Per raccontare «dal di dentro» l'iniziativa Bollino OK Stage, attraverso cui la Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità secondo i principi della Carta dei diritti dello stagista, la redazione raccoglie le testimonianze degli ex stagisti delle aziende che hanno aderito al Bollino. Di seguito quella di Francesca Pozzi, consultant in PwC, a Milano, con contratto di apprendistato.
Vivo a Seregno, in provincia di Monza Brianza, e sono nata a Como 27 anni fa. Ho frequentato Ingegneria gestionale al Politecnico di Milano, facoltà [oggi dipartimento, ndr] scelta sulla base delle mie attitudini personali e delle mie aspirazioni lavorative. Durante gli anni del liceo e dell'università ho lavorato come cameriera in un bar e ho fatto altri lavoretti occasionali come hostess ad eventi e come commessa, il che mi permetteva di sostenere almeno parzialmente le spese universitarie e di finanziare i miei hobby. Dopo la laurea specialistica, a dicembre 2009, il professore che mi ha seguito per la tesi mi ha proposto di collaborare con il dipartimento di Ingegneria con un assegno di ricerca. L'offerta era interessante - l'assegno ammontava a 1.500 euro al mese - e la qualità del gruppo di ricerca alto, di profilo internazionale, quindi ho accettato volentieri. In sostanza ho proseguito e ampliato il mio lavoro di tesi, che rientrava all'interno di un progetto europeo per l'applicazione dei principi del lean manufacturing ["produzione snella": politica industriale finalizzata a minimizzare gli sprechi, ndr] nello sviluppo di nuovi prodotti.
Dopo un anno al dipartimento ho deciso di intraprendere la via della consulenza, che da sempre mi attirava. Ho partecipato alla settimana della consulenza organizzata dal Career Service del Politecnico, ho inserito il cv nel sistema di job placement e dopo qualche giorno sono stata contattata da PwC Advisory per un colloquio. L'iter di selezione è avvenuto in due step: un primo incontro conoscitivo e motivazionale con un director e un secondo incontro tecnico con il senior manager, che sarebbe poi diventato il mio tutor. Onestamente, vista l'esperienza maturata al Politecnico, mi aspettavo di ricevere subito un'offerta di lavoro - invece mi è stato proposto uno stage: sei mesi a 800 euro lordi al mese, più buoni pasto e rimborso spese per eventuali trasferte, e la prospettiva di una successiva assunzione. Alla fine ho accettato: le condizioni di stage offerte da PwC effettivamente sono ottime rispetto alla media.
Durante lo stage mi è stato affidata la preparazione di documenti per un progetto in collaborazione con l'ufficio Affari legali e fiscali e ho supportato una collega su un progetto di piano di sviluppo. Svolgevo quindi attività di ricerca, preparavo il materiale e le presentazioni per le riunioni con il cliente, partecipavo a colloqui e interviste. Mi sono sentita coinvolta e ben accolta da subito, e anche il rapporto con il tutor è stato immediatamente collaborativo. Al termine dei sei mesi di stage, come anticipato durante le selezioni, mi è stato proposto un contratto di apprendistato di due anni con una retribuzione annua lorda di circa 22mila euro, più rimborso spese trasferte e buoni pasto, che ho firmato ad agosto 2011. Da quando ho iniziato a percepire un vero stipendio non nascondo che mi sarebbe piaciuto prendere casa a Milano, ma gli affitti sono troppo alti; quindi al momento vivo ancora a casa con la mia famiglia, ma sto meditando di prendere casa da sola, rimanendo comunque in provincia di Monza.
Nel mio futuro lavorativo spero ci sia la possibilità di offrire consulenza alle aziende del settore design e arredamento, per il quale nutro da sempre particolare interesse, ma ad oggi sento di dover imparare ancora molte cose prima di essere una brava manager. Anche fare un'esperienza lavorativa è un obiettivo nella mia whish list lavorativa. Anzi, è proprio uno dei motivi per cui ho scelto PwC: trattandosi di una società affermata anche in ambito internazionale, spero di riuscire a sfruttare qualche buona occasione di lavoro fuori dall'Italia. Ho diversi amici e compagni di università che sono andati all'estero: guadagnano di più e hanno un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata.
Testo raccolto da Annalisa Di Palo
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