Formare i giovani al lavoro, ripartono gli stage del “Campus” di Sanpellegrino

Scritto il 03 Feb 2016 in Notizie

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«Tra sei mesi sarete persone completamente diverse: sarete dei professionisti super appetibili nel mondo del lavoro». Un biglietto da visita migliore, per un programma di stage, non potrebbe esistere: specialmente se a pronunciare la frase è un ex tirocinante che ha vissuto la stessa esperienza l'anno precedente. Così ha presentato il Sanpellegrino Sales Campus Plus Ian, 25enne bergamasco, che l'anno scorso ha fatto la sua esperienza da “campussino” nella zona dell'Emilia Romagna: «Siete fortunati perché l'azienda vi sarà veramente vicina: sfruttate bene i tutor, io nel mio ho trovato non solo un mentore ma anche un amico». Entusiasta anche un'altra ex “campussina”, Lucrezia: «Ci si mette realmente in gioco, è un training sul campo».

stage lavoro sanpellegrino sales campusIl “Sanpellegrino Sales Campus”, opportunità di fare un'esperienza on the job nella più importante azienda del settore beverage non alcolico, è ripartito questa settimana. «I giovani hanno bisogno di ritrovare la fiducia nel mercato del lavoro e nel Paese» ha detto Stefano Agostini, AD di Sanpellegrino, all'evento che ha dato avvio all'edizione 2016. «È fondamentale per voi trovare un contesto dove cominciare a mettere in pratica le cose imparate» ha aggiunto rivolgendosi direttamente ai ragazzi: «Questo nostro Sales Campus all'interno di Sanpellegrino, azienda tra le icone e i simboli del “Made in Italy”, si inscrive nel progetto più ampio Nestlé Needs Youth. Ragazzi, avete una grandissima opportunità: da domani sarete già operativi. Nei primi giorni potrete capire insieme ai nostri colleghi cos'è questa azienda, come siamo organizzati». Raccomandando a ciascuno dei 19 neo “campussini” di sfruttare al massimo l'occasione: «Un ruolo molto importante lo avranno i tutor, vi seguiranno nel percorso e anche quando sarete sul campo, nelle vendite o nelle fabbriche». Quattro dei ragazzi andranno a fare la loro esperienza all'interno di  stabilimenti produttivi Sanpellegrino: «Stare nelle fabbriche è bellissimo, lì si vedono nascere i prodotti»; parallelamente «chi sarà nelle vendite  vedrà i consumatori o i ristoratori prendere la decisione di acquistare i prodotti Sanpellegrino o quelli della concorrenza». Due percorsi diversi ma ugualmente interessanti: «Non è detto poi che chi comincia nelle vendite poi resti lì per tutta la vita» ha specificato Agostini, che proprio come venditore entrò vent'anni fa nel gruppo Nestlé, fino ad arrivare a ricoprire il ruolo di amministratore delegato di Sanpellegrino. Le sue parole trovano conferma nella testimonianza di Lucrezia, ieri campussina nelle vendite a Roma, oggi assunta nell'ufficio marketing della categoria cioccolata: «Una prova che le competenze acquisite in ambito commerciale mi sono servite per il mio futuro».

«Vivete questo momento anche come una opportunità per voi di capire quali sono le vostre ambizioni» è stata l'esortazione di Agostini: «Metteteci tanta dedizione e fate tante domande. La nostra priorità è darvi 6 mesi di formazione, se poi porterete dei risultati ne saremo contenti, ma l'obiettivo é quello della formazione: darvi la possibilità di fare un'esperienza che vi permetta di trovare un posto di lavoro, qui in azienda o anche in altre realtà».

giacomo piantoni nestlé stage lavoro«È la terza volta che partiamo con questa avventura, ed ogni volta è più bello ed emozionante» ha aggiunto Giacomo Piantoni, direttore HR di Nestlé Italia: «Complimenti ai ragazzi che hanno superato le selezioni, che sono state durissime: da quando è partita l'iniziativa abbiamo ricevuto più di 100mila cv». Non a caso il Gruppo Nestlè, per la sua attenzione al tema dell'occupazione giovanile, da sempre aderisce al network di aziende virtuose della Repubblica degli Stagisti e ha ottenuto anche per l'anno in corso il riconoscimento Bollino OK Stage. Piantoni ha voluto riassumere la realtà e condividere con i neo campussini i valori di Nestlé: «Abbiamo 13 fabbriche e diamo lavoro a 5.500 persone con un fatturato enorme, 2,2 miliardi di euro. Nestlé non ha come obiettivo solo di remunerare gli azionisti dell'azienda o di soddisfare le esigenze dei consumatori, ma anche di creare un equilibrio e un beneficio sociale. Per questo dalla fine del 2013 è partita una iniziativa di Nestlé Europa, chiamata Nestlé Needs Youth, per dare un piccolo contributo a uno dei problemi sociali di oggi: quello della disoccupazione giovanile». Il manager è ben consapevole che «non è certo un problema che può risolvere un'azienda» e che «ci vuole un sistema», ma è orgoglioso di raccontare che «Nestlé, in quanto azienda leader nel suo settore, ha deciso a livello europeo di alzarsi in piedi e di dire “voglio dare un mio contributo”».
 
Il progetto NNY si ripromette di aprire in tutta Europa 20mila opportunità in 3 anni (2014-2016) per ragazzi under 30. «In Italia l'obiettivo che ci era stato assegnato a livello di Paese è stato raggiunto dopo soli due anni, creando opportunità di vero e proprio lavoro - dunque assunzioni - oppure di traineeship per 1.100 persone» ha specificato Piantoni, raccontando anche i progetti collaterali come “readiness for work” «per cui abbiamo realizzato 60 eventi coinvolgendo migliaia di ragazzi, organizzando workshop su come scrivere un cv, fare un colloquio…». Piantoni ha anche ricordato come il progetto Nestlé Needs Youth si sia espanso anche attraverso la Alliance for Youth, «per moltiplicare a valanga l'energia e aumentare le opportunità». Nestlé ha cioè chiesto alla filiera dei suoi fornitori e partner commerciali di realizzare iniziative analoghe a favore dei giovani e così «oggi a livello europeo sono coinvolti 200 nostri partner commerciali. Noi in Italia ne abbiamo 13, il fiore all'occhiello é Chep. Se prendiamo in conto l'intera Alliance, parliamo di 3.500 opportunità in più create in due anni: capite l'impatto che può avere». Infine un riferimento all'alternanza scuola-lavoro, «che in altri paesi come Germania o Austria è già naturale, è normale fare 2-3 giorni a scuola e 2-3 giorni al lavoro: pensate all'impatto che avrebbe se applicata al sistema italiano». Perché secondo Piantoni uno dei problemi principali in Italia è proprio quel «gap tra teoria e pratica» che penalizza i giovani che escono dai percorsi formativi nostrani: «Ma adesso non dovete solo imparare un mestiere nuovo, bensì anche andare oltre l'aspetto tecnico: capire quali sono le vostre caratteristiche e cosa vi piace fare. Dovete trovare un lavoro che si adatti alle vostre caratteristiche ma vi permetta anche di realizzarvi come persone. I vostri tutor sono qui per questo, per aiutarvi ad avere successo».

Chep, chiamata in causa da Piantoni, è una società partner del gruppo Nestlé da 15 anni: «Per noi è il secondo anno di partecipazione a questa iniziativa, siamo siamo tra le prime 14 aziende in Europa che hanno aderito alla Alliance» ha detto  Paola Floris, country general manager per l'Italia: «Anche noi vogliamo dare il nostro contributo per dare nuove opportunità di lavoro: il Sanpellegrino Sales Campus Plus è un progetto bellissimo per arginare la disoccupazione. Alla fine tanti parlano, ma veramente pochi hanno delle iniziative concrete in corso». Per questo Chep ospiterà quest'anno due campussini che andranno ad aggiungersi ai 19 di Sanpellegrino: dunque in totale saranno 21 i giovani impegnati in questa edizione. «L'obiettivo è darvi una maggiore employability in futuro, cioè competenze aziendali che completino la preparazione culturale che avete accumulato in questi anni» ha concluso la Floris con un augurio ai ragazzi: «che vi portiate a casa il più possibile. Fate domande e siate curiosi, capite quali sono i valori che vi differenziano».

«Il Sanpellegrino Sales Campus Plus è una esperienza di grandissimo valore: ovviamente noi vogliamo prenderci una parte di questo valore, vogliamo la vostra freschezza, vogliamo capire come fare le cose in modo diverso. Dateci tanti feedback in questi sei mesi, sarete per noi una fonte inestimabile!» ha scherzato Gabriella Carello, che da qualche mese è direttore HR di Sanpellegrino. Chiarendo poi subito, ovviamente, che il vantaggio vero sarà naturalmente sopratutto per i campussini: «Vogliamo che alla fine del sesto mese siate nelle condizioni di avere un percorso facilitato nel trovare una occupazione». E c'è da scommettere che il desiderio dei 21 ragazzi sia esattamente questo.

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