La Regione Toscana presenta il progetto «Giovani Sì!» per sostenere studenti, stagisti e precari: 300 milioni di euro in tre anni

Eleonora Voltolina

Eleonora Voltolina

Scritto il 03 Gen 2011 in Notizie

In Toscana il 2011 sarà l'anno dei giovani. Questa la promessa di Enrico Rossi [nella foto], presidente della Regione, che ha scelto il momento di passaggio tra vecchio e nuovo anno per annunciare ufficialmente «Giovani Sì!», una piattaforma di progetti pensati per raggiungere cinque obiettivi: permettere ai giovani di uscire di casa, garantire il diritto allo studio e alla formazione, favorire l’inserimento lavorativo, permettere un accesso agevolato al credito e microcredito e sostenere l’imprenditoria giovanile. «Vogliamo creare un circolo virtuoso: la Toscana investe sui giovani, e i giovani poi investono sulla Toscana» ha sintetizzato Rossi presentando nel dettaglio i progetti e l'ingente cifra con cui verranno sostenuti: quasi 300 milioni di euro. Per la precisione 295,7 milioni in tre anni - a partire dal 2011 e fino al al 2013 - suddivisi tra il rafforzamento di alcuni interventi già esistenti (servizio civile, borse di studio, contributi all'imprenditoria giovanile, incentivi all'assunzione di giovani laureati e sostegno ai lavoratori atipici) e l'avvio di quattro azioni innovative.
Come la Repubblica degli Stagisti aveva preannunciato all'inizio di dicembre, una di queste ultime riguarda proprio i tirocini, e in particolare lo spinoso problema del rimborso spese: la Regione Toscana promuoverà un'iniziativa volta a incentivare le aziende a corrispondere almeno 250 euro al mese ai loro stagisti, e premierà con 6mila euro quelle che li assumeranno al termine dell'esperienza formativa. Di suo, la Regione aggiungerà a favore degli stagisti 150 euro al mese (quindi il rimborso spese minimo percepito da ciascuno sarà di 250 + 150 cioè 400 euro al mese). Per questo specifico progetto verranno investiti  33,5 milioni di euro, sempre ripartiti su tre anni.  «Uno stage deve essere un trampolino, non un trappolone» secondo Rossi: «Già ora le imprese private più avvedute remunerano i propri stage, spesso prodromi ad assunzioni vere e proprie».
Gli altri progetti innovativi sono il contributo casa (sia per l'affitto sia per l'acquisto), il prestito d’onore e il microcredito. Eccoli nel dettaglio. Alla casa il presidente della Regione dedica una citazione letteraria: «Leggevo un libro di Henning Mankell, uno scrittore svedese. Tra i personaggi del libro c’era una ragazza che l’autore descrive così: “Benché avesse 19 anni, viveva ancora a casa coi genitori”. A volte basta una piccola frase per descrivere il gap che esiste tra i nostri giovani e i loro coetanei europei». Al progetto per aiutare i giovani ad uscire dal guscio famigliare viene destinato un finanziamento di 45 milioni. Per ora in Toscana i pochi under 30 che riescono a emanciparsi da mamma e papà lo fanno grazie alla disponibilità di appartamenti di famiglia: secondo i dati Istat, infatti, dei giovani toscani che vivono lontano dalla famiglia solo il 22% (contro il 34% della media nazionale)  paga una pigione.
Per contrastare questa situazione la Regione ha previsto di erogare un contributo a fondo perduto agli under 34 che affittano una casa: 200 euro al mese alle coppie con figli e nuclei monoparentali (un genitore con uno o più figli), 150 euro alle giovani coppie senza figli (anche non sposate), ai single o a chi convive perché fuorisede per studio o lavoro (per esempio gli studenti).
Un altro dei problemi che i giovani senza una famiglia abbiente alle spalle devono affrontare è quello di reperire i fondi per la propria formazione. Master, dottorati, corsi di specializzazione costano una fortuna: la Toscana metterà a disposizione 15 milioni di euro, fornendo sostanzialmente garanzie bancarie, e ciascun giovane potrà ottenere un finanziamento fino a 50mila euro, attraverso un fondo presso Fidi Toscana. Basterà che sia residente o domiciliato in Toscana, che abbia meno di 35 anni, una laurea e che presenti un programma di studio ed un piano di copertura finanziaria delle spese che prevede di sostenere. Il rimborso inizierà entro 12 mesi dall’ingresso nel mondo del lavoro. «Se un giovane vuole investire su se stesso, la Toscana investirà su di lui» chiosa Rossi «E ai giovani che hanno voglia di fare diamo modo di fare bene». Sempre attraverso Fidi Toscana verrà attivata una forma di microcredito: un finanziamento regionale di circa 3 milioni destinato a giovani imprenditori per crediti non superiori a 15mila euro (a fronte di un investimento massimo di 20mila), per una durata massima di cinque anni. In questo caso il limite di età è innalzato di sei anni: da 34 si passa a 40 anni. «Oltre a Fidi Toscana saranno coinvolte anche le Camere di commercio, i Confidi, gli enti locali, gli enti previdenziali, le banche» spiegano dalla Regione «Con un milione di euro di garanzie si possono sostenere circa cinque milioni di finanziamenti. Inoltre, quando il prestito viene restituito, le risorse messe a garanzia tornano a disposizione».
I progetti che già esistevano, e che verranno potenziati, sono invece il servizio civile (45 milioni di euro per far aumentare il numero di ragazzi che potranno fare questo tipo di esperienza dagli attuali 700 a quasi 3mila all'anno, permettendo quindi di soddisfare il 100% della richiesta), le borse di studio, il sostegno all'imprenditoria giovanile nel manifatturiero, nei servizi e nell'agricoltura (30 milioni), gli incentivi all'assunzione di giovani laureati
(una base di 1,2 milioni di euro da accrescere in base alle richieste, per finanziare un contributo regionale di 6mila euro per le imprese che assumono con contratto a tempo indeterminato un laureato, di 6.500 euro per quelle che assumono un dottore di ricerca; e di 3.000/3.250 euro nel caso di assunzioni a tempo indeterminato part-time) e il sostegno ai lavoratori atipici (3 milioni di euro per aumentare il fondo di garanzia per consentire loro l’accesso al credito).
Quasi trecento milioni di euro messi in campo dalla sola Regione Toscana, governata dal Partito democratico, sono quasi una sfida al centrodestra: meno di due mesi fa il ministro della Gioventù Giorgia Meloni aveva presentato un progetto analogo, «Diritto al futuro», da 216 milioni di euro «che diventano 300 grazie al cofinanziamento pubblico e privato». Infatti le reazioni non si sono fatte attendere: il capogruppo PdL in consiglio regionale, Alberto Magnolfi [nella foto a destra], in un'intervista al Giornale della Toscana ha accusato Rossi di illudere i giovani toscani facendo promesse che non sarà in grado di mantenere: «Un fantomatico progetto di cui nemmeno i dirigenti del bilancio sono a conoscenza. Un'ispirazione nata probabilmente la notte di Natale, visto che il bilancio è stato approvato la Vigilia e non c'è traccia di questo imponente finanziamento». Critica immediatamente rispedita al mittente dall'interessato dalle pagine del Quotidiano Nazionale: «Sono sei mesi che lavoro a questo progetto e so bene dove sono le risorse per finanziarlo: ci ho messo la faccia e ora ci metto anche la testa, se non va in porto sono pronto a dimettermi».

Eleonora Voltolina

Per saperne di più su questo argomento, leggi anche:
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