Lo strano caso delle 8.400 borse lavoro finanziate dalla Regione Sicilia: se lo stage diventa una misura di intervento sociale da 50 milioni di euro

Ilaria Costantini

Ilaria Costantini

Scritto il 07 Gen 2011 in Notizie

Sono 8.400 gli stage che la Regione Sicilia prevede di finanziare nei prossimi mesi con altrettante borse lavoro da 500 euro mensili della durata di un anno. palazzo regione siciliaDa qualche giorno la notizia dei maxistage siciliani tiene banco sui principali quotidiani regionali e nazionali: negli articoli si parla insistentemente di una manovra-spreco da 6 milioni e mezzo di euro, ma facendo un calcolo più accurato la spesa a carico delle casse regionali ammonterebbe a quasi dieci volte tanto: 50 milioni e 400mila euro. I 6 e mezzo sono solo quelli che al momento sono sul piatto, così come stabilito nell’avviso pubblicato sul sito del Dipartimento della Famiglia e delle politiche sociali, settore dell'assessorato regionale del lavoro, lo scorso 31 dicembre. Un testo che a giudizio della Repubblica degli Stagisti presenta più di un lato oscuro: dalle modalità di finanziamento alla selezione dei «beneficiari finali», fino alla durata e alla destinazione degli stagisti.
Il progetto in effetti ha già attirato da ogni parte critiche al governo di Raffaele Lombardo, tacciato di aver messo in piedi una misura assistenzialista che avrà come unico risultato la creazione dell’ennesima sacca di precariato. Ma più che l’operato dell’ultima giunta Lombardo, alla Repubblica degli Stagisti preme approfondire i contorni di una vicenda di stage decisamente anomala: e non solo per il numero di persone coinvolte – di per sé abnorme, se si pensa che in tutte le aziende siciliane nell'intero anno 2009 le persone che hanno fatto uno stage sono state 17.460, e di queste solo 1.345 attraverso questa esperienza hanno ottenuto un contratto di lavoro (il 7,7%, quattro punti percentuali sotto la media nazionale
i dati sono di Unioncamere).
L’intermediazione degli enti no profit. C’è da dire anzitutto che lo stanziamento dei sei milioni e mezzo di euro non andrà direttamente a finanziare i rimborsi spese dei futuri stagisti. Il bando pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Regione, con scadenza il 31 gennaio, si rivolge infatti a soggetti del così detto “terzo settore”, come organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, enti privati ed ecclesiastici in grado di dimostrare una comprovata esperienza sul territorio «nella realizzazione di progetti a sostegno dell’occupazione». L’accesso ai fondi è infatti subordinato alla selezione di progetti aventi come finalità  l’«accompagnamento» di fasce deboli del mercato del lavoro verso «possibili inserimenti lavorativi». Tra le modalità previste c’è appunto l’erogazione di «borse lavoro», quindi di rimborsi spese che presuppongono  l’attivazione di uno stage.
stage«Stage», la parola desaparecida. Nell’avviso pubblicato non si fa tuttavia mai riferimento a questo temine: stage o tirocinio non sono infatti mai citati nel testo, sebbene l’obiettivo finale dell’operazione, come dichiarato dallo stesso assessore Andrea Piraino, sia proprio l’attivazione di 8.400 stage. Un numero davvero esorbitante, considerate anche le aspettative di inserimento che una simile esperienza è in grado di creare nelle persone coinvolte: come bene insegna l'esempio dei superstage attivati dalla Calabria.
Il finanziamento
. Con i sei milioni e cinquecentomila euro stanziati al momento, ciascuna delle 8.400 persone a cui la Sicilia intende offrire uno stage retribuito riceverebbe un rimborso spese complessivo di poco più di 770 euro totali (quindi, facendo il calcolo sui 500 euro al mese promessi, si tratterebbe di stage della durata di un mese e mezzo). Per garantire 500 euro mensili per un anno ci sarebbe
bisogno, invece, di 6mila euro a persona: cioè in tutto oltre 50 milioni di euro. Il dipartimento della Famiglia e delle Politiche sociali si riserva «la facoltà di implementare» la cifra con risorse «derivanti da eventuali economie e/o ulteriori stanziamenti» ma che senso ha avviare un progetto quando si dispone di poco più di un decimo dei soldi necessari per realizzarlo?
La selezione. Altri interrogativi riguardano le modalità di selezione dei beneficiari delle borse lavoro. Sarà la Regione Sicilia ad assumersi l’onere  di individuare gli idonei, oppure questo compito verrà demandato alle singole strutture del privato sociale? Nel secondo caso viene da chiedersi come sarebbe possibile garantire una selezione trasparente che non favorisca parenti, amici e amici degli amici.

Per chi e per quanto tempo
.  Come «beneficiari finali»  l’avviso indica persone in condizioni di estremo svantaggio sociale: componenti di famiglie rimaste prive dell’unico reddito percepito; appartenenti a nuclei di almeno cinque persone con a disposizione meno di 12mila euro all’anno. E ancora: donne vittime di abusi o maltrattamenti, senza fissa dimora, persone con disagi psichici; giovani, anche minorenni, usciti da una casa famiglia o sottoposti a procedimento giudiziario. Tutte situazioni che giustificano senza ombra di dubbio l’adozione di misure assistenziali. La domanda è a questo punto se la Regione Sicilia consideri lo stage una misura di intervento sociale. Perché se così fosse può essere utile ricordare la finalità dello stage prevista dal decreto ministeriale 142/98 che regola attualmente la materia: ovvero quello di «realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro nell'ambito dei processi formativi
» e  di «agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro».  La stessa normativa impone inoltre precisi limiti di durata del tirocinio, che per le persone disoccupate o inoccupate per esempio non può superare i sei mesi.
Dove
. Assodato che lo stage è anzitutto un’esperienza formativa, il luogo dove questo si svolge assume ovviamente notevole importanza. Dove trascorreranno dunque il loro anno di tirocinio i futuri stagisti siciliani? All’interno degli stessi enti no-profit o altrove?
In assenza di riferimenti chiari la Repubblica degli Stagisti rimette anche questa domanda sul tavolo, sperando nei prossimi giorni di riuscire a ottenere qualche risposta dal governo siciliano.

Ilaria Costantini


Per saperne di più su questo argomento leggi anche:
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