Luca Bonecchi: ieri tirocinante in Giochi Preziosi, oggi assunto a tempo indeterminato

Eleonora Voltolina

Eleonora Voltolina

Scritto il 14 Lug 2010 in Storie

In occasione del primo compleanno dell'iniziativa Bollino OK Stage, attraverso cui la Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità secondo i principi della Carta dei diritti dello stagista, la redazione raccoglie le testimonianze degli ex stagisti delle aziende che hanno aderito al Bollino. Di seguito quella di Luca Bonecchi, oggi dipendente di Giochi Preziosi.

Mi chiamo Luca Bonecchi, sono nato nel 1982 e vivo a Legnano, a metà strada tra Milano e Varese. Dopo la maturità scientifica ho studiato  Economia aziendale e poi General management presso l’università Bocconi, laureandomi nel dicembre 2006. Fin dal liceo ho sempre fatto lavoretti estivi – dall'operaio all'addetto pulizie aeromobili – per poter guadagnare qualcosa e pesare meno sulla mia famiglia: tutte esperienze che mi hanno aiutato a capire il mondo del lavoro.
Nel 2005, durante l'ultimo anno di specialistica, grazie al supporto dell'ufficio Relazioni internazionali dell'università ho fatto uno stage di tre mesi e mezzo in India – da settembre a dicembre – presso la Camera di commercio indo-italiana di Mumbai. Lo stage non era retribuito, se non per i pasti del mezzogiorno, e tutte le spese erano a mio carico: a conti fatti ho dovuto tirare fuori più o meno 3200 euro (considerando però anche un breve “giro di piacere” a Delhi e Kolcata). La metà di questa cifra poi è stata coperta da una borsa di studio di 1700 euro messa a disposizione dall'università. L'esperienza comunque è stata estremamente positiva. Lo stage era focalizzato su un progetto specifico: il supporto all'organizzazione di un evento promozionale del made-in-Italy, «Festa Italiana 2005» della durata di dieci giorni, sulle cinque principali metropoli indiane (Mumbai, Delhi, Kolkata, Bangalore e Chennai), che coinvolgeva molte aziende italiane. Il mio tutor, il segretario generale della Camera, mi lasciava molta libertà d'azione e responsabilità su diversi aspetti dell'evento tra cui la logistica, la gestione dei rapporti con i diversi partner e l’organizzazione di singoli sub-eventi. In quel periodo alla Camera c’erano altri due stagisti – uno insieme a me presso la sede di Mumbai, un’altra alla sede di Kolcata – a fronte di circa 35 dipendenti, quattro italiani e una trentina di indiani. Io alloggiavo presso una famiglia indiana, in una stanza affittata in condivisione con l’altro stagista; al mese spendevamo circa 200 euro a testa, 400 per l’intera stanza.
All’inizio del 2007, con una laurea e uno stage nel curriculum, ho iniziato a cercare opportunità nel settore marketing, e ho risposto a un annuncio pubblicato nella bacheca online dell'ufficio Placement dell'università per un tirocinio nel marketing di Electronic Arts Italia, filiale italiana della multinazionale del videogioco. Dopo tre colloqui, a marzo sono entrato nella società come PR assistant per supportare la PR manager nella gestione degli eventi legati ai lanci dei videogiochi, nell'organizzazione delle presentazioni alla stampa e nella gestione dei rapporti con i giornalisti. Lo stage era retribuito con un rimborso spese di 500 euro mensili più buoni pasto; già dal primo colloquio mi era stato anticipato che non era previsto un inserimento in azienda ma che, essendo la filiale giovane e in continua evoluzione,
si sarebbero potute aprire altre opportunità in seguito. Il carico di lavoro era alto ma lo stage non è mai stato un semplice "sfruttamento": la responsabile dedicava spesso dei momenti alla formazione e mi coinvolgeva in attività non solo operative. La filiale contava una cinquantina di persone: oltre a me c’erano altri due stagisti, uno nel marketing e uno nella supply chain. Ad agosto, allo scadere dei primi sei mesi, lo stage mi è stato prorogato per altri sei: ho iniziato a valutare altre opportunità e, grazie a un evento di placement organizzato dalla Bocconi, sono entrato in contatto con diverse aziende tra cui Giochi Preziosi che, dopo un colloquio con le Risorse umane e con il manager responsabile dell'ufficio Licensing, mi ha offerto uno stage di tre mesi con rimborso spese di 800 euro e buoni pasto più la possibilità, una volta terminato lo stage, di passare ad un contratto di inserimento di 18 mesi. Ho quindi deciso di interrompere anticipatamente lo stage presso Electronic Arts; la mia responsabile era dispiaciuta ma, non avendo budget per farmi una “controfferta”, mi ha dovuto lasciar andare per la mia strada.
Fin dall'inizio l’esperienza in Giochi Preziosi [nell'immagine, l'homepage del sito] mi è sembrata proiettata oltre i tre mesi di stage: le attività di lavoro venivano impostate per darmi la possibilità di imparare a muovermi nel settore delle licenze e acquistare progressivamente autonomia. Ho cominciato lo stage a gennaio 2008 e ad aprile la promessa del contratto di inserimento è stata mantenuta, con l’accordo che se l'azienda fosse stata soddisfatta sarebbe stato poi convertito in contratto a tempo indeterminato. A gennaio del 2009, la sorpresa: il contratto di inserimento è stato trasformato nel tempo indeterminato con otto mesi di anticipo! Oggi ho uno stipendio di circa 1500 euro netti al mese; vivo ancora con i miei, ma ho intenzione di andare presto a stare per conto mio.
Giochi Preziosi è un’azienda che offre grandi opportunità di crescita professionale; per i giovani oggi è difficile trovare società disposte ad investire su di loro in un’ottica di lungo periodo. Per questo mi reputo una persona fortunata: ho un lavoro che mi piace, una retribuzione buona e soprattutto un'azienda che ha voluto investire nella mia formazione e crescita. Però una cosa che ho imparato è che oltre alla fortuna serve la voglia di impegnarsi e mettersi in gioco. È vero che lo stage a volte è utilizzato dalle aziende come un semplice sfruttamento dei giovani appena usciti dalla scuola o dall'università; però spesso viene preso anche da noi giovani come un parcheggio temporaneo in attesa che dal cielo cali qualche opportunità migliore. Invece le opportunità bisogna conquistarsele con le unghie e con i denti!

Testo raccolto da Eleonora Voltolina


Per saperne di più su questo argomento leggi anche:
- Buon compleanno alla Carta dei diritti dello stagista e al Bollino OK Stage, e avanti tutta per il futuro

E le storie degli altri "stagisti col Bollino":
- Mariella Mulè, ingegnere chimico tra Sicilia e Piemonte (passando due volte per M&G)
- Sara Cestrilli: «Al Jobmeeting volevo un campioncino di Nutella, ho trovato uno stage da mille euro al mese e poi un lavoro»
- Alberto Riva: «Laurea, master e sei mesi di stage: ecco il mio percorso per arrivare al contratto in M&G»
- Laura Pagani: «Durante il primo stage lavoravo tantissimo e non prendevo un euro. Ho ritentato e sono stata più fortunata: in Nestlé mi hanno anche assunto!»

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