Aziende senza dipendenti: è possibile lo stage? Regione (e provincia) che vai, risposta che trovi

Eleonora Della Ratta

Eleonora Della Ratta

Scritto il 16 Dic 2009 in Approfondimenti

Fare uno stage in una piccola azienda o, come è capitato a un lettore della Repubblica degli Stagisti, in una rivista con molti collaboratori ma nessun assunto. Giorgio ha chiesto di svolgere un tirocinio nel giornale di una cooperativa, ma gli è stato risposto che non era possibile: «Non ci sono dipendenti con contratto di lavoro subordinato» scrive «e questo elemento sembra impedire da un punto di vista normativo il mio stage. Cosa posso fare?». La Repubblica degli Stagisti ha girato la domanda ai responsabili degli uffici stage delle università e ai direttori dei centri per l’impiego.
Le normative regionali non sono univoche, così come l’opinione degli addetti ai lavori. Prima di tutto bisogna fare riferimento al decreto ministeriale 142 del 25 marzo 1998 che proprio all’articolo 1 indica i limiti nei quali i datori di lavoro possono ospitare i tirocinanti. In generale, le imprese con un numero di dipendenti assunti a tempo indeterminato compreso tra 1 e 5 possono ospitare solo uno stagista, mentre quelle tra 6 e 19 possono ospitarne al massimo due contemporaneamente; quelle con oltre 20 lavoratori possono accogliere un numero di stagisti non superiore al 10% dei propri dipendenti. Niente di esplicito viene detto per quei casi in cui, invece, di dipendenti non ce ne sono: casi non frequenti, ma su cui alcune regioni si sono pronunciate. 
Uno sportello del centro per l'impiego«La legge parla chiaro, il minimo è un dipendente a tempo indeterminato» concordano il centro per l'impiego della provincia di Milano, quello di Roma, la Provincia di Firenze e il servizio Sportello Stage - associazione Actl «quindi per le imprese con solo il titolare non è possibile attivare alcun tipo di stage». Il fronte del no richiede almeno un dipendente a tempo indeterminato, come previsto dal decreto ministeriale, senza alcuna eccezione.
Ma c'è chi sceglie di seguire una strada diversa. L'Emilia Romagna prevede questi casi nella sua legge regionale 17/2005 che all'articolo 2 recita: «Il datore di lavoro può essere costituito da imprenditore o da persona esercente una professione, ancorché senza lavoratori dipendenti». Analogo l'articolo 38 della legge regionale 34/2008 del Piemonte che usa le stesse parole.
Idem in Sicilia:
«I tirocini formativi promossi da questa agenzia regionale per l'impiego e dagli uffici periferici, così come quelli promossi da enti promotori diversi, possono essere attivati presso aziende con un numero di dipendenti a tempo indeterminato pari a zero» dice alla Repubblica degli Stagisti Rosa Cusumano dell'agenzia per l'impiego di Palermo: «Ciò è possibile sulla scorta della circolare assessoriale n. 22/2002, però solo su presentazione di istanza da parte del datoro di lavoro ospitante e previa preventiva autorizzazione da parte della commissione regionale per l'impiego».
Anche il Veneto si orienta in questa direzione: «Sì, attivare stage presso imprese che non hanno nemmeno un dipendente secondo noi è possibile» conferma Giuseppe Paletto, direttore del centro per l’impiego di Venezia  «Però chiediamo al datore di lavoro di sottoscrivere una dichiarazione in cui si impegna ad assicurare in ogni caso la presenza del titolare della ditta, che è legale rappresentate e tutor, durante l'orario nel quale il tirocinio viene svolto». Lo stesso avviene a Padova («Per i datori di lavoro senza dipendenti è necessario che il titolare garantisca l’affiancamento continuo e il tutoraggio del tirocinante») e a Verona, dove questa possibilità è prevista sopratutto per permettere ai giovani di fare stage in studi di liberi professionisti. «La Regione Veneto ha emanato una direttiva, protocollo 601343/5910 del 19 ottobre 2006, che dice testualmente: "Possono ospitare tirocinanti imprese pubbliche e private di tutti i settori in relazione al numero di dipendenti a tempo indeterminato full-time e part-time presenti in organico. Con esclusione dunque di personale a tempo determinato, apprendisti e personale con contratto di somministrazione". Il soggetto ospitante può essere anche imprenditore o libero professionista senza dipendenti» spiegano allo sportello Job4you della provincia veronese «però deve dichiarare che si tratta "di impresa o professionista privi di lavoratori dipendenti" e che "il soggetto ospitante assicurerà, in ogni caso, la sua presenza durante l'orario di lavoro nel quale il tirocinio viene svolto"». In Liguria, il centro per l'impiego della provincia di La Spezia permette alle aziende senza dipendenti assunti a tempo indeterminato di accogliere stagisti purchè il titolare/tutor garantisca la propria presenza e soltanto se l’attività è stata avviata da meno di 12 mesi: questa scelta mira ad agevolare le aziende nuove che non hanno personale e che, magari, assumeranno proprio lo stagista.
Gerardo Segneri, coordinatore dei centri per l'impiego della provincia di Frosinone, già qualche mese fa in un'intervista rilasciata alla Repubblica degli stagisti aveva spiegato le motivazioni che spingono a permettere questo tipo di stage: «A differenza di altri centri per l'impiego, attiviamo stage anche ad aziende che non hanno nemmeno un dipendente. E non lo facciamo a caso: siamo persuasi che il titolare abbia la possibilità di seguire molto da vicino il suo stagista, non avendo altri dipendenti. E i fatti ci danno ragione: non di rado è capitato che alla fine dello stage l'impresa passasse da zero dipendenti a un dipendente!».
In sostanza, sembra che dove la normativa viene interpretata in maniera più aperta, e consentita l'attivazione di stage in imprese senza dipendenti, l’importante sia garantire un adeguato percorso formativo e la presenza costante di una persona che svolga il ruolo tutor: il caso più frequente è quello dei liberi professionisti che possono mettere a disposizione la propria esperienza ai giovani stagisti. Un caso comunque poco frequente: le università contattate dalla Repubblica degli stagisti non si sono mai trovate davanti richieste di questo tipo e le convenzioni aperte dagli stessi atenei sono sempre con aziende strutturate con numerosi dipendenti. Un caso però c’è: l’università di Bari ha recentemente dato l’ok ad uno studente della facoltà di informatica, con sede a Brindisi, per effettuare uno stage in un’impresa senza dipendenti.


Eleonora Della Ratta


Per saperne di più su questo argomento, leggi anche l'articolo Quanti stagisti può prendere un'azienda? Tanti, anzi: troppi

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