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Conseguenza interruzione stage

Gentili Eleonora e Jobsoul, vi ringrazio per la vostra disponibilità e per la completezza delle vostre risposte, che sono utili sia a me sia sicuramente a tanti altri. Mi avete scritto quanto speravo di leggere. Per quanto riguarda la domanda di Eleonora..con "colmo" intendo che al momento siamo sei nella mia sede, i dipendenti dell'azienda sono una cinquantina credo, ma l'impressione è che siamo di più perchè probabilmente i dipendenti sono sparsi tra più sedi, in cui non so se siano presenti altri stagisti. La sensazione è che gli stagisti siano una vera e propria risorsa per l'azienda. Per correttezza mi sento di specificare che l'assenza di retribuzione o agevolazioni di alcun genere e l'orario di lavoro sono gli unici aspetti negativi che ho riscontrato, anche se ne ribadisco la loro importanza. Posso dire a favore dello stage che il mio tutor aziendale è molto presente e che il contenuto formativo è buono e coerente sia con i miei studi che con quanto dichiarato nel "contratto di tirocinio". Non ho pensato di fare una segnalazione in quanto non so cosa avviene nella normalità degli altri stage, e di che cosa si intenda per situazioni "non regolari". Contatterò comunque Jobsoul per spiegare la situazione. Grazie ancora

Ultimo Post: 13 anni, 1 mese fa

Di: Bitina

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«Qui alla Fondazione DNArt siamo in troppi stagisti»: e scatta il reclamo all'ufficio stage dell'università

vorrei porter dire la mia contro la FondazioneDNArt e Fabbrica delle Idee e la “signora” Elena Fontanella. Anni fa ho effettuato anch’io uno stage presso queste aziende con orari massacranti dalle ore 8.30 fino alle 21 e alle volte fino alle ore 24, sabato e domenica compresi, con diverse mansioni poco attinenti a quelle stabilite, come andare a prendere la figlia a scuola e portare il cane fuori e tante altre ancora , ma pensavo che fosse questo il prezzo da pagare per un lavoro, quindi non mi sono lamentata. Alla fine dello stage mi hanno chiesto di restare e iniziare a lavorare per loro con gli stessi orari e con le stesse mansioni. Ho accettato, ma non mi hanno mai fatto un vero e proprio contratto di lavoro, quindi ho lavorato in nero e retribuita non regolarmente . Ho vinto una vertenza contro loro ma a distanza di anni non ho ricevuto il risarcimento che mi spetta per la ragione che risultano nullatenenti. La Fabbrica delle Idee mi risulta che abbia avuto altre denuncie oltre la mia, eppure nonostante ciò, riesce ad avere finanziamenti pubblici e location (per le loro mostre) in siti prestigiosi . Condivido con Lorenza e Virginia il loro lamento per come sono trattate da queste aziende.

Ultimo Post: 13 anni, 1 mese fa

Di: moniorlan

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durata stage

Anche io sapevo così e anche la legge parla di "durata massima DEL tirocinio 12 mesi"..ecco perché mi sono stupita di quello che mi hanno risposto da ben due diversi uffici della mia università. E spero sia sicuri di quello che mi stanno dicendo perché c'è di mezzo il lavoro...e non mi sembra ci siano le condizioni attualmente per permettersi di perdere occasioni di lavoro! Se qualcuno ne sa qualcosa, mi scriva per favore.

Ultimo Post: 13 anni, 1 mese fa

Di: immensalux85

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chiarezza sugli stage

Cara Adry di un caso simile al tuo ci siamo occupati in una puntata della rubrica "L'avvocato degli stagisti", puoi leggere l'articolo Uno studente dell'alberghiero chiede: «È legale che io debba pagare 150 euro per fare uno stage?». Risponde l'avvocato degli stagisti a questo link: http://www.repubblicadeglistagisti.it/article/rubrica-avvocato-degli-stagisti-quando-per-fare-uno-stage-si-deve-pagare In estrema sintesi, secondo i nostri avvocati di riferimento non è assolutamente normale che una scuola chieda ai suoi alunni di pagare per poter andare a fare uno stage. Quindi ti invitiamo, se vuoi, a raccontarci un po' meglio la tua situazione, dicendoci il nome della scuola che frequenti, e se vuoi potremo fare un approfondimento su questo tema. Attendiamo tue notizie.

Ultimo Post: 13 anni, 1 mese fa

Di: Eleonora Voltolina

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stage in un centro benessere, info per il dopo-stage e non solo

Cara Leela, certamente il lavoro degli ispettori è più semplice se la segnalazione arriva mentre lo stage è ancora in corso: in questo modo, se si decide di avviare un'ispezione, al momento del sopralluogo gli ispettori possono verificare con i loro occhi le mansioni svolte dallo stagista. Se si attende di aver terminato lo stage, il rischio è che gli ispettori non riescano a "provare" che quello stagista veniva davvero utilizzato per quelle mansioni (nel tuo caso, come receptionist).

Ultimo Post: 13 anni, 1 mese fa

Di: Eleonora Voltolina

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IDEA ! ! !

stanca di battere strade che non portano a nulla.. mi è venuta un idea: perchè non metterci tutti al lavoro e provare ad aiutarcia sviluppare nuove idee, nuovi progetti che ci diano nuove opportunità? allora, a tale scopo , ho creato questo nuovo forum: http://giovaniallavoro.forumattivo.it/ che ne dite? ci rimbocchiamo le maniche?!? vi aspetto numerosi

Ultimo Post: 13 anni, 1 mese fa

Di: nissrinenazli

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Stage di 6 mesi in una pizzeria - Maledetta cassa!

Cara Chikiss, se ti va di dirci il comune e il nome della pizzeria, potremmo seguire il "follow-up" della tua segnalazione!

Ultimo Post: 13 anni, 1 mese fa

Di: Eleonora Voltolina

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STAGE SOLO PER LAUREATI CON LODE ?

Ciao Eleonora, sto facendo il corso di Scienze economiche alla facoltà di scienze politiche di Bologna. In realtà il mio desiderio inizialmente era di fare economia aziendale alla facoltà di economia e commercio, ma ho preferito sciegliere un corso che fosse un po meglio concigliabile con il lavoro.... a da come stanno andando le cose, penso di aver scelto bene. Cercherò poi alla magistrale di iscrivermi al "Mio" corso: INTERNATIONAL MANAGMENT sempre alla facoltà di economia e commercio di Bologna. Mi costerà qualche sacrificio in più di sicuro, sopratutto perchè è interamente in inglese, ma almeno mi da la sensazione che sia molto spendibile come laurea, perciò ne sarà valsa la pena... o almeno mi auguro :)

Ultimo Post: 13 anni, 1 mese fa

Di: nissrinenazli

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I giovani secondo Pier Luigi Celli? Una «generazione tradita». Di cui continuano a parlare soprattutto i vecchi

La provocazione fa passare meglio certi messaggi. Lo sapeva bene Pier Luigi Celli quando nel novembre 2009 ha affidato alle colonne di Repubblica una lettera aperta diretta al figlio Mattia, allora studente di ingegneria al secondo anno di specialistica. «Questo è un Paese in cui, se ti va bene, comincerai guadagnando un decimo di un portaborse qualunque; un centesimo di una velina o di un tronista; forse poco più di un millesimo di un grande manager che ha all'attivo disavventure …

Ultimo Post: 13 anni, 1 mese fa

Di: Annalisa Di Palo

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stage DNArt - DA NON ACCETTARE MAI

Ciao Virginia sono anche io una sopravvissuta della dnart, sono stata li in stage nel 2009! volevo farvi i complimenti perche quando ho fatto lo stage ho mandato anke io una relazione dettagliata all'univeristà (nel mio caso la IULM) ma non ho avuto la prontezza di documentarmi sul decreto! capisco benissimo il clima e ti invio la mia relazione credo che qualcosa ti sarà familiare! .... In questi mesi di lavoro ho avuto modo di seguire diversi progetti... Insomma dal punto di vista della coerenza con i miei studi meglio di così non potrei chiedere, anche perchè in ufficio si lavora su più fronti contemporaneamente e quindi ho avuto modo di occuparmi di diversi aspetti relativi all'organizzazione delle mostre, alla comunicazione e alla gestione delle attività collaterali. Dal punto di vista delle conoscenze ho quindi potuto sviluppare e mettere in pratica le competenze acquisite durante gli studi. Quello che non condivido, tuttavia, sono le modalità con cui i titolari portano avanti il lavoro, facendo affidamento a realtà politiche forti in Italia e assicurandosi in questo modo un accesso privilegiato nell'organizzazione delle mostre e degli eventi da noi stessi gestiti ed organizzati. In questo modo il lavoro arriva a mancare totalmente di scientificità e ricerca culturale, nonchè di coerenza; tutto ciò si palesa anche nell'assenza di una progettualità definita e di una pianificazione operativa valida, tale per cui le mostre vengono organizzate entro pochi mesi, spesso mascherando e imbastendo i contenuti attraverso un'efficiente e capillare comunicazione. Ulteriore conseguenza della mancanza di progettualità si manifesta negli orari, poiché, in sostanza, si sa quando si entra ma non si sa quando si esce. Al colloquio era stato detto dal tutor che l’orario era fino alle 18.00 /19.00 invece a seconda delle esigenze dei titolari, che pianificano il lavoro all’ultimo momento, le settimane prima dell’inaugurazione non potevo uscire mai prima delle 20.00 (sono uscita anche alle 21.00 e alle 23.00). I titolari, nonostante orari estenuanti e l’impegno, hanno poi rimproverato me e le altre stagiste perché a cavallo del ponte del 2 giugno non siamo andate a lavorare di domenica. Inoltre l’incoerenza nei confronti di una mission culturale che la Fondazione si propone di portare avanti si manifesta anche in quelli che secondo i titolari sono i capisaldi per muoversi in questo campo lavorativo, citando le testuali parole del presidente della Fondazione rivolte allo staff: “La cultura ve la dovete dimenticare, l’Università ve la dovete scordare. Dovete imparare a trattare male la gente, dovete imparare a bleffare”. Dicono che dobbiamo dimenticarci dell’Università ma nello stesso momento a loro fa comodo servirsi di ragazzi preparati e volenterosi laureati a pieni voti. Inoltre altro aspetto da sottolineare è la totale mancanza di educazione e di rispetto da parte dei titolari nei confronti del personale; in pubblico vantano “il prezioso contributo dei collaboratori”, mentre in ufficio i modi usati sono pessimi e pesanti. Con le colleghe si sono creati ottimi rapporti e una bella armonia di squadra anche per contrastare il malcontento generale per il modo di portare avanti il lavoro dei titolari, malcontento che si manifesta palesemente nel fatto che non esiste personale stabile, tutti i dipendenti restano un po’ e poi vanno via cercando altri lavori (questo aspetto e stato mascherato dl titolare giustificando il continuo cambio di personale con il fatto che grazie a lui poi le persone trovano altro, ma la realtà è ben diversa). Solo nel giro di due mesi e mezzo durante lo stage ho visto due colleghi assunti a progetto dare le dimissioni a poca distanza l’uno dall’altra, altre due colleghe piangere per la pressione e il malcontento e un’altra stagista andarsene prima della conclusione dello stage. Insomma una situazione decisamente desolante. Questa esperienza è stata come vivere una sorta di reality con continue prove da superare ma senza nessun premio finale. Probabilmente interesserà poco ma questa esperienza da una parte mi ha fatto aprire gli occhi su quello che è l’altro lato dei contesti lavorativi, quello purtroppo più reale e più diffuso, in cui lo stagista e il lavoratore precario vengono spremuti e non hanno più una vita privata, con la promessa di conquistare un contratto a progetto. Ho una grande fiducia nell’Università e nonostante ci sia crisi (da una parte è anche vero ma ormai questa è anche la scusa che impera per giustificare la precarietà!), spero mi venga oferta la possibilità di entrare in contatto con realtà migliori.

Ultimo Post: 13 anni, 2 mesi fa

Di: keamarezza

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