È arrivata fino ai grandi giornali - ieri era sul Fatto.it - la notizia del portale internet del ministero del lavoro andato in tilt a poche ore dall'apertura delle candidature per i giovani a un progetto pubblico di stage pagati dallo Stato e destinati ai Neet laureati delle regioni del Sud. Ma solo la Repubblica degli Stagisti è arrivata fino in fondo, sentendo la voce diretta del ministero, andando al vertice e raccogliendo le informazioni più dettagliate su cosa è successo, sta succedendo e succederà nelle prossime ore.
Migliaia di giovani fremono: in questi tempi grami anche uno stage con un compenso di 500 euro al mese sembra una manna dal cielo. Specialmente per chi vive nelle regioni più depresse d'Italia.
Ricapitolando: il bando Neet di Italia Lavoro, di cui la Repubblica degli Stagisti si era occupata pochi giorni fa, è stato preso letteralmente d’assalto non appena è scattata l’ora x. In tanti - troppi per Cliclavoro - hanno provato ad andare sul sito e tantissimi si sono dovuti fermare anche solo alla fase della registrazione dei propri dati. Per i fortunati che sono riusciti a superare questo scoglio, spesso e volentieri è iniziata soltanto una nuova battaglia. Link da selezionare che inspiegabilmente sparivano, credenziali necessarie per proseguire nell’adesione che non venivano spedite ai destinatari, impossibilità di accedere al proprio profilo, ricevute di avvenuta iscrizione che non riuscivano ad essere scaricate, candidature che all’improvviso non riuscivano ad essere visualizzate.
Così mentre i giovani si disperavano sui social network chiedendo informazioni su cosa fare, o provavano a scrivere mail all’indirizzo indicato da cui non ricevevano risposta, il sito cliclavoro a un certo punto è stato proprio sospeso con questo avviso ai naviganti: «Sappiamo che i disservizi di questi giorni non stanno permettendo ad alcuni di voi di aderire al progetto e di candidarvi alle offerte di tirocinio. Stiamo lavorando ininterrottamente per risolverli e per ripristinare al più presto l’accesso al portale e alle offerte per tutti. Vi daremo comunicazione non appena ci saranno aggiornamenti». Scatenando così l’ira di quanti da ore aspettavano di registrarsi.
Ma cosa è successo? Qual è stato l'elemento che ha mandato nel pallone il sistema? La Repubblica degli Stagisti lo ha chiesto direttamente alla fonte: il ministero del lavoro. Che non si aspettava tutta questa ressa. «Avevamo il numero delle aziende che si erano registrate precedentemente» mette le mani avanti Grazia Strano, direttore generale mercato del lavoro «e visto che con loro non c’erano stati problemi, non ci siamo preallarmati».
Una prima risposta a dir la verità abbastanza disarmante: davvero il ministero del Lavoro non aveva gli strumenti per prevedere che per un bando del genere le aziende interessate a candidarsi sarebbero state poche migliaia, mentre i giovani Neet cui esso è dedicato sono decine e decine di migliaia, e sarebbero corsi per cercare di agguantare l'opportunità?
In ogni caso, il sistema non era preparato. «Siamo passati dalle 8mila visite del sito a oltre 67mila arrivando anche a 300 utenti al secondo» aggiunge la Strano. Troppo per il portale cliclavoro. Così il sito è stato sospeso poche ore dopo l'apertura delle candidature del 23 settembre e reso nuovamente disponibile il 25. Ma anche dopo questo intervento tecnico i problemi non sono finiti. I giovani che hanno poi ripreso a registrarsi hanno trovato ancora difficoltà: stavolta il blocco riguardava i pc dei singoli su cui bisognava annullare la memoria cache. Ma visto che non tutti sono pratici di computer, non sapendolo, è di nuovo esploso il panico sui social network. Panico su cui la Strano cerca di rassicurare perché «non ci sono problemi di precedenza». Cioè l'ordine di arrivo delle candidature, assicura la dirigente del ministero, non influirà sulla scelta dei 3mila tirocini da attivare.
Eppure per qualcuno registrarsi prima è servito: è quello che denuncia la Cgil Sicilia con un comunicato diffuso ieri mattina, in cui si scrive che rischia di «trasformarsi in una grande bufala, se non addirittura in una truffa», il bando del Ministero del lavoro. E si solleva anche il dubbio che «dietro ai problemi tecnici si nasconda una realtà non trasparente con aziende che hanno scelto i propri stagisti senza passare dalla selezione». Lo spiega alla Repubblica degli Stagisti Andrea Gattuso, responsabile delle politiche giovanili del sindacato siciliano: «Mentre tutti cercavano di registrarsi da tre giorni, c’erano aziende che si erano registrate, avevano fatto i colloqui, selezionato e cominciato il tirocinio. Succedeva il 25 settembre, quindi a due giorni dall’apertura dei termini per le candidature e in particolare c’erano due aziende di Cosenza. A questo punto viene il dubbio che poiché i criteri del bando non erano assolutamente trasparenti era possibile si fossero già messi d’accordo tirocinanti e azienda per poter far partire il tirocinio. Certo non è illegale, però allora attenzione, questo bando non è per niente trasparente». E per essere più esplicito Gattuso fa un altro esempio: «Non si capisce quali siano i criteri di selezione sui progetti, così è possibile che ci siano progetti senza alcun valore formativo che vengano attivati al contrario di altri molto più formativi. Come è possibile che non ci sia un controllo meritocratico nella scelta dei tirocinanti?» Il punto debole del sistema lo individua subito: «ci sono aziende che sanno dell’esistenza di questo bando, risparmiano sul costo del lavoro e possono assumere chi vogliono senza fare una selezione. Non è una cosa illegale, ma immorale. L’azienda può prendere chi vuole senza pagarla direttamente e nelle condizioni di disoccupazione giovanile in Italia è assurdo».
Da parte sua il ministero assicura che non appena ci sono stati i primi segnali di blocco del sistema, è stato sospeso tutto, e la Strano ripete che «non c'è nessuna graduatoria di precedenza per cui si continuerà sia a candidarsi da parte dei ragazzi sia le aziende inseriranno vacancy». Il tentativo è quindi quello di riportare alla calma, anche se la dirigente ammette che è stata presa in considerazione l’ipotesi di stoppare tutto. Ma «poiché il progetto va avanti fino al 31 dicembre non ci è sembrato opportuno bloccarlo perché non ci sono problemi di precedenza».
Ma non è detta l'ultima parola. Nelle prossime ore ci saranno incontri con i vertici del ministero per decidere se eventualmente sospendere tutto e ora che la Cgil Sicilia ha pubblicamente chiesto spiegazioni bisognerà aspettare i prossimi giorni per capire cosa succederà. Se anche il bando dovesse essere sospeso, a discapito dei pochi fortunati che passando la notte davanti al pc sono riusciti a registrarsi – magari in orari assurdi – , resta sempre la domanda di fondo sulla funzionalità reale del tirocinio in questione. Non prevedendo incentivi all’assunzione, si deresponsabilizza l’azienda che in alcuni casi, come è stato denunciato da alcuni ragazzi, ha contattato direttamente i giovani in anticipo annunciando della possibilità di fare questo stage retribuito. Incitando quindi i ragazzi ad aderire, ad intasare il sistema, con il miraggio di ricevere 500 euro per qualche mese e aggiungere un nuovo tirocinio in curriculum. «In questo modo ci può essere anche una salumeria che può fare domanda per avere un giovane laureato per fargli tagliare la mortadella», dice Gattuso della Cgil Sicilia in maniera provocatoria. Ma in Italia dove quasi il 24% dei giovani è nella condizione di “neet”, tutto è possibile. Anche che un bando aspettato da mesi, su cui era prevedibile la calca dei giovani, andasse in tilt in pochissime ore e creasse ulteriore frustrazione nei tanti che, anche passata la soglia dei trent'anni, devono fare la lotta all’ultimo sangue anche solo per presentare una candidatura.
Marianna Lepore
Per saperne di più su questo articolo leggi anche l'intervista esclusiva della Repubblica degli Stagisti a Grazia Strano del ministero del Lavoro:
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