Quel pasticciaccio brutto dei due Les4 omonimi: perchè Italia Lavoro non chiarisce la posizione delle agenzie interinali nell'attivazione dei suoi tirocini?

Eleonora Voltolina

Eleonora Voltolina

Scritto il 30 Nov 2011 in Editoriali

Maledette omonimie. Quando due cose diverse si chiamano con lo stesso nome il rischio di confonderle, fare confusione e di non capirci più niente é sempre concreto.
Parlando di tirocini, da un po' di tempo a questa parte una delle omonimie più problematiche si chiama "Lavoro e Sviluppo 4", abbreviato in Les4. Rispondono a questo stesso nome due distinte iniziative destinate a favorire l'occupazione dei cittadini senza lavoro delle regioni meridionali e finanziate con fondi statali. La Repubblica degli Stagisti se ne occupa da anni. stageUna é il Les4 di Promuovi Italia, agenzia  di assistenza tecnica che opera alle dipendenze del Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo della Presidenza del consiglio, fornendo supporto alle pubbliche amministrazioni nella gestione degli interventi a sostegno dello sviluppo delle attività economiche ed occupazionali nella filiera dell’industria turistica. In questo caso il fondo ammonta a 60 milioni di euro in tre anni, ed è vincolato all'attivazione di tirocini in un solo settore: quello del turismo.
L'altro Les4 è quello di Italia Lavoro [nell'immagine a destra, l'homepage del sito], società per azioni totalmente partecipata dal ministero dell'Economia che opera come ente strumentale del ministero del Lavoro per la promozione e la gestione di azioni nel campo delle politiche del lavoro, dell'occupazione e dell'inclusione sociale.
Questo Les4 é molto più imponente, disponendo di un budget doppio (120 milioni di euro, sempre per il triennio 2009-2012) ed essendo aperto a tutti i settori professionali - tranne quello turistico ovviamente.
La Repubblica degli Stagisti ha sempre definito "cugini" questi due progetti, evidenziandone analogie e differenze. Ma a questo punto sottolineare la differenza più importante, e metterla sotto il microscopio, è diventato fondamentale: se addirittura Promuovi Italia, quella del Les4 meno controverso, si è spazientita di essere sempre confusa con Italia Lavoro tanto da pubblicare nella sua homepage una nota ufficiale di Antonino Bussandri, direttore operativo per l'assistenza agli interventi di politica del lavoro e per l'occupazione. stageNella nota, a margine di alcuni aggiornamenti sullo stato della situazione, il dirigente scrive: «L’occasione è propizia per ribadire che Promuovi Italia non opera e non realizza interventi tramite Agenzie di Lavoro interinale (quali ad esempio Laborint o Obiettivo Lavoro). La nostra Società gestisce l’intero processo di realizzazione dei tirocini e di conseguenza si assume in via esclusiva la responsabilità delle attività svolte in proprio e delle informazioni fornite direttamente o tramite il call center».
Perché un manager pubblico, dipendente di un ente pubblico, arriva a mettere nero su bianco una frase del genere? Il riferimento al Les4 di Italia Lavoro è implicito ma chiarissimo, quello alle agenzie per il lavoro coinvolte è addirittura esplicito.
La differenza dei due progetti infatti, in caso non si fosse capito, è che Promuovi Italia gestisce tutto il processo dei tirocini, mentre Italia Lavoro ha deciso di affidare il compito a un intermediario. E invece di delegare ai centri per l'impiego statali, ha aperto alle agenzie interinali.
Ora, il fatto che l'intermediazione tra domanda e offerta di lavoro non sia più, da 15 anni, un monopolio statale é certamente un fattore positivo. Le agenzie per l'impiego svolgono un ruolo prezioso e i contratti di somministrazione sono a ben guardare molto più tutelanti di tutti gli altri contratti "temporanei", perché presuppongono per legge che il lavoratore somministrato, a parità di mansioni, abbia lo stesso inquadramento contrattuale e lo stesso trattamento retributivo di un dipendente "interno". Ma qui non c'entra l'intermediazione e non c'entra il contratto di somministrazione. C'entra che una società di proprietà pubblica ha previsto che all'interno di un progetto multimilionario un ruolo non ben identificato venisse svolto dalle agenzie interinali. A vantaggio di chi?
Queste agenzie, è vero, non prendono direttamente soldi da Italia Lavoro per collaborare alla realizzazione del Les4. Ma non essendo enti benefici, da qualche parte devono avere un tornaconto. Da qui si possono inferire almeno tre conseguenze.
La prima, che sia la singola azienda a pagare l'agenzia interinale per averle trovato lo stagista "pagato dallo Stato". Da quel che è stato riferito alla Repubblica degli Stagisti, ciascuna azienda attingerebbe a quella quota che Italia Lavoro le eroga per ricompensarla del "disturbo" di formare lo stagista, facendo fifty-fifty con l'agenzia interinale. Quindi in maniera indiretta i 1.000 euro che le aziende ricevono per ciascuno stagista finirebbero, per un 30-50%, nelle casse delle agenzie interinali: piccole somme che, tutte insieme, costituirebbero un guadagno indicativamente, a volersi temer bassi, tra uno e tre milioni di euro.
stageNon risulta, chiaramente, che laddove ad attivare i tirocini Les4 siano i centri per l'impiego le aziende si dimostrino ugualmente generose. E a dire il vero il problema non si pone, perché - come la Repubblica degli Stagisti ha avuto modo di appurare - nella maggior parte dei casi i centri per l'impiego non sanno nemmeno cosa sia il Les4, dicono di non occuparsene e a volte sono gli stessi dipendenti pubblici a rinviare gli aspiranti lesquattristi alle agenzie private.
Il secondo aspetto è che le società di lavoro interinale devono sempre attirare nuovo capitale umano, cioè candidati da presentare ogni volta che un loro cliente gliene fa richiesta. Quindi ogni cv in più ha un valore economico ben preciso: va ad arricchire infatti il portafoglio e rende l'agenzia più appetitosa sul mercato, perchè più pronta a fornire molteplici profili e quindi a soddisfare ogni richiesta.
Già questo aspetto basterebbe da solo a bilanciare le agenzie interinali per il loro disturbo: il vantaggio di aver ampliato la propria platea.
E qui si passa al terzo aspetto. Le agenzie ormai utilizzano massicciamente il web per i loro annunci. Addirittura capita che ne pubblichino di "civetta", cioè finti, col solo obiettivo di recuperare nuovi cv da aggiungere al proprio database e da ricontattare chissà quando. Ma per ricevere risposte devono pubblicare annunci appetibili: più interessante è l'offerta, più i naviganti saranno invogliati a inviare il proprio cv. Nel panorama dei tirocini, che solitamente non prevedono uno straccio di rimborso spese (la Repubblica degli Stagisti con l'Isfol, e più recentemente l'indagine Stella del Cilea, hanno dimostrato che per oltre il 50% degli stage non é previsto un euro di compenso), poter pubblicare annunci di stage evidenziando un sontuoso emolumento, ben 1000 euro al mese, e un referente istituzionale prestigioso, il Ministero del Lavoro, è un'opportunità strepitosa.
Alcuni lettori della Repubblica degli Stagisti hanno inoltre segnalato che vi sono agenzie che millanterebbero addirittura di essere "esclusiviste", di aver cioè ricevuto da Italia Lavoro l'esclusiva sull'intermediazione dei progetti Les4: in particolare Obiettivo Lavoro. Quando si deciderà Italia Lavoro, o il Ministero che la possiede, a dare delle risposte chiare rispetto a questa situazione?

Eleonora Voltolina


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