Marianna Lepore
Scritto il 03 Dic 2024 in Notizie
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Se proprio volete fare uno stage all’Onu, considerando che non si tratta di un’unica entità ma di una galassia con una ventina di agenzie e uffici tematici e condizioni di lavoro anche molto differenziate, il consiglio che vi diamo come Repubblica degli Stagisti è di avere l'accortezza di scegliere una delle prime nella classifica pubblicata dalla Fair internship initiative, perché più si scende più le condizioni offerte agli stagisti peggiorano.
All’ultimissimo posto c’è proprio – che vergogna! – la sede simbolo delle Nazioni Unite, il Palazzo di Vetro a New York, luogo nevralgico per l'attività di questa organizzazione ed edificio inconfondibile immortalato in film e cartoline. È proprio lì, dove ha sede il Segretariato, che i diritti degli stagisti vengono platealmente calpestati, perché i tirocini sono ancora completamente gratis. Malgrado tutte le manifestazioni degli ultimi dieci anni.
È quanto emerge dalla versione aggiornata del Quality index – la terza dopo quelle del 2019 e 2021 – presentata qualche giorno fa durante la Giornata internazionale degli Stagisti. Negli ultimi tre anni diverse organizzazioni hanno rivisto le proprie policy riguardo i programmi di tirocinio, ma ancora nella galassia Onu esistono gli stage senza rimborso spese, nonostante molte sedi siano in alcune tra le più costose città al mondo, come appunto New York o Ginevra. Qui in coda all’articolo pubblichiamo l’intera classifica.
Durante la lunga sessione online a Ginevra sono stati illustrati i risultati di una indagine condotta nel corso del 2023 su 611 persone impegnate in tirocinio in 49 differenti uffici delle Nazioni Unite sparsi in 88 paesi. La classifica è stata illustrata da Martin Schonk, di Fair Internship Initiative – campagna avviata nel 2015 da un gruppo informale di giovani ex o attuali stagisti alle Nazioni Unite con l’obiettivo di garantire stage equi e di qualità – e da Niall O'Higgins, ricercatore senior presso l’Ilo, l’Organizzazione internazionale del lavoro, che si occupa di promuovere la giustizia sociale e i diritti umani.
Quasi la metà dei rispondenti – circa 300 – erano stagisti presso il Segretariato. Gli altri erano distribuiti tra Undp, Unops, Unhcr, Unesco, WFP, Unicef, Ilo, Un Woman, Fao, Who, Iom, Wipo e in altre agenzie minori. L'indagine è stata condotta raccogliendo informazioni generali sugli intervistati, come l'esperienza di tirocinio e le condizioni socio economiche, e analizza quattro parametri: pari opportunità, processo di selezione, periodo di stage, completamento dello stage e sviluppo della carriera. Dalla graduatoria sono state escluse le agenzie con meno di dieci risposte – e questa è la ragione per cui non tutta la galassia Onu è mappata.
Delle tredici agenzie in classifica, il primo posto è occupato da Wipo, seguita da Oms e Ilo. Mentre all’estremo opposto le ultime tre posizioni vanno all'Undp, Unesco e il già citato Segretariato. Rispetto alla classifica precedente, quella del 2021, tutte le agenzie rimangono più o meno nella stessa area della graduatoria, ad eccezione dell'Undp, piombata dal secondo all'undicesimo posto.
Quanti siano in totale gli stagisti ogni anno, pagati e non pagati, all'interno delle sedi delle Nazioni Unite però non è dato sapere: la Repubblica degli Stagisti lo scorso anno aveva fatto una stima di circa 5mila persone, ma a tutt'oggi si tratta di un numero che la FII non ha, come non lo ha nemmeno il neoistituito ufficio per i giovani delle Nazioni Uniti.
Durante la sessione online Sudha Balakrishnan, responsabile del coordinamento e della responsabilità del sistema delle Nazioni Unite presso l'ufficio per i giovani «creato da una risoluzione dell'Assemblea generale con un mandato trasversale per promuovere gli affari dei giovani in tutti i settori delle UN», ha illustrato alcuni dei risultati del rapporto “Tirocini nelle Nazioni Unite e revisione esplorativa” scritto per comprendere le politiche e le pratiche di stage presso l'ONU, i punti di forza e le lacune. Eppure nemmeno in questo rapporto c'è un dato sul numero totale di stagisti.
Pochissima trasparenza, dunque, sui numeri. Balakrishnan ricorda, però, che nella nuova strategia Onu 2020-2030 «siamo incaricati di migliorare la rappresentanza dei giovani alle Nazioni Unite anche aumentando e migliorando le condizioni di tirocinio e le opportunità di lavoro per i giovani, specie provenienti dai paesi in via di sviluppo». Una scelta dettata anche dal fatto che l'età media continua ad aumentare – è «attualmente a 46,1 anni». La posizione della responsabile dell’ufficio Onu per i giovani è ottimista perché l'anno scorso il Quinto comitato ha esortato il Segretario generale a considerare il Programma di tirocinio delle Nazioni Unite come parte integrante della sua riforma in corso, e ha richiesto che venisse presentata una revisione completa durante la 79esima Assemblea generale nel 2025. Ma la fotografia attuale in effetti non sembra così positiva.
Tornando al Quality Index, le prime tre posizioni sono occupate da Wipo, Who, Ilo che erogano ai propri stagisti una cifra pari ad almeno il 15 per cento dell'indennità giornaliera di sussistenza. La World Intellectual Property Organization ha ospitato negli ultimi quindici anni più di 700 stagisti, e nel corso del 2024 prevedeva un rimborso spese mensile tra i 1.600 e i 2.100 franchi svizzeri, a seconda si avesse una laurea di primo o secondo livello, mettendo a disposizione 50 posti di stage all'anno.
Al secondo posto c'è l'Organizzazione mondiale della Sanità, in inglese World Health Organization, che modula indennità mensile a seconda della sede di stage: per esempio, a Ginevra il rimborso spese previsto quest'anno era di circa 1.700 euro al mese, mentre a Lione era di 1.446 euro a cui si aggiungevano 10 euro al giorno per le spese del pranzo. E ogni anno ospita circa 700 stagisti.
Al terzo posto, l'Organizzazione internazionale del lavoro, Ilo, la cui sede principale – il Segretariato – è a Ginevra; agli stagisti viene garantito un rimborso spese mensile di circa 2.600 euro, oltre a circa 50 euro al mese per coprire l'assicurazione medica.
Tutte le altre agenzie sottopagano gli stagisti, o non li pagano proprio. Va specificato però che la classifica è stata stilata proprio mentre l'Unhcr stava riformando il proprio programma di tirocinio, con un aumento dell'indennità, e sia l'Unesco che i Segretariati delle Nazioni Unite sono in procinto di riformare il loro; motivo per cui la prossima pubblicazione potrebbe portare novità importanti. Nel frattempo i tirocinanti non pagati possono solo contare sul sostegno e i risparmi della propria famiglia, a volte necessario anche se si ha il rimborso spese.
Dall'indagine emerge anche una decisa correlazione tra presenza di una buona indennità mensile e buona esperienza generale di stage. Cioè, le agenzie Onu che pagano i loro stagisti sono anche quelle più attente a offrire percorsi di stage di qualità. A conferma di questo alcuni dati: per esempio, metà degli stagisti senza indennità ha avuto meno supporto nell'inserimento in stage senza briefing dedicati, al contrario di chi l'ha ricevuta. Lo stesso anche per il supporto per visti e immigrazione: quasi tutti i tirocinanti pagati ricevono un aiuto adeguato, contro circa la metà di quelli non pagati. E poi c'è la questione della selezione: il report di FII evidenzia come dovrebbe esserci un sistema standardizzato per la selezione degli stagisti, con tempi certi sulle comunicazioni.
Qualcosa – con tempi biblici – sta però cambiando; e già nella prossima classifica, per esempio, l'Unhcr dovrebbe avere i numeri per riposizionarsi più in alto. Szylvia Farkas, responsabile delle risorse umane presso l'Unhcr ha infatti ricordato come a partire dal 2018 abbiano introdotto un'indennità per coprire le spese di vitto e alloggio, pari al 50 per cento del salario netto dei servizi generali di livello G3. Recentemente, poi, è stato anche previsto il rimborso per le spese di viaggio, indipendentemente dalla distanza.
Inutile dire che se si offrono posti di stage piuttosto che altrettanti posizioni di lavoro è sempre comunque per una questione di budget. E, infatti, in chiusura, Sharon Compton, capo della divisione Talent Management presso l’Ilo, l’ha addirittura rivendicato: «Abbiamo circa 100 tirocinanti l'anno all'Ilo. Se li convertissimo in posizioni formali P1 o P2 diventerebbero 25, e quindi 75 persone non avrebbero avuto questa chance».
Gira e volta, la questione è sempre monetaria: in dieci anni alcune organizzazioni della galassia Onu hanno iniziato a pagare, altre hanno alzato il rimborso spese, ma ancora troppe prevedono la gratuità degli stage. Non resta che attendere l'Assemblea generale della primavera 2025: i tirocinanti di tutto il mondo stanno a guardare. Spetta ai “grandi” nei palazzi del potere non deluderli.
Classifica:
AGENZIA ONU |
PUNTEGGIO TOTALE |
WIPO |
3,94 |
WHO |
3,88 |
ILO |
3,86 |
UNOPS |
3,58 |
UNHCR |
3,24 |
IOM |
3,86 |
UNICEF |
3,23 |
WFP |
3,19 |
FAO |
3,1 |
UN-Women |
2,99 |
UNDP |
2,84 |
UNESCO |
2,66 |
All Secretariat |
2,5 |
Marianna Lepore
Foto di apertura credit: Andrea Visentin di FII
Foto in alto a destra: UN Photo/Andrea Brizzi
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