Stage e tirocinio sono la stessa cosa?

Eleonora Voltolina

Eleonora Voltolina

Scritto il 07 Ott 2009 in Approfondimenti

Molte volte capita di fare confusione tra le parole stage e tirocinio:  «Credo che alla fine siano la stessa cosa»  ha scritto di recente la lettrice Luna sul Forum di questo sito. E ha ragione: questi termini, insieme a praticantato e apprendistato, indicano tutti una condizione simile, cioè un periodo di formazione per imparare un lavoro. Però ci sono alcune differenze rilevanti che è utile conoscere. Lo stage è volontario, o comunque facoltativo: ciascuno sceglie se e quando farlo. Il tirocinio è invece indispensabile come step di un determinato percorso formativo o professionale: l’ingresso a una scuola, il conseguimento di un titolo. Per esempio, già all'università alcuni corsi di laurea prevedono dei "tirocini curriculari" obbligatori, senza aver svolto i quali uno studente non si può laureare. In altri casi, invece, si parla di "tirocini extracurriculari", non essenziali ai fini del piano di studi (e quindi, tecnicamente, stage e non tirocini). Allo stesso modo, i laureati in psicologia devono svolgere un tirocinio di un anno per essere ammessi all'esame di Stato per l'abilitazione all'esercizio della professione di psicologo.
Un po' lo stesso concetto del praticantato, obbligatorio per accedere ad alcune professioni come l’avvocato o il giornalista (la Repubblica degli Stagisti si è occupata nei mesi scorsi dei praticanti avvocati e commercialisti con due approfondimenti). Nel caso dei giornalisti, poi, può diventare un rapporto di lavoro: ma nella maggior parte dei casi non è obbligatorio retribuire i praticanti. Lo è invece, indubitabilmente, retribuire gli apprendisti: l’apprendistato è un vero e proprio rapporto di lavoro, applicabile sia alle qualifiche operaie che a quelle impiegatizie. Poiché racchiude in sé il concetto di formazione, viene definito «a causa mista»: l’apprendista deve un po’ lavorare e un po’ imparare, insomma, e l’azienda che lo assume ha il vantaggio di pagargli uno stipendio e una quota contributiva più bassi. Gli apprendisti quindi, dato che hanno un contratto e ricevono una retribuzione, si pongono su un piano diverso rispetto ai loro cugini stagisti, tirocinanti e praticanti – anche se poi, in sostanza, il concetto di formazione sul campo è lo stesso per tutti.
Insomma, al di là di poche differenze, stage e tirocinio vengono ormai usati nel linguaggio di tutti i giorni come sinonimi: e infatti anche la normativa di riferimento, il decreto ministeriale 142/1998, li accomuna. E tutti quanti
– stagisti, tirocinanti e praticanti – possono venire a cercare riparo qui sotto le ali della Repubblica degli Stagisti.

Eleonora Voltolina

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