E così il 24 luglio è arrivato. La data entro la quale tutte le Regioni italiane avrebbero dovuto adeguare le proprie normative sui tirocini extracurriculari ai principi concordati nelle linee guida approvate a gennaio in sede Conferenza Stato-Regioni è passata, e la Repubblica degli Stagisti ha concluso il tour per la Penisola che ha compiuto negli ultimi mesi per tracciare una mappa dei diversi progetti di legge in discussione presso giunte e Consigli di tutta Italia.
Ora non è più tempo di bozze e promesse, è il momento di fare il punto. Chi ce l'ha fatta? E chi, nonostante le invariate rassicurazioni fornite nei mesi scorsi, è arrivato impreparato alla scadenza?
Se Toscana e Abruzzo si erano avvantaggiate facendo da apripista con proprie leggi già nel 2012, da gennaio al 24 luglio hanno legiferato 8 Regioni (Piemonte, Emilia-Romagna, Lazio, Molise, Veneto, Campania, Basilicata, Sicilia) più la Provincia autonoma di Bolzano. Sono 10 “e mezzo”, quindi, le Regioni che ad oggi hanno adottato normative conformi alle indicazioni contenute nel documento di gennaio. La Toscana ha fatto da apripista: con la legge regionale 3/2012 ha introdotto più di un anno fa l’obbligo a carico dei soggetti ospitanti di erogare un importo forfetario minimo di 500 euro lordi al mese e ha previsto novità incisive sul fronte del monitoraggio della qualità formativa, dei controlli e delle sanzioni. Poiché le linee guida nazionali sono letteralmente modellate sulla norma approvata dalla giunta Rossi nel gennaio 2012, a Firenze non c’è stato bisogno di legiferare nuovamente. Idem per l’Abruzzo, che ne ha seguito le orme pochi mesi dopo: la Dgr 154/2012 è coerente con la “cornice nazionale” delineata dalla Conferenza Stato-Regioni e gli stagisti abruzzesi possono già contare su un’indennità di 600 euro al mese, la più alta d’Italia.
Da circa un mese la nuova legge regionale sugli stage è realtà anche in Piemonte: il 20 giugno 2013 è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale la Dgr 74–5911 del 2013. La norma prevede un’indennità di partecipazione proporzionale all’impegno orario del tirocinante, da un minimo mensile di 300 euro per 20 ore settimanali a un minimo di 600 euro per un impegno full time. Un sistema di azioni di vigilanza volte a evitare l'utilizzo improprio degli stage rende il testo piemontese innovativo nel panorama italiano.
Ce l’ha fatta a stare nei tempi anche l’assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, che in primavera sembrava molto in ritardo, approvando a metà luglio la legge regionale 7/2013. Maggiore qualificazione del percorso formativo, obbligo di corrispondere al tirocinante un’indennità mensile di almeno 450 euro, contrasto ai possibili utilizzi elusivi di questo strumento sono le caratteristiche principali del provvedimento, che entrerà in vigore a partire dal 16 settembre.
Nella Provincia autonoma di Bolzano è in vigore dal 17 luglio, giorno successivo alla pubblicazione sul Bollettino ufficiale, la deliberazione della giunta provinciale 949/2013. Il testo non si limita a ricalcare pedissequamente le indicazioni contenute nelle linee guida, ma ridefinisce le tipologie di tirocinio previste, limitando il tirocinio di inserimento/reinserimento esclusivamente a categorie particolari di «persone svantaggiate nel mercato del lavoro». Per i tirocini formativi e di orientamento è prevista una durata massima di 500 ore e un’indennità di 3 euro all’ora per i minorenni e 4 euro per i maggiorenni. I tirocini di inserimento/reinserimento hanno invece una durata massima di 12 mesi e prevedono l’erogazione di un’indennità minima di 400 euro al mese. Le imprese private possono chiedere alla Provincia un contributo a copertura dell'importo corrisposto. Qualora però al termine del tirocinio non faccia seguito l'assunzione dello stagista, e l'azienda non sappia fornire adeguati motivi per il mancato inserimento, può esserle negata la liquidazione del contributo e anche la possibilità di attivare ulteriori stage.
Il 18 luglio, la giunta regionale del Lazio ha approvato la nuova normativa sui tirocini extracurriculari. La deliberazione 199/2013 è entrata in vigore il 23 luglio, il giorno successivo alla pubblicazione sul sito istituzionale Porta lavoro. La delibera fissa a 400 euro lordi l'indennità minima obbligatoria e prevede una sanzione per i soggetti sia promotori sia ospitanti che non rispetteranno la disciplina regionale, e cioè la sospensione fino a 24 mesi della possibilità rispettivamente di attivare e di ospitare stage. Il documento si discosta un po' dalle linee guida per il calcolo della proporzione numerica tra tirocinanti e dipendenti: indica infatti che debbano concorrere al computo tutti i lavoratori subordinati di una data realtà - e non solo quelli a tempo indeterminato.
Approvata il 22 luglio dal Consiglio regionale la legge quadro del Molise sui tirocini extracurriculari, composta da soli nove articoli. «Si rimanda a una direttiva di dettaglio più corposa di competenza della giunta», spiega Vincenzo Rossi, dirigente responsabile del servizio Politiche per l’occupazione. «La legge ricalca in modo fedele le indicazioni contenute nelle linee guida, senza scostamenti significativi. L’indennità minima obbligatoria è fissata a 300 euro mensili per i tirocini formativi e di orientamento e a 400 per quelli di inserimento/reinserimento. I primi hanno una durata massima di 6 mesi, i secondi di un anno».
Il 23 luglio il Veneto ha adottato la Dgr 1324/2013 che introduce l’indennità obbligatoria per i tirocinanti e, come la Repubblica degli Stagisti aveva annunciato tre mesi fa, su pressione delle parti datoriali e soprattutto delle organizzazioni artigianali, l’ammontare del compenso è rimasto fermo a 300 euro (più servizio mensa o buoni pasto). A giugno la terza commissione del Consiglio regionale aveva espresso parere negativo sulla delibera: astenuti Pd e Pdl; favorevole la Lega. La spaccatura politica era nata proprio sul compenso ai tirocinanti, ritenuto troppo basso, e sull’assenza, nel provvedimento, di incentivi all’assunzione degli stagisti. Tuttavia il parere della commissione non è vincolante. La nuova norma sarà pubblicata sul prossimo Bollettino Ufficiale Regionale ed entrerà in vigore dal giorno successivo.
La scorsa settimana è stato approvato con delibera di giunta il regolamento regionale in materia di promozione e disciplina dei tirocini formativi della Campania. Rispetto alla bozza che l’assessore aveva presentato alla Repubblica degli Stagisti tre mesi fa, il testo è stato integrato con le osservazioni elaborate dalla parti sociali: l’indennità di partecipazione è stata confermata in 400 euro mensili mentre è cambiata la proporzione tra stagisti e dipendenti: da un allarmante 30%, che addirittura triplicava la percentuale indicata nelle linee guida, si è scesi al 20%. Che rimane il doppio di quanto previsto dalle altre Regioni italiane, ma è comunque un miglioramento rispetto alla prima bozza. La nuova norma è in attesa di pubblicazione sul prossimo Bollettino Ufficiale Regionale.
Hanno formalmente rispettato la scadenza, optando però per una “scorciatoia” per riuscire a rispettare la scadenza del 24 luglio, Basilicata e Sicilia: con la Dgr 747/2013 del 27 giugno 2013, pubblicata sul B.U.R. n. 24 del 16 luglio 2013, la Basilicata ha deliberato di recepire il testo delle linee guida, così come è uscito dalle mani della Conferenza Stato-Regioni, e lo ha reso immediatamente operativo sul proprio territorio. Dunque già oggi chi voglia svolgere uno stage extracurriculare sul territorio lucano dovrebbe percepire un'indennità minima di 300 euro, della durata massima di sei mesi per i tirocini di inserimento/reinserimento e di 12 mesi per quelli formativi e di orientamento, e dovrebbe godere di tutte le tutele indicate nelle linee guida.
La Basilicata dunque si è limitata a recepire le linee guida così come sono, senza approntare una normativa regionale ad hoc, senza tentare di introdurre aspetti migliorativi, e soprattutto senza neppure aprire un confronto con le parti sociali. Lo stesso ha fatto, in zona Cesarini, la giunta siciliana guidata da Rosario Crocetta, che il 23 luglio ha deliberato di recepire le linee guida nazionali.
Molto critici i sindacati, come spiega alla Repubblica degli Stagisti il segretario confederale della Cgil Sicilia Ferruccio Donato: «Con il semplice recepimento delle linee guida la nostra Regione “si salva in corner” ma si attesta ben al di sotto delle aspettative. Dalla passata legislatura ci battiamo infatti per una vera regolamentazione dei tirocini, cosa che sarebbe stata possibile se il governo regionale avesse agito per tempo, con meno approssimazione e confrontandosi con le parti sociali». Donato denuncia inoltre che «la Sicilia può disporre per i tirocini destinati ai giovani di 33 milioni di euro già stanziati dal dicembre 2011 col ‘Piano Barca’ e di una quota dei 168 milioni di euro previsti dal governo Letta. A fronte di questa disponibilità, manca tuttora una legge organica che disciplini l’uso di questi fondi, e in Sicilia l’indennità per i tirocinanti si è fermata a 300 euro. Ci chiediamo se si tratti di una scelta dettata dalle pressioni delle lobby imprenditoriali, le stesse che hanno chiesto e ottenuto solo due mesi fa il raddoppio dei limiti numerici degli stagisti da inserire nelle aziende con la legge 9/2013. Ora peraltro non si capisce a quale normativa bisogna fare riferimento su questo punto: perché la delibera, recependo in toto le linee guida, sembrerebbe rimandare alla proporzione del 10% indicata in quel documento, ma la L. 9/2013 stabilisce un limite doppio».
Qui si esaurisce, purtroppo, la lista delle Regioni che hanno legiferato nei tempi previsti. Ci si può parzialmente consolare contando quelle che sembrano essere ormai a un passo dal traguardo e che, con tutta probabilità, al più tardi per settembre si saranno messe in regola.
Nelle Marche il testo definitivo della Dgr in materia di tirocini dovrebbe essere approvato proprio oggi, 29 luglio, ed entrare in vigore ad agosto. Al tirocinante sarà corrisposta un’indennità d’importo non inferiore a 350 euro lordi mensili, ma solo a condizione che sia superata la soglia del 75% delle presenze mensili stabilite dal progetto formativo. In Puglia il Ddl che recepisce le linee guida e introduce un’indennità minima di 400 euro al mese è stato approvato dalla Giunta e aspetta solo l’approvazione finale del Consiglio, che, secondo le parole dell’addetto stampa Felice Laudadio, dovrebbe arrivare martedì 30 luglio. Dalla Provincia autonoma di Trento Sergio Vergari, dirigente del Servizio Lavoro, fa sapere alla Repubblica degli Stagisti che «il Consiglio provinciale sarà riunito sino al 3 agosto 2013 per l'approvazione della legge finanziaria 2014 ove saranno contenute le norme di riforma dei tirocini extracurriculari».
Un po’ più indietro l’Umbria: Luigi Rossetti, coordinatore dell'Area impresa e lavoro della Regione, spiega che «nella riunione di giunta del 22 luglio è stato approvato un disegno di legge con cui viene modificato il quadro normativo di riferimento, cosa che ci consentirà a breve di recepire le linee guida approvate lo scorso gennaio. In parallelo, stiamo lavorando con i tecnici di Italia Lavoro per definire la proposta da sottoporre alle parti sociali. Il tutto richiede qualche settimana e, complici le ferie di agosto, credo che saremo pronti a settembre».
In affanno sui tempi anche la Liguria: l’assessore al lavoro Enrico Vesco, a conclusione di un percorso che lo ha visto impegnato per arrivare ad un testo condiviso con le parti sociali e datoriali, ha affermato che «verranno portate in Giunta regionale lunedì 5 agosto le nuove norme regionali sui tirocini extracurriculari individuate a livello di Conferenza Stato-Regioni».
Un caso molto particolare è poi quello della Lombardia, che da sola accoglie circa un sesto di tutti gli stagisti italiani: la giunta Formigoni lo scorso anno aveva approvato delle linee di indirizzo che però per larga parte differiscono dalle linee guida Stato-Regioni, e che dunque vanno aggiornate e riviste. Il 25 luglio l'assessorato al Lavoro ha presentato in anteprima la bozza di normativa regionale nel corso di un evento pubblico, promosso dai gruppi consiliari del Partito democratico e del Patto civico per Ambrosoli presidente insieme alla Repubblica degli Stagisti. Il testo verrà esaminato proprio oggi (29 luglio) dall'assemblea di giunta, con l'obiettivo di essere votato entro venerdì 2 agosto. La prima sorpresa del testo è che esso va a normare anche i tirocini curriculari: una circostanza imprevista e unica nel panorama nazionale. Per quanto riguarda l'indennità, prevista una doppia possibilità: 300 euro mensili minimi se con buoni pasto o servizio mensa, oppure 400 euro. Ma il punto in cui la bozza si discosta di più dalle linee guida sta nella proporzione numerica tra stagisti e dipendenti, che non considera solo i contratti a tempo indeterminato ma anche le collaborazioni coordinate e continuative di durata di almeno 12 mesi. Addirittura, per i tirocini curriculari il limite massimo di proporzione non ci sarà proprio. «Il nostro approccio è di promuovere l'uso del tirocinio, non di disincentivarlo», ha spiegato durante l’incontro Gianni Bocchieri, direttore generale della Direzione Istruzione, formazione e lavoro.
Infine, eccoci arrivare alla coda di questa particolare classifica regionale: non sono ancora in grado di dare tempistiche certe sull’approvazione della nuova norma la Valle d’Aosta, la Sardegna, la Calabria, il Friuli. Ma mentre le altre Regioni sono state in grado di presentare alla Repubblica degli Stagisti i contenuti della bozza su cui stanno lavorando, la Valle d’Aosta non ha saputo o non ha voluto fornire nessuna indicazione.
Cosa succederà in queste Regioni? A quale normativa dovranno fare riferimento aziende ed enti che vogliano attivare tirocini? Le linee guida infatti sono semplici “standard minimi di riferimento” e quindi non sono vincolanti per le imprese, almeno fino a quando non saranno recepite con leggi regionali. La risposta l'ha data a fine giugno il governo ed è scritta nero su bianco nel DL 76/2013 del 28 giugno, che all'articolo 2 comma 4 afferma: «Fino al 31 dicembre 2015 il ricorso ai tirocini formativi e di orientamento nelle Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano dove non è stata adottata la relativa disciplina, è ammesso secondo le disposizioni contenute nell'articolo 18 della legge 24 giugno 1997, n. 196 e nel decreto interministeriale 25 marzo 1998, n. 142 e la durata massima dei tirocini prevista dall'articolo 7 del predetto decreto interministeriale è prorogabile di un mese». Il governo ha quindi confermato quanto aveva sostenuto qualche mese fa la Fondazione Studi dell'Ordine dei consulenti del lavoro in una circolare: è il decreto interministeriale 142/1998, e cioè la legge "mamma" dei tirocini che ha regolamentato tale materia negli ultimi 15 anni, ad avere «efficacia immediatamente sostitutiva e diretta laddove manchi una normativa regionale».
Anna Guida
Per saperne di più su questo argomento:
- Tirocini, la Regione Lombardia scopre le carte: normiamo anche i curriculari
- Lazio / Rimborso minimo di 400 euro e stage anche in aziende senza dipendenti
- La bozza di legge della Calabria, la scorciatoia della Basilicata
- Sardegna / Per la nuova legge regionale spunta la sottocommissione di esperti
- Friuli / L'assessore promette: «Indennità di 500 euro e regolamento entro fine luglio»
- In Abruzzo la nuova legge sugli stage «c’è già e funziona bene», il vicino Molise insegue
- Trento e Bolzano / Niente stage dopo un anno dalla fine degli studi: «Altrimenti si fa concorrenza ai veri contratti»
- Piemonte vicino al traguardo, Val d'Aosta ancora lontana
- Toscana / L'assessore: «Se con le nuove leggi i tirocini diminuiscono non è un male: scompaiono quelli truffa»
E leggi anche:
- Marche / «Responsabilizzare i tutor e valorizzarli, anche attraverso un compenso»
- Sicilia / La politica tace. E allora interviene il sindacato
- Campania / Il numero massimo di stagisti sarà il triplo del previsto
- Veneto / «Vigileremo sugli abusi». Ma l'indennità minima sarà bassa
- Puglia / C'è già una bozza: «La approveremo entro luglio
- Umbria / Luglio si avvicina e non c'è ancora una bozza
- Liguria / Tirocini, al via gli incentivi alle imprese: ma la nuova legge e l'indennità obbligatoria?
- Emilia / Ancora in alto mare, Cgil: «C'è disaccordo sulle linee guida»
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