Riaperta da qualche giorno la corsa ai tirocini da mille euro al mese presso la Commissione europea. Come al solito sono 600 i posti a disposizione, per la tornata di tirocini detta winter traineeship che prenderà avvio a ottobre 2011.
La candidatura dev'essere inoltrata prima di tutto attraverso il sito della Commissione, compilando l'application form, e poi inviata in formato cartaceo. Una novità è invece il restringimento dei tempi: non ci sono più due mesi e mezzo a disposizione per inviare la propria domanda, bensì meno di un mese. Il bando, aperto ufficialmente il 3 gennaio, chiuderà a mezzogiorno di lunedì 31 gennaio.
Il consiglio è sempre quello di leggere bene la sezione delle FAQ, in cui si trovano le risposte a tutti i più frequenti dubbi. La documentazione da presentare a corredo della domanda, per esempio, andrà benissimo in lingua italiana e non ci sarà bisogno di farsela tradurre. Mentre chi al momento del bando non è ancora laureato, anche se mancassero pochi giorni, dovrà attendere la tornata successiva perchè le candidature sono aperte solamente a chi è già in possesso di un diploma di laurea.
Gli stage in questione durano 5 mesi e vengono effettuati nella maggior parte dei casi a Bruxelles; una piccola percentuale di stagisti viene invece destinata alla sede di Strasburgo, in Francia, o alle Rappresentanze della Commissione europea in giro per l'Europa.
La Repubblica degli Stagisti ha raccolto nei mesi scorsi le testimonianze di chi ha già fatto questa esperienza: «Era come essere in Erasmus: ogni sera qualcosa da fare!» dice per esempio Daniela Amadio, oggi assunta presso un'università di Londra: «A parte gli scherzi, lo stage rappresenta un modo per crearsi un network di conoscenze che rimane nel tempo e allo stesso tempo aiuta a capire se il mondo delle istituzioni europee ti piace o meno». «Ci sono tantissimi aspetti interessanti nel programma di tirocinio: è internazionale ed estremamente professionalizzante, non sono stata certo relegata a fare fotocopie!» le fa eco Carlotta Pigella, piemontese: «Lo consiglierei a tutti, anche come occasione di confronto con gli altri giovani europei». «Io ho fatto domanda due volte» confessa Pasquale D'Apice: «la prima non era stata accolta per un problema formale mentre la seconda, per fortuna, sono arrivato fino in fondo. Ho lavorato per sei mesi nella Direzione generale Impresa e industria, presso l’unità che si occupava della strategia di Lisbona». Anche Mauro Pedruzzi ha dovuto tentare due volte: «La prima il mio cv era stato inserito nel blue book ma non aveva poi portato a un’offerta definitiva; la seconda volta è invece andata bene e da Bruxelles ho ricevuto la proposta di uno stage alla Rappresentanza della Commissione europea a Dublino. Non ci ho pensato due volte: non capita spesso un'occasione del genere a chi viene da studi filosofici! La mia esperienza è stata molto diversa da quella degli altri tirocinanti perchè sono partito alla volta dell’Irlanda, dove ero l’unico stagista – e l’unico italiano – della Rappresentanza». «A Bruxelles ho passato i cinque mesi più intensi e belli della mia vita» riassume Mirko Armiento «la cosa straordinaria di questa esperienza è l’interazione con gli altri 600 stagisti con culture, valori, background diversi. E mille attività da fare insieme: io personalmente ho fatto parte del gruppo Teatro, preparando uno spettacolo prima della fine dello stage, organizzato il torneo di calcio per stagieres, frequentato due corsi di lingua, partecipato a comitati di cucina, wine tasting e all’organizzazione di una mostra fotografica. E poi c’erano proiezioni di film seguiti da dibattiti, corsi di disegno, viaggi organizzati, insomma un’infinità di attività… Un’esperienza a 360 gradi».
Ogni volta che il bando si apre, dall'Italia si rovescia su Bruxelles un mare di candidature. Solo contando l'ultima tornata, quindi quella per il summer period (gli stage che cominceranno tra meno di due mesi), alla Commissione sono arrivate 5.510 domande in forma cartacea: oltre un quinto proveniva dall'Italia. 1.199 candidature di giovani italiani: alle nostre spalle la Romania (che però ha meno della metà degli abitanti dell'Italia), da cui sono arrivate 597 candidature, seguita da Spagna (443) e Francia (422). Insomma, l'Italia detiene saldamente lo scettro di Paese i cui giovani sono più affamati di tirocini presso la Commissione UE.
Eleonora Voltolina
Per saperne di più su questo argomento, leggi anche:
- Stage alla Commissione europea, è boom di richieste e più di un quarto delle candidature arriva dall'Italia: forse perchè sono ben pagati?
E le testimonianze degli ex stagisti della Commissione:
- Cinque Paesi in cinque anni: la storia di Daniela Amadio e il racconto del suo stage alla Commissione europea
- Carlotta Pigella, Torino-Bruxelles andata e ritorno: «Il mio stage alla Direzione generale Affari Marittimi della Commissione UE? Internazionale e professionalizzante»
- Pasquale D'Apice: «Rapporti umani e network di conoscenze, ecco il prezioso valore aggiunto degli stage alla Commissione europea»
- Dalla metafisica al trattato di Lisbona: la storia di Mauro Pedruzzi, filosofo stagista alla Commissione europea
- Mirko Armiento, ex stagista alla Commissione europea: «A Bruxelles i cinque mesi più intensi e belli della mia vita»
Community