Agenzia Onu per la proprietà intellettuale, stage a Ginevra con oltre 1500 euro di indennità mensile: domande entro fine gennaio

Marianna Lepore

Marianna Lepore

Scritto il 20 Gen 2021 in Notizie

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Nuovo anno, nuove possibilità di partecipare a tirocini internazionali: è stata prorogata fino al 31 gennaio – inizialmente prevista entro il 30 dicembre dell’anno appena concluso la possibilità di candidarsi al programma di tirocini 2021 presso la World Intellectual Property Organization: l’Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale, una delle tante agenzie specializzate delle Nazioni Unite con sede principale a Ginevra, in Svizzera.

La buona notizia è che la Wipo rientra tra le agenzie delle Nazioni Unite che prevedono un rimborso spese per i suoi stagisti
– cosa purtroppo non scontata, dato che l'Onu è una delle realtà internazionali “maglia nera” per quanto riguarda questo aspetto: le migliaia di internship che ogni anno hanno luogo nel Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite a NY e in molte altre sedi in giro per il mondo purtroppo sono tuttora, malgrado da almeno cinque anni vengano periodicamente organizzate proteste e “scioperi” degli stagisti, completamente gratuiti. Il fatto che questa agenzia dell'Onu invece offra ai suoi tirocinanti oltre 1500 euro al mese è un fattore che, affiancato all’esperienza internazionale di pregio, dà un motivo in più per mandare l’application.

La scadenza del 31 gennaio è importante perché «per ragioni amministrative, Wipo apre due volte l’anno gli elenchi per candidarsi. Quindi gli stagisti sono reclutati continuativamente nel corso dell’anno dall’elenco corrente o da quello più recente, in base alle esigenze», spiega alla Repubblica degli Stagisti Christine Merjanian, Wipo Talent Acquisition Manager. «Le domande vengono esaminate sulla base delle esigenze interne individuate dalle diverse unità organizzative».

L’Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale conta 1.508 lavoratori (ultimi dati disponibili aggiornati al 2020) di cui 418 lavoratori “flessibili” (dai contratti a tempo determinato anche di alto livello agli stagisti) e 1.090 di forza lavoro permanente, con una distribuzione a favore delle donne che in totale sono 803 e un’età media poco sotto i 49 anni. Dal 1999 al 2020 ha ospitato 506 tirocinanti, anche in questo caso con una distribuzione a favore del genere femminile che batte 320 a 186 gli uomini. La sede principale è a Ginevra, ma conta anche degli uffici periferici ad Algeri, Rio de Janeiro, Pechino, Tokyo, Singapore, Mosca e Abuja. Di norma ospita annualmente tra i 40 e i 50 stagisti, ma questo numero nel corso del 2020 è calato vertiginosamente a causa della pandemia Covid: «Nel corso dell’anno appena passato Wipo ha ricevuto 2.954 candidature e selezionato 27 stagisti».

Nel 2019, invece, il numero di candidature è stato più basso, 1.181
ma in quel caso, spiega Merjanian, «gli stagisti selezionati sono stati 41». A vincere su tutti per numero di candidature l’India, con 122, tallonata dall’Italia, con 119 application e seguita dalla Cina, ferma a 79. Non ci sono però dati precisi sul numero di stagisti selezionati per nazione di provenienza, perché «per quanto riguarda le selezioni archiviamo i dati sulla base delle aree geografiche e non del Paese». Con questa classificazione le prime tre regioni erano Asia e Pacifico, seguita da Europa occidentale e da Africa.

Al di là dell’esperienza internazionale, un fattore molto interessante per questo genere di stage è il rimborso spese: «La Wipo ha iniziato a prevedere un pagamento per i suoi tirocinanti dall’avvio del programma di tirocinio, nel 1999», puntualizza Merjanian. Lo stage è pensato per due categorie diverse di stagisti: gli studenti di un corso di laurea di primo livello iscritti al terzo o quarto anno accademico, o titolari di una laurea di primo livello da non più di due anni; e gli studenti di una magistrale o titolari di laurea specialistica o laureati che hanno completato i corsi, ma non la tesi. Per la prima categoria lo stage può durare dai tre ai sei mesi con un rimborso spese mensile di 1.570 franchi svizzeri, circa 1.460 euro, inclusa una tessera per il trasporto, mentre per la seconda categoria il tirocinio va dai tre mesi a un anno e il pagamento mensile sale a 2.070 franchi svizzeri, circa 1.925 euro, con la tessera mezzi inclusa.

Il 2020 è stato un anno importante perché sono stati introdotti dei miglioramenti proprio per quanto riguarda le indennità mensili, per rendere questo tipo di stage più accessibile a tutti i candidati a livello globale. E, infatti, non solo è stato aumentato a 1.570 franchi l'emolumento mensile per gli stagisti di categoria 1, precedentemente fermo a 500 franchi svizzeri, ma si è deciso di includere anche la tessera per i trasporti locali per un importo di circa 70 euro, portando quindi i rimborsi agli attuali importi.

Da ricordare, però, che la Wipo non è responsabile dell’organizzazione del viaggio per raggiungere Ginevra né dei relativi costi. Questo significa che a parte bisogna calcolare le spese di viaggio. Unica eccezione per gli stagisti che provengono da un paese in via di sviluppo o classificato tra quelli meno sviluppati: in questo caso si ha diritto a un massimo di 1.500 franchi svizzeri di rimborso viaggio a patto che sia effettuato sulla rotta e classe più economica. Una volta assegnati al quartier generale Wipo a Ginevra i tirocinanti hanno diritto anche a una “carte de légitimation” per tutta la durata dello stage, che funge da permesso di soggiorno e di lavoro.

Ma cosa fa realmente la differenza in un aspirante stagista per essere selezionato?
Christine Merjanian non ha dubbi: «Frequentare o aver frequentato un corso di laurea pertinente, mandare un application lucida e affiancare tutto con una buona lettera di presentazione». Da tenere a mente che tre posti di tirocinio sono riservati alle nazionalità sottorappresentate dagli Stati membri Wipo, che nell’ultimo elenco del 2020 vedevano tra gli stati europei solo Estonia, Lussemburgo, Malta e Slovenia. Oltre ai titoli di studio già elencati è necessario poi avere una buona conoscenza dell’inglese o del francese (la lingua che si parla nel cantone di Ginevra), meglio se entrambe. Chi conosce l’arabo, il cinese, il tedesco, il giapponese, il coreano, il portoghese, il russo e lo spagnolo ha delle possibilità in più. In aggiunta è richiesta una buona conoscenza del pacchetto office e di altri programmi rilevanti.

Attualmente è quindi possibile candidarsi per uno stage che si svolgerà nei seguenti ambiti: legge e diritto della proprietà intellettuale, economia e statistica, tecnologia dell’informazione, servizi di cooperazione tecnica, amministrazione di progetto, amministrazione (finanza, risorse umane, pianificazione del programma), esame brevetto e marchio, diritto d’autore, traduzione, e altre aree come comunicazione e sicurezza.

Per candidarsi
è necessario creare il proprio profilo sul sito della Wipo e registrarsi compilando tutte le sezioni, in particolare indicando l’area preferita di lavoro. Sul sito è disponibile anche una guida molto utile perché mostra passo dopo passo come procedere. Gli ultimi step prevedono l’inserimento della lettera motivazionale e di almeno due contatti da utilizzare per eventuali referenze. Soltanto dopo aver compilato e inviato tutto si riceve un’email di conferma. In ogni momento è possibile modificare o ritirare la propria candidatura. Nel corso dell’anno ogni volta che si apre una nuova possibilità di stage vengono analizzate le application inserite e «se la domanda rispetta i requisiti richiesti sarai contattato direttamente per un’intervista». Il colloquio può essere fatto al telefono, in videoconferenza o di persona e include anche un test scritto.

La Wipo scrive chiaramente che «a causa dell’elevato numero di candidature, saranno contattati solo i giovani selezionati»  e se dopo sei mesi dalla data di chiusura dell’avviso di ricerca non si è ricevuta alcuna mail significa che l’application non è stata presa in considerazione. Il tempo di validità massima della propria candidatura è di un anno, quindi all’apertura del nuovo elenco se ancora interessati sarà necessario rifare tutto da capo.

La Wipo tutela la proprietà intellettuale a livello globale ed è stata istituita nel 1967, riunendo 193 stati membri. «Affianca governi, società e aziende nella gestione di tutto quello che attiene il campo della proprietà intellettuale e offre programmi e servizi di protezione a livello internazionale, contribuisce alla risoluzione delle controversie e alla definizione di regole equilibrate».

Anche questa agenzia ha subito gli effetti della diffusione della pandemia Covid, così come il suo programma di stage: «I tirocinanti che già avevano cominciato il tirocinio con Wipo all’interno degli uffici a Ginevra sono stati trasferiti in smart internshipping, con gran parte di loro che sono rimasti in città durante questo periodo», spiega Merjanian. Pandemia che potrebbe avere ripercussioni anche per l’anno in corso. E infatti, «i tirocinanti già in Wipo continueranno in telelavoro come il resto del personale fino a quando non sarà consentito il ritorno nei locali». Diversa, invece, la situazione per i prossimi stagisti: «una volta che la situazione relativa alla pandemia di Covid sarà tornata alla normalità, riprenderà il reclutamento di nuovi tirocinanti con sede a Ginevra. Nel frattempo stiamo esaminando le richieste di stage caso per caso per determinare se un tirocinio a distanza può essere appropriato a seconda del tipo di stage, della residenza dello stagista e del fatto che nei mesi futuri dovrà essere in ufficio a Ginevra per almeno la metà delle ore totali del suo periodo di stage».

Per avere un’idea di quali siano i compiti svolti dalle diverse sezioni dove si potrebbe prendere servizio si può dare un’occhiata a questo link e soprattutto leggere le testimonianze di alcuni ex stagisti che raccontano la loro esperienza, dal background di provenienza all’ufficio assegnato e compiti svolti durante il tirocinio.

Svolgere uno stage presso la Wipo non significa, però, avere un posto di lavoro assicurato. I tirocinanti, infatti, sono considerati dei candidati “esterni” per qualsiasi posto libero a tempo determinato per cui eventualmente si candidano. Il che significa che sono tenuti a seguire il normale iter di selezione. Qualcuno ce la fa: «Nel 2019 cinque stagisti sono stati assunti come dipendenti. A questi si aggiunge un altro numero limitato di ex tirocinanti a cui sono stati offerti dei contratti di consulenza», spiega Merjianian.

Agli interessati all’esperienza internazionale che non demordono nemmeno dalla possibilità di svolgere questo tirocinio in parte a distanza conviene affrettarsi per rispettare i tempi di chiusura del bando.

Marianna Lepore

Foto in alto a sinistra: credit Wipo/Berrot in modalità Creative Commons

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