I tirocini retribuiti al Parlamento europeo sono un boccone ghiotto per i giovani italiani, che da soli rappresentano ogni anno più del 30% degli aspiranti stagisti. In questo caso si è anche disposti a rinunciare alla prospettiva di un'assunzione [che avviene tramite concorso, ndr]: il prestigio dell'istituzione e il rimborso spese mensile vicino ai 1.200 euro lordi spingono molti a provarci comunque. Venerdì 15 ottobre scadono i termini di presentazione delle candidature per la prossima tornata di tirocini, al via il primo marzo 2011 per cinque mesi (non prorogabili). C'è tempo fino alla mezzanotte, ma il consiglio è quello di non aspettare l'ultimo momento, per evitare intasamenti del sistema e difficoltà di inoltro della domanda. Tre le tipologie per cui è possibile concorrere: tirocini Robert Schuman [uno dei padri fondatori dell'Europa e primo presidente del Parlamento europeo, a fianco nella foto], distinti tra opzione generale e giornalismo, e tirocini per disabili. Lussemburgo, Strasburgo e Bruxelles le mete principali, ma è possibile anche essere assegnati altrove, compresi gli uffici informazione del proprio stato (a Roma e Milano quelli italiani).
Per i tirocini Schuman opzione generale possono candidarsi i laureati che, durante l'università o per una pubblicazione scientifica, abbiano elaborato «un lavoro scritto di una certa consistenza» (va bene quindi anche la tesi di laurea, triennale o specialistica che sia). Se questo è dedicato ai rapporti tra l'Unione europea e gli Stati Uniti si può ottenere la «borsa Chris Piening», un tirocinio Schuman a tutti gli effetti, ma intitolato alla memoria del funzionario del Parlamento scomparso nel 2001, che per primo ha curato le relazioni con l'American Congress. Per l'opzione giornalismo - a cui vengono riservati circa un quinto dei posti disponibili - i candidati devono invece dimostrare di avere competenza nel settore, provando la pubblicazione dei propri lavori o l'iscrizione all'ordine dei giornalisti. Indispensabile in entrambi i casi la conoscenza perfetta di una delle lingue ufficiali dell'Ue (porte aperte quindi ai madrelingua italiani) e una buona conoscenza di una seconda lingua. Escluso chi ha già partecipato a un tirocinio retribuito in una qualsiasi istituzione europea, ed è possibile concorrere per una sola delle due opzioni.
Per candidarsi basta compilare la domanda on-line (disponibile solo in inglese, francese o tedesco), in un'unica tappa e senza lasciare inattivo il form per più di trenta minuti, pena la perdita di tutti i dati inseriti [a fianco, la pagina web]. Dopo l'invio si riceverà una mail di conferma, con in allegato il riassunto della domanda, che va stampato e firmato, e servirà se la candidatura va a buon fine. Infatti solo a chi passa questa prima fase di selezione viene formalmente offerto il tirocinio e viene richiesto di fornire, insieme al riassunto, una copia dei documenti che attestano la veridicità di quanto affermato nella domanda. Tra questi si segnala in particolare la lettera «di un professionista che sia in grado di fornire una valutazione oggettiva» dell'idoneità del candidato (professore universitario o direttore di testata, ad esempio).
In tutto i posti disponibili per la sessione primaverile sono 170. Il rimborso spese netto mensile è 1179 euro (tirocinanti sposati o con figli hanno diritto a circa 60 euro in più); a questa cifra va poi aggiunto un forfait per le spese di viaggio di andata e ritorno calcolato sulla base del chilometraggio (una distanza Roma-Lussemburgo, ad esempio, dà diritto a circa 100 euro a tratta) e il rimborso per eventuali missioni in altre sedi del Parlamento, che non scende al di sotto dei 320 euro per due giorni. Per i dettagli si possono leggere le norme interne relative ai tirocini.
Molto alto il numero di candidature. Quest'anno, per la sola tornata precedente, sono state 3180, che si aggiungono alle 4174 finora pervenute per gli Schuman in scadenza: in tutto più di 7350. Sempre più italiani ci provano, però: se nel 2008 erano il 23%, l'anno successivo sono diventati il 30%, e nella prima parte del 2010 addirittura il 34%. Sale, ma non proporzionalmente, anche la percentuale degli ammessi, che passa dal 15 al 17% (una quarantina di tirocinanti). Stabile la divisione tra sessi - i due terzi sono donne - e l'età media: più del 50% ricade nella fascia 26-30 anni. Scienze politiche, giurisprudenza ed economia le lauree più frequenti tra i tirocinanti.
Sempre il 15 ottobre scadono i termini per candidarsi a uno degli otto tirocini retribuiti per disabili [accanto, la foto di Giovanni Padovani, primo tirocinante italiano nel 2007, divenuto poi responsabile del progetto, come ha raccontato la Repubblica degli Stagisti]. 15 i tirocini attivati nel 2009, a fronte di circa 400 candidature (un incremento del 60% rispetto al 2008). A differenza dei tirocini Schuman, non è indispensabile il diploma di laurea, data la difficoltà a raggiungere livelli educativi elevati; rimangono invece inalterati gli altri requisiti e le modalità di presentazione della domanda (l'ufficio tirocini può fornire anche altri formati, caratteri più grandi o braille, ad esempio). Oltre alla travel allowance e al rimborso di 1179 euro, si prevede anche fino al 50% di questa somma per le spese direttamente imputabili alla disabilità. Se selezionati, insieme a copia dei titoli va spedita anche un documento che attesti tipologia ed entità della disabilità. Tra i tirocinanti maschi e femmine sono equamente rappresentati e la fascia d'età più folta rimane quella 25-30 anni. Dal 2007, anno di avvio del progetto, sono solo sei gli italiani che hanno fatto questa esperienza.
Chi ha i requisiti ed è interessato a una di queste tipologie di tirocinio non perda tempo: la competizione è alta ma vale la pena di provarci.
Annalisa Di Palo
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