Occupati e ben pagati: ecco l'identikit di chi ha partecipato al Master dei Talenti della Fondazione CRT

Eleonora Voltolina

Eleonora Voltolina

Scritto il 01 Feb 2010 in Approfondimenti

Per festeggiare il quinto compleanno del progetto Master dei Talenti, che ogni anno spedisce in giro per il mondo decine di brillanti neolaureati attraverso stage seri e ben remunerati, la Fondazione CRT ha deciso di fare un'indagine sugli esiti, contattando tutti gli ex e sottoponendo loro un questionario. In occasione della presentazione del nuovo bando 2010, venerdì 29 gennaio [nell'immagine, un momento dell'evento], i risultati della survey sono stati presentati da Luigi Somenzari e Chiara Ventura, che fin dal primo anno si sono occupati di questa iniziativa.
I risultati. 246 sono state le posizioni di tirocinio messe a bando complessivamente tra il 2004 e il 2008: di queste però, sono 191 quelle che si sono concretizzate, perché talvolta le aziende non hanno trovato un candidato adeguato alla posizione, e qualche altra volta di converso nessun candidato ha dato la sua disponibilità per quello stage. Dei 191 ex tirocinanti, solo due non hanno collaborato con la Fondazione CRT per la survey: tutti gli altri hanno risposto.
Chi sono i vincitori del Master dei Talenti? Soprattutto donne (rappresentano oltre il 60%), e quattro volte su cinque residenti in Piemonte: questo anche perché nei primi tre bandi si poteva partecipare solo se oltre ad essersi laureati in un ateneo piemontese si aveva anche la residenza in questa regione - requisito che poi è stato eliminato. In maggioranza si tratta di laureati all'università di Torino (71%) o al Politecnico (quasi un quarto). Pur essendo formalmente il Master dei Talenti aperto anche ai neolaureati degli atenei valdostani, in realtà mai nessun vincitore è arrivato da lì (e pochissimi hanno partecipato al bando).
Per quanto riguarda le lauree: quasi un vincitore su cinque viene da ingegneria, il 18% da economia, circa uno su dieci da facoltà letterarie e scientifiche. Ma c'è posto per tanti altri gruppi disciplinari: linguistico (8,9%), giuridico (5,4%), architettura (4,2%), psicologico (3,2%), agrario (1,1%) e geo-biologico (1,1%).
Le mete. Il Belgio e la Francia sono state le più frequenti, raccogliendo rispettivamente il 16,9% e il 14,8% dei tirocinanti. A seguire Inghilterra (11,1%), Svizzera (8,9%), Stati Uniti (7,9%) e Cina (7,4%). I ragazzi sono andati in un terzo dei casi in grandi imprese; uno su quattro in un ente pubblico, quasi uno su cinque in un organismo internazionale. Meno di uno su dieci è stato inserito in una pmi, e il 5,8% in un centro di ricerca.
E oggi? Gli ex tirocinanti CRT se la passano molto meglio dei loro coetanei. Tanti hanno ricevuto, al termine dello stage, una proposta di lavoro: quasi la metà (92 persone su un campione di 189). Otto su dieci hanno oggi un impiego
in particolare quelli dei primi due bandi raggiungono una percentuale di occupazione superiore al 95%: praticamente tutti. E quasi la metà ha già il contratto più ambito, quello a tempo indeterminato: prendendo in considerazione gli ex tirocinanti dei primi due bandi, quelli che hanno fatto il MdT nel 2005, questa percentuale sale addirittura al 70%.
Guadagnano anche molto, specialmente in rapporto ai coetanei: lo stipendio medio netto è 1755 euro, una cifra che tanti under 30 si sognano. E se si prendono in considerazione i soliti del 2005, i primi tirocinanti CRT, lo stipendio medio supera i 2mila netti. Ha un suo peso anche dove si è andati: chi ha fatto lo stage nelle grandi imprese e negli organismi internazionali ha avuto più chance rispetto a coloro che lo hanno fatto in enti pubblici.
Non solo ben pagati, ma anche veloci a trovare lavoro: oltre sei su dieci hanno dichiarato di aver immediatamente trovato un'occupazione dopo il MdT, segnalando un tempo di “0 mesi” tra la fine dello stage e la prima occupazione. Meno di due su dieci ci hanno messo oltre quattro mesi.
Ma questi ragazzi che la Fondazione CRT manda in orbita in tutto il mondo, poi, in Italia ci tornano o no? I dati dicono di sì: sette su dieci, conteggiando solo quelli fino al 2007. Anche se poi, a ben guardare, chi è rimasto all'estero ha un innegabile vantaggio in termini di stipendio (la media rilevata è 2400 euro, con punte oltre i 3mila).
Da questi dati emerge che il Master dei Talenti è davvero un'opportunità sontuosa per i giovani. Il rammarico è sempre quello – che sia limitata solo ai neolaureati degli atenei piemontesi e valdostani: e la speranza è che altre Fondazioni seguano l'esempio della CRT su altri territori, copiando questo progetto e regalando un trampolino di lancio ai giovani più meritevoli.

A tutti coloro che hanno i requisiti per partecipare, infine, un grande in bocca al lupo per il nuovo bando: 75 posizioni di stage vi aspettano, non fatevi sfuggire l'occasione.

Eleonora Voltolina

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