Help dalla Calabria: «Durante un corso-stage a pagamento per redattore di casa editrice, l'agenzia ha utilizzato il mio lavoro e mi ha fatto pagare le trasferte di tasca mia»

Eleonora Voltolina

Eleonora Voltolina

Scritto il 22 Set 2010 in Help

Sandra G. ha ventotto anni, è calabrese. Qualche mese fa decide di contattare il senatore Pietro Ichino perché delusa da un corso-stage per redattore di casa editrice organizzato da un’agenzia letteraria in provincia di Cosenza. Un'esperienza durata circa dieci mesi e costata oltre 1.300 euro, con un primo corso di tre mesi svolto tra l’ottobre del 2008 e il febbraio del 2009 e costato 864 euro, più un corso-stage tra febbraio e agosto 2009, costato altri 492 euro. Ichino la dirotta alla Repubblica degli Stagisti, e lei alla redazione racconta la sua storia (in questo articolo, le sue lamentele punto per punto).
Nell'autunno del 2008 Sandra, all’epoca laureanda in lettere classiche, scopre l’esistenza del corso organizzato dalla società Bottega Editoriale srl di Rende in un articolo sulla Gazzetta del Sud [qui sotto] e subito si candida. Inizialmente sembra che il corso sia a numero chiuso e che verranno accolte solamente 20 domande, poi invece tutti coloro che fanno richiesta vengono accettati. Si tratta di una trentina di persone: dalle quote di iscrizione nelle casse della Bottega Editoriale entrano in questo modo più o meno 21mila euro più Iva. Il corso, presentato a Palazzo dei Bruzi a Cosenza alla presenza dell’assessore alla cultura Salvatore Dionesalvi, si articola in venti incontri di quattro ore l’uno, per un totale di 80 ore. Solitamente l’insegnante è Fulvio Mazza, giornalista pubblicista nonché proprietario e amministratore dell’agenzia, o qualcuno dei suoi collaboratori; in due occasioni tengono lezione docenti esterni, Marco Gatto dell'Unical e Gilberto Floriani del Sistema bibliotecario vibonese. Le lezioni avvengono nei locali del liceo scientifico “Pitagora” di Roges di Rende e in quelli della Biblioteca civica di Cosenza. Gli allievi fanno qualche esercitazione e a volte vengono portati in visita presso case editrici della zona.
A metà febbraio il corso finisce. A questo punto, secondo le indicazioni divulgate dall’agenzia fin dal principio, i tre migliori allievi dovrebbero avere la possibilità di proseguire con uno stage all’interno dell’agenzia. Invece vi è un’inversione di marcia: lo stage viene proposto a tutti, e si trasforma in un corso-stage a pagamento. In nove accettano di parteciparvi, pagando altri 410 euro + Iva cioè 492 euro. Sandra G. è tra questi. Sono previste 560 ore di formazione per gli allievi: «400 ore di lezioni pratico-specialistiche suddivise in cento lezioni da quattro ore ciascuna oppure cinquanta giornate da otto ore», e poi uno «stage finale vero e proprio: venti giornate da otto ore ciascuna = 160 ore». Il corso-stage, come da programma, viene svolto tra la sede della Bottega editoriale [nell'immagine a destra, l'homepage del sito] e il domicilio dei corsisti, tranne che per lo «stage finale vero e proprio», che almeno per metà (quindi 80 ore) deve essere svolto espressamente partecipando a  «importanti iniziative nel campo dell’editoria: fiere del libro, manifestazioni culturali-editoriali ecc». La Bottega Editoriale incassa grazie alle quote di adesione circa 3.700 euro + Iva.
A fine febbraio Sandra G. comincia il suo corso-stage. La sede dell’agenzia si rivela essere «una stanzetta posta al pian terreno dell'abitazione di Mazza, in via Volta». Secondo il racconto che la giovane donna affida alla Repubblica degli Stagisti, lì lavorano una segretaria e due-tre collaboratori con contratto a progetto, più di volta in volta qualche stagista. C’è chi si deve portare da casa il proprio pc personale; agli stagisti vengono affidati, come formazione, alcuni compiti pratici.  «A me e ad altre tre furono assegnati lo sbobinamento di due moduli ciascuno del master intelligence svoltosi all'università della Calabria nel febbraio 2008 da cui sarebbe stato tratto un libro» scrive Sandra: «Poi mi furono assegnate letture di inediti letterari e mi fu chiesto di ricopiare volumi di poesie inedite che erano state scritte a macchina. Una volta ricevetti un testo inedito di 200 pagine e mi fu chiesto di correggerlo e riconsegnarlo in un fine settimana: era zeppo di errori di ortografia, logica, forma e sintassi, di anacronismi e incongruenze, e lavorai giorno e notte per consegnarlo in tempo utile. Feci poi in prima persona l’editing di un libro di Giovanna Moscato, poi pubblicato da Aracne Editrice con il titolo Ritratto in Bianco e Nero».
Sandra è perplessa perchè il lavoro suo e degli altri stagisti viene poi utilizzato dall’agenzia. Un altro aspetto che la lascia interdetta è che le famose 80 ore obbligatorie di presenza a «importanti iniziative nel campo dell’editoria», previste dal programma del corso-stage, sono a carico di ciascuno stagista: biglietto aereo o ferroviario e pernottamento. Sandra partecipa nella primavera del 2009 alla Fiera del libro di Torino e alla manifestazione Galassia Gutenberg di Napoli, ma il fatto che la Bottega Editoriale non si faccia carico delle spese sostenute non le sta bene; in più sente dire che per partecipare a questi eventi l’agenzia percepisce dei fondi pubblici, nell'ambito di un finanziamento regionale per la partecipazione a manifestazioni promozionali e fiere del libro riportato sul Bollettino ufficiale con un riferimento a un decreto del dicembre 2006 della Giunta regionale, e questo la porta a ipotizzare che parte di quei soldi forse dovrebbero andare a coprire le attività sue e dei suoi colleghi.
La Repubblica degli Stagisti ha svolto un approfondimento specifico su questo aspetto, scoprendo che in effetti
la Bottega Editoriale ha percepito dei soldi dalla Regione Calabria: nel 2008 12.500 euro Iva compresa, 7.500 per la partecipazione alla Fiera del libro di Torino e 5mila per l’evento Galassia Gutenberg di Napoli. Per quanto riguarda il 2009 la Bottega Editoriale ha fatturato oltre 13mila euro: 8.729  per Torino e 4.618,70 per Napoli. In tutti questi casi, gli importi sono stati corrisposti dal Sistema Bibliotecario Vibonese a fronte di servizi di «ufficio stampa e organizzazione e gestione stand» prestati dalla Bottega Editoriale per conto della Regione nel corso delle manifestazioni.
Infine, Sandra lamenta di aver scritto otto recensioni di libri, di cui sette pubblicate sulla testata online Bottegascriptamanent correlata alla Bottega Editoriale, senza aver ricevuto alcun compenso, malgrado avesse esplicitato fin dall’inizio di voler scrivere articoli al fine di potersi poi iscrivere all’albo dei giornalisti pubblicisti (e perchè ciò avvenga, è indispensabile che i pezzi vengano retribuiti perchè l’attività giornalistica gratuita non è valida ai fini dell’iscrizione, come già evidenziato dalla Repubblica degli Stagisti in molti approfondimenti sul tema).
A questo punto la parola passa al proprietario della Bottega Editoriale, Fulvio Mazza, a cui la Repubblica degli Stagisti chiede di spiegare la posizione dell’agenzia. Mazza risponde inizialmente a voce, poi per iscritto, poi nuovamente per telefono e infine ancora per iscritto (in questo articolo le sue dichiarazioni sono riportate integralmente). Nega che il lavoro degli stagisti-corsisti venga utilizzato abitualmente dall’agenzia: «In grandissima parte le esercitazioni si svolgono su testi/argomenti che poi non vengono utilizzati nella nostra attività. In qualche caso, assolutamente minoritario, può accadere il contrario». E assicura che, pur non inquadrati attraverso la specifica convenzione di tirocinio tra ente promotore ed ente ospitante, tutti gli stagisti che transitano per la Bottega Editoriale «sono segnalati all’Inail seguendo le procedure previste dallo stesso Istituto». «Non siamo un covo di imbroglioni per ragazzi sprovveduti», conclude Mazza, «e cerchiamo di riconoscere i nostri errori e porvi rimedio appena possibile. Anche, sulla scorta di segnalazioni da parte dei nostri stessi utenti/clienti, laddove si accorgessero di nostre insufficienze, errori e quant'altro. All’inizio non sempre riuscivamo a pagare tutti e tutto. Adesso tutti sono in regola, tutti sono contrattualizzati».
Fulvio Mazza però preferisce non rispondere alle domande sullo staff della Bottega Editoriale e sul tipo di contratto di chi ci lavora; così come non fornisce dettagli sull’ammontare delle retribuzioni per l’attività giornalistica degli aspiranti pubblicisti, specificando però che «una quindicina di nostri collaboratori abituali sono ora giornalisti iscritti agli ordini». La Bottega Editoriale prosegue nella sua attività di organizzazione di corsi: la prossima «Scuola di redattore di casa editrice», giunta alla sesta edizione, è prevista cominciare il 4 ottobre. 

Eleonora Voltolina

Per saperne di più su questo argomento, leggi anche:
- Punto per punto, le lamentele di Sandra G. rispetto al corso-stage della Bottega editoriale
-
La replica di Fulvio Mazza: «La Bottega editoriale non è un covo di imbroglioni per ragazzi sprovveduti»

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