Giungla dei tirocini, non tutte le università si attengono alle indicazioni del ministero: «Le Faq non hanno nessuna validità giuridica»

Riccardo Saporiti

Riccardo Saporiti

Scritto il 26 Gen 2012 in Approfondimenti

C'è chi ha deciso di adeguarsi, chi cerca 'scappatoie' legali, chi invece ha deciso di ignorarle. StagistiOggetto del contendere: una serie di Faq che il ministero del Lavoro ha pubblicato su un suo sito Internet, Clicklavoro, per dare indicazioni rispetto all'interpretazione della nuova norma sugli stage. Il problema quindi è che non tutte le università - principali destinatarie della norma in quanto soggetti promotori di un numero elevatissimo di stage - ci stanno: e infatti alcune non riconoscono la validità delle indicazioni ministeriali, e fanno ciascuna a modo suo.
Tutto nasce con
la manovra anticrisi dello scorso Ferragosto che all'articolo 11 ha introdotto, a sorpresa, alcune modifiche alla normativa sui tirocini formativi e di orientamento, limitandone la durata a sei mesi e stabilendo che debbano essere attivati entro 12 mesi dalla laurea. Con una circolare pubblicata a settembre, il ministero è poi parzialmente tornato sui suoi passi cercando di rendere meno stringenti i vincoli e prevedendo una serie di eccezioni. La circolare ha contribuito a chiarire alcuni elementi - come ad esempio il fatto che la norma non fosse retroattiva, o la definizione di tirocini curriculari. Ma non è riuscita a chiarire proprio tutti i punti oscuri. Uno su tutti: il limite di sei mesi si riferisce al singolo tirocinio o al periodo massimo per cui un neolaureato può essere impiegato come stagista?
Un dubbio condiviso da molti uffici stage di ateneo, col risultato che ognuno ha elaborato una propria interpretazione. A novembre è finalmente arrivato un chiarimento, ma con
una modalità quantomeno 'curiosa': il governo ha deciso di pubblicare sul sito cliclavoro.gov.it, portale governativo come si evince dall'indirizzo, 27 Faq, ovvero le risposte alle domande più comuni poste dai vari atenei italiani. Sancendo tra le altre cose che «la durata massima di sei mesi deve essere riferita al singolo tirocinio». Il ministero, seppur in forma anomala, si è espresso. E le università?
La situazione degli stage negli atenei è ancora molto eterogenea. Ad esempio, il Soul (Sistema orientamento università lavoro) delle università del Lazio spiega tramite l'ufficio stampa di non poter «considerare le Faq come una normativa». Lo stesso avviene alla facoltà di Ingegneria dell'università di Bologna. Stagisti«Il sito Cliclavoro non ha alcuna validità giuridica, ma solo un valore orientativo» dice alla Repubblica degli Stagisti Giuseppe Nottola, referente per i tirocini legati a questo corso di studi: «Per chiarire servirebbe una nuova circolare ministeriale, oppure che un ateneo sottoponesse un interpello al ministero». Ovvero chiedesse in maniera ufficiale di chiarire la questione. In questo caso la risposta sarebbe vincolante per l'interpellante, e poi  per prassi anche le altre università si adeguerebbero. Ma qual è la posizione ufficiale dell'ateneo? «Allerteremo il senato accademico perché valuti l'opportunità di attivare stage secondo le indicazioni delle Faq, che però vanno in contraddizione ad una legge che voleva impedire uno sfruttamento del tirocinante», afferma Lucia Gunella, responsabile dell'orientamento e del placement per l'università bolognese. «Sarà il senato a pronunciarsi su come far propria questa norma». Tra le decisioni possibili, anche la referente per i tirocini dell'intera università bolognese cita quella dell'interpello. Il tutto in attesa che l'Emilia-Romagna legiferi in materia. Sì, perché ad infittire la giungla ci si mette anche il fatto che la competenza legislativa sulla formazione è anche delle regioni: e pare proprio che la giunta del governatore Errani sia intenzionata a licenziare entro l'inverno una legge regionale in materia.
Qualche chilometro più ad est,
a Pavia, si applica «ancora la vecchia normativa per i tirocini curriculari, in base alle eccezioni previste dalla circolare», come racconta alla Repubblica degli Stagisti Patrizia Strozzi, responsabile di ateneo per i tirocini. Il testo del settembre scorso esclude infatti dalle limitazioni imposte dalla manovra correttiva quei percorsi di formazione che siano promossi dalle università, siano rivolti solo agli studenti e si svolgano durante il periodo di studio. E i tirocini extracurriculari? «Per questioni di budget attualmente non ne stiamo facendo».
Ci sono poi realtà, come Torino, in cui si è deciso di rispettare alla lettera leStagisti Faq. Un deciso cambio di rotta, visto che nei mesi scorsi l'ateneo piemontese aveva scelto di ignorare la circolare, facendo riferimento solo alla manovra. «Abbiamo scelto di attenerci alle risposte ministeriali», spiega la professoressa Adriana Luciano [nella foto a destra], rappresentante del Rettore per i rapporti con il mondo del lavoro, «anche se le Faq forniscono un'interpretazione meno restrittiva alla regola dei sei mesi, che noi avevamo inteso diversamente». Resta naturalmente intenso il controllo su eventuali abusi: potenziato anche da una novità: «Abbiamo deciso di aprire i database dei job placement di tutte le facoltà. In questo modo è possibile ricostruire la storia delle singole aziende, verificare che non abbiano contemporaneamente più di uno stagista e che non facciano un uso dissennato dei tirocini». C'è poi «la richiesta di un rimborso spese minimo, anche se non sempre è possibile ottenerlo».
Questa, dunque, la situazione ad oggi.
Una giungla che, però, rischia addirittura di infittirsi: nelle prime bozze del decreto «Cresci Italia» si parla infatti della possibilità, per gli atenei, di attivare tirocini equiparati a quelli previsti per l'iscrizione agli albi professionali, con l'eccezione delle professioni mediche e sanitarie. Norma che, se confermata, porterà l'ennesima modifica, nell'arco di sei mesi, a questo settore. Con buona pace della chiarezza.

Riccardo Saporiti

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