La Commissione europea apre le porte ai giovani. C'è tempo fino al 31 gennaio – le candidature sono aperte dall'inizio del mese – per proporsi come stagiaire alla prossima tornata di tirocini. Le posizioni offerte sono circa seicentocinquanta, e il rimborso spese decisamente alto rispetto alla media, - soprattutto italiana: circa 1070 euro al mese (un quarto del salario base di un dipendente appartenente alla categoria AD 5/1) oltre all'assicurazione sanitaria. Importo che è poi maggiorato fino al 50% per i disabili. A ciò si aggiungono le spese di viaggio per chi abita a più di 50 chilometri dalla sede (che però sono corrisposte alla fine del tirocinio, o entro i primi due mesi per chi è associato a una sede diversa da Bruxelles).
La durata dello stage, che richiede un impegno full time, è di cinque mesi (si parte a inizio ottobre e si finisce a fine febbraio con due giorni di "ferie" al mese concessi), mentre la destinazione è nella maggior parte dei casi la capitale belga, ma potrebbe capitare anche di essere assegnati alle sedi di Lussemburgo, alle delegazioni, oppure alle rappresentanze (ci sono sedi sparse in tutte le principali città europee).
Due le tipologie di stage per cui candidarsi: i tirocini amministrativi o per traduttori. Nel primo caso si può essere assegnati all'ufficio legislativo, risorse umane o politico e «il lavoro coincide di norma con quello dei funzionari amministrativi all’inizio della carriera alla Commissione; si tratta cioè di raccogliere informazioni e documentazione, organizzare gruppi di lavoro, elaborare relazioni e rispondere a richieste di informazioni etc» come spiegato sul sito; nel secondo caso invece i trainees «vengono assegnati a un’unità di traduzione costituita da traduttori della stessa madrelingua, svolgono le medesime attività dei loro colleghi titolari, ossia traducono verso la propria lingua da almeno altre due lingue comunitarie».
Quanto ai requisiti di ammissione, oltre alla cittadinanza europea, per gli stage amministrativi occorre un diploma di laurea minimo triennale (non necessariamente conseguita negli ultimi 12 mesi), una buona conoscenza dell'inglese, francese o tedesco e di una seconda lingua europea. Per i traduttori è invece necessario essere madrelingua di una delle lingue Ue e saper tradurre in altre due lingue, di cui la principale sia inglese, tedesco o francese. Resta escluso chi abbia già effettuato un'esperienza di stage di almeno sei settimane presso un'istituzione europea.
Per candidarsi bisogna registrarsi al sito e compilare l'application form, che va poi stampato, firmato e inviato per posta insieme ai documenti (di identità, diploma di laurea e di eventuali lingue) entro il 31 gennaio (fa fede il timbro postale).
I candidati saranno selezionati tra marzo e maggio in base a percorso accademico, conoscenza delle lingue e altre skill generali tra cui esperienze lavorative rilevanti in base al percorso scelto. Nella graduatoria semifinale (il cosiddetto blue book, un database per i dipendenti della Commissione europea chiamati a scegliere i candidati) entrano i 2600 candidati con il punteggio più alto. Di questi alcuni potranno essere contattati per un'intervista telefonica ai fini della selezione ma la chiamata non necessariamente equivale all'ammissione al tirocinio. A tutti però, ammessi o meno, verrà comunicato l'esito finale via email.
Gli stage alla Commissione europea hanno avuto un particolare successo in Italia: negli ultimi 50 anni il paese di origine con il maggior numero di partecipanti è stato proprio il nostro (quasi 4500). E non è un caso perché gli italiani spiccano nella graduatoria delle richieste: solo nel 2012 sono stati quasi 4mila, più di tutti gli altri - nello stesso periodo i francesi sono stati circa 1200 e i tedeschi 900 - su un totale di 18mila application. I selezionati finali italiani sono stati poi 190.
E ancora, secondo altri dati pubblicati sul sito, negli ultimi dieci anni le tirocinanti hanno battuto i colleghi maschi con un rapporto di 70 a 30. E il profilo di uno stagiaire-tipo (dati 2009) è quello di un 26enne che sa parlare oltre quattro lingue e possiede in media due titoli di studio di grado superiore (tipo laurea e master).
Quelli alla Commissione europea possono considerarsi tirocini di prestigio, occasioni d'oro anche se non garantiscono un'occupazione futura ma sì un importante arricchimento per il curriculum vitae. A dimostrarlo ci sono alcune partecipazioni eccellenti del passato tra cui si annoverano personalità pubbliche come il principe Felipe di Spagna, l'americano 50enne Michael Froman, oggi assistente aggiunto di Barack Obama (un ristretto numero di posti è riservato infatti anche a cittadini extraeuropei), o ancora il re Mohammed VI del Marocco e lo stesso premier uscente Mario Monti (il programma di tirocini alla Commissione europea è infatti estremamante longevo: il primo bando risale al 1960).
Sempre in questi giorni aprono anche le iscrizioni per i tirocini presso un'altra istituzione europea, l'Europarlamento. Fino alla mezzanotte del 15 febbraio si può fare domanda per la terza tranche di tirocini pagati per traduttori che avranno inizio il 1° luglio (a parte ci sono poi i tirocini curriculari o extracurriculari, senza rimborso spese e quindi da cui guardarsi bene, sia per traduttori che generali). La durata dello borsa è di tre mesi, prorogabili per altri tre, e l'importo è pari a circa 1200 euro mensili più spese di viaggio (alle stesse condizioni della Commissione europea). Per candidarsi serve avere la cittadinanza di uno Stato membro dell'Unione europea o di un paese candidato all'adesione, una laurea almeno triennale, la perfetta conoscenza di una delle lingue ufficiali dell'Unione europea o della lingua ufficiale di un paese candidato e un'approfondita conoscenza di altre due lingue Ue. Resta escluso chi abbia avuto precedenti esperienze di stage in istituzioni europee. La candidatura si effettua online compilando l'application form (in inglese, tedesco o francese) in un'unica tappa e senza possibilità di modifiche. È consigliabile dunque scaricare il modulo fac simile per prepararsi alla candidatura. Alle persone preselezionate verrà poi chiesto di inviare per posta alcuni documenti (identità, laurea e simili) dopo il 15 marzo, mentre i selezionati, la cui sede di destinazione sarà Lussemburgo, riceveranno una comunicazione via email verso metà maggio, come specificato nelle faq sul web. Ai non ammessi resta comunque la possibilità di fare nuovi tentativi.
Da precisare però che non sempre ai candidati finalisti è garantito uno stage, che avviene solo in caso di presenza di posizioni vacanti. Per questo viene compilata una lista di attesa - attiva per un anno - di candidati eleggibili, che saranno contattati in caso di necessità. In pratica l'ufficio tirocini chiama a raccolta gli stagisti, ma poi un singolo ufficio del Parlamento europeo può sì ritenere ideneo un candidato - inserendolo dunque tra i finalisti - ma non avendo bisogno di personale in quel momento, si riserva di chiamarlo per un momento successivo (e comunque entro un anno dalla sua application).
Anche qui sono molte le candidature che arrivano ogni anno (e diversi sono anche i programmi di tirocinio durante l'anno): come spiegato sul sito, nel 2009 sono state 4mila per i soli translation traineeship, ma gli ammessi sono stati 2015, di cui 209 con borsa e 6 senza (questi ultimi, trappola in cui evitare di cadere). In genere, si specifica, viene accettato il 5% delle candidature.
In entrambi i casi, sia per i tirocini alla Commissione che per quelli al Parlamento europeo, si tratta di ottime chance, di quelle che potrebbero fare la differenza sul curriculum. Il rimborso spese permette di mantenersi in maniera dignitosa anche se si è all'estero e le mansioni assegnate rispondono - almeno sulla carta - a reali criteri formativi. Due elementi rari, di questi tempi, per uno stage.
Ilaria Mariotti
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