Lo aveva annunciato alla Repubblica degli Stagisti in anteprima, due mesi fa, e adesso ci siamo. Tutto è pronto: lo European Youth Forum si appresta a festeggiare insieme ai suoi alleati i successi di una battaglia lunga due anni per dare voce e dignità a stagisti e apprendisti di tutta Europa attraverso la European quality charter [a fianco, una foto del board direttivo al completo]. Testimonianze, dibattiti, interventi di spicco, ma anche musica ed arte animeranno la terza edizione dello Yo!Fest, in avvio nel primo pomeriggio di dopodomani 16 maggio sulla bella esplanade del Parlamento europeo a Bruxelles. E la Repubblica degli Stagisti non poteva mancare.
Il tempismo è perfetto. Nemmeno un mese fa la Commissione europea ha presentato a Strasburgo l'attesissimo employment package, una serie di misure a medio termine che puntano a risollevare l'ormai insostenibile tasso di disoccupazione europeo, attualmente al 10%. «Siamo al cinquantesimo mese della crisi, ma la disoccupazione invece di diminuire è aumentata: la ripresa iniziata nel 2010 non si è rivelata incisiva e duratura» ha sottolineato László Andor, 46enne commissario europeo per l'occupazione ed esperto economista [nella foto sotto].
Per i giovani poi, si sa, il lavoro ha essenzialmente due declinazioni: precariato o stage - ovvero sottoprecariato. E qui entra in gioco l'attivismo dimostrato in questi anni dallo Youth Forum e da tutte quelle realtà che hanno contribuito a sviluppare e promuovere i principi della Carta. Repubblica degli Stagisti compresa, che non a caso è citata nel foglio di lavoro della Commissione intitolato Quality Framework for Traineeships come esempio di iniziativa «nata in uno stato membro per aumentare la trasparenza dei tirocini» e che da subito si è dotata di una sua Carta dei diritti dello stagista. Proprio alla luce delle (poche) iniziative nazionali, che a livello comunitario hanno unito le forze sotto il coordinamento del Forum, la Commissione «ha riconosciuto la necessità di far fronte ai problemi relativi ai tirocini e si è impegnata a stabilire dei criteri di qualità a livello transnazionale, facendo leva anche sulle parti sociali e sulla responsabilità sociale d'impresa». I difetti da correggere, si legge ancora nel worksheet, sono chiari: rimborsi insufficienti o del tutto assenti (solo 11 Stati membri su 27 li prevedono per legge); progetti formativi di scarsa qualità; utilizzo degli stagisti come dipendenti o per lavori di basso profilo. E nel corso di questo mese verrà anche approntato un maxi rapporto che, Paese per Paese, analizza in dettaglio le varie politiche nazionali sullo stage.
Insomma, l'istituzione presieduta da José Manuel Barroso ha ufficialmente recepito i principi di qualità espressi nella Quality Charter. Una bella vittoria, visto che solo qualche mese fa, proprio a ridosso presentazione ufficiale del documento all'Oecd di Parigi - con la Repubblica degli Stagisti unica rappresentante dell'Italia - era arrivata la doccia fredda: la Commissione revocava la sua disponibilità a intervenire in materia di stage. Tornando poi sui suoi passi con l'accoglimento della Carta nell'employment package.
Una vittoria con una storia lunga, che comincia già nel 2008 quando, raccontava alla testata il vicepresidente Luca Scarpiello in occasione della conferenza internazionale, a livello europeo «non c'erano dati, sensibilizzazione al problema o volontà politica di occuparsene» [in Italia invece la Repubblica degli Stagisti esisteva già da un anno sotto forma di blog, ndr]. Una situazione a cui in parte ha posto rimedio il sondaggio Internship experience in Europe, qualcosa di simile al precedente Identikit degli stagisti italiani targato RdS. Due anni di lavoro per arrivare a una bozza condivisa e poi la Charter è stata aperta a tutta la società civile - come pure del mondo dell'impresa, che però si è dimostrato restio a recepirla - per la sottoscrizione.
Vinto l'appoggio della Commissione, il prossimo obiettivo del Forum è proprio il Parlamento europeo, dove non a caso si svolge l'evento di mercoledì prossimo. Il dialogo è già ben avviato, e c'è già anche un alleato certo. Un'alleata anzi: la giovane europarlamentare danese Emilie Turunen (che giusto ieri ha spento 28 candeline), pasionaria dei diritti degli stagisti e relatrice del festival, alle 16:25, per parlare di iniziativa politica giovanile. Intervento che per altro precede quello del neo presidente del Parlamento Martin Schulz - il socialista infelicemente apostrofato dall'ex premier Berlusconi con il termine di «kapò», per intendersi - dal quale si attendono con ansia delle reazioni alla Charter. E ovviamente, accanto a politici di primissimo livello, non mancheranno le testimonianze dal vivo di stagisti ed ex provenienti da tutta Europa - quanti partecipanti si staranno muovendo dall'Italia? - come non mancherà, si diceva, la Repubblica degli Stagisti. Appuntamento alle 15:30 sull'esplanade con la direttrice Eleonora Voltolina che presenta il suo secondo libro Se potessi avere mille euro al mese. Che la festa abbia inizio.
Annalisa Di Palo
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