Lo Youth Forum: «Gli stage gratuiti e senza prospettive ci sono in tutta Europa, e spesso sono sacrifici inutili»

Annalisa Di Palo

Annalisa Di Palo

Scritto il 01 Giu 2011 in Approfondimenti

Quando un grazie non basta - ammesso e non concesso che lo si riceva. Il sito dell'Oecd, l'organizzazione internazionale per la promozione del benessere economico e sociale dei 34 Stati membri, ha recentemente ospitato un articolo dal titolo «Thanks, but no thanks!» a cura dell'European Youth Forum, la piattaforma transnazionale costituita da un centinaio di ong e associazioni giovanili che lotta per i diritti delle nuove generazioni. Lavoro in primis. Il Forum ha lanciato da poco un sondaggio per monitorare la qualità dei tirocini in Europa, sulla falsariga dell'«Identikit degli stagisti italiani» promosso dalla Repubblica degli Stagisti e dall'ente pubblico Isfol nel 2009. La survey è ancora aperta: finora hanno risposto in 1400 e a guidare la classifica dei più partecipi c'è proprio l'Italia, da cui arriva quasi il 15% dei questionari (seguono Germania e Romania con rispettivamente 12 e 9,5%), anche grazie all'articolo apparso su questo sito qualche giorno fa.
L'Eyf approfitta di una vetrina importante come il portale dell'Oecd per ribadire la sua posizione, che in sintesi è: ricevere solo un "arrivederci e grazie" alla fine dello stage non è più una condizione sostenibile e si deve cambiare. «Quando si vuole davvero qualcosa, si è pronti e anzi ben disposti a fare sacrifici, sperando che alla fine si verrà ricompensati», si legge nell'articolo. «Questo approccio è generalmente ben visto dalla società: devi lavorare sodo per raggiungere un obiettivo. Ma quanto dovrebbero essere disposti a sacrificare i giovani per guadagnarsi da vivere?». Spesso si inizia uno tirocinio,  anche poco convincente - non in linea con i propri studi, o in un'altra città, gratuito - con la convinzione che da cosa nasce cosa, o perché non si ha di meglio da fare e l'inattività spaventa, perché la gavetta tocca a tutti. E via di stage «precari», a zero soldi e zero prospettive. Ma l'European Youth Forum non ci gira intorno: «Dopo uno, ce ne sarà un altro, e poi un altro. E per molti saranno sacrifici inutili: non serviranno da trampolino di lancio, nessuno vi offrirà il lavoro dei vostri sogni. Stage di questo tipo aggiungono una riga o due al curriculum, ma non sono la soluzione». Possono sembrarla nell'immediato, ma in realtà non fanno che aggravare la situazione.
Per trovare una via d'uscita bisogna innanzitutto conoscere con precisione il problema. «Lo stage viene per lo più escluso dalle statistiche sul lavoro perché gli stagisti spesso non sono più studenti, ma non sono nemmeno considerati lavoratori». Insomma non interessa a nessuno sapere cosa fanno e se sono soddisfatti. Ecco quindi il sondaggio del Forum, preceduto nel 2009 dalla Youth Employment Action, un programma che "mappa" le best practice nazionali ed europee in fatto di stage, raccoglie informazioni e le mette a disposizione di ragazzi e datori di lavoro. L'obiettivo finale, stabilito nel 2008 dalla Commissione europea e condiviso dal Forum - e naturalmente anche dalla Repubblica degli Stagisti - è invece quello di elaborare una European Quality Charter on Internship, una griglia di valutazione europea che fissi dei parametri minimi del "buon stage", al di sotto dei quali enti ed aziende verrebbero ostacolate nel ricevere interns e gli aspiranti stagisti farebbero bene a guardare altrove per la loro esperienza sul campo. 
«Quando si è giovani e ci si sente frustrati si vorrebbe cambiare il mondo da soli in un giorno, ma questa è una battaglia sociale, che va combattuta insieme, e la speranza è quella di arrivare a soluzioni vere nel giro di qualche anno», dice uno dei ragazzi intervistati dall'Eyf in occasione della Eu Youth Conference che si è tenuta l'anno scorso in Belgio [guarda il filmato]. L'invito è quindi quello di fare rete, condividere esperienze e informazioni, ed essere attivi. Il sondaggio promosso dallo Youth Forum è solo uno dei molti spunti possibili da cui cominciare ma, parlando sempre di piazze virtuali, c'è a disposizione anche il forum della Repubblica degli Stagisti, che con la nuova iniziativa Milledodici allunga anche la lista degli strumenti a disposizione dei giovani per entrare (dignitosamente) nel mondo del lavoro e non farsi sfruttare. 

Annalisa Di Palo

Per saperne di più su questo argomento, leggi anche:
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Lo Youth Forum lancia il sondaggio «Internship experience in Europe» per tracciare un identikit degli stagisti europei
- Stage gratuiti o malpagati, ciascuno può fare la rivoluzione: con un semplice
«no»
- Il video di Europarl TV sul problema degli stage gratuiti e dell'occupazione giovanile in Europa

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