Nell'estate 2010 il Parlamento europeo era già intervenuto in tema di occupazione giovanile e stage chiedendo agli Stati membri più qualità e garanzie. Ora, a distanza di quasi due anni, una nuova risoluzione ribadisce l'urgenza del problema e suggerisce le possibili linee d'azione, a partire dalle proposte contenute nel pacchetto "Opportunità per i giovani" presentato lo scorso dicembre dalla Commissione [sotto, un fotogramma del video di prentazione].
Dopo l'accenno di ripresa economica, si legge tra i «considerando» del documento parlamentare datato 24 maggio, la disoccupazione tra i giovani europei si attesta su una media del 22%, raggiungendo addirittura il 50% nei Paesi più in affanno (il 33% in Italia, percentuale peraltro non completamente veritiera perché resta fuori dalla statistica tutto l'esercito dei Neet – gli under 29 che non lavorano, non studiano e non sono inseriti in percorsi formativi – il cui numero nel nostro Paese è incomparabilmente più alto degli altri della zona Ue). E le proiezioni economiche prevedono un nuovo periodo di stagnazione.
Il Parlamento quindi pone come premessa, al punto A, la necessità di «elaborare con urgenza strategie e politiche intese a creare posti di lavoro migliori e più numerosi per i giovani, evitando così che essi cadano nella "trappola della precarietà" costituita da un susseguirsi di lavori temporanei e di tirocini non retribuiti». E formula una trentina di osservazioni, raccomandazioni e richieste che – seppure non formalmente vincolanti per gli Stati membri – hanno un forte valore di indirizzo politico.
Tra le prime, al punto 3, l'organo legislativo europeo invita a istituire regimi nazionali in grado di «garantire che i giovani abbiano un lavoro dignitoso, proseguano gli studi o seguano un corso di formazione/riqualificazione entro quattro mesi dal termine del percorso scolastico», cercando così di arginare appunto il fenomeno Neet. Ma "Opportunità per i giovani", così come formulato dalla Commissione, riservava a questa misura un finanziamento complessivo di 4 milioni di euro: il Parlamento mette fortemente in dubbio «che tale importo sia sufficientemente ambizioso» e più in generale, pur plaudendo a questa e altre iniziative (come la più ampia "Youth on the Move"), «dubita seriamente che la portata delle azioni proposte sia proporzionata alla gravità dell'attuale crisi occupazionale sperimentata dai giovani», che più in basso definisce «vittime di discriminazione».
Il fatto paradossale, e nelle stesse parole della Parlamento deplorevole, è che «dopo quattro anni di crisi restano ancora a disposizione 82 miliardi di euro del bilancio dei Fondi strutturali nell'ambito del quadro finanziario pluriennale 2007- 2013» (punto 19). Oltre 80 miliardi – su un totale di 347 – mai utilizzati, che adesso la Commissione è sollecitata a riassegnare privilegiando i progetti destinati ai giovani e alle piccole e medie imprese.
Giovani vuol dire innanzitutto stagisti, in Italia come in molti altri Paesi d'Europa. Per questo la risoluzione parlamentare fa suo uno dei principali intendimenti contenuti in una comunicazione della Commissione intitolata "Verso una ripresa fonte di occupazione" del 18 aprile scorso: presentare una bozza di regolamento e di garanzia sui tirocini a livello comunitario entro la fine del 2012. Ma non solo. Al punto 12 il Parlamento va oltre e «invita la Commissione ad adottare quanto prima nel corso [di quest'anno] il regolamento europeo di riferimento sulla qualità» – un vero e proprio testo normativo, non più di indirizzo né preparatorio – «e a definire le norme minime a sostegno dell'offerta e della partecipazione a opportunità di tirocinio di alta qualità».
Regolamento che – anche se non viene detto esplicitamente nella risoluzione – attingerà largamente alla European Quality Charter elaborata dallo Youth Forum con la collaborazione anche dalla Repubblica degli Stagisti. Altra buona notizia è che da poco la Charter porta una importante firma in più: lo scorso 16 maggio, in occasione dello Yo!Fest organizzato dal Forum sull'esplanade del Parlamento, il presidente Martin Schulz si è assunto l'impegno di perorare la causa di stagisti e praticanti di tutta Europa, sottoscrivendo ufficialmente la Quality Charter [sopra, insieme alla 28enne eurodeputata Emilie Turunen]. Un passo importante, che Schulz ha fatto insieme al direttore generale della Commissione lavoro e affari sociali, Koos Richelle, e ad alcuni eurodeputati del gruppo di lavoro Giovani provenienti da tutti gli schieramenti politici. Almeno sul fronte stage, dopo più di due anni di lavoro e di sensibilizzazione a livello europeo, l'obiettivo finalmente sembra vicino.
Annalisa Di Palo
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