Tirocini in Lombardia: la nuova legge non è ancora operativa, mancano i decreti dirigenziali

Eleonora Voltolina

Eleonora Voltolina

Scritto il 30 Ott 2013 in Notizie

diritto al rimborso spese stage in Lombardia

E adesso anche la Lombardia ha la sua nuova legge regionale sui tirocini, coerente con le linee guida concordate a gennaio in Conferenza Stato - Regioni. Almeno sulla carta. Lo scorso venerdì la giunta regionale ha infatti approvato, con la deliberazione X/825 del 29 ottobre, i "Nuovi indirizzi regionali in materia di tirocini", dopo un iter che aveva visto due settimane fa arrivare l'ok della commissione consiliare competente. stage lavoro regione lombardiaMa attenzione, la normativa non è ancora in vigore: come si legge nella delibera, «i presenti Indirizzi entreranno in vigore 30 giorni dopo la pubblicazione dei decreti dirigenziali che definiscono i modelli di convenzione di tirocinio e progetto formativo individuale». Dunque bisognerà ancora attendere questi decreti, e dopo che essi saranno stati approvati, ancora un mese. In altre parole: la nuova normativa esiste, ma solo in teoria.

«I tempi potrebbero essere brevissimi, dal punto di vista squisitamente teorico anche nell'ordine di una sola settimana» spiega alla Repubblica degli Stagisti il consigliere regionale Pd Fabio Pizzul «ma l'esperienza pregressa ci dice che potremmo anche attendere molto. Una delle attenzioni che avremo qui in consiglio regionale è quella di tenere sotto controllo i tempi per evitare una ulteriore dilatazione: ricordo peraltro che questa legge sarebbe dovuta essere pronta già a luglio, e abbiamo dunque già accumulato quattro mesi di ritardo. Noi siamo in dialogo e contatto con le Direzioni preposte, faremo pressing perché i decreti dirigenziali arrivino in tempi congrui».

C'è però un precedente che non fa ben sperare
: la delibera regionale sui tirocini attualmente in vigore era stata approvata dalla giunta Formigoni il 20 marzo del 2012, ma erano poi passato quasi un anno perché la giunta arrivasse a completare il lavoro e a renderla effettivamente operativa (emanando a fine novembre il penultimo decreto necessario, con le indicazioni per l’avvio dei tirocini curriculari ed extracurriculari, e addirittura a fine gennaio 2013 l'ultimo, con le precisazioni sul metodo di applicazione delle indicazioni operative).
stage lavoro
Inoltre, rispetto alla nuova delibera è importante sapere che «ai tirocini in corso di svolgimento alla data di entrata in vigore dei presenti Indirizzi continua ad applicarsi la normativa di riferimento vigente alla data del loro avvio» specificando che il discorso varrà «anche in caso di proroga, se prevista e ammissibile dalla normativa di riferimento».
Il documento, lungo 17 pagine [qui lo si può scaricare in formato pdf], una volta entrato in vigore ridisegnerà in maniera significativa la vita dei circa 90mila giovani (e meno giovani) che ogni anno svolgono stage nel territorio lombardo. Rispetto al testo che era stato presentato al pubblico dalla Regione a fine luglio, quello appena approvato - che ha visto il coinvolgimento diretto dell'assessorato al lavoro con l'assessore Valentina Aprea, di concerto con l'assessorato al Commercio e quello alle Attività produttive - contiene delle modifiche abbastanza rilevanti.

Prima di tutto in ordine al rimborso spese obbligatorio in favore dei tirocinanti extracurriculari. Nella prima bozza era previsto che tale rimborso fosse di almeno 400 mensili, al lordo delle eventuali ritenute fiscali, «riducibile a 300 euro mensili qualora si preveda la corresponsione di buoni pasto o l’erogazione del servizio mensa». Nel testo definitivo sono state introdotte due ulteriori categorie di stage per le quali il limite minimo scende da 400 a 300: gli stage part-time, cioè quelli in cui «l’attività di tirocinio non implichi un impegno giornaliero superiori a 4 ore», e quelli svolti all'interno di enti pubblici.


Un'altra modifica rilevante è quella scaturita da un braccio di ferro sotterraneo di alcune categorie datoriali, tra cui per esempio i panettieri, che hanno fatto pressione sulla Regione. La prima bozza di delibera prevedeva infatti il divieto di svolgere stage in orari notturni. Le parti datoriali sembrano averla avuta vinta perché nel testo definitivo appare un nuovo passaggio: «la possibilità di svolgimento del tirocinio in orario notturno, vale a dire nella fascia oraria compresa tra le ore 23 e le ore 7 può essere prevista, nell’ambito di intese sindacali aziendali e ferme restando le tutele già previste dalla normativa vigente ed particolare per i minori, a condizione che la specifica attività del soggetto ospitante giustifichi tale modalità di svolgimento».
stage lavoroE così i panettieri - e non solo - potranno ancora ospitare stagisti nottetempo.

«Anche a noi risulta che questa modifica sia scaturita da una richiesta specifica, appunto quella dei panettieri» conferma Pizzul: «Se questo va a vantaggio di chi fa lo stage e ha assoluto bisogno di svilupparlo in quella fascia oraria, va bene. Ma rimane l'assunto di fondo: per nessun motivo lo stage deve sostituire del lavoro. E tutte queste eccezioni purtroppo rischiano di aprire qualche pertugio. Ma in generale la cosa positiva è che finalmente il dispositivo sia arrivato, e che si sia messo termine a un periodo di incertezza».

Anche il giovane consigliere Jacopo Scandella, compagno di partito di Pizzul, reputa molto positivamente alcuni aspetti della delibera - primo fra tutti l'introduzione dell'indennità minima obbligatoria «che si mantiene al di sopra del minimo stabilito dalle linee guida nazionali», e considera giusto che siano state previste delle deroghe «per quanto riguarda i tirocini attivati con persone disabili o svantaggiate, e credo che questo possa essere un bene per far si che questi ragazzi e ragazze possano continuare a sperimentarsi in esperienze di utilità sociale».

Scandella promette un forte impegno del gruppo Pd nel «verificare periodicamente l'efficacia di questa nuova norma» e a realizzare «un monitoraggio, almeno ogni sei mesi, che metta in luce il numero e la natura dei tirocini attivati rispetto al passato, oltre ad un rapporto sulle esperienze dirette dei tirocinanti che spesso descrivono la situazione meglio di qualsiasi dato». Senza perdere la speranza di poter tra qualche mese rivedere la norma «anche per quanto riguarda i praticantati negli studi professionali», anche se la regolamentazione di questo tema «non dipende soltanto da regione Lombardia».
stage lavoro jacopo scandella
La parte più critica della delibera appena approvata è secondo Scandella quella che riguarda i tirocini curriculari, «per i quali non solo non è prevista nessuna retribuzione minima, ma neppure un limite massimo di tirocinanti per azienda. La speranza è che il rapporto tra dipendenti e tirocinanti si mantenga entro i limiti del buonsenso, ma dovrà essere monitorato seriamente».

Rincara la dose Pizzul: «Gli uffici stage e placement di alcuni atenei ci hanno segnalato che la delibera rischia di complicare alcuni passaggi e di scaricare più responsabilità sulle università, che sono le realtà che attivano il maggior numero di stage in Regione Lombardia. Il loro timore è di un irrigidimento; gli uffici tecnici della Regione ci hanno assicurato che non sarà così, ma effettivamente il testo della delibera contiene alcuni passaggi critici».

Da cosa nasce questa paura? Rispetto ai soggetti promotori il testo specifica che hanno «funzioni di progettazione, attivazione e monitoraggio del tirocinio, nonché di garanzia della regolarità e qualità dell’iniziativa, in relazione alle finalità definite nel progetto formativo», che devono individuare «un proprio tutor per collaborare alla stesura del progetto formativo, per l’organizzazione e il monitoraggio del tirocinio e la redazione dell’attestazione finale» definendo che il tutor debba essere almeno diplomato («in possesso di uno dei seguenti titoli di studio: diploma di laurea, diploma di istruzione secondaria superiore, diploma o qualifica di IeFP»). A livello burocratico, che debbano effettuare la "comunicazione obbligatoria" di avvio del tirocinio, ma solo in caso di stage extracurriculari entro i 12 mesi dalla laurea perché per gli stage curriculari vi è una esplicito esonero; e assicurare (niente di nuovo sotto il sole) l'assicurazione del tirocinante contro gli infortuni sul lavoro presso l’Inail e l'assicurazione «per la sua responsabilità civile verso i terzi durante lo svolgimento del tirocinio con idonea compagnia assicuratrice».

In più di questo, che sembra davvero il minimo, la delibera aggiunge che «nell’ambito di un singolo tirocinio, non è in ogni caso possibile svolgere contemporaneamente il ruolo di soggetto promotore e di soggetto ospitante», impedendo dunque di fatto che le università possano continuare ad attivare da sole stage al proprio interno, come alcune di loro hanno fatto finora.

Ma a scatenare i timori degli uffici stage universitari sono state probabilmente le ultime righe della delibera, che recitano: «La Regione si riserva di effettuare controlli sulla base dei dati di monitoraggio ed attraverso le verifiche in loco presso il promotore, al fine di verificare la corretta gestione del tirocinio, nel rispetto di quanto previsto dai presenti Indirizzi e di quanto stabilito dalle specifiche convenzioni di tirocinio», avvertendo che «in caso di violazioni la Regione, qualora il promotore sia un soggetto appartenente al sistema regionale degli accreditati e autorizzati, assume i provvedimenti sanzionatori previsti dalla normativa vigente sull’accreditamento e sull’autorizzazione».

Alla Repubblica degli Stagisti però questo passaggio sembra invece molto responsabilizzante: e si spera che venga utilizzato non tanto nei confronti delle università, che nella maggior parte dei casi attivano stage adeguati al percorso formativo dei propri studenti e neolaureati, bensì nei confronti della numerosa pletora di altri soggetti promotori, alcuni dei quali svolgono davvero ben pochi controlli sulla qualità formativa degli stage che promuovono, limitandosi a soddisfare le richieste delle proprie aziende clienti, da cui ricevono un pagamento per l'attivazione dei tirocini.

In ogni caso, tutti questi discorsi sono importanti ma non riguardano in concreto la situazione attuale: ad oggi la nuova legge lombarda sui tirocini è solo teorica. Perché diventi finalmente operativa bisogna attendere ancora: sperare che i decreti dirigenziali arrivino quanto prima, e poi da lì far partire i 30 giorni di ulteriore attesa prima dell'effettiva entrata in vigore.

Eleonora Voltolina

[la foto del palazzo della Regione Lombardia è di Antonello - modalità creative commons]

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