Erasmus Placement: per gli studenti universitari tirocini da 600 euro al mese in tutta Europa. Ecco come funzionano i bandi

Eleonora Della Ratta

Eleonora Della Ratta

Scritto il 08 Mar 2010 in Notizie

Studiare all’estero è un’esperienza importante, come sanno coloro che hanno partecipato a uno scambio Erasmus, ma avere un’esperienza lavorativa in un’azienda o un centro di ricerca fuori dall’Italia è un valore aggiunto. Per questo, accanto all’Erasmus tradizionale, da tre anni è attivo l’Erasmus Placement, un programma di mobilità europea per stage e tirocini. Nell’ambito del Lifelong Learning Programme (LLP), il programma Erasmus Placement promuove l’esperienza lavorativa degli studenti universitari: il tirocinio può essere svolto in qualsiasi azienda del settore pubblico o privato che eserciti un’attività economica o di ricerca, indipendentemente dalle dimensioni, dallo status giuridico o dal settore di attività. Due le modalità per scegliere la destinazione: le università pubblicano il bando durante l’anno, in genere tra gennaio e luglio (non esiste una data unica per tutti gli atenei, quindi è bene tenersi sempre aggiornati presso la propria segreteria studenti) proponendo una serie di aziende e destinazioni con le quali sono stati aperti già dei canali di contatto; allo stesso tempo, però, lo studente può proporre la propria candidatura scegliendo dove andare: dopo aver individuato l’azienda dove si desidera svolgere lo stage e averne riscontrato la disponibilità, si comunica all’ateneo che aprirà la convenzione per dare avvio allo stage.
La durata del tirocinio è compresa tra i tre e i sei mesi
durante i quali lo studente riceve, tramite l’università, un contributo comunitario di circa 600 euro al mese. Alcuni atenei aggiungono un contributo proprio che può essere forfettario (ad esempio a copertura delle spese di viaggio) o mensile, talvolta sotto forma di borsa di studio per gli studenti più meritevoli o a basso reddito. Vitto e alloggio sono generalmente esclusi: alcuni fortunati ottengono il benefit dei buoni pasto, ma tutto dipende dalla politica aziendale della sede dove si svolge lo stage (così come avviene nel caso di tirocini fatti in Italia).
Possono candidarsi gli studenti iscritti ad anni successivi al primo, sia nel corso di laurea triennale che specialistica
. L’Erasmus Placement è aperto anche a chi frequenta dottorati di ricerca o scuole di specializzazione. A seconda di quanto previsto nei regolamenti e nei piani didattici dei diversi corsi di studio, l’Erasmus Placement può costituire a tutti gli effetti tirocinio curriculare (cioè vale nel conteggio dei crediti) oppure può essere riconosciuto ex post come tirocinio curriculare o come crediti aggiuntivi non utili al conseguimento del titolo di laurea. I Paesi di destinazione sono 31, gli stessi partecipanti al programma Erasmus: tutti i 27 paesi dell’Unione europea, i tre paesi Efta (Islanda, Norvegia e Liechtenstein) e la Turchia.
Come detto i bandi vengono aperti durante l’anno dalle diverse università secondo un calendario variabile. Bandi con scadenze rollino su tutto l’anno per la Bocconi di Milano che mette a disposizione 40 posti e una borsa di studio di 500 euro al mese per chi vuole andare a fare uno stage nelle 48 destinazioni europee convenzionate con l’ateneo. Bandi di prossima pubblicazione, tutti con una borsa di studio mensile di 600 euro, alle università di Campobasso e di Brescia (in entrambi i casi solo 6 posti), all’università della Val d’Aosta (60 posti), a Macerata (30 posti) e all’università del Sannio (20 posti).
Una curiosità: l’Erasmus Placement vale anche per i conservatori. E infatti il prossimo 12 marzo scade il bando del Conservatorio di musica “G. F. Ghedini” di Cuneo che mette a disposizione per i musicisti borse di studio di 500 euro al mese.


Eleonora Della Ratta


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