Ancora pochi giorni disponibili per candidarsi alla nuova edizione del bando Master dei Talenti della Fondazione CRT destinato ai neolaureati più talentuosi di Piemonte e Valle d'Aosta. C'è tempo fino al 28 febbraio per provare a vincere uno dei 79 stage "di lusso" in giro per il mondo con rimborsi dai 1400 ai 3300 euro. Spazio anche a "lauree deboli" come Lettere: Maria Abbatescianni racconta il suo anno all'ambasciata d'Italia a Bucarest
Ho 29 anni e sono di Milano. Qui ho fatto il liceo classico, e poi – siccome amo la letteratura più di qualsiasi altra cosa – mi sono orientata sulla facoltà di Lettere di Torino, corso di laurea in Culture moderne e comparate, allora l’unico in Italia. Era il 2000 e la riforma universitaria era agli albori; Torino aveva deciso di adottare subito il nuovo ordinamento e io decisi di iscrivermi. I primi tre anni ho condiviso casa, pagando 375 euro per una singola, poi i miei ne hanno comprata una.
Durante gli studi ho anche avuto modo di fare due esperienze internazionali: come matricola, un mese a Cambridge all'interno di un programma per stranieri, con due esami sostenuti ma purtroppo non riconosciuti. Il terzo anno poi sono tornata in Inghilterra: un Erasmus di sei mesi all'università di Warwick, Coventry. La borsa era di soli mille euro in tutto, sufficienti per un paio di mesi a dir tanto, ma sono stata fortunata con l'alloggio: 300 sterline al mese per una stanza singola in campus - un colpo di fortuna, di solito per una sistemazione come quella si paga molto di più.
Il mio primo stage, curriculare, risale al primo anno della specialistica: quattro mesi nell’ufficio stampa di un’agenzia di relazioni pubbliche a Milano, senza rimborso spese, ma almeno ero tornata momentaneamente a stare dai miei. Sono stata inserita nel team di lavoro subito e ricevendo molte responsabilità. Questo però mi ha fatto imparare velocemente. Negli stage spesso una persona viene presa, buttata in un lavoro e lasciata affogare; oppure le vengono dati sempre compiti non stimolanti: una via di mezzo sembra difficile da trovare. Alla fine mi è stata ventilata la possibilità di fermarmi, con retribuzione, ma ero intenzionata a finire l’università e ho rifiutato.
Al bando Master dei Talenti ho partecipato nel 2006, dopo aver ricevuto una mail dal job placement. Quell’anno la domanda scadeva il 31 gennaio e la mia laurea era prevista ad aprile; ho fatto di tutto per anticiparla e ho discusso la tesi il 27 gennaio, a quattro giorni dalla scadenza. Le posizioni per i candidati di facoltà umanistiche erano davvero poche e io ho puntato un tirocinio annuale all’ambasciata d'Italia a Bucarest. Dopo un colloquio telefonico in italiano, a fine marzo è arrivato il sì, e un mese dopo la partenza. In ambasciata ero addetta all’ufficio stampa e agli eventi culturali e ho lavorato a stretto contatto con ministri italiani e romeni. È stata un’esperienza incredibilmente arricchente, in un ambiente difficile e molto stressante, in una città complessa: a 24 anni, un tirocinio molto formativo, che ha richiesto determinazione e carattere per non rischiare di essere "schiacciati" da un ambiente così impegnativo. Pur non portandomi direttamente a un lavoro è senz’altro una nota prestigiosa del mio curriculum e mi è stata utile. Condividevo casa con due persone, un'altra vincitrice del bando e, a turno, due stagisti Mae-Crui - all'ambasciata per tre mesi ma senza alcun rimborso - pagando 200 euro al mese per una singola: poco di per sè, ma non se comunque bisogna tirarli fuori di tasca propria. Con i miei 1800 euro lordi mensili della Fondazione CRT invece vivevo molto bene, stando abbodantemente al di sopra del costo medio della vita, che si aggira sui 500 euro mensili.
Tornata da Bucarest, dal settembre 2007 all'aprile 2010 ho lavorato in un'agenzia di comunicazione milanese, entrando direttamente con un contratto a tempo indeterminato perché erano già saturi di contratti a progetto. Poi ho deciso di cambiare e senza troppe difficoltà dopo due settimane ho iniziato un periodo di prova di sei mesi con contratto a progetto in un’altra agenzia di relazioni pubbliche di Milano, nel settore della gestione risorse umane. Adesso lì ho un contratto a tempo indeterminato e guadagno 18mila euro netti l'anno, riuscendo a mantenermi completamente da sola. Vivo con il mio compagno in una casa di proprietà dei miei genitori. Il nostro stipendio - 3mila euro in due - ci consente di avere un buon tenore di vita: usciamo spesso, andiamo in vacanza e ci concediamo diversi sfizi. Siamo consapevoli di essere due privilegiati. Il mio lavoro mi piace, non era il sogno della mia vita ma mi trovo bene. Penso di essere in un momento di crescita professionale importante, ho conquistato una mia autonomia e comincio a passare dalla semplice operatività alla parte di strategia. Scegliendo di tornare in Italia dopo l'esperienza del Master dei Talenti ho fatto una scelta precisa, e non me ne pento.
Testo raccolto da Annalisa Di Palo
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