Al via i tirocini al Senato, ma con rimborsi bassissimi: da 250 a 500 euro al mese. Pari allo 0,015% del bilancio di Palazzo Madama

Ilaria Mariotti

Ilaria Mariotti

Scritto il 01 Mar 2011 in Notizie

Chiuse da pochi giorni le selezioni finali dei candidati all’edizione 2010-2011 dei tirocini al Senato, in partenza dal 16 marzo. Il bando, scaduto a fine novembre, dà la possibilità a 25 neolaureati o neospecializzati (tramite master o dottorati) di passare nove mesi all’interno di una delle principali istituzioni del Paese, in diversi settori organizzativi: dalla biblioteca all’ufficio stampa, dagli affari internazionali alla comunicazione istituzionale, dal bilancio al provveditorato. Sui requisiti di partecipazione – massimo 28 anni di età, 15 mesi dalla laurea con votazione non inferiore al 105, conoscenze informatiche e di linguanon ci sono margini di dubbio, ma non a tutti sono parsi completamente trasparenti i criteri adottati per le selezioni. «Cercavo di capire cosa potesse servire nella selezione a parte, ovviamente, la laurea con un ottimo voto; ma temo rimarrà un'incognita a cui nessuno saprà dare una risposta», dubita Antonella nel forum della Repubblica degli Stagisti. E ancora, chiede Jolie:  «qualcuno sa dirmi se riceveranno comunicazione anche i non selezionati?»; mentre Mattia vorrebbe sapere come si fanno le graduatorie e vengono valutati i titoli, temendo «trasparenza zero».

La Repubblica degli Stagisti ha quindi deciso di porre alcune domande direttamente all’ufficio del personale del Senato: ecco cosa è emerso. Su 2500 candidature pervenute online ne sono state scelte 25 dopo una preselezione realizzata dalle università di riferimento (presso cui gli aspiranti tirocinanti hanno dovuto depositare il curriculum vitae sottoponendolo al vaglio degli esaminatori) e una seconda selezione, decisiva, da parte dell’ufficio del personale del Senato senza lo svolgimento di alcun colloquio. I vincitori e gli esclusi, assicura il Senato, sono stati già tutti contattati via email, e non c’è da aspettarsi la pubblicazione di nessuna graduatoria: l’ufficio del personale del Senato specifica alla Repubblica degli Stagisti che non si tratta di un concorso, e che questa è pertanto la modalità prescelta. Quanto ai criteri di selezione, la scrematura è avvenuta per titoli ed età quanto più bassa, maggiore il punteggiofino a ottenere una 'valutazione globale' del candidato: vale a dire, quanta maggiore corrispondenza e migliori qualifiche venivano riscontrate tra i profili ricercati e le candidature presentate, più crescevano le possibilità di essere ammessi. Nel bando esiste anche una riserva di posti disponibili per i candidati originari del sud e delle isole: non una percentuale predefinita, ma a parità di punteggio la precedenza è stata data a questi ultimi. 

E poi il capitolo ‘rimborso spese’  cruciale per gli aspiranti stagisti. Nel bando l’ammontare non era indicato in maniera precisa: oggi, a selezioni completate, il Senato fa sapere che ai residenti a Roma e provincia erogherà 250 euro lordi al mese, e ai i fuorisede circa il 70% in più, vale a dire 420 euro lordi. Una bella delusione per chi a novembre si era candidato credendo – sulla base delle informazioni divulgate dallo stesso Senato – che per i tirocinanti non residenti a Roma il rimborso sarebbe potuto arrivare a mille euro lordi mensili. La variazione, riferiscono dal Senato, dipende non tanto dal budget stanziato dai senatori questori (malgrado si tratti di denaro pubblico, l'ufficio del personale del Senato non ha fornito l'informazione precisa sul suo ammontare) quanto dal numero dei vincitori fuorisede, tra cui ogni anno viene suddiviso l'intero importo. Facendo un rapido calcolo, comunque, la Repubblica degli Stagisti stima che il budget sia intorno ai 92mila euro. Il bilancio complessivo di Palazzo Madama è di circa 595 milioni di euro: ciò significa che agli stagisti è stato destinato solamente lo 0,015% delle risorse. Forse si poteva fare qualcosina di più specialmente considerando i prezzi degli alloggi a Roma, e le spese che tutti in questi nove mesi dovranno affrontare tra vitto e trasporto. La buona notizia però è che per cifre così basse la decurtazione è minima, tale da far praticamente coincidere il lordo con il netto.

Più fortunati i quattro stagisti dell'ufficio stampa, che percepiranno un fisso di 500 euro dovuto alla maggiore richiesta di disponibilità per i turni (anche nel weekend), e il vincitore che affiancherà il rappresentante permanente a Bruxelles: a lui andranno 1200 euro mensili. Gli stagisti potranno poi accedere al servizio mensa e al bar interno del Senato, anche se - recita il bando - non gratuitamente bensì 'a condizioni particolari'. 

E chi ad oggi non ha ancora ricevuto notizie dal Senato? Meglio non farsi illusioni: significa che non è entrato nella rosa dei prescelti. L’unica possibilità di rientrare in corsa sarebbe quella di un ripescaggio a seguito di rinunce da parte di qualcuno dei vincitori.

 

Ilaria Mariotti

 

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