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Stage interrotto dall'azienda dopo soli 2 mesi

Secondo l'azienda io ero meno brava della ragazza che hanno fatto arrivare.  Forse aveva più manualità ma per correttezza dovevo almeno far i 6 mesi e poi magari rimanere a casa.No?In risposta a #30847

Ultimo Post: 3 anni, 5 mesi fa

Di: Cristinacul1

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Come lavorare in qualità di stagista

Buongiorno, frequento il 4° anno di ITIS e quest'anno a causa dell'epidemia Covid-19 la mia scuola ha deciso di non organizzare stage estivi. Volevo sapere se esistono altre soluzioni o mezzi (che non sia la scuola) che mi permettano di lavorare presso una qualunque azienda come stagista e se la decisione della mia scuola di non organizzare stage estivi é legale. Grazie

Ultimo Post: 3 anni, 5 mesi fa

Di: Liaco

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Aumentare il numero di donne nelle professioni tecnico scientifiche, Assolombarda ci prova con Steamiamoci

Ci sono ancora troppe poche donne che fanno mestieri tecnico-scientifici. Il che, con buona pace di chi è rimasto al Medioevo e vorrebbe le donne ancora solo angeli del focolare, non è un bene per l'economia e per la società. Alla fine del 2016, per incentivare le ragazze a scegliere percorsi formativi “steam” (che sta per Science, Technology, Engineering, Arts, Mathematics) Assolombarda – l'associazione confindustriale che raggruppa quasi 7mila imprese che operano nelle province di Milano, Lodi, Monza e Brianza, …

Ultimo Post: 3 anni, 5 mesi fa

Di: Marianna Lepore

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Info correttezza tirocinio: una stagista può coprire le assenze per ferie dei dipendenti?

Gli stagisti non dovrebbero essere mai utilizzati come sostituti per dipendenti in ferie (o in maternità, o in malattia...). Questo è un valore-base perché lo stagista è una persona che sta facendo una formazione, e la sua "prestazione" non può essere equiparata a (e dunque non può essere intercambiabile con!) quella di un dipendente. Dunque il giochino che descrivi, di organizzare i turni in modo che tu da stagista possa "coprire" le ore di assenza per ferie dei dipendenti, non è corretto. Anche se certo non possiamo dire che sia una rarità nel mondo del lavoro.Tecnicamente, ogni modifica così sostanziale all'orario di stage come quella che tu descrivi nel tuo messaggio (dimezzare le ore di attività in un mese, raddoppiarle il mese successivo) dovrebbe avvenire a) con il consenso dello stagista e sopratutto b) concordando la cosa con il soggetto promotore. Dunque anche il fatto che questo negozio ti abbia messo di fronte al fatto compiuto, Vale, non depone molto a suo favore. Chi è il soggetto promotore del tuo stage? Hai provato a sollevare con il tuo tutor del soggetto promotore (il suo nominativo dovrebbe essere riportato nel progetto formativo, di cui dovresti avere ricevuto una copia) di questo problema degli orari?

Ultimo Post: 3 anni, 5 mesi fa

Di: Redazione_RdS

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domanda su stage come commessa + contratto a intermittenza

Il discorso va scomposto in due parti. La prima parte è: se faccio uno stage da una parte, posso contemporaneamente lavorare con contratto intermittente da un'altra parte? La risposta a questa domanda è: sì, posto che gli orari non si accavallino e che il monte ore complessivo non superi una certa soglia. Dunque innanzitutto bisognerebbe capire se il tuo stage come commessa nel negozio 1 ti occupa full time (40 ore alla settimana) oppure occupa una percentuale minore del tuo tempo; e poi calcolare quale impegno richiederebbe l'altro negozio, diciamo il negozio 2 (quello che ti inquadrerebbe con il contratto intermittente, altrimenti detto "lavoro a chiamata"). Se le due cose riuscissero ad essere incastrate, nulla ti vieterebbe di fare entrambe.La seconda parte del tuo discorso è: se io concludessi anticipatamente lo stage nel negozio 1, potrei essere assunta nel negozio 2? La risposta a questa domanda è: certo che sì. Non c'è alcuna ragione al mondo per cui ci dovrebbe essere un divieto in questo senso. Qui veramente non capiamo come possa esserti stata detta una cosa del genere... Ti è stata data qualche spiegazione a supporto di questa tesi?

Ultimo Post: 3 anni, 5 mesi fa

Di: Redazione_RdS

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Stage in supermercato, da 32 a 48 ore settimanali

Il nostro consiglio è quello di segnalare subito all'ente promotore questo abnorme aumento delle ore: passare da 32 ore settimanali a 48 ore settimanali, anche solo per una settimana, vuol dire aumentare del 50% il tempo concordato di stage. A questo punto sarebbe interessante sapere se anche il compenso verrà aumentato in proporzione...Noi sinceramente siamo un po' contrari agli stage nei supermercati, specialmente stage così lunghi come quello che descrivi tu Lavale: sei mesi ci sembrano francamente troppi per imparare mansioni solitamente abbastanza semplici come la disposizione delle merci sugli scaffali o le procedure di cassa. Noi pensiamo che questo tipo di stage sia più vantaggioso per i proprietari dei supermercati che per i giovani... perché permette loro, dopo qualche settimana di addestramento, di disporre di personale in più senza doverlo correttamente inquadrare con un vero e proprio contratto di lavoro.Ma bisogna dire che gli stage nei supermercati sono perfettamente legali, dunque la nostra critica lascia il tempo che trova. E ci rendiamo conto che per tanti giovani come te uno stage in un supermercato possa essere una buona occasione per non rimanere inattivi.Però non c'è dubbio che il supermercato debba rispettare quanto concordato nel progetto formativo individuale (te ne sei fatta dare una copia vero?): e se c'è scritto 32 ore, non possono chiederti di farne 48. Chi è il soggetto promotore di questo stage?

Ultimo Post: 3 anni, 5 mesi fa

Di: Redazione_RdS

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Informazioni post laurea triennale: Giurisprudenza dopo Scienze Politiche?

Forse il tuo collega fa riferimento al fatto che, nel vecchio ordinamento, la laurea in Scienze politiche e quella in Giurisprudenza sono equipollenti, hanno cioè il medesimo valore ai fini dei concorsi pubblici?Ora però, trattandosi di nuovo ordinamento, bisogna adattare il ragionamento a una situazione in cui tu stai per finire una laurea triennale in Scienze politiche e valuti di iscriverti in corsa a una laurea in Giurisprudenza (immaginiamo che tu intenda la laurea "a ciclo unico" di 5 anni, giusto?).Forse allora in questo caso ciò che il tuo collega intende è che la totalità degli esami che avrai sostenuto per ottenere la laurea triennale in SP ti verrebbe considerata valida e accreditata, come se tu avessi fatto i primi 3 anni di Giurisprudenza.Non abbiamo una conoscenza dei singoli corsi di laurea talmente approfondita da poterti dire se ciò è vero, ma possiamo suggerirti di scrivere una email alla facoltà di Giurisprudenza dell'ateneo dove valuteresti di iscriverti, a volte è prevista proprio una figura chiamata "tutor per i piani di studio" che potrebbe aiutarti a capire se questo passaggio sia fattibile, e se sia fattibile nella modalità "rose e fiori" prospettata dal tuo collega. Abbiamo qualche perplessità, ma tentar non nuoce...Tieni però anche conto del fatto che la facoltà di Giurisprudenza è una di quelle più sovraffollate; e le prospettive occupazionali dopo una laurea in Giurisprudenza non sono rosee. Dunque, come diciamo sempre: se hai il sacro fuoco vale la pena, se sogni di fare l'avvocato, o il consulente nell'ufficio legale di un'azienda, o il pubblico ministero o il giudice, vai e iscriviti a Giurisprudenza a occhi chiusi. E' sacrosanto inseguire i propri sogni. Ma se sei indeciso... Giurisprudenza è una bellissima facoltà, si imparano cose molto interessanti, ma non è poi la più spendibile sul mercato del lavoro. E' un po' come Filosofia: va fatta con il 110% di motivazione, per controbilanciare le probabili difficoltà del dopo.Cosa ti piacerebbe fare nella vita? Come ti vedi tra 5-10 anni, che tipo di lavoro sogni?

Ultimo Post: 3 anni, 5 mesi fa

Di: Redazione_RdS

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Contratto progetto formativo: possono chiedermi di andare di sabato?

Il nostro consiglio è proporre la soluzione più semplice. Dire cioè al tuo tutor aziendale, con tutta la buona fede possibile: "se volete che faccia anche il sabato bisogna concordare con il soggetto promotore una modifica all'interno del progetto formativo individuale, per riformulare la distribuzione del monte ore". E volendo puoi anche aggiungere, sempre in perfetta buona fede "per stare tranquilli dal punto di vista della copertura per eventuali infortuni, naturalmente".Il progetto formativo individuale (ne hai una copia vero Annie?) riporta infatti il numero di ore settimanali che lo stagista è chiamato a svolgere, e la distribuzione di queste ore all'interno della settimana. Dunque, se per esempio il tuo stage è previsto full time (40 ore alla settimana distribuite su 5 giorni lun-ven, dunque 8 ore al giorno), quello è previsto che tu faccia, e in quei giorni e non altri. Se l'azienda ha intenzione di farti andare anche di sabato (magari ha senso che tu vada anche di sabato? Hanno delle attività anche in quel giorno? Potresti imparare cose diverse rispetto agli altri giorni della settimana?), allora deve comunicarlo al soggetto promotore in modo che le tue 40 ore vengano spalmate diversamente, per esempio facendo 6 ore e 45 minuti al giorno.Ora, dire 6 ore e 45 minuti ovviamente è un po' velleitario trattandosi di uno stage, perché un orario così preciso è possibile seguirlo solo se si fanno dei mestieri molto ripetitivi, magari legati al "timbrare il cartellino" in entrata e in uscita. Una circostanza inusuale, se non proprio rara, quando si tratta di percorsi di stage.Dunque è più probabile che quello che questa azienda ti sta "ventilando" è la possibilità di concordare via via strada facendo, magari mese per mese o addirittura settimana per settimana, la distribuzione del tuo monte ore, facendoti presente che potresti essere chiamata ad essere presente anche di sabato (magari facendoti invece stare a casa in un altro giorno di quella settimana?). Sarebbe più facile aiutarti a capire cosa sta succedendo se sapessimo il settore in cui opera questa azienda, e la figura professionale e le mansioni per cui farai lo stage. Facci sapere qualcosa in più se vuoi. In ogni caso il nostro primo consiglio è quello di chiedere che questa "richiesta" di fare anche il sabato (in pianta stabile o anche solo occasionalmente) venga formalizzata con il soggetto promotore, e che l'azienda non pensi di poterla realizzare "umma umma" accordandosi direttamente con te. In special modo se tu per qualche motivo non sei entusiasta di questa richiesta, e preferiresti tenerti i weekend liberi.

Ultimo Post: 3 anni, 5 mesi fa

Di: Redazione_RdS

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Certificazione unica: spetta anche agli stagisti per fare la dichiarazione dei redditi?

Pur non essendo lo stage un contratto di lavoro, i redditi che genera per gli stagisti sono tra quelli che la legge assimila a "redditi da lavoro dipendente" (e, oltre una certa soglia, tassa). Dunque la tua Rossella è un'ottima domanda. La nostra risposta è che, basandoci su quanto prevede il TUIR ( il Testo unico delle imposte sui redditi), anche una persona che ha percepito soldi non in forma di retribuzione bensì in forma di borsa di studio, assegno premio o sussidio per fini di studio e di addestramento professionale - ivi compresa una indennità mensile di stage - dovrà fare la dichiarazione dei redditi e dunque avere un documento che attesti la ricezione di queste somme.Ciò trova conferma anche in uno dei più recenti approfondimenti che abbiamo dedicato all'argomento degli obblighi per così dire "fiscali" degli stagisti: "Tirocini e dichiarazione dei redditi, ecco quali sono gli obblighi degli stagisti" che puoi leggere al link https://repubblicadeglistagisti.it/article/tirocini-e-dichiarazione-dei-redditi-ecco-quali-sono-gli-obblighi-degli-stagistiOra tutto sta a capire su quali basi questa società si sente "esonerata" dal fornirti questo documento. Hai provato a usare l'università La Sapienza (che ha funto da ente promotore dello stage) come intermediario per sbloccare la situazione?

Ultimo Post: 3 anni, 5 mesi fa

Di: Redazione_RdS

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«Ragazze, non cercate di essere perfette ma coraggiose!»

La scienza è sempre più donna. E c’è un’ampia serie di ragioni per le quali oggi, per una ragazza, può essere conveniente scegliere un percorso considerato “appannaggio maschile”. La Repubblica degli Stagisti ha deciso di raccontarle una a una attraverso una rubrica, Girl Power, che ha la voce di tante donne innamorate del proprio lavoro e fortemente convinte che, di fronte al merito, non ci sia pregiudizio che tenga. La testimonianza di oggi è quella di Antonella Puzzo, partner presso …

Ultimo Post: 3 anni, 5 mesi fa

Di: Rossella Nocca

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