certo numero di domande in ordine di priorità specificando per ciascuna il servizio di assegnazione, il recapito del tutor e il tema previsto per lo svolgimento del tirocinio.  I prescelti verranno assegnati a un funzionario e lavoreranno sotto la sua supervisione, collaborando ai progetti di ricerca e  avendo la possibilità di utilizzare tutti i servizi disponibili (ad esempio la biblioteca parlamentare, ecc.). Il profilo del tirocinante. Nell'ultimo round di selezioni per gli stage con borsa di studio sono stati presentati circa 3.300 domande per 173 posti, di cui 147 per l'opzione generale e 26 per l'opzione giornalismo. Di questi ben 125 donne e 48 uomini; 26 i ragazzi italiani che hanno ottenuto la borsa di studio. L'età media è 26 anni: il 57% dei tirocinanti ha infatti tra i 25 e i 30 anni, il 37% ne ha tra i 20 e i 30, mentre solo il 6% ha più di 30 anni. Accanto a questo tipo di tirocini, però, esistono gli stage senza borsa di studio che durano da uno a quattro mesi e cominciano in tre diverse date: 1 gennaio, 1 maggio o 1 settembre. La pdomanda deve essere presentata tre mesi prima dell'inizio del tirocinio sempre attraverso la modalità on line. Nel 2009 sono state 2.365 le candidature per questo tipo di stage per 139 posti: 13 i ragazzi italiani che sono riusciti ad ottenere la possibilità di fare uno stage. Eleonora Della RattaPer saperne di più leggi anche:- Un lettore alla Repubblica degli Stagisti: grazie a voi ho vinto un tirocinio Schiman al Parlamento europeo

Erasmus Placement: per gli studenti universitari tirocini da 600 euro al mese in tutta Europa. Ecco come funzionano i bandi

Studiare all’estero è un’esperienza importante, come sanno coloro che hanno partecipato a uno scambio Erasmus, ma avere un’esperienza lavorativa in un’azienda o un centro di ricerca fuori dall’Italia è un valore aggiunto. Per questo, accanto all’Erasmus tradizionale, da tre anni è attivo l’Erasmus Placement, un programma di mobilità europea per stage e tirocini. Nell’ambito del Lifelong Learning Programme (LLP), il programma Erasmus Placement promuove l’esperienza lavorativa degli studenti universitari: il tirocinio può essere svolto in qualsiasi azienda del settore pubblico o privato che eserciti un’attività economica o di ricerca, indipendentemente dalle dimensioni, dallo status giuridico o dal settore di attività. Due le modalità per scegliere la destinazione: le università pubblicano il bando durante l’anno, in genere tra gennaio e luglio (non esiste una data unica per tutti gli atenei, quindi è bene tenersi sempre aggiornati presso la propria segreteria studenti) proponendo una serie di aziende e destinazioni con le quali sono stati aperti già dei canali di contatto; allo stesso tempo, però, lo studente può proporre la propria candidatura scegliendo dove andare: dopo aver individuato l’azienda dove si desidera svolgere lo stage e averne riscontrato la disponibilità, si comunica all’ateneo che aprirà la convenzione per dare avvio allo stage.La durata del tirocinio è compresa tra i tre e i sei mesi durante i quali lo studente riceve, tramite l’università, un contributo comunitario di circa 600 euro al mese. Alcuni atenei aggiungono un contributo proprio che può essere forfettario (ad esempio a copertura delle spese di viaggio) o mensile, talvolta sotto forma di borsa di studio per gli studenti più meritevoli o a basso reddito. Vitto e alloggio sono generalmente esclusi: alcuni fortunati ottengono il benefit dei buoni pasto, ma tutto dipende dalla politica aziendale della sede dove si svolge lo stage (così come avviene nel caso di tirocini fatti in Italia). Possono candidarsi gli studenti iscritti ad anni successivi al primo, sia nel corso di laurea triennale che specialistica. L’Erasmus Placement è aperto anche a chi frequenta dottorati di ricerca o scuole di specializzazione. A seconda di quanto previsto nei regolamenti e nei piani didattici dei diversi corsi di studio, l’Erasmus Placement può costituire a tutti gli effetti tirocinio curriculare (cioè vale nel conteggio dei crediti) oppure può essere riconosciuto ex post come tirocinio curriculare o come crediti aggiuntivi non utili al conseguimento del titolo di laurea. I Paesi di destinazione sono 31, gli stessi partecipanti al programma Erasmus: tutti i 27 paesi dell’Unione europea, i tre paesi Efta (Islanda, Norvegia e Liechtenstein) e la Turchia. Come detto i bandi vengono aperti durante l’anno dalle diverse università secondo un calendario variabile. Bandi con scadenze rollino su tutto l’anno per la Bocconi di Milano che mette a disposizione 40 posti e una borsa di studio di 500 euro al mese per chi vuole andare a fare uno stage nelle 48 destinazioni europee convenzionate con l’ateneo. Bandi di prossima pubblicazione, tutti con una borsa di studio mensile di 600 euro, alle università di Campobasso e di Brescia (in entrambi i casi solo 6 posti), all’università della Val d’Aosta (60 posti), a Macerata (30 posti) e all’università del Sannio (20 posti). Una curiosità: l’Erasmus Placement vale anche per i conservatori. E infatti il prossimo 12 marzo scade il bando del Conservatorio di musica “G. F. Ghedini” di Cuneo che mette a disposizione per i musicisti borse di studio di 500 euro al mese.Eleonora Della RattaPer saperne di più leggi anche:- Programma Leonardo, stage in giro per l'Europa dai quindici ai sessant'anni sotto il segno della formazione permanenteE anche:- Grazie all'Erasmus Placement ho trovato lavoro a Bruxelles: la testimonianza di Nicola Corridore- Gabriele Conti: la mia esperienza di Erasmus Placement in uno studio legale di Londra, un'occasione sprecata

Wto, a Ginevra gli stagisti sono pagati 1200 euro al mese (e non serve la laurea). Candidature aperte tutto l'anno

Pochi posti, ma preziosi: non solo perché uno stage presso la World Trade Organization (Wto) a Ginevra rappresenta un brillante inizio per una potenziale carriera in campo internazionale, ma anche perché il rimborso spese offerto ai partecipanti è di tutto rispetto. I tirocini, della durata massima di 24 settimane, prevedono infatti un’indennità giornaliera di 60 franchi svizzeri al giorno (festivi inclusi), pari a circa 1200 euro al mese. Attenzione, però: tutte le altre spese, dal viaggio per la Svizzera all’alloggio a Ginevra passando per l’assicurazione sul lavoro, risultano a carico degli stagisti. Partecipare, inoltre, è tutt’altro che semplice. I tirocini al Wto [nell'immagine, la sede dell'ente] sono molto ambiti e i posti disponibili sono di gran lunga inferiori alle richieste. Nel corso del 2009, l’Organizzazione mondiale del commercio ha ricevuto più di 4mila candidature ma ha accolto soltanto 75 stagisti, di cui 6 italiani. Nel 2008 la selezione è stata ancora più dura, con 5 ragazzi italiani ammessi su un totale di 63 tirocinanti.   Chi non si lascia scoraggiare da questi numeri può inviare la propria candidatura in qualsiasi momento dal sito del Wto [nell'immagine a destra, l'homepage]. I candidati devono essere residenti in uno degli Stati membri e devono avere almeno 21 anni; come spesso accade per gli stage nelle istituzioni internazionali, è previsto anche un tetto massimo di età pari a 30 anni. Non è necessario essere laureati, ma occorre avere completato almeno un anno di studi universitari in una disciplina attinente alle attività del Wto. I curriculum vengono conservati nella banca dati dell’Organizzazione per un anno intero e sono selezionati con le modalità e nei tempi fissati di volta in volta dalle varie divisioni interne. I finanziamenti dell’organizzazione non rappresentano l’unico modo per accedere al programma di internship: la Wto, infatti, accetta anche stagisti che abbiano ottenuto borse e finanziamenti da enti terzi. Il lavoro vero e proprio cui sono chiamati gli stagisti può variare a seconda delle esigenze dell’Organizzazione. Le lauree e le facoltà di provenienza più diffuse tra i partecipanti sono economia, legge, scienze politiche, relazioni internazionali: tutti campi di studio attinenti con i settori di attività del Wto. L’esperienza, in ogni caso, è pensata per i giovani ed è all’insegna delle pari opportunità. Dal Wto rilevano infatti come l’età media degli stagisti si attesti generalmente intorno ai 25 anni. Nel 2009 sono state ammesse al programma di internship 39 ragazze, pari al 52% dei partecipanti, di cui 2 italiane. Proporzioni sostanzialmente invariate rispetto a quelle del 2008, con 34 stagiste (il 54%) fra cui 3 ragazze dall’Italia.   Andrea Curiat   Per saperne di più, leggi anche:- Alessandro Fusacchia: «Così, a cavallo dell'11 settembre 2001, lo stage al Wto mi ha cambiato la vita»E anche: - Stage da tremila dollari al mese al Fondo monetario internazionale: candidature aperte fino al 15 gennaio - Stage all'Agenzia europea per i diritti, le voci degli «ex»: Emanuele Cidonelli, ecco la mia esperienza a Vienna