L’UNV Internship Programme, acronimo che sta per United Nations Volunteers, è un’iniziativa annuale finanziata dal ministero degli Affari esteri italiano e organizzata in collaborazione con il dipartimento di affari economici e sociali delle Nazioni Unite che offre a giovani laureati l’opportunità di effettuare tirocini in paesi in via di sviluppo, per un periodo di 12 mesi.
Il programma [nell'immagine a destra, la pagina del sito dedicato] prevede la partecipazione a progetti delle Nazioni Unite in Africa, America centro-meridionale e Asia [nell'illustrazione sotto, tratta dallo United Nations Development Programme Annual Report 2009, la mappa dei Paesi in via di sviluppo che l'Onu supporta in caso di elezioni politiche], intervenendo in specifiche aree di interesse: governance, pari opportunità, tecnologie dell’informazione e della comunicazione, micro-imprese, riduzione della povertà, sviluppo sostenibile, ambiente.
I tirocinanti ricevono un alloggio e un rimborso spese, proporzionato al costo della vita del paese di destinazione e variabile da mille a 3mila dollari netti (da 830 a 2500 euro) al mese, più un biglietto aereo andata e ritorno.
Fino a venerdì 30 luglio è aperto il bando per gli stage UNV che partiranno a febbraio 2011. Ancora non è stato stabilito il numero preciso dei posti disponibili, ma saranno all'incirca una trentina. I requisiti previsti dal bando sono: età non superiore a 26 anni (nati dal 1 gennaio 1984), nazionalità italiana, ottima conoscenza della lingua inglese e preferibilmente di un’altra lingua ufficiale delle Nazioni Unite, laurea vecchio ordinamento, o specialistica, oppure triennale seguita da un master. È fondamentale, inoltre, possedere conoscenze di base sulle questioni della cooperazione allo sviluppo. Titolo preferenziale: un’esperienza da volontario in ONG o comunità.
Il modulo di domanda, da compilare in inglese, è disponibile presso l’ufficio UN/DESA di Roma o scaricabile dal sito; vanno allegati una lettera motivazionale in inglese (non più di 200 parole), certificati di laurea e post-laurea (anche in fotocopia) e un elenco di tutti i corsi frequentati. La documentazione deve essere spedita al dipartimento degli affari economici e sociali delle Nazioni Unite (Corso Vittorio Emanuele 251, 00186 Roma), con la dicitura “Programma UNV Internship”. Non ci si può candidare via e-mail o fax.
L’iter di selezione è gestito principalmente dalla sede tedesca delle Nazioni Unite: l’Italia finanzia i contratti e decide i progetti da realizzare; a Bonn, invece, vengono selezionati i profili da convocare per i colloqui, che si svolgeranno a novembre 2010. I candidati prescelti prenderanno parte, a gennaio dell’anno prossimo, a un briefing di due giorni nella città tedesca, prima di iniziare il tirocinio, nel mese successivo.
Quella attualmente in corso è la decima edizione del programma UNV; partito nel 2000, finora ha coinvolto 292 tirocinanti, solo italiani, con circa 600 richieste ogni anno. A spiegare alla Repubblica degli stagisti le caratteristiche del candidato–tipo è Rossella Salvia [nella foto a destra], programme officer dell’ufficio risorse umane per la cooperazione internazionale delle Nazioni Unite: «La maggior parte dei candidati arriva dal nord e dal centro Italia, in particolare Lombardia, Lazio, Veneto, Emilia-Romagna. I neolaureati da cui riceviamo più richieste provengono soprattutto dall’università di Bologna e da quella di Perugia, dalla Bocconi e dalla Sapienza. Solitamente più dei due terzi dei posti sono assegnati a donne. Può capitare che alcuni tirocinanti abbandonino prima della fine dei 12 mesi, ma è difficile per noi monitorare questi dati». Uno degli aspetti più interessanti è che, a fronte di un numero di richieste pressoché costante, i posti messi a bando sono aumentati di anno in anno: «Se la prima edizione prevedeva 15 tirocini» chiude la Salvia «sono stati 29 quelli assegnati per il 2009-2010. Segno dell’interesse al potenziamento di questo tipo di attività». Che sembra rappresentare un buon investimento per i tirocinanti: anche se a Roma non sono in grado di fornire cifre precise, spiegano che in diversi casi al tirocinio è seguito un contratto a termine o un inserimento stabile nella struttura in cui si è operato.
Chiara Del Priore
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