Stage, non mi piace
Partiamo dalla fine: non si può rimanere in un'azienda anche se ci si trova malissimo per senso di colpa, cioè per paura di deludere le aspettative di qualcuno. Il senso di colpa non è un sentimento sano, né nelle relazioni personali né in quelle professionali. Si rimane in un'azienda se ci si sente a proprio agio, se ci si sente rispettati e possibilmente anche valorizzati; a maggior ragione quando si tratta di uno stage, e non c'è dunque nell'equazione nemmeno la questione dello stipendio per mantenersi (tutt'al più una indennità mensile). La situazione che descrivi è quasi comica nella sua sgangheratezza: un solo dipendente regolarmente assunto, tutti gli altri (quanti?) a Partita IVA (probabilmente l'ispettorato del lavoro avrebbe a che ridire), leggi bellamente ignorate (non fumare sul luogo di lavoro non è un suggerimento alle aziende, è una imposizione normativa). Dulcis in fundo, una gestione delle risorse in stage completamente fuori dal mondo: da una parte non si rispetta il progetto formativo, cioè non si investono tempo ed energie per insegnare allo stagista cosa fare, trasferirgli delle competenze; dall'altra parte però si pretende che lo stagista "dia risultati", che sia magicamente in grado di fare cose anche complesse per conto suo e metterle a disposizione dell'azienda. (Ci manca anche solo che facciano un investimento sulla base di un tuo studio... e se poi l'investimento andasse male cosa farebbero? Se la prenderebbero con te? Ti addosserebbero la responsabilità? Non ci sono proprio i presupposti, stando al tuo racconto, perché questa cosa possa essere accettabile nel quadro di una relazione sana tra uno stagista e il suo soggetto ospitante...) Cara D, in definitiva, quello che descrivi non ci sembra un posto sano dove svolgere uno stage. Se ci tieni a dar loro "l'ultima possibilità", puoi provare a parlare in maniera franca con il tuo tutor del soggetto promotore (di chi si tratta? Dell'ufficio tirocini dell'università dove ti sei laureata) e capire se insieme potete elaborare una strategia per rimettere sui giusti binari questo stage. Nella fattispecie, il soggetto promotore potrebbe richiamare all'ordine il soggetto ospitante, "rinfrescandogli la memoria" rispetto a come è corretto trattare uno stagista. A cominciare dal fatto che ti devono seguire nel quotidiano, ti devono insegnare a fare le cose, non ti possono lasciare tutto il tempo a svolgere attività da sola... e non devono fumare! Non solo nella tua stanzetta: non devono proprio fumare in tutto l'edificioooo! ;-) La cosa importante non è che tu non deluda le loro aspettative, bensì che tu non perda il tuo tempo. Fare uno stage è un vero e proprio investimento per lo stagista: dev'essere ben ponderato, e non ha molto senso portarlo a termine se si impara poco e niente. Facci avere tue notizie!
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Di: Redazione_RdS
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